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Autore: Shireith    23/05/2018    2 recensioni
{Marichat // raccolta mista di trentuno storie che partecipa alla challenge Marichat di maggio 2018 indetta dai fan su Tumblr}
#01 — Mentre fuori piove » Vestito d’una tuta nera che ricopre ogni centimetro del suo corpo, i capelli biondi e sbarazzini ora intrisi d’acqua piovana, la figura che vede distesa a terra sul balcone di casa sua non può essere altri che lui.
#13 — Il mio faro nella notte » Lo scenario che si presenta ora ai suoi occhi, tuttavia, gli sbatte in faccia la triste e crudele e realtà: che un individuo qualsiasi può, se quello è il suo volere, porre fine alla vita di tanti altri come lui.
#17 — Sul filo del rasoio » La pioggia, intanto, è fitta, malinconica: lo scenario ideale per una tragedia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#23. Chat Noir nei panni di un vero gatto


Gatto per un giorno


 «Marinette!» Tikki levitò a pochi centimetri dai suoi occhi, pronunciando il suo nome con voce allarmata. 
 La giovane smise di concentrarsi su quello che stava facendo e abbassò il volume della musica, decisa a sentire che cosa il kwami avesse da dirle con tanta urgenza. Non fece tuttavia in tempo a chiedere ulteriori spiegazioni che subito l’esserino fece rotta verso lo schermo del PC della ragazza. E quando Marinette vide il servizio attualmente in onda non ebbe bisogno che Tikki le dicesse di alzare il volume, fu un gesto istintivo.
 L’eco della voce di Nadja Chamack si riversò nella stanza: con un tono di voce inquieto, la giovane giornalista stava descrivendo le scene che si susseguivano sullo schermo alle sue spalle. Con orrore, Marinette realizzò che si trattava dell’attacco dell’ultimo akumizzato di Papillon. E lei non era lì. E nemmeno Chat Noir, a quanto pareva. Parigi era in pericolo e loro due non erano ancora intervenuti? Begli eroi che erano, si disse con autocritica.
 Era sul punto di chiamare a sé i poteri di Tikki, ma qualcosa la fermò. All’improvviso, qualcuno aveva iniziato a grattare con insistenza – parecchia insistenza – contro la superficie della botola che conduceva al suo balcone. La ragazza si disse che poteva concedersi qualche secondo in più per capirne l’origine, dunque risalì lungo le scalette, si inginocchiò sul letto e aprì la botola per vedere chi vi fosse sulla cima del suo balcone.
 Prima che potesse rendersene conto un gatto nero s’intrufolò in camera sua, troppo velocemente perché potesse fare qualcosa.
«E questo adesso chi è?» si domandò, stranita dallo strano comportamento del gatto.
 «Marinette, guarda.» Tikki tornò a dirle di prestare attenzione al servizio in onda, e la giovane obbedì.
 Adesso Nadja Chamack stava parlando dei poteri di cui l’akumizzato disponeva, che gli permettevano di tramutare ogni singolo individuo nell’animale che più lo rappresentava.
 La ragazza capì che cosa ciò potesse significare e tornò a guardare il gatto nero con espressione sbalordita. «Credi che…?»
«… si tratti di Chat Noir?» l’anticipò Tikki. «Sì, è più che probabile.»
 Marinette s’inginocchiò di fronte al gatto e lo ispezionò con più attenzione, notando solo allora che l’animale aveva una campanello dorato a cingergli l’esile collo. Se aggiunto al fatto che si fosse presentato proprio da lei, aveva perfettamente senso dedurre che si trattasse del collega. Dopotutto era quello che facevano i poteri dell'akumizzato che stava attualmente minacciando Parigi, e indubbiamente ne avevano viste a bizzeffe, di cose altrettanto strane.
 «Chat Noir, sono Marinette. Riesci a capirmi?» L’animale spostò un po’ la testa di lato e la guardò con due occhi pieni di curiosità, ma non fece altro che potesse farle capire che riusciva a comprendere le sue parole. «Se riesci a capirmi graffia il pavimento tre volte.» Il gatto non lo fece, e Marinette sospirò sconsolata.
 «Forse è meglio che non sia in grado di comprendere ciò che succede intorno a lui, almeno puoi trasformarti senza correre il rischio di rivelargli la tua vera identità» le fece presente Tikki.
 «Sì, forse hai ragione tu» le concesse. «Però avrei dovuto essere lì con lui, avrei potuto evitarlo.»
 «Non è troppo tardi per entrare in azione. Sconfiggeremo l’akumizzato e riporteremo tutto alla normalità, come facciamo sempre» cercò di rincuorarla il kwami, sortendo sul suo animo gli effetti sperati.
 Marinette le sorrise con ritrovata risolutezza. «Hai ragione. Tikki, trasformami!»
 
Di quali sostanze hanno abusato le persone che hanno stilato i prompt? Di quali sostanze ho abusato io quando ho pensato: “Ma sì, partecipiamo! Sarà a divertente!”? Accidenti a loro! Accidenti a me!
Questo prompt l’ho lasciato tra gli ultimi perché quando l’ho letto per la prima volta non avevo la minima idea di cosa inventarmi. Ringrazio quindi Papillon per aver creato gli akumizzati, personcine poco carine che riescono però a tirarmi fuori dai guai. Questa volta però Marinette non c’entra niente con l’akumizzazione, quindi immagino che la colpa sia di Chloé. Dopotutto, guardando la serie abbiamo capito che se non è una allora è l’altra.
 
   
 
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