TI ODIO STUPIDO

Nick non ricordava di averla mai vista così.

Ancora seduto sul grande letto dell'infermeria della centrale, con il braccio destro fasciato, osservava la coniglietta posizionata esattamente davanti a lui con sguardo confuso. Judy era tesa, terribilmente nervosa e non smetteva di rimproverarlo.

“Ti rendi conto..?! Sei uno stupido Nick! Si può sapere COME ti è venuto in mente di fare una cosa tanto...stupida?!”

Continuava così da venti minuti buoni, senza dargli il tempo di replicare, e lui non capiva.

Quando finalmente Judy si fermò, lasciando che le sue lunghe orecchie le ricadessero dietro le spalle, Nick prese in mano la situazione.

“Carotina adesso ascoltami, non so che cavolo ti sia preso, ma davvero io non ho idea di che cosa tu stia parlando”

Judy scattò in avanti afferrandolo per il braccio fasciato, procurandogli un gemito strozzato e una smorfia di dolore sul muso.

“Di che cosa sto parlando..?! Parlo di QUESTA!”

Gridò indicando la ferita e Nick capì, rivolgendole uno sguardo misto di tenerezza e preoccupazione.

“Carotina”

Judy aveva poggiato l'altra zampina sulla fasciatura, accarezzandola lievemente, come

se con quel gesto volesse accelerarne la guarigione.

“Judy”

“Mi dispiace. Non volevo gridare.”

Nick sorrise guardando quegli occhioni viola che tanto amava farsi tristi.

“Tranquilla, sto bene. Non è niente”

“No, non è vero”

“Invece sì”

Quella risposta così diretta scaturì nuovamente la rabbia della piccola coniglietta

“Potevi morire! Ti rendi conto..?! Se il capitano Bogo non fosse intervenuto con i rinforzi...” un singhiozzo la tradì mentre le lacrime cominciavano ad offuscarle la vista.

“Ma non è successo, sciocchina, non-”

“Non voglio che tu rischi la vita per salvare ME! Come credi che mi sentirei se ti capitasse qualcosa?!”

“Judy”

“Devi promettermelo Nick: non farai mai più una cosa simile”

La volpe la osservò ancora, per un lungo istante indugiò sulle parole giuste da dirle.

“Non posso”

Judy sbatté le palpebre un paio di volte, scosse la testolina grigia prima che quelle dannate lacrime prendessero il sopravvento.

“Non posso. Non puoi chiedermi QUESTO. Mi dispiace, ma rifarei esattamente quello che ho fatto...anche subito”

“Basta zitto! Io... ti odio!”

La coniglietta strinse forte i piccoli pugni, tanto quasi da farsi male.

“Ti odio. Non immagini la paura che ho provato.”

“Sì invece.” mormorò in risposta Nick allargando le braccia verso di lei.

“Vieni qui”

Come sotto quel ponte Judy lasciò che LUI la stringesse piano a sé accarezzandole dolcemente la testa. Tirò su piano con il nasino, tremando contro di lui mentre ricambiava l'abbraccio.

Fu un abbraccio così forte, inebriante e protettivo che le fece girare la testa per un breve attimo.

“Se tu intendi questo per odiare..... Ti odio anch'io carotina”