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Autore: N a r a y    20/05/2018    1 recensioni
«Perché hai dimenticato ...»
Il diavolo parve riflettere e con un sorriso amaro ondeggiò la testa: «Raf ... lascia perdere»
«Ma eravamo finalmente legati! Avevamo qualcosa che ci rendeva vicini, non solo noi due, ma anche gli altri! Me lo avevi detto anche tu! Me lo ricordo! Avevamo detto che nulla sarebbe cambiato da quel giorno, perché invece tu ti comporti così ora!»
Raf pronunciò ogni singola frase che fin dall'inizio di quel giorno si era tenuta dentro. Le aveva ripensate e ripensate cercando il giusto approccio per porsi a lui, ma Sulfus era così sfuggente e non appena ne ebbe l’opportunità, Raf dette vita a tutti quei pensieri.
Sulfus non si scompose. Con sguardo neutro cercò di non mostrare a Raf la sua irrequietezza: «No ...» si limitò a rispondere. «Un giorno mi ringrazierai, e così anche gli altri».
Raf scosse la testa. Non ci voleva credere, le sembrava tutto così assurdo!
Assurdo che Sulfus si fosse imposto di tornare suo nemico come in principio e dimenticare tutto quello che avevano passato insieme!
Un senso di malessere pervase l'angioletta non appena gli occhi si posarono sul viso di Sulfus.
Girato di profilo il diavolo sembrava avere un’aria sofferente.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona domenica!
 
Sono contenta di aver visto che qualcuno abbia visualizzato il prologo della storia! Vi ringrazio! :3
Siamo al primo capitolo e spero possa piacervi! Anche se non molto lungo, sarà importante per comprendere come si svolgeranno i prossimi capitoli di questa avventura.
Ribadisco: per chi avesse domande sulla storia a fumetti è libero di chiedermi, altrimenti, lo invito caldamente a leggere la storia originale a fumetti! ;)
Se avete consigli, critiche, possibili errori da segnalarmi, o solamente commenti, scrivetemi pure!
 Sono davvero curiosa di conoscere il vostro giudizio sulla storia!
:D

 


Ritorno

 
 
 
 
“Speravo con tutto il cuore di non dover rivivere ancora questa scena ...” pensò Raf mentre le nuvole fuori dall'autosfera scolastica inghiottirono l'intera Angy Town* nascondendola allo sguardo amareggiato dell'angioletta.
Uriè che era al suo fianco sembrò accorgersene e senza perdere l'attimo scattò una foto all'amica.
Il flash della fotocamera alata di Uriè fece sobbalzare Raf: «Ma insomma! Ora ti metti a fare foto a tradimento!» sbuffò tentando di afferrare la macchinetta.
Uriè divertita riuscì a eludere i tentativi dell'amica di appropriarsi della sua fotocamera e gli mostrò la foto: «Avevi un'aria così immersa nei pensieri! Piena di emozioni! Non ho potuto resistere ...» ridacchiò.
Raf guardò il display della macchinetta digitale. Era davvero così amareggiata per la partenza? A vedere dalla faccia che aveva nella foto sembrava proprio di sì ...
Uriè la guardò seria: «Raf non capisco, solamente ieri eri così eccitata a ripartire e tornare a vivere le emozioni dell'anno scorso, invece ora sembri un uccellino in gabbia che agogna alla libertà ...»
Raf sorrise: «Non preoccuparti Urié e solo che la lontananza da casa mi fa sempre questo effetto all'inizio. Pensavo di essermi abituata lo scorso stage, ma a quanto pare dovrò ancora farci i conti ...»
«Bah! Vedrai che presto passerà Raf, ma ora rilassati perché credo che quest'anno sarà ancora più duro di quello passato ...» intervenne Miki seduta nella poltrona dietro di loro.
Vedendo gli sguardi allarmati della due angiolette, Miki si affrettò a precisare: «... intendo dal punto di vista scolastico, non riguardo ai Riviventi*! Ormai quelli sono un capitolo chiuso, lo sapete. Se ne stanno occupando già da questa estate le Alte e Basse Sfere e noi abbiamo fatto già del nostro meglio.»
Le due angiolette si ritrovarono a concordare con Miki.
Ormai quasi tutti i Riviventi dovevano essere scomparsi dalla faccia della terra, anche se all'inizio era stata dura trovare un ‘contro incantesimo’ per poterli eliminare. Anche se Raf e Sulfus erano stati il principale ‘ingrediente’ per crearli e gli unici a poter eliminare i Riviventi, le Alte e Basse Sfere erano riusciti a trovare un modo per procedere senza il loro aiuto lasciandoli tornare a casa, ma tenendoli sempre aggiornati nel caso si fossero presentati dei problemi.
Il primo mese delle vacanze Raf e i suoi amici erano rimasti sempre all'erta ad un'eventuale chiamata da parte delle Alte Sfere, che però non arrivò mai.
Ora stavano tornando sulla terra per il secondo anno di stage e tutti e cinque speravano di non dover più affrontare il problema dei Riviventi.
E pure questa esperienza li aveva segnati e tornare sulla terra pareva come ricominciare l'identica avventura. Sì, ‘avventura’ come l'aveva definita spesso Ang-lì con il suo solito ottimismo, perché in qualche modo li aveva messi alla prova e loro erano riusciti a mostrare le loro vere qualità di angeli custodi riuscendo a rimediare a un problema di enorme pericolo per i loro fratelli umani. Inoltre, questa avventura, volente o nolente, li aveva legati in qualche modo anche a quei trita aureole dei diavoli! Già, tutta la banda di Sulfus in qualche modo si era accompagnata alla loro sin dall'inizio. Anche se con qualche difficoltà avevano vissuto insieme le sconfitte e le vittorie trovando tra di loro cose in comune da condividere - non solo i fumetti, come per Ang-lì e Cabiria.
Tutto il gruppo degli angeli doveva ammetterlo: certamente tornare a scuola non li avrebbe fatti esultare sulle poltrone dell'autosfera*, ma il fatto di rivedere la loro intera classe, i loro terreni e sì, anche i loro avversari-compagni di avventura, li rendeva ansiosi e eccitati.
Per Raf inoltre, c'era anche la questione Raoul che la aspettava sulla terra, ma impellente era il bisogno di nasconderlo ai suoi amici visto che tutta la storia era già venuta a galla lo scorso stage. Durante l'estate a Angy Town non ne avevano parlato, quasi fosse un tabù. Avevano capito tutti che il discorso avrebbe potuto dar fastidio a Raf, eppure anche rimanendo in silenzio la questione sembrava riecheggiare ovunque ...
Raf dal canto suo ormai sapeva che non ci poteva far niente tranne che dimenticarlo, ma sarebbe stato difficile visto che frequentavano la stessa scuola! Ma cosa poteva farci? Fare un'anonima richiesta per trasferirlo ad un’altra scuola o addirittura trasferirsi lei da qualche altra parte!
“Magari al polo nord ...” pensò.
Il professor Arkan iniziò a dare informazioni sulla scuola ai nuovi stagisti, segno che erano ormai arrivati sulla terra e chiese a Miki di poter nuovamente fare da guida per i nuovi studenti all'interno della struttura.
L'angioletta accettò anche se di voglia non sembrava averne molta, ma con un bel sorriso sulla faccia incominciò il tour non appena atterrati nel grande parcheggio sul tetto della scuola, inaccessibile agli umani. Dinanzi a loro vi era l'entrata alla Torre Scolastica e Raf e gli altri si offrirono come esempio per spiegare come attivarla tramite un badge speciale e la riproduzione della Nota Angelica* per entrare nell'aula celeste e il sognatorio. Passarono poi in quest’ultima parte della torre. dove ne approfittarono per liberarsi dei bagagli.
Scendendo lungo la torre Miki inziò a spiegare con i dovuti avvertimenti a qualche sprovveduto e temerario angioletto, delle aule dei diavoli, come l'aula maligna e l'incubatorio situati entrambi nella cantina della scuola.
Percorsero poi l'ala centrale priva di sistemi di sicurezza, ma che a differenza delle altre stanze, occupate sia dagli angeli e diavoli, risultava comunque vuota.
Come zona neutrale, Miki riferì che in quell'ala della scuola angeli e diavoli: «... possono solo incontrarsi, ma non scontrarsi, capito bene?» chiese sorridendo bonaria verso i visi disorientati dei nuovi stagisti.
«Sembrano un poco confusi Miki ...» gli bisbigliò Gabi all'orecchio.
«Ti ricordo che lo eravate anche voi il primo giorno!» rispose irritata l'angioletta: «Devono solo abituarsi!»
Certe volte la puntigliezza di Gabi la mandava in bestia. Era tutta questione di tempo e i nuovi angeli se la sarebbero cavata!
«Le ultime stanze che si trovano nell'ala centrale sono le aule di infanzia terrena dove condivideremo le lezioni con quei trita aureole dei diavoli.»
I quattro angeli sorrisero percependo una nota di simpatia in quel nomignolo che Miki aveva volutamente sottolineato mentre indicava una delle aule.
«Come avrete già notato possiamo attraversare pareti porte e altre strutture dell'edificio grazie alla nostra schermatura e mi raccomando i terreni non devono sapere della nostra esistenza! Vi rammento il V.E.T.O: vietato esporsi, toccare e origliare!» concluse con tono solenne tanto da far rizzare le aureole ai presenti stagisti.
Uriè intervenne notando l'iniziale timore dei nuovi angeli: «Non temete! Lo stage è duro, ma con buona volontà e santa pazienza riuscirete a superare l'anno nel migliore dei modi!»
Il discorso sembrò ravvivare la situazione tanto da scaturire domande insolite tra gli angeli: «Scusate ma, ci sono ancora Riviventi per la scuola?»
«Come avete fatto a eliminarli?»
«Ci sono norme di sicurezza nella scuola anche contro di loro?»
«Come vi siete sentiti quando li avete affrontati?»
«Possiamo conoscere le vostre mascotte!?»
«E con i diavoli come vi siete trovati a collaborare?»
I cinque angeli si ritrovarono sopraffatti da quella onda anomala di domande e iniziarono a temere di dovere rispondere per poterne uscire vivi.
Davvero se ne parlava così tanto tra i giovani angeli di questa loro storia?
E loro che speravano di non dover più minimamente averci a che fare!
Miki si fece avanti e con decisione alzò la voce sopra il dilagare di domande dei nuovi allievi: «Ehi! Calma! Preparatevi per le lezioni, incominceranno tra qualche minuto e il professor Arkan non tollera ritardi! Soprattutto il primo giorno, quindi ...» e indicò agli angeli la via per il sognatorio.
Questi un poco delusi si incamminarono o meglio, volarono ripercorrendo la strada a ritroso.
Ang-lì guardò Miki: «Non credi di essere stata un po' severa?»
Miki alzò un sopracciglio: «Ang-lì preferivi essere seppellito da un'ondata di angeli scalpitanti? Non ti avrebbero mollato un attimo! Ringraziami piuttosto». Oggi tutti sembravano volerla infastidire o cosa?
Sorrisero tutti e cinque: era ricominciato tutto e niente sembrava cambiato o almeno così pareva ...


 

*§*§*§*§*§*



«Filiamocela prima che ci rifilino il ruolo da guida turistica della scuola a queste nuove matricole!» disse Sulfus uscendo a tutta velocità dal pulmino infernale seguito dalla sua banda.
Fortunatamente erano i primi arrivati davanti alla scuola e i cancelli erano già aperti.
"Perfetto!"
Schivando con maestria i terreni accampati sulle scale, nella piazza e nelle ampie rampe di scale interne alla scuola riuscendo ad entrare senza essere notati dalla Temptel e il professor Putzo che attendevano i nuovi studenti.
Si intrufolarono nell'ala e la percorsero a gran velocità per arrivare finalmente agli incubatori dove avrebbero potuto sistemare i loro bagagli.
L'ala centrale sembrava deserta. Gli angeli non si erano ancora preparati per le lezioni.
Sulfus si sistemò lo zaino sulla spalla e seguito dagli altri iniziò ad attraversare il corridoio.
Non intravidero nemmeno il bidello, ovvero il controllore eterno* della intera scuola in cui loro e quei budini alati si sono ritrovati faccia a faccia durante le loro indagini sui Riviventi lo scorso stage.
Già, i Riviventi! Avevano dato filo da torcere anche a loro, unendoli poi agli angeli in una caccia al mostro per tutta la città terrena.
Almeno erano riusciti a sistemare le cose e a passare delle belle vacanze senza preoccuparsi ancora di quei mostri mutaforma.
Sulfus però non poteva non ammettere il divertimento che aveva provato lo scorso stage. Era stata una avventura che aveva fatto affrontare – sia a lui che ai suoi amici - mille pericoli e strani misteri e la scuola era parsa molto meno noiosa e pesante da sopportare, per tutti.
Ora il punto era incontrare nuovamente gli angeli, quegli angeli! Avevano condiviso troppe cose con loro e ricominciare da zero come se non fosse accaduto niente sarebbe stato difficile.
Soprattutto per lui ...
Il fatto che insieme a Raf riuscisse a sconfiggere i Riviventi, lo aveva spinto a stare spesso accanto all'angioletta e a prendere le sue difese, naturalmente senza darlo a vedere a lei e agli altri! Non gli era passato minimamente per la testa di farlo solamente perché lo scorso stage, per qualche oscuro motivo, si era preso una cotta per quella fessa! Raf era indispensabile per la distruzione dei Riviventi e lui ne aveva certamente avuto bisogno visto che senza il tocco dell'angelo non avrebbe potuto eliminare i mostri.
Era ovvio! La sua protezione per lei era dovuta solamente ai propri interessi, così come doveva essere.
Appena arrivati dall'altra parte dell'ala centrale, delle risate fecero venire la pelle d'oca ai diavoli. Le conoscevano fin troppo bene quelle voci!
Appena passata la porta antincendio, si ritrovarono faccia a faccia con i cinque angeli altrettanto stupiti del loro arrivo così silenzioso.
Una pesante atmosfera cadde tra loro lasciandoli immobili a guardarsi negli occhi.
Ci fu qualche attimo di silenzio e i diavoli iniziarono a irritarsi un poco per gli sguardi vacui e quasi imbarazzati degli angeli.
«Che c'è!? Siamo sempre noi e se ora ci volete scusare dovremmo raggiungere le nostre stanze!», intervenne Kabalè indicando le scale per la cantina della scuola in fondo alla torre dove si trovavano.
Sulfus e Raf si scambiarono uno sguardo, ma poi velocemente si lasciarono come se si fossero scottati da quell'insolito contatto.
Sulfus non disse una parola e ricominciò ad avanzare con passo deciso, sfuggendo agli sguardi degli angeli.
Senza una parola questi si fecero da parte lasciando passare i diavoli che in tutta fretta discesero le scale per l'Incubatorio.
“Gli occhi di Raf sembravano diversi ...” si ritrovò a pensare Sulfus mentre scendeva le scale.
L'umidità lo travolse.
«Mi sembra così strano incontrali, ora ...» iniziò a parlare Gas cercando di non mostrare il disagio che provava nel cominciare quel discorso.
A Zolfanello City i diavoli avevano passato delle spensierate vacanze e si erano ripromessi di non parlar più della faccenda degli angeli fino a quando non fossero tornati a scuola. I loro genitori comunque non si erano risparmiati delle belle ramanzine ai loro figli. Aver fatto comunella con degli angeli, anche se per un motivo benché giustificato, non aveva fatto certamente piacere alle famiglie dei diavoli. Ma sapere che i loro figli erano stati in parte degli eroi, li aveva resi in qualche modo orgogliosi.
«Ma dai Gas! Sono sempre loro, quei budini alati ...» intervenne Kabalè.
«Sì, ma non puoi non ricordare cosa abbiamo passato con loro lo scorso stage ...» ribatté Gas imbarazzato mentre lanciava occhiate al suo capo, Sulfus, che di schiena percorreva zitto la scala. Era sicuro che li stesse ascoltando.
«... magari un saluto glielo potevamo fare, no?» concluse Gas tutto dun' fiato.
Kabalè e Cabiria si girarono verso di lui, ma non dissero niente.
«Ragazzi io non vi capisco! Ci avete troppi problemi in quella testa ...» intervenne Mefisto strofinandosi gli occhi: «Quello che so io e che a me mi servirebbe un bel risposino!» e sbadigliò.
Raggiunsero finalmente la cantina dove le ragnatele, le candele già accese, l'odore di muffa e lo squittire dei topi, li accolsero dopo la lunga estate di vacanze.
Kabalè si avvicinò a Sulfus: «Secondo te avremmo fatto bene a salutare quegli angeli? Stando a quello che abbiamo passato …»
Sulfus sbuffò seccato: «È tutto finito e ora mettetevi bene in testa che loro sono tornati i nostri nemici e noi i loro.»
I quattro diavoli rimasero immobili a fissare Sulfus. Non si sarebbero aspettati una reazione del genere, o almeno per un argomento come quello: «Ma che hai Sulfus?» chiese Gas.
Sulfus roteò gli occhi appoggiandosi allo stipite dell'incubatorio maschile: «Fiamme dell'Inferno! Mi sono dovuto svegliare presto per tornare in questo posto e ora non ho certamente la voglia di pensare se essere educato o meno con delle meringhe alate!», e con passo deciso si avvicinò a loro, «I Riviventi sono stati tolti dalla faccia della terra e ora non voglio più considerare quegli angioletti miei amici. E sarebbe meglio che fosse così anche per voi! Dobbiamo diventare diavoli al cento per cento, ricordatelo!» e detto ciò entrò nell'incubatorio scomparendo nell'oscurità della stanza.
Le ali dei diavoli fremettero.
Sulfus aveva ragione. Dovevano di nuovo considerarli nemici e se non l'avrebbero fatto, avrebbero dovuto sognarlo l'uno per cento mancante.
Certo però, che l'atteggiamento di Sulfus lasciava pensare ... forse anche lui non accettava di buon grado il fatto che tutto dovesse tornare come una volta?
I quattro diavoli si guardarono.
«Forza ragazzi prepariamoci, vedrete che gli passerà l'arrabbiatura a Sulfus …» disse Cabiria prima che il gruppo si dividesse nelle rispettive stanze dell'incubatorio.

 

 



Note
 
 
ANGY TOWN: la città degli angeli.
AUTOSFERA: mezzo di trasporto per gli angeli. Il loro carburante è miscela di cielo e galleggiano. Esistono diversi modelli tra cui quello scolastico.
RIVIVENTI: mostri multiformi creati dal pianto di Raf e dalla risata di Sulfus e che privavano i terreni delle loro emozioni e del loro libero arbitrio.
NOTA ANGELICA: una speciale nota che gli angeli intonano per poter essere riprodotta poi dall'aureola-monitor della Torre Scolastica come "parola d'ordine" per accedere all'aula celeste e al sognatorio. Un sistema di sicurezza contro i diavoli che adorano devastare le aule degli angeli.
CONTROLLORE ETERNO: un angelo che si occupa di monitorare e sorvegliare le azioni eterne laddove vi è un legame tra queste e i terreni.
Vedi il fumetto n.9 di AF
 
   
 
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