Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: steffirah    22/05/2018    4 recensioni
Sakura va avanti con la sua quotidianità, convinta di avere già tutto ciò di cui ha bisogno, nonostante sembri esserci un piccolo vuoto da riempire nella sua vita. Prova a farlo acquistando un libro per bambini, cercandovi una risposta, ed effettivamente sarà proprio esso a dargliela, facendole conoscere l’amore. Così nel corso di un anno, a partire da un incontro avvenuto casualmente in un treno, capirà di aver finalmente trovato quel pezzo che le mancava.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Kinomoto, Syaoran Li, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
65
Best day of my life

 
 
Subito dopo aver pranzato con gli onigiri preparati stamani da papà, Syaoran-kun mi propone l'idea più folle che potesse mai venirgli in mente.
«Sei impazzito?!», mi ritrovo ad alzare la voce più di quanto volessi, arretrando.
«Mi sembra l'attrazione più tranquilla e penso possa essere efficace per una rapida digestione.», argomenta pacato, avvicinandosi.
«Se intendi facendomela fare addosso, allora sicuramente!»
«Sakura, non può essere così spaventoso. E poi tu percepisci le presenze, ti accorgerai subito che è tutto finto.», ragiona, tentando di persuadermi.
«Non se ne parla!»
Mi aggrappo ad un albero e lui mi fa notare tutte le persone che mi fissano come se fossi ammattita. Il pazzo è lui, da manicomio! Dovrebbero rinchiuderlo!
«Persino i bambini ci vanno.», sospira.
«Non è vero.», sibilo.
«Sì invece. Vorresti farmi credere che hanno più coraggio di te?»
Serro le labbra per non farmi scappare nulla di cattivo nei suoi confronti. Vuole ferirmi l'orgoglio!
«Io ho tantissimo coraggio!»
«Dimostramelo.», mi sfida, avviandosi verso la casa infestata.
«Ti odio!», gli grido dietro, seguendolo mentre si mette in fila.
«Davvero?», chiede sorpreso, per niente ferito.
«No.», sospiro, arrendendomi. Ma non per questo smetto di lagnarmi. Magari lo convinco a cambiare destinazione. «Stai attentando alla mia vita.»
«Voglio soltanto farti superare le tue paure.»
«E credi che questo sia il metodo migliore?»
«Certamente, devi affrontarle.», annuisce convinto. «Combatti i demoni che ti infestano.»
«Per l'appunto!», esclamo esasperata. «In realtà sei un sadico, ammettilo.», mi lamento.
«Proprio no, non proverei alcun piacere nel vederti soffrire.»
«In tal caso compatiscimi!»
«Non ti compatisco perché ne stai facendo una tragedia. Dopo di questa ti porto in un luogo più bello, te lo prometto.»
«Posso deciderlo io?»
«Solo se mi accompagni qui. Ho sempre ammirato le abitazioni gotiche e mi incuriosisce la storia di background.»
Quando tocca quasi a noi mi guarda implorante.
«E va bene!» desisto, aggrappandomi immediatamente al suo braccio. Dopotutto, stiamo solo per entrare in una grande casa dalle pareti rosso sangue, il cui giardino è un cimitero. Che sarà mai! «Ma non risponderò delle mie azioni.», lo avverto, soffiando col naso.
Lui sorride come a dire che non se ne fa un problema.
Non appena entrati apprendo che questo luogo nefasto ospita 999 fantasmi, goblin e ghoul. E si aspetta il millesimo. Rido istericamente nella mia mente. E pensare che il “tour” di per sé non è neppure incominciato. Non so come faccia Syaoran-kun a mantenere la calma e mostrarsi tranquillo in un'aria così tetra. Beati coloro che non temono i mostri! Dannato Touya e dannati poteri sensoriali, se non fosse per loro anche io adesso me ne starei buona e pacata.
Prendo un profondo respiro mentre ci fanno entrare in una stanza chiusa, ricordando che è un appuntamento. E che non devo rovinarlo dando in escandescenze. Quindi non griderò e gli dimostrerò quanto so essere forte.
Provo a concentrarmi sulla narrazione ma subito mi pento notando che il dipinto alla parete si allunga, mostrando parti nascoste. Hoe? Siamo noi che scendiamo o il muro si alza? Cosa sta succedendo? Mi gira la testa. Si spengono le luci e si sente un grido agghiacciante. Mi mordo le labbra, nascondendo immediatamente il viso sul petto di Syaoran-kun. Non voglio guardare e neppure sapere cosa c'era!
«Sakura, dobbiamo uscire.», mi informa e io mi stacco un po' da lui, sempre restando avvinghiata al suo braccio.
L'unico momento in cui lo lascio è per sedermi su una sorta di poltrona su rotaie, ma una volta che mi affianca mi riapproprio della sua mano, artigliandola come un'aquila.
Comincia il giro e tra folli musicanti, volti cui si illuminano gli occhi, esseri che deperiscono divenendo scheletri, dipinti che ci seguono con lo sguardo, candelabri sospesi nel vuoto, pianoforti che suonano da soli, libri che hanno altrettanta volontà propria cadendo dagli scaffali, rumori di catene, porte che sbattono, apparizioni improvvise, voci e grida, mi sembra di trovarmi in un film horror. È tutto un delirio pieno di terrore, in cui la parte più carina è rappresentata da spettri che durante un banchetto cantano, mangiano e danzano. Syaoran-kun tenta di mantenermi razionale svelandomi i trucchi che ci sono dietro, anche se qui tace come affascinato. In parte posso capirlo, la scena ha un che di magico nella sua inquietudine. Mi sento un po' meglio pensando che potrebbe finire così, ma figuriamoci. Prima ci devono essere fantasmi felici a festeggiare ubriacandosi, poi ecco che giunge il colpo finale: un corridoio con specchi, i quali riflettono noi insieme a una terza persona evanescente al centro. È proprio quando vedo questa figura che mi posa una mano scheletrica sul viso che lancio un grido disumano, al punto da sovrastare le urla degli altri. Persino Syaoran-kun sobbalza al mio fianco, per poi subito voltarmi verso di sé. Guardo il suo viso terrorizzata, ma purtroppo con questa fioca luce non riesco a vederlo benissimo.
«Sya-Sya-Syaoran-kun...» La mia voce trema esattamente come il mio corpo. Non l'ho visto solo io, vero?
«Sakura, è fatto apposta. Nulla di tutto questo è reale.»
Mi abbraccia nel tentativo di tranquillizzarmi e io chiudo gli occhi, stringendo le dita attorno alla sua camicia. Qui forse no, ma so che in parte è reale.
Fortunatamente per me abbiamo visto tutto quello che c'era da vedere. Syaoran-kun mi aiuta a scendere e devo confessare che ci metto un bel po' a riprendermi. Mi siedo su una panchina con le gambe tremolanti e lui mi offre dell'acqua fresca, attendendo che io mi calmi.
«Mi chiedo come abbia fatto tu a non spaventarti.», borbotto sorseggiando l'acqua.
«Anche io ho avuto paura prima, sulle montagne russe.», ammette. «Mi sembrava una mancanza andare in un parco divertimenti senza visitare la casa infestata, ma forse sono stato un po' insistente.», riconosce, carezzandomi la testa, chiedendomi scusa con lo sguardo.
«Non ci sei mai entrato prima?» Nemmeno io ovviamente, ma da lui non me lo aspettavo.
«Non sono neppure mai stato in un luna-park, come avrei fatto?»
Spalanco gli occhi, non credendo alle mie orecchie.
«Questa è la tua prima volta in assoluto?!»
Sorride radioso come un bambino. «Esattamente.»
Mi alzo immediatamente in piedi, sentendomi carica.
«Yossha, dobbiamo divertirci come non ci sei mai riuscito in tutta la tua vita!»
Annuisce e attende che io decida dove andare, finché non scelgo Aquatopia, dove viaggiamo senza traiettoria né direzione su un natante in una piscina, girando su noi stessi, roteando in mezzo a fontane d'acqua che ci schizzano addosso e finendo in numerosi vortici.
In seguito ci spostiamo nella zona araba per volare sui tappeti volanti di Aladdin, seguendo le note di “Il mondo è mio”, facendo dondolare le braccia in aria al ritmo di musica e cantando per tutto il tempo. Syaoran-kun si complimenta per la mia voce, nonostante io mi ritenga stonatissima, e quando anche lui duetta con me la parte finale e io gli dico a mia volta che mi piace la sua voce mi chiede se non sono sorda. In tal caso lo è anche lui.
Sorvoliamo così il giardino di Jasmine, muovendoci su e giù, a destra e a sinistra, come noi desideriamo. Faccio anche notare che l'asse che ci lega al pezzo portante somiglia ad un kitkat. A tal proposito, mi è venuto un certo languorino, ma è meglio trattenersi per stasera.
Lascio che Syaoran-kun scelga la destinazione successiva e mi conduce al porto mediterraneo, davanti ad una fortezza.
«Ti va di esplorarla?», propone e io accetto subito.
C'è una caccia al tesoro! Non ne faccio una da quando ero bambina! Dobbiamo trovare i vari indizi perlustrando autonomamente il galeone e la fortezza, le varie stanze piene di quadri e stendardi, passando per luoghi con esibizioni sullo studio dei pianeti e sulla rotazione della Terra, cannoni in funzione e strumenti nautici, ma la sorpresa più grande sta quando ci avviciniamo al tesoro. Passiamo in una stanza, al centro della quale c’è un tavolo rotondo con disegnata un’antica mappa del mondo, con acqua e rilievi della terraferma, figure mitologiche disegnate, riproduzioni di navi, bussole, compassi e un diario di bordo. Ma se si alza lo sguardo si vede un cielo stellato luccicante e la luna. E questo è solo il preludio della grande meraviglia: al centro di una cupola ritrovo ancora una volta ciò che io più amo al mondo, ossia astri e costellazioni.
«Syaoran-kun...», mormoro senza fiato. «È come un osservatorio astronomico...»
«Sì.»
«Tu lo sapevi?» Mi volto a guardarlo incredula, ma invece di rispondere sorride dolcemente. «È la terza volta oggi che mi porti nell'universo.»
«Se ti ci potessi portare davvero, lo farei.», sussurra, sfiorandomi le dita con le sue.
«Lo so.», gli sorrido grata.  Lo so benissimo. «Tutto quello che stai facendo è già tanto.», aggiungo sottovoce, ma lui guarda l'orologio sulla parete alle mie spalle, sgranando gli occhi.
«È quasi il tramonto!»
«E?»
«Sbrighiamoci.»
Mi prende per mano e stavolta è lui a trascinarmi fuori, dove desidera. Lo guardo senza parole, chiedendomi da quando di preciso ha cominciato finalmente a sciogliersi ed essere se stesso, senza curarsi del contegno da mantenere. Lo preferisco mille volte così. Spensierato. Allegro. Pieno di entusiasmo.
Mi porta in quella che mi sembra una riproduzione di Venezia – mi era sfuggita nella mappa –, o almeno essa mi sembra dalle cartoline che ci mandò una volta Touya. Si avvicina ad un canale, dove è fermo un gondoliere e gli dice qualcosa. Poi si gira a farmi segno di accostarmi e mi fa salire sulla gondola. Si siede affianco a me e partiamo, senza attendere altri passeggeri.
«Un altro regalo.», spiega, sorridendo imbarazzato.
Indica dietro di me e io mi volto, osservando senza fiato il sole calante. Navighiamo sotto i ponti della città, ma all'orizzonte si vede l'arancione del cielo svanire mano a mano, divenendo rosso, unendosi al rosa e al viola di lunghe nuvole, simili ai rami di un acero. Mi appoggio allo schienale, rilassandomi contro l'aria fresca che giunge dall'acqua sotto di noi. Siamo così silenziosi, così calmi. Distendo i nervi, chiudendo gli occhi, lasciando che gli ultimi raggi del giorno mi solletichino il viso. Automaticamente mi abbandono contro la spalla di Syaoran-kun, sospirando appagata. Potessimo rimanere così per sempre...
Quando giunge il crepuscolo Syaoran-kun mi strizza delicatamente una mano, facendomi capire che dobbiamo scendere. Lascio che mi aiuti a tornare a terra, dopodiché mi accompagna fino a una gelateria. Mi dice che posso scegliere quello che voglio e, senza alcuna vergogna, ordino un cono grande a sette gusti. Scioccamente dimentico quello che mi dicono sempre le ragazze, quindi spero che la notte riesca a nascondermi bene.
Passeggiamo fino a raggiungere il porto, dove ci appoggiamo contro la ringhiera. Nel tragitto abbiamo incrociato diversi personaggi del mondo Disney e Minnie ci ha regalato le orecchie di Mickey Mouse. Ovviamente Syaoran-kun si è rifiutato categoricamente di indossarle, ma grazie al mio super-potere persuasivo sono riuscita a fargli cambiare idea.
Con la coda dell'occhio lo guardo e inevitabilmente il mio sguardo cade da quelle buffe orecchie tonde nei suoi capelli al come mangia lui il gelato. A stento trattengo  una risata, osservando che così sembra davvero un cucciolo. Ridacchio tra me, focalizzando l'attenzione sulle gocce che devo recuperare prima che il mio si sciolga del tutto e mi imbratti.
«Com'è?», domanda curioso.
«Ottimo!»
In effetti, l'accozzaglia di gusti può sembrare strana, ma è più buono di quanto mi aspettassi: fragola, millefoglie, kitkat (è da prima che lo voglio!), rosa, miele, pudding e tè verde. Lui invece ha preso semplicemente cioccolata, in maniera molto prevedibile.
Vedendomi in difficoltà mi va a prendere un altro piccolo cono, per raccogliere il gelato che sta per sgocciolare. Lo ringrazio di cuore e in cambio gli chiedo se vuole assaggiare. Mordo un pezzo di cono, allungando il gelato verso di lui. Mi sembra poco convinto, ma lo stesso fa un assaggio nella parte con rosa e miele, riconoscendo che ha un buon sapore. Sorrido entusiasta e a sua volta mi chiede se voglio dare anche io un morso al suo, ma declino. Conosco bene il gusto del cioccolato, so quanto gli piace e per questo non gliene priverei mai.
Finisco il piccolo cono e torno a leccare il gelato, ma nel momento in cui lo giro e passo alla zona assaggiata da lui sembro realizzare qualcosa. Un attimo. Qui ha leccato anche lui!
Arrossisco e mi volto di poco a sinistra, sperando che non si accorga di nulla. E che non capisca quali pensieri mi stanno attraversando il cervello in codesto istante. Il treno non potrebbe deragliare?
Mangio più rapidamente, augurandomi che finisca in fretta. E che il mio cuore rallenti. E le mie mani cessino di tremare.
Dato che lui termina prima di me si allontana per comprare una bottiglina d'acqua. Sollevata prendo un grande respiro, realizzando solo adesso che è come nel disegno di Naoko-chan. Oh cielo, è davvero una veggente! Come è riuscita a indovinarlo? Che conosca qualche magia che faccia prevedere il futuro? Che abbia letto i tarocchi? Ricordo di quella volta in cui da piccola trovai delle carte e lei si divertiva tantissimo a utilizzarle per leggere il nostro destino. Ci abbiamo giocato anche per un lungo periodo. Cosa predisse allora? Se non mi sbaglio, qualcosa che c'entrava con la lealtà, la fiducia e un profondo legame. Un giorno provammo a chiedere del nostro futuro e dell’amore. Riesco ancora a ricordare le carte che mi uscirono: Flower, che significa gentilezza e fedeltà, e Shield, protezione. Che fosse riferito a  Syaoran-kun? Che le carte sapessero già quel che mi aspettava?
«Sakura, attenta! Ti stai sporcando tutte le dita!»
Sobbalzo sentendo la sua voce, perdo l'equilibrio e scivolo, ma lui mi afferra al volo, salvando anche quel che resta del gelato.
«Insomma.», sospira quando mi rimetto dritta. «Quante volte devo ripeterti di essere più cauta e non sognare ad occhi aperti?»
Mortificata, recupero quel che posso e finisco in pochi morsi il pasticcio nella mia mano. Gli chiedo se può prendermi dalla borsa delle salviettine e i fazzoletti; lui non se lo fa ripetere due volte e me li porge. Quando sono pulita mi lascia la bottiglietta d'acqua che ha comprato per andare a buttarli in un cestino. Poiché muoio di sete, quando torna gli chiedo se posso bere. Mi dà il permesso e mentre mi posa tutto in borsa mi abbevero a grandi sorsate. Appena finisco si riappropria della bottiglia per bere un sorso, poi la chiude e mi chiede se può posarla in borsa. Annuisco appena, mentre la mia mente rielabora anche questo.
Ci scambiamo cibo. Ci scambiamo acqua. Le nostre labbra si posano nelle stesse zone... Quindi... Non sono questi quelli che si potrebbero definire baci indiretti?
Avvampo, mentre i miei pensieri tornano a quel bacio che tanto sembro agognare. Ci siamo baciati, senza baciarci. Lo abbiamo fatto davvero.
All’improvviso mi viene in mente ciò che mi disse sia al suo compleanno, sia qualche giorno fa: e cioè, che io sarei una persona pura. Ma a questo punto non credo più di esserlo! Lo guardo sconvolta. Non appena se ne accorgerà lo deluderò sicuramente! Perché la mia mente deve lasciarsi andare a pensieri simili? E perché non ho alcun controllo sul mio corpo? Lui lo scoprirà. E mi odierà. E mi lascerà...
Mentre sto per andare nel panico mi prende per mano, annunciando: «Pronta per l'ultima sorpresa?»
Deglutisco, accantonando tutti questi pensieri negativi, non lasciandomi sopraffare da essi, concentrandomi sul presente.
«Quale?»
«“Fantasmic”.» Piego la testa su un lato, sicura di non averne sentito parlare. «È uno spettacolo sull'acqua.», chiarifica. «Tra non molto dovrebbe cominciare.»
«Oh! Non ne ho mai visto uno prima!», esulto trepidante.
Mi accompagna fino ad una piazza che affaccia dritto sul porto, osserva l'orario e sorride.
«Ci siamo.»
Non appena finisce di pronunciare queste parole ecco che comincia una musica, che riconosco essere quella de “L’apprendista stregone”. Viene illuminato un cono – che presumo essere il cappello del mago – su cui compare l’universo, e al di sopra di esso Mickey Mouse. L’universo diventa uno sfondo azzurro con luna e stelle, vengono sparati getti d’acqua celesti e fuochi d’artificio come lustrini argentati. I getti divengono di colori diversi e si muovono creando onde, mentre vengono proiettate sul cono immagini di vari film Disney. Esplodono altri fuochi d’artificio e fiotti che rassomigliano a pavoni bianchi, poi le luci girano come ruote colorate.
Viene rappresentata “La sirenetta”, con bolle che vanno verso l’alto, sfere di luce, foglie… E in quel momento navigano davanti a noi, in una sorta di parata, un coccodrillo verde, barche con Pumbaa, Timon, Simba e scimmiette che danzano. Gli zampilli d’acqua cambiano, divenendo blu, rossi e verde, insieme a quelli che sembrano raggi laser psichedelici e fuochi colorati.
Una volta finita la scena con Stitch torna il meraviglioso cielo notturno, attraversato da stelle cadenti, e sulle navi si gonfiano teli, creando sfere con nebulose rosse e verdi e meteore. In queste sfere appaiono immagini del Genio di Aladdin – che canta “Un amico come me”, e io canto con lui, ballando –, mentre sulle note di “Il mondo è mio” ci passa davanti un trenino di candelabri in fila, la cui fiammella arancione risplende scontrandosi con il turchese di ciò che li circonda; una volta posizionati comincia “Cenerentola” e mentre lei e il principe danzano al centro, in un’aria da sogno, nelle sfere appaiono altre coppie danzanti, come Aurora e Filippo, Belle e la Bestia, e gli spruzzi d’acqua ballano con essi, aprendosi come petali attorno al cono.
Scocca l’ora e da un orologio fluttuano numeri colorati, i candelabri vanno via, appare uno specchio ovale con luccichii: è quello di “Biancaneve”, in cui viene intrappolato Mickey Mouse. In questo appaiono la matrigna di Biancaneve, Ursula – la quale canta e durante la sua canzone compaiono un drago sull’acqua e due murene fluttuanti in aria –, poi torna la prima che evoca un demone, sparando fuochi.
In quel momento Syaoran-kun si sposta dietro di me, coprendomi gli occhi con le mani, consigliandomi di non guardare. Gli chiedo il motivo e alla parola “spettri” rabbrividisco. Cerco di ignorare le grida, i suoni forti e inquietanti, concentrandomi sulla sua presenza.
Quando ritiene che il peggio sia passato toglie le mani, giusto in tempo per farmi vedere l’eruzione di un vulcano e Malefica che si trasforma in drago, le cui ali sono getti d’acqua, ed esce dallo specchio sparando fuoco e fiamme. Mickey Mouse usa la magia per sconfiggerlo, attivando così nuovi fuochi d’artificio.
Quando torna la calma riappare il cielo stellato, con una Trilli volteggiante e tutto scoppietta di colori. Ritornano anche le navi coi personaggi danzanti e per concludere in bellezza ci sono scie d’acqua arcobaleno e fuochi come all’inizio.
Guardo Syaoran-kun, senza parole. Sono troppo sopraffatta per riuscire anche soltanto ad esprimermi.
«Spero ti sia piaciuto, c'erano tanti spettacoli e pensavo – e in parte speravo – che questo potesse piacerti più degli altri.», confessa, indugiante.
Tutto per me. Lui sta facendo tutto per me.
Mi getto tra le sue braccia, stringendomi a lui con tutte le mie forze.
«Grazie.», gli ripeto in continuazione, finché non mi fa notare che è abbastanza. Ma so che non mi basterà una vita per ringraziarlo davvero.
Sempre stretta a lui alzo lo sguardo, mostrandogli tutta la mia felicità.
«È stata la giornata migliore della mia vita.»
«Nonostante i fantasmi?», mi ricorda, scusandosi con uno sguardo.
Sorrido tornando al mio posto e dichiaro: «Proprio per questo. Mi hai fatto provare mille emozioni.»
«Mi auguro almeno che per la maggior parte siano state positive.»
«È così.», confermo anche col capo.
«Ottimo. Ora sei pronta per tornare a casa?», chiede, porgendomi una mano.
Il cuore mi balza in gola per la felicità, ma al contempo mi dispiace che la giornata sia già giunta al termine.
 
 
 
 
Prima di lasciarmi fuori casa mia mi dà un piccolo bacio sulla fronte, dopo avermi spostato i capelli.
«Grazie per oggi.»
Scuoto vigorosamente la testa.
«Grazie a te. Ora che ci penso, spero che sia stata una buona conclusione d'estate.»
Mi guarda un attimo perplesso, poi scoppia a ridere ilare.
«L'avevo totalmente dimenticato!»
Alzo un sopracciglio, trattenendo un sorriso. Non l'avrei mai detto. Credevo che non avesse fatto altro che pensarci per tutto il tempo.
«Ebbene, è stato un eccellente finale di stagione.», scherza, fingendosi serio.
«Quindi ti senti pronto ad accogliere l'autunno che verrà?»
«Sì. Abbi cura di me.», sorride, facendo un piccolo inchino col capo. Dovrei dirglielo io.
«Anche tu, abbi cura di me.»
Alzo la testa, sorridendogli raggiante. Forse è la fine dell'estate, almeno secondo il sekki; ma nel mio cuore il calore di questo amore si sta ancora propagando. E il grande caldo deve ancora arrivare.




____________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Angolino autrice:
Buonsalve! Oggi, 22 maggio 2018, sono esattamente due anni da quando ho cominciato a scrivere questa ff. *spara festoni* Direi che questo capitolo è un buon modo per festeggiarne "l'anniversario".
Qui ho veramente pochissimo da dire: gli onigiri sono le polpette di riso ripiene, solitamente di forma triangolare e avvolte dall'alga; "yossha" è un'interiezione colloquiale che potremmo qui tradurre con "bene/okay", esprimendo il fatto che Sakura si è tirata su di morale; il "sekki" è il calendario che divide l'anno in 24 periodi, per il quale l'autunno comincia il 7 agosto.
Come vi ho anticipato, i titoli delle canzoni Disney li ho messi in italiano e ho usato anche i nomi italiani dei personaggi (tranne che per Topolino). Inoltre, sebbene si tratti di un AU senza magia, anche qui ho inserito le carte con funzione di "tarocchi".
Buona giornata!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: steffirah