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Autore: Shireith    22/05/2018    3 recensioni
{Marichat // raccolta mista di trentuno storie che partecipa alla challenge Marichat di maggio 2018 indetta dai fan su Tumblr}
#01 — Mentre fuori piove » Vestito d’una tuta nera che ricopre ogni centimetro del suo corpo, i capelli biondi e sbarazzini ora intrisi d’acqua piovana, la figura che vede distesa a terra sul balcone di casa sua non può essere altri che lui.
#13 — Il mio faro nella notte » Lo scenario che si presenta ora ai suoi occhi, tuttavia, gli sbatte in faccia la triste e crudele e realtà: che un individuo qualsiasi può, se quello è il suo volere, porre fine alla vita di tanti altri come lui.
#17 — Sul filo del rasoio » La pioggia, intanto, è fitta, malinconica: lo scenario ideale per una tragedia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#22. Marichat™, ossia Plagg e Marinette che interagiscono l’uno con l’altro.


Quando Plagg è adorabile e Tikki lo scarafaggio-topo più bello del mondo


 «Certo che ce ne avete messo di tempo, voi due. Ho perso il conto di quante volte ho pensato che ci foste finalmente arrivati, ormai avevo cominciato a perdere le speranze» sbuffò il kwami nero, levitando a mezz’aria tra i due giovani e guardano prima una e poi l’altro. «Adrien, il mio Camembert?»
 Il ragazzo gli lanciò un’occhiata scocciata. «Adesso?»
 «Chi ti ha portato fin qui con i suoi poteri?»
 «Ma se abitiamo dietro l’angolo!»
Marinette osservò il battibecco che ne seguì in silenzio, indecisa su quale ruolo assumere in quel bizzarro quadro.
 Dopo essere entrato trafelato dalla botola di camera sua, Adrien aveva subito sciolto la trasformazione, e il suo kwami si era per la prima volta palesato dinanzi ai suoi occhi. Il primo approccio, tuttavia, non era stato dei migliori: questi aveva infatti cominciato a sbuffare contro Adrien, rivolgendosi a un certo punto anche a lei. Adesso era tornato a sbuffare contro Adrien, lamentandosi e reclamando a gran voce il suo Camambert – era quello che mangiava?
 Tikki, che finora era rimasta in diparte, si avvicinò alla sua portatrice, fermandosi a pochi centimetri dal suo orecchio e dicendo: «Plagg non cambierà mai.»
 «Dovremmo intervenire?»
 «No, credo che se la caveranno.»
 Quando tornarono a prestare attenzione al battibecco, Marinette non era certa come fossero passati dal camembert ad Adrien che cercava di far capire a Plagg che non esistevano canzoni sul formaggio dato che «nessun essere umano è così squilibrato da scrivere una canzone sul suo amore per il formaggio, perché nessun essere umano non squilibrato ama così tanto il formaggio!».
 Tikki rise. «In realtà non è del tutto vero» osservò. «Agli inizi del IX secolo siamo stati affidati a due portatori che abitavano nella Spagna del sud, e quello di Plagg era davvero ossessionato dal formaggio.»
 Il commento era rivolto principalmente a Marinette, ma niente impedì a Plagg e Adrien di udirlo a loro volta. «Ah, Juan sì che era un buongustaio!»
 A quel punto Adrien aveva smesso di dare peso al diverbio iniziato con Plagg poiché attirato dalla figura di Tikki: per mesi si era chiesto come fosse il kwami di Ladybug, sia fisicamente sia caratterialmente, e ora aveva la possibilità di scoprirlo.  
 Marinette notò che Adrien stava osservando il kwami con un certo interesse e disse: «Si chiama Tikki.»
 L’esserino rosso viaggiò fino a raggiungere Adrien e si fermò a pochi centimetri dalla sua vista. «È un piacere poterti finalmente conoscere di persona, Adrien.»
 Al giovane bastò quello per capire che Tikki doveva essere tutto l’opposto di Plagg, ossia un kwami gentile, affabile e possibilmente senza un amore per cibi dall’odore sgradevole. «Che cosa mangia?» domandò, e nel frattempo protese un dito amichevole in direzione della diretta interessata.
 «Biscotti.»
 Come volevasi dimostrare.
 «Perché solo il mio kwami deve essere scorbutico e avere fisse strane?»
 «Scorbutico a chi?»
 Fu a quel punto che Marinette decise di seguire l’esempio di Adrien e di conoscere meglio il kwami del collega, sulla cui natura si era a lungo posta domande: a differenza sua, però, la ragazza si limitò ad osservarlo con attenzione, perché aveva l’impressione che Plagg, al contrario di Tikki, non fosse predisposto alle smancerie. Preferì dunque non concedersi troppe libertà, limitandosi a dire con un sorriso: «Io lo trovo adorabile.»
 Fu un commento che nessuno dei tre presenti si sarebbe aspettato. Plagg, tuttavia, non essendo affatto contrario alle lusinghe, accolse quel complimento con piacere. «Mi piaci, tu.»
 Tikki e Adrien si scambiarono un’occhiata.
 «La prima volta che ci siamo incontrate mi ha definito uno scarafaggio, un topo e poi uno scarafaggio-topo» disse il kwami.
 «Per me sei lo scarafaggio-topo più bello del mondo, però.»
 
 
 
   
 
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