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Autore: DawnLady94    14/05/2018    2 recensioni
Sapevano di cannella. Le sue labbra sapevano di cannella e il profumo della sua acqua di colonia le impreganava le narici, lasciandola senza fiato. I pugni stretti attorno al colletto della sua camicia, la cravatta dai colori grifondoro mezza disfatta, i suoi grandi occhi spalancati increduli mentre la fissava. Oddio, cosa stava facendo?, lasciò andare la sua camicia, allontanandosi di botto, lo aveva praticamente assalito!, e lui ora la fissava strabiliato e incredulo con un ghigno soddisfatto sulle labbra.
“Io..” non completò neanche la frase perché James aveva percorso la distanza che aveva messo fra di loro e l’aveva afferrata per la nuca tirandosela addosso, di nuovo e catturando le sue labbra con le sue.
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prologo

Era terrorizzata. 
Sapeva, coscientemente, che Remus – il dolce e gentile Remus – non le avrebbe mai fatto del male, non volontariamente per lo meno. Ma in quel momento non era in controllo, e davvero non sapeva cosa l'aveva spinta a uscire durante una notte di luna piena pur essendo perfettamente cosciente che un lupo mannaro si trovasse nella scuola. 
Lo sai cosa ti ha spinto a farlo, una vocina antipatica e acida le fece presente. Una voce che somigliava spaventosamente a sua sorella Petunia. Prese un respiro tremante. Era ovvio che si fosse preoccupata, era perfettamente normale, grazie tante!, un conto era sapere che c'era un lupo mannaro nella scuola e fidarsi di Silente abbastanza da sapere che se fosse stato davvero pericoloso non avrebbe fatto correre quel rischio ai suoi studenti e un conto era vedere tre studenti umani uscire quatti, quatti nel cuore della notte insieme al lupo mannaro.

Non sono preoccupata per James, si mentì guardandosi intorno spaventata. Sono preoccupata per tutti loro, ragionò, insomma era un prefetto perdiana!, era ovvio che si preoccupasse per i suoi coetanei. Era perfettamente normale.
Ma sentiti, sei ridicola!, la voce le fece presente ancora, fino a qualche mese fa non lo avresti neanche chiamato per nome! Ammetti che le cose sono cambiate, almeno!, scosse la testa osservando la figura deformata di Remus poco lontana, tesa verso la Luna. 

Era terrificante.

Gli altri erano spariti, nel nulla dissolti. Forse si era sbagliata e James e gli altri lo avevano solo accompagnato sino a fuori.. magari erano al sicuro nelle loro stanze, forse si era sbagliata..
Una figura che non si aspettava, ammantata di tutto punto attraversò il cortile cercando di sorprendere il lupo mannaro alle spalle, una figura con la bacchetta in pugno, evidentemente con cattive intenzioni.
Una figura che aveva una camminata molto particolare e riconoscibile. Quell'imbecille, Severus – ovviamente – si doveva trattare di Severus. 

Ma non si può attaccare un lupo mannaro alle spalle soprattutto quando si è sopravento, osservò con orrore crescente mentre Remus annusava l'aria voltandosi con un ringhio disumano nella direzione di Severus che era, ora, a pochi passi da lui, la bacchetta tremante, evidentemente spaventato. Prese un passo nel cortile.
Sporca mezzosangue! Fece un smorfia rivivendo per un momento quel terribile momento, e per un momento si diede della schifosa per stare anche solo considerando di lasciare che Severus avesse ciò che meritava.. ma per un insulto meritava davvero tanto? Non era abbastanza aver perso la sua amicizia per sempre?

Estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans che indossava pronta a schiantare Remus se fosse stato necessario quando improvvisamente dalla foresta uscirono due figure, una enorme e una più moderata. La più grande caricò scuotendo il capo maestoso e frapponendosi tra Severus e Remus, tirandosi sulle zampe posteriori e scalciando con quelle anteriori per allontanare il lupo mannaro dall'umano.
Mentre la seconda figura, un cane nero, aveva afferrato Severus per la camicia coi denti e se lo stava trascinando lontano, ma Lily non riusciva a staccare gli occhi dal primo animale che ancora non riusciva a distinguere bene al solo chiaro di luna.
Lumos, incantò incoscientemente, dalla punta della sua bacchetta un alone chiaro si espanse illuminando davanti a lei, attirando l'attenzione di ambo il lupo mannaro e la creatura che lo stava trattenendo, un enorme cervo dalle possenti corna ricurve. 

La sua mano tremava, il lupo mannaro aveva occhi grandi e vacui che la fissavano famelici, ma Lily non riusciva a staccare gli occhi da quelli del cervo, erano sgranati, ambrati e terrorizzati, per lei. La creatura era preoccupata per lei. Remus prese qualche passo verso di lei, ignorando la pressione costante del cervo su di un lato, Lily fece qualche passo indietro troppo spaventata per voltare le spalle al pericolo, e finì con l'inciampare in un gradino del porticato, vide distintamente il cervo scuotere la testa e caricare senza pietà il lupo mannaro colpendolo dritto al petto e facendolo capitombolare a terra torreggiandogli di fronte maestoso e letale, frapposto fra lei e Remus.

Era evidentemente in una posizione di difesa davanti a lei e solo allora Lily si accorse che Severus era accucciato in un lato del porticato e tremava, mentre il cane nero aveva affiancato il cervo davanti a lei ringhiando minaccioso. Il cervo fece cenno di caricare di nuovo e Remus si tirò in piedi e si osservò intorno come un animale in gabbia. Lily tremava. Il lupo mannaro attaccò allora, a sorpresa, colpendo il cervo al collo, un attacco che sarebbe stato perfino letale se non fosse stato per il cane nero che saltò al braccio deforme del lupo mordendo, forte abbastanza da farlo guaire.  Remus inciampò all'indietro e solo allora Lily notò che il Platano Picchiatore non si stava muovendo. 

Vide un flash di coscienza passare negli occhi del lupo mannaro prima che si lanciasse contro il Platano Picchiatore lanciandosi contro l'antico albero e sparendo al suo interno. Un movimento infinitamente più piccolo ai piedi dell'albero attirò la sua attenzione e Lily si rese conto, con orrore, che si trattava di un topino, che restava seduto su una radice del Platano perfettamente in attesa anche se evidentemente spaventato.

Notoriamente gli animali erano spaventati dai lupi mannari, ma non questi. Realizzò, era come se fossero abituati ad avere a che fare con Remus e le sue trasformazioni. Il cane abbaiò lanciandosi alla rincorsa del lupo e sparendo anche lui dentro l'albero. Con sua enorme sorpresa il cervo si voltò ad osservarla con occhi tristi abbassando il suo capo e dandole un buffetto contro una guancia.

Ad occhi sgranati osservò la creatura che la fissava con tanto incomprensibile affetto da lasciarla senza fiato. Alzò una mano e tentennante la passò contro il suo muso, il lato del suo collo e la ritrasse sporca di sangue viscoso e scuro. Lacrime calde cominciarono a pizzicarle gli occhi; era ferito ed era colpa sua, non se lo sarebbe mai perdonato. 
Grazie” esalò in un respiro, posando la sua fronte contro il suo muso possente ed accarezzando le sue maestosa corna, il cervo sbuffò come se i ringraziamenti non fossero necessari. Alzò gli occhi sul suo muso e incrociò nuovamente i suoi occhi che ora parevano sollevati. Erano così famigliari.
Il cervo le diede di nuovo un buffetto contro il viso facendole cenno di rientrare al castello, i suoi occhi erano chiari, sembravano quasi parlare: va, dicevano, ho tutto sotto controllo, torna dentro, torna al sicuro. Poi i suoi occhi scattarono su Severus ancora accucciato su se stesso e li riportò su di lei, come a dirle di prendersi cura di lui.
 
Annuì tirandosi in piedi, il cervo era rimasto nel sul spazio personale quindi lo aveva praticamente addosso, eppure non se ne sentiva spaventata. Il topino lanciò uno squittio e il cervo scosse la testa vigorosamente dandole un altro buffetto, era una creatura particolarmente affettuosa. 
Lily lanciò uno sguardo a Severus e lo riportò sul cervo: “Ci penso io a lui – assicurò, il cervo annuì e si voltò, ma prima che potesse caricare contro l'albero Lily gli chiamò dietro – James!” non seppe mai cosa la spinse la farlo, ma il cervo si immobilizzò voltandosi verso di lei ad occhi sgranati, quegli stessi occhi color ambra che Lily era solita osservare da lontano, da dietro lenti spesse.. si portò una mano alle labbra senza riuscire a sopprimere un singhiozzo.

Lo aveva sempre definito un piacione, piantagrane e combina-guai, uno sfaticato e nelle migliori delle ipotesi un mago decente. Ma era così tanto di più, era un amico così leale da passare ogni mese una notte in forma animale, era un animagus!, per restare accanto al suo più sfortunato migliore amico. Un ragazzo, no decise, un uomo così puro nonostante tutto da non prendere nemmeno in considerazione la possibilità di lasciare che la sua nemesi di sempre avesse quello che meritava, no, non ci aveva pensato due volte si era frapposto tra il ragazzo e il lupo mannaro dimenticando in un istante anni di inimicizia e litigi.
 
Aveva fatto un errore di valutazione, era stata cieca, non si era mai domandata cosa potesse esserci dentro quel ragazzo così spensierato e allegro. Un intero mondo, che non aveva mai voluto esplorare perché così distante dal suo, ma lo era davvero? James era solo un ragazzo dopotutto, un po' prepotente alle volte, vero, ma erano solo ragazzi e quando era stato davvero necessario James aveva dimostrato di essere uomo abbastanza da passare sopra proprio quelle cose sopra cui Lily non era mai riuscita a passare.

E non lo aveva fatto per lei, era abbastanza intelligente da saperlo. No, lo aveva fatto perché era semplicemente la persona che James era. 

Era come se le tende si fossero aperte finalmente mostrando il tanto atteso e vociferato mago di Oz, solo che invece che trovarsi di fronte un omuncolo piccolo e deforme senza alcuna magia Lily aveva scoperto una persona imperfetta, vero, ma così incredibilmente bella da toglierle il fiato.

“Fa attenzione” singhiozzò, e il cervo in tutta risposta annuì vigorosamente prima di lanciarsi contro l'albero e sparire anche lui al suo interno. Solo quando fu sparito dalla sua vista, e anche il topino fu scomparso tra le radici dell'antico Platano Lily si permise di respirare di nuovo.

Si voltò raggiungendo Severus a passi lenti e calcolati, torreggiava su di lui come James poco prima, i suoi piccoli occhi scuri erano terrorizzati e il suo cuore le si strinse realizzando che questo era il suo Sev il suo migliore amico, lo stesso che si era perduto. Allungò una mano verso di lui, un gesto di pace.

“Stammi lontana! Tu sapevi! – urlò lui, scansando la sua mano furente – ovviamente tu sapevi, sei la più intelligente del nostro corso, non potevi non sapere! Hai idea di quello che sarebbe potuto succedere, a qualunque studente? Ci avete messi tutti a rischio!” 

Lily ridusse gli occhi a due fessure si sporse e lo tirò in piedi di forza, appena lui fu stabile gli mollò uno schiaffo, tanto forte da risuonare nel porticato. Non aveva mai alzato mano su nessuno, e se ne vergognò immediatamente, ma era stato troppo. Era lui l'imbecille che aveva deciso di attaccare un lupo mannaro da solo, solo per ripicca, era lui che non era capace di apprezzare il gesto di persone che non lo sopportavano eppure gli avevano salvato la vita. E adesso era lui il senza spina dorsale che aveva il coraggio di accusarli quando se si fosse fatto i fatti propri nulla di tutto questo sarebbe successo. Ed era così arrabbiata

“Ti sei messo a rischio da solo! – sibilò letale, facendo schioccare la lingua contro il palato – sei un imbecille, idiota! Dovresti solo essere grato che te la sei cavata solo con un grosso spavento!” 

“Ancora li difendi?” sbottò inorridito lui mentre la sua guancia si arrossava per il colpo subito “Lupin è un pericolo pubblico! Black e Potter sono pericolosi tanto quanto lui!” 

Strinse i pugni per evitare di colpirlo ancora, non sarebbe comunque servito a niente. 
“Anche io sono pericolosa, Severus – avvertì – e mi stai facendo perdere la pazienza. Quei mostri pericolosi ti hanno appena salvato la vita, ti consiglierei di ingoiare il rospo e ammettere di essere nel torto. Se non sei in grado di fare nemmeno questo forse non sei tanto meglio dei tuoi stupidi amici serpeverde.”

Gli puntò contro un indice accusatore, calde lacrime scendevano lungo le sue guance: “James è dieci volte l'uomo che tu sarai mai.” Affermò in tono crudele, lo vide sgranare gli occhi, ferito.
 
James” enfatizzò come schifato “ci ha messo davvero poco a conquistarti, devo dire, mi hai deluso Lily mi aspettavo avessi standard decisamente più alti. Invece ti sei lasciata affascinare dal suo charm da quattro soldi.”

“L'invidia è un brutto colore sul tuo viso, Severus – lo informò – per la semplice ragione che James ha qualcosa  che tu non avrai mai più. Il mio amore.” Affermò.

Amore?” sembrava più sconcertato di quando lo aveva colpito, Lily si sentì avvampare, ma stranamente non si sentì imbarazzata dalla sua affermazione. Raddrizzò le spalle ed alzò il mento, incrociando le braccia al petto.

“Muoviti – disse, ignorando il sul sguardo addolorato – dobbiamo andare dal preside Silente. Temo che vorrà revocare la tua fascia da prefetto. Sarebbe solo il minimo.” Affermò voltandosi e cominciando a camminare verso l'interno del castello.

Ehilà! Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction e spero che questo primo capitolo vi abbia entusiasmato tanto quanto ha entusismato a me scriverlo! :) sono una grandissima ammiratrice della coppia Lily-James anche perché la trovo così realistica da essere davvero perfetta. Quindi ho voluto provare ad omaggiarla con questa fanfiction che spero vi piaccia.

come ho detto è il mio primo tentativo con la scrittura, almeno il primo che pubblico, ho scritto storielle da quando soni piccola anche se non sono per niente brava, ma il mostriciattolo della fanfiction che risiede nel mio cervello non la smetteva di darmi battaglia così ho deciso di provare a vedere che ne pensavate.
Spero vogliate lasciarmi un commentino per farmi sapere che ne pensate, se avete idee o richieste e soprattutto per farmi sapere se e dove ho sbagliato, ogni critica è bene accetta.

spero di risentirvi alla prossima,
un bacio Giules.





 
   
 
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