Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritto
per l’iniziativa ‘I prompt del
lunedì’ di Il
giardino di Efp.
Prompt
di D B:
-
Cos'è tutto questo sangue?!
-
Sst, non chiedere, crogiolati nell'ignoranza e vivi
seren*!
Cap.6
Annin
Goku
sgranò gli occhi vedendo la figura titanica della
donna davanti a lui e deglutì, rabbrividendo.
“T-tu…
sei…”. Iniziò a dire.
Lei
gli posò un dito di sopra, facendolo ricadere
pesantemente sullo specchio, tappandogli la bocca.
<
M-mi sento… totalmente inerme. In questo momento
potrebbe schiacciarmi. È così frustrante! Non so
che fare, sono troppo piccolo
per difendermi, troppo debole anche per farmi sentire! >
pensò Goku,
sgranando gli occhi.
“Lo
sai cosa sei appena diventato?” chiese la mora,
piegando le labbra in un ghigno. “Il mio
giocattolo” rispose, sollevando il
dito.
“Io
non sono il giocattolo di nessuno!” strillò Goku,
rimettendosi in piedi, barcollante.
La
donna lo colpì al ventre con un indice, Goku si
piegò in avanti e sputò sangue. La carceriera
ridacchiò e infierì, colpendolo
con entrambe le dita. Erano immense rispetto alla figura di Son e
sferravano un
attacco dietro l’altro. Son precipitò a terra
più volte, sputando sangue,
sentendo le ossa dolergli.
Sentiva
la risata di lei risuonargli nelle orecchie.
<
Non posso perdere contro delle dita! Non posso
fare una figura simile! > gridò mentalmente.
Tentò inutilmente di pararsi
con le braccia, ma si trovò a volare sul tavolo
pesantemente. Un altro colpo lo
fece nuovamente rotolare sullo specchio.
“Fratello
mio, non è una scenetta adorabile?” chiese.
Il
ragazzo dall’aria triste entrò con il capo chino,
guardò confuso Goku, abbandonato esanime.
“Cos'è
tutto questo sangue?!” gridò, alzando la voce.
La
sorella lo raggiunse e con l’indice dell’altra mano
gli premette le labbra.
“Sssh,
non chiedere, crogiolati nell'ignoranza e vivi
sereno!” lo rassicurò.
<
Questo vuol dire che è del prigioniero. Me lo ha
fatto catturare per seviziarlo?! > si chiese e ingoiò
rumorosamente,
sentendo un sapore acido in bocca.
“Invece
d’infliggergli
dolore, perché non gli dici a che motivo?”
domandò, scuotendo il capo, facendo
ondeggiare la fluente capigliatura.
La
mora annuì vigorosamente.
“Giusto.
Vedi,
Son Goku, io potrei ridarti il tuo aspetto e la
tua vera stazza. In cambio dovrai acconsentire a sposarmi”
sussurrò.
Goku
serrò i pugni.
<
Se non fosse vergognoso sfogherei la mia
disperazione, ma non ho intenzione di cadere così in basso.
Io credevo fosse
mia amica e l’avevo relegata in un angolo della mia memoria.
Certo che non è
cambiata per niente, fisicamente… Una malvagia follia sembra
aver preso
possesso di lei > pensò.
Cercò
di rialzarsi seduto, ma crollò nuovamente a
faccia in giù, ansante, il sapore metallico del sangue in
bocca.
<
Se crede che mollerò, si sbaglia. Io amo solo la
mia Chichi e nessun’altra >.
“Sei
folle, Annin, se pensi che accetterò!”
gridò.
“Tu
accetterai di sposarmi, vedrai.
Per
riscattare la colpa di tuo nonno. Un giorno si è
semplicemente stancato di me ed è voluto andare in paradiso.
Mi
ha buttato via. Come se si potesse buttare via una
dea come me, la signora delle fenici!” tuonò
Annin.
<
Sì, aspetta e spera. Appena posso scappo e vado
da mia moglie, chiuso il discorso.
Chi
lo avrebbe mai detto che avrei rivisto Annin, tornata
dal mio passato solo per tormentarmi. Cosa ho fatto per meritarmi tutto
questo?!
>.