Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritto
per l’iniziativa ‘I prompt del
lunedì’ di Il
giardino di Efp.
Prompt
di D B:
"Hanno
attaccato senza preavviso."
Cap.9
Il cerchio spaventoso del loto bianco
La
luce dell’alba indorava le case sulla Terra e
tingeva di rosa il cielo.
Dal
palazzo del Supremo provenivano delle urla.
“Non
così! Stiamo tentando di dare vita alla tecnica
del ‘cerchio dell’oscuro loto bianco’,
non di sembrare due manichini!” stava
gridando Junior furioso.
Dende
lo guardò mortificato.
<
Si aspetta che io sia sempre subito pronto a
tutto. Come avrei potuto aspettarmi qualcosa del genere?
Chiunque
sia stato a ridurre Goku e a rapirlo, ci
hanno preso di sorpresa. Hanno attaccato all’improvviso!
> pensò, serrando
le labbra fino a farle sbiancare.
Il
namecciano sospirò vedendo il più giovane
disperato. “Scusa, ma questo movimento lo avremo fatto almeno
mille volte…” commentò
il Demon Prince.
“Non
ci riesco e poi le parole sono già così difficili
di loro, ricordarmi anche i movimenti è
impossibile” gemette Dende.
<
In questi casi invidio Cargot. Il mio gemello è
diventato un combattente su Neo-Namek e non si trova mai in situazioni
simili!
> pensò.
“Non
dovresti avere noie a parlare nella nostra
lingua” lo rimbeccò il maggiore.
“Questa
è quella arcaica! Io conosco il namecciano
corrente, lo sai. Da dopo la trasformazione in demone mi sono tenuto
lontano da
tutti gl’incantesimi pericolosi e antichi” si
scusò Dende.
Entrambi
iniziarono a roteare le braccia sopra di loro
con i mignoli delle dita sollevate.
<
Continuando a quel modo, il povero Goku non tornerà
mai normale.
Non
che io sia contento di fare un balletto stupido
> pensò Junior. Dimenò le lunghe dita
verdi e sottili dei piedi, muovendo le
braccia, girando in cerchio. Sollevavano i piedi in modo sincronizzato.
Dende
piegò il dito a sinistra e si sentì uno
scoppiettio.
“Dovevi
spostarlo a destra” gemette Junior, nuovamente
alterato.
<
La prossima volta che un nemico attacca così
all’improvviso
e mi mette in una situazione simile, se la vedrà con me
> pensò Dende.
***********
Goku
dormiva profondamente, un rivolo di
saliva gli era gocciolato dalle labbra, finendo sulla superficie
riflettente su
cui era steso.
Goku
sentì ridacchiare e si alzò seduto, si
voltò e vide un se stesso
bambino.
“Da
quando sei così triste?” domandò.
Goku
si alzò seduto e si grattò la testa, passandosi
la mano tra le ciocche
di capelli more larghe tre dito.
“Già,
amico mio, da quando sei così riflessivo?” chiese
Goku supersaiyan,
dietro la sua controparte infantile.
<
Questo è il frutto di un sogno? Tutto questo è
così fumoso,
impossibile > pensò Son. Sfiorò la mano
della sua versione supersaiyan e
chinò il capo, il se stesso bambino sorrideva.
“Ti
prego, perdonami ancora una volta” risuonò la voce
del fratello di
Annin.
“Allora,
lo perdonerai?” chiese il bambino.
“Vuoi
scappare o magari chiamerai quel giovane
‘cognato’?” lo interrogò il
supersaiyan con tono derisorio.
“Non
lo so…” gemette Goku, indietreggiando.
<
Non lo so, vorrei che se ne andassero tutti. Voglio rimanere solo con
la mia confusione! > pensò.
Goku
gorgogliò nel sonno.
Annin
l’osservò attraverso la finestrella
e sorrise.
“Ha
mangiato?” domandò.
“Sì”
rispose il fratello, chinando il
capo.
“Si
sta abituando a questa sua prigionia”
cantilenò felice Annin.
“Così
pare” disse il giovane.
<
Mi sento come se avessi del fiele in
bocca. Tutto questo è sbagliato > pensò.