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Autore: steffirah    21/05/2018    3 recensioni
Sakura va avanti con la sua quotidianità, convinta di avere già tutto ciò di cui ha bisogno, nonostante sembri esserci un piccolo vuoto da riempire nella sua vita. Prova a farlo acquistando un libro per bambini, cercandovi una risposta, ed effettivamente sarà proprio esso a dargliela, facendole conoscere l’amore. Così nel corso di un anno, a partire da un incontro avvenuto casualmente in un treno, capirà di aver finalmente trovato quel pezzo che le mancava.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Kinomoto, Syaoran Li, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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First date

 
 
Oggi, 6 agosto, è il giorno del nostro primo appuntamento. Il primo appuntamento mio e di Syaoran-kun!
Rotolo sul letto, emozionata, nascondendomi il viso tra le mani.
«Sakura-chan! Ti si stropiccia il vestito!», mi rimbrotta Tomoyo-chan.
«Alzati di lì, così io ti trucco e Rika-chan ti acconcia i capelli.»
Mi metto seduta per permettere a Chiharu-chan di fare ciò che desidera. Mi sento talmente fluttuante che sarebbe difficile tornare coi piedi per terra per occuparmi seriamente di me stessa, quindi è una fortuna che si siano offerte stanotte di dormire da me per poterlo fare loro.
Mi accomodo quindi su una sedia, lasciandole lavorare su di me, e quando finiscono mi fanno alzare, portandomi davanti allo specchio. L'abito che indosso, ovviamente, l'ha cucito Tomoyo-chan e come quello del compleanno di Chiharu-chan è in stile marinara. È blu oceano, con le maniche a sbuffo, ha un grande fiocco color prugna al centro del petto che congiunge il solino e due fiocchi sulle estremità della gonna, da cui partono due strati di volant magenta arricciati. Altri due fiocchi dello stesso colore di quelli sul vestito mi sono stati messi sui codini e, stranamente, anche se questa è la mia classica acconciatura, i capelli sembrano molto più morbidi e fluenti. Anche il mio sguardo è carezzevole, sebbene il trucco a malapena si veda.
Ringrazio di cuore le ragazze, le quali mi spiegano che lo scopo è farmi trovare da Syaoran-kun estremamente carina, e Naoko-chan – che è stata tutto il tempo china sul suo block-notes armata di matita – si aggiunge a loro, mostrandomi delle scene che non ha soltanto descritto ma anche disegnato di come vorrebbe che la giornata si svolgesse. Nel timore che Naoko-chan possa essere una chiaroveggente non leggo, non volendo scoprire il futuro prima che avvenga, ma mi soffermo sui disegni in versione chibi. Al di là dell'imbarazzo che mi provoca guardarli, sono carinissimi. Ci siamo io e Syaoran-kun che ci teniamo per mano, io e Syaoran-kun che ci guardiamo negli occhi, io e Syaoran-kun che mangiamo un gelato, io che abbraccio Syaoran-kun... Una parte di me vorrebbe davvero che si avverassero.
«Naoko-chan, dovresti scrivere una storia illustrata.», le consiglio, colpita dalla sua bravura. Non è soltanto un'ottima narratrice, ma anche un’eccellente disegnatrice.
«Se tratterà di voi due lo farò volentieri!», esclama ilare, facendo esultare le altre.
Arrossisco, sviando lo sguardo, e i miei occhi finiscono su Syaoran-kuma. Gli comunico mentalmente che sto per incontrare il suo legittimo proprietario.
Scendo giù, con loro che mi seguono saltellando, sghignazzando, trepidanti e fiere per la mia prima uscita ufficiale con un uomo, da sola, che mi occuperà tutta la giornata. Incredibilmente papà si unisce al loro coro, duettando con Tomoyo-chan con la sua macchinetta fotografica. Faccio finta di niente e mi preparo psicologicamente all’imminente arrivo di Syaoran-kun. Indosso le scarpe a bambolina che Tomoyo-chan mi ha procurato per l'occasione e saluto tutti, uscendo dopo che mi hanno augurato una buona giornata. È certo che sarà divertentissima!
Prima di chiudere la porta noto papà con le lacrime agli occhi, per cui torno indietro ad abbracciarlo.
«Ci vediamo stasera.»
Lui annuisce e quando mi allontano vedo un po' tutte commosse. Sorrido riconoscente, imbevendomi del loro pensiero.
Esco nel vialetto, ma quando sto per oltrepassare il portoncino noto che Syaoran-kun è già arrivato ed è in procinto di suonare il citofono.
Lo osservo a bocca aperta, ma subito la richiudo. Le camicie gli donano tantissimo, anche a maniche corte!  Soprattutto di questa tonalità blu elettrico!
Noto poi che indossa un pantalone lungo, che sembra di jeans. Non avrà caldo?
«Buongiorno.», mi saluta.
«Buongiorno.», ricambio, in tono molto più basso di quanto desidererei.
Incontro il suo viso e immediatamente sento il calore impossessarsi delle mie gote. Oh no, non cominciamo.
«Scusami se ti ho fatta svegliare tanto presto, ma ho visto che ci vuole circa un'ora per arrivare e -»
«Non preoccuparti!», lo interrompo, volgendo le mie attenzioni al cielo sgombro di nuvole.
Ero così emozionata che a malapena sono riuscita a dormire qualche ora.
Mi avvicino all'automobile, tesa, sentendo che mi sto muovendo come un robot. Lui entra al suo lato e non appena ci sediamo percepisco il suo sguardo su di me mentre metto la cintura, con dita tremanti. Deglutisco e oso alzare la testa. Sembra che si stia trattenendo dal ridere, con una mano a nascondersi le labbra.
«Anche io sono agitato, ma cerchiamo di divertirci.», sorride, accendendo il gps.
Annuisco e lui mi guarda contento, prima di mettere in moto e partire. Mi dice che durante il viaggio posso anche riposare, ma figuriamoci. Se era impossibile stanotte soltanto pensando a lui, come potrei riuscirci adesso che è a pochi centimetri da me? Piuttosto, tento di intrattenerci parlando della giornata che ci aspetta.
Mi spiega così che ha studiato la mappa del parco, memorizzandola. Mi indica dove trovarla e la apro, studiando le varie attrazioni. Propongo di andare come prima cosa sulle montagne russe, poi di pranzare e a seguire salire su giostre più tranquille, onde evitare di sentirci male. Lui accetta, trovandolo un buon piano.
Quando arriviamo a destinazione, per fortuna, riesce a trovare in fretta un parcheggio. Una volta scesi dall'auto ci mettiamo in fila all'ingresso e, mentre lui si occupa di mostrare i biglietti e quant'altro, io mi guardo intorno estasiata. Tralasciando il mare di persone, il castello di Cenerentola si innalza in tutta la sua magnificenza dinanzi i miei occhi. Spalanco la bocca, senza fiato. È immenso!
«Syaoran-kun! Guarda!», esclamo, coinvolgendolo, puntando in tutte le direzioni.
Appena entriamo lo trascino fino all'ingresso, dove trattengo il respiro, esaltata.
«Non posso crederci...», sussurro, dominandomi prima di cominciare a saltellare.
«Facciamo un giro? Ho letto che si può visitare.»
«Sì!», approvo senza perdere tempo.
Mi prende per mano, accompagnandomi nei corridoi, dove mi perdo guardando gli arazzi sulle pareti, i  dipinti e i piccoli teatri che rappresentano la storia, l'enormità di quelle stanze variopinte, il grosso lampadario di cristallo nella sala da ballo, la scarpetta che brilla di mille colori, il trono e così via dicendo. Scopriamo che si possono fare fotografie in abiti d'epoca e possiamo recitare alcune scene del film. Guardo Syaoran-kun con aria da cucciola, sperando che me lo permetta. Lui mi fa capire che ormai si è abituato a causa di Tomoyo-chan, quindi non c'è problema.
Lo staff ci accompagna in dei camerini dove ci fanno indossare gli abiti, poi ci permettono di danzare e provare la scarpa, scattandoci tante foto. Ovviamente non siamo soli, ma è come se lo fossimo. Anche mentre danziamo i miei ricordi vanno automaticamente a tutte quelle prove, alla sfilata, al nostro impegno. E i miei occhi sono totalmente rapiti da Syaoran-kun, il quale è a dir poco bellissimo nei panni del principe.
«Come ti disse anche Eriol-kun, sei davvero Charming.», gli dico, una volta usciti dal castello.
«Disse la principessa perduta.», mi prende in giro, facendomi arrossire.
In effetti, abbiamo scoperto – con grande sorpresa di tutti – che la scarpetta mi calzava a pennello.
Gli caccio una linguaccia, prima di volgere uno sguardo in giro. E quando lo faccio sento che un sorriso mi si estende da una parte all'altra del viso.
«Con cosa vogliamo cominciare?»
Ci penso su, ma di montagne russe ce ne sono tante! Quale sarà la migliore? Ragiono per un po', camminando, arrovellandomi il cervello. Ruoto a 360 gradi, sperando in un'illuminazione, però ci sono troppe attrazioni. Che peccato non poterle vivere tutte in un giorno!
Senza dire nulla Syaoran-kun mi porta nell'area di Tomorrowland a fare la fila nelle prossimità di un edificio chiuso, tutto bianco.
«Cos'è?», chiedo curiosa, cercando qualche cartello.
Fortunatamente le persone sono poche, avendo il parco aperto dopo che siamo arrivati. Nell'attesa abbiamo scattato qualche foto, che poi mostrerò alle ragazze e a sua sorella – insieme a quelle nel castello, naturalmente.
«Una sorpresa.», resta sul vago. Alzo un sopracciglio e lui sorride fingendosi innocente. «Avevi detto montagne russe, no?»
Annuisco e lui indica i posti che si intravedono. Senza investigare oltre mi siedo e lui si accomoda accanto a me. Grazie al cielo ho potuto lasciare la borsa in un cassetto col personale addetto, altrimenti mi sarebbe stata unicamente di impiccio. Riusciamo a metterci davanti a tutti e sento Syaoran-kun deglutire rumorosamente alla mia sinistra. Mi volto e lo trovo teso.
«Syaoran-kun?»
«Cosa c'è?»
Non gliel'ho domandato prima perché l'ho dato per scontato, ma... «Non soffri di vertigini, vero?» Scuote la testa, al che indago: «È la tua prima volta sulle montagne russe?»
Fa un unico cenno affermativo che mi sorprende.
Mentre il mezzo sta per partire e inoltrarsi nel buio di una galleria gli prendo una mano, rassicurandolo.
«Vedrai che sarà divertente.»
Annuisce e quando scendiamo in picchiata mi stringe con forza la mano. Ricambio la stretta, ma non per la paura. Ignoro le grida eccitate e spaventate alle mie spalle, osservando estasiata ciò che mi circonda. L'universo. L'intero universo è a mia portata. Ci cinge e ci abbraccia, e noi sfrecciamo in esso come un missile. Pianeti. Stelle. Galassie. Nebulose. Tutto ciò che io più amo al mondo è attorno a me e continua ad avvolgermi, per i tre minuti più emozionanti della mia vita, finché non precipitiamo in un buco nero.
Quando finisce il giro mi volto a guardare Syaoran-kun con infinita gratitudine; tuttavia lo trovo un po' fiacco. Ops. Deve essere stata una grande esperienza anche per lui.
Lo aiuto ad alzarsi e noto che sembra avere la testa pesante.
«Gira tutto...», sussurra, portandosi la mano libera sulla fronte. Forse non dovevo insistere.
Lo accompagno fuori, recupero la borsa e lo faccio accomodare su una panchina, in attesa che si riprenda. Quindi qualche punto debole ce l'ha.
Mi accovaccio davanti a lui, scrutando il suo viso.
«Scusa.», bisbiglia, guardandomi finalmente.
Gli sorrido a trentadue denti.
«Prenditi il tempo che ti serve, io sono ancora sopraffatta.»
Mi porto le mani sulle guance, dondolando da una parte all'altra. Hanyaaan~
«Ti è piaciuto?», domanda insicuro.
«E me lo chiedi?!» Poso entrambe le mani ai lati del suo corpo, facendomi più avanti. «Ovvio che mi è piaciuto! Mi hai fatto fare un giro nello spazio!», esulto, alzandomi in piedi e roteando per la felicità.
Lui ridacchia e sentendosi evidentemente meglio si alza, osservando: «Sembri parecchio euforica.»
«Sono molto su di giri.», confermo.
Stavolta saltello, non riuscendo a trattenermi. Tanto che male fa, ci sono molti bambini che fanno lo stesso.
«Se non vuoi andare più sulle montagne russe perché hai paura non fa niente, possiamo -»
«Non ho paura.», nega, sembrandomi quasi offeso. «Non mi aspettavo una velocità simile, tutto qui, e non mi sono mai ritrovato a stare a testa in giù. Da un lato, è stato elettrizzante.»
«Vero?», chiedo altrettanto eccitata.
«Sento l'adrenalina scorrermi nelle vene.»
«Quindi vanno bene le giostre veloci?»
«Penso di potermi abituare.»
«Perfetto! In tal caso, la prossima tappa sarà...» Mi guardo intorno rapidamente e punto la prima cosa che adocchio. «Quella!»
«L'area Critter Country?»
«Sì, la montagna mi ispira!»
«Sai che ci bagneremo?»
«Davvero?»
Mi illumino alla notizia e, ancora più esaltata, corro in quella direzione.
«C'è una cascata se non sbaglio.»
«È fantastico! Sto morendo di caldo!»
La giostra ha la forma di una barca e già vedere questo mi fa brillare maggiormente gli occhi. Facciamo questo giro godendoci il panorama dall’alto, navigando piacevolmente tra rocce, casette in legno, alberi, arbusti, fiori e acqua che ci schizza addosso, entrando poi in una grotta con coniglietti che cantano e altri animaletti che raccontano storie, finché effettivamente non c'è una caduta in una cascata, che ci bagna tutti. Esulto alzando le braccia, come tanti altri passeggeri, mentre Syaoran-kun sembra mantenere il contegno.
Una volta scesi e diretti alla prossima meta gli faccio capire che anche se ride e schiamazza nessuno ci farà caso, anzi non può che rendermi felice.
«Lo sai che ho modi diversi di esternare le mie emozioni.», mi ricorda. «E c'è troppa gente, quindi non riesco a lasciarmi andare.»
«So che ci sono tante persone, ma basta che fingi che ci siamo soltanto noi due. Dopotutto, è quello che sto facendo anche io.», gli confesso sincera, e lui a questo non risponde.
Successivamente andiamo sulle variopinte tazze di Alice, dove giriamo in tondo fino alla nausea, e a bordo di navi pirata passiamo per la casa dei Darling, volando nel cielo di Londra, nella sezione dedicata a Peter Pan. Ancora una volta, noi due insieme – perché qui si saliva in coppia singola – abbiamo raggiunto le stelle, mischiandoci in esse, sorvolando gli scenari di Peter Pan, illuminati da luci luminescenti, imprigionati in una gabbia stellata.
Una volta scesi di lì mostro a Syaoran-kun tutta la mia felicità, ringraziandolo di cuore, e non mi contengo dall’abbracciarlo. Mi sta conducendo in alto, sempre più in alto, oltre i confini del cielo.




 
Angolino autrice:
Buon inizio di settimana! (sperando sia cominciata bene per tutti)
Questa giornata è divisa in due parti e la seconda la pubblico domani. Ovviamente, come già vi dissi non sono mai andata in Giappone e quindi i luoghi sono "realistici" ma pur sempre "immaginari"; ho comunque avuto la fortuna di recarmi in passato a Disneyland Paris e facendo alcune ricerche ho notato che bene o male le aree e le giostre sono le stesse, quindi un po' le descrizioni sono basate sulla mia esperienza e un po' derivano da quel che ho visto nel sito ufficiale di quello di Tokyo.
Come immagino molti di voi sapranno, Prince Charming è il modo in cui è chiamato il "Principe Azzurro" in inglese e così è conosciuto anche in Giappone (loro si basano sui nomi inglesi, ma nel prossimo capitolo userò comunque la versione italiana, sia dei nomi dei personaggi che dei titoli delle canzoni).
Traduzioni: chibi = piccola/carina (ossia, i disegni sono in versione ridotta e carina, come Naoko fa nel libro di Sakura nella storia originale); kuma = orso; "hanyan" è l'espressione di gioia caratteristica di Sakura.
A domani!
  
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