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Autore: steffirah    29/05/2018    3 recensioni
Sakura va avanti con la sua quotidianità, convinta di avere già tutto ciò di cui ha bisogno, nonostante sembri esserci un piccolo vuoto da riempire nella sua vita. Prova a farlo acquistando un libro per bambini, cercandovi una risposta, ed effettivamente sarà proprio esso a dargliela, facendole conoscere l’amore. Così nel corso di un anno, a partire da un incontro avvenuto casualmente in un treno, capirà di aver finalmente trovato quel pezzo che le mancava.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Kinomoto, Syaoran Li, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hajimete no…

 
 
Era pura illusione e alla fine fui io ad essere sconfitta dalla gravità.
La mia testa pesa ancora contro il cuscino mentre riacquisisco coscienza. La sensazione della sua pelle sulla mia, delle sue labbra, non mi ha ancora abbandonata. Le sue labbra... Syaoran-kun... Che caldo.
Provo a spostare il lenzuolo dal mio viso, ma sembra come bloccato. Le mie dita sfiorano qualcosa di piccolo e tondo di apparentemente ignoto. Bottoni? Perplessa, mi sforzo di aprire gli occhi e mettere a fuoco il materasso che mi affianca. ... Riflettendoci, come mai è così sopraelevato?
Mi passo una mano sugli occhi, stropicciandoli, e quando la tolgo visualizzo della stoffa di cotone turchese. Proprio come quella del mio vestito e della camicia di Syaoran-kun. Distendo un braccio, facendo forza per provare a mettermi seduta, ma non appena lo faccio vedo il mondo girare e sono costretta ad appoggiarmi contro la testata del letto. Mi massaggio le tempie facendo mente locale. Quando mi sarei addormentata? Immediatamente dopo quella fantasticheria? Povero Syaoran-kun, perché deve succedere sempre questo?
Quando sono tornata a casa? Chi mi ha riaccompagnata? C'era davvero dell'alcool in quel... Come si chiamava? Punch? Mi ci vorrebbe un pugno in faccia, piuttosto, per essere stata tanto sciocca. Anche se devo ammettere che stavolta ricordo tutto – o quasi. Quanto meno, finché ero cosciente.
Provo a piegare una gamba, ma mi è difficile, come se fossi avvolta in stretta stoffa. Soltanto adesso noto di star ancora indossando l'abito di ieri sera. Hoe? Inoltre accanto alle mie gambe ne vedo un altro paio. Ne seguo il profilo, tornando a quella camicia e, infine, al volto sereno e dormiente di Syaoran-kun.
Piego la testa su un lato, girandomi nella sua direzione. Perché c'è anche lui? Non avrò mica di nuovo fatto qualcosa di poco consono? Mi tasto, imbarazzata. Non mi sembra ci sia qualcosa in meno rispetto a ieri. Oh, a parte l’acconciatura che si è sfatta. Ma suppongo che se avessimo fatto qualcosa me lo ricorderei, no? Mi passo una mano tra i capelli, sforzandomi di ragionare. Cosa avremmo potuto fare, in effetti? Non è la prima volta che dormiamo insieme. Ma è la prima volta che lo facciamo mentre stiamo insieme e...
Mi tiro ancora più indietro, col cuore in gola. I miei impulsi sono cambiati! Mi porto le mani sul viso, gridando interiormente. Stanotte gliene ho anche parlato! Come ho potuto essere tanto svergognata? Con quale coraggio adesso dovrei guardarlo in faccia? È così imbarazzante!
Tento di distrarmi scrutando il letto a una piazza e mezza che ci ospita, non riconoscendolo. Alzo lo sguardo sul resto della stanza, facendolo scorrere da una parete all'altra. È sufficientemente illuminata perché la luce del giorno filtra attraverso le chiare tende della finestra, ma non mi sembra familiare.
Sul comodino alla mia sinistra noto una bottiglia d'acqua con due bicchieri; me ne verso uno e mentre bevo a piccoli sorsi – ringraziando chiunque sia stato così buono da metterla lì, visto che ora la mia bocca sembra meno dolciastra – vedo posata affianco ad essa anche la videocamera di Tomoyo-chan. La prendo, cercando l'ultimo video. Sicuramente troverò qualche risposta.
Quasi non sputo l'acqua scoprendo che ci ha seguiti dal momento in cui siamo usciti. Tomoyo-chan... Stavolta sono io a sperare che non abbia sentito niente. In effetti dal video si ode poco.
Ripercorro con gli occhi tutto quello che è successo, arrossisco notando le tante volte in cui lui è arrossito – Tomoyo-chan si è tenuta a debita distanza, ma ha zoomato su di noi e, anche se la luce è fioca, si riescono a scorgere numerosi dettagli che ieri mi erano sfuggiti.
Dopo che ci abbracciamo capisco che sta giungendo il momento dei miei viaggi mentali. Ci siamo quasi. Mi concentro e vedo me allontanarmi di poco, quanto basta per poter essere perpendicolare al suo viso. Lui abbassa lo sguardo su di me, e ci perdiamo l'uno negli occhi dell'altro. Sento il mio cuore cominciare a battere fortissimo mentre noto le sue iridi lucide, le sue labbra semichiuse... Mi pizzicano gli occhi. Una sua mano è ancora posata sulla mia schiena, l'altra mi sposta delle ciocche di capelli dal viso, portandomele dietro l'orecchio, ma invece di toglierla fa scivolare quella stessa mano al di sotto della mia guancia, posandola lì. Sbatto le palpebre e trattengo il fiato, vedendoci chiudere gli occhi e avvicinare i nostri volti, piegando un po' la testa. Non sta succedendo davvero... Non lo sto vedendo davvero...
Sgrano gli occhi quando le nostre labbra si incontrano.
Metto in pausa giusto in tempo prima che la videocamera mi sfugga. Non è possibile! Era successo tutto nella mia fantasia, no?! Mi porto le mani tremanti alle labbra, chiudendo gli occhi. Mi sembra di sentirne ancora la morbidezza, ma perché mi sono immedesimata molto in me stessa, nella mia fervida immaginazione... No? Riapro gli occhi, guardando quel piccolo schermo. Se è successo davvero... Quello sarebbe il nostro primo bacio...
Riprendo la videocamera, portandola più vicina al viso. I nostri corpi stretti in un tenero abbraccio.... La delicatezza ancora viva delle sue labbra sulle mie... Mi lascio una mano sulle labbra per trattenermi dallo strepitare, per la gioia, la contentezza, l'emozione, l'incredulità, e premo play.
Dura pochissimo e Syaoran-kun si allontana, guardandomi con un’infinita dolcezza, espressione che purtroppo non ricambio perché – ovviamente – proprio in quel momento dovevo addormentarmi come un sacco di patate! Accidenti!
Nonostante le guance rosse lo vedo trattenere il riso, mordicchiandosi il labbro inferiore – ahh! Questo è sleale!! Perché deve essere così carino?
Le mie urla interiori raggiungono un livello acuto degno di un soprano mentre assimilo il tutto, vedendo Tomoyo-chan raggiungerlo di corsa – contenendo a stento gridolini euforici. Credo che con ciò uno dei suoi più grandi desideri si sia realizzato.
Rientrano nella casa ormai vuota tranne che per i proprietari e Eriol-kun ci accompagna in questa stanza, ma quando Syaoran-kun mi posa sul letto non lo lascio, anzi lo trascino giù con me. Lui mi parla, però Tomoyo-chan gli fa notare che sto ancora dormendo. Syaoran-kun prova a mettersi seduto, sebbene io non lo agevoli per niente con le mie prese ferree, mentre mia cugina deve aver posato la videocamera sul comodino, prima di chiedergli di aiutarla a sciogliermi i capelli da tutte quelle forcine. Lui riesce a scivolare su un lato, prendendomi poi dalla schiena per alzarmi e tenermi stretta a sé, col viso sprofondato sul suo petto. Continuo a sentire le mie guance caldissime e, ora che c'è luce, vedo che in effetti il suo viso è tutto rosso.
Mentre Tomoyo-chan mi libera i capelli non dice una parola e anche lui tace, seguendo ogni suo movimento. Quando lei finisce e si alza lui mi carezza i capelli, accompagnandomi verso il materasso. Si sposta sul lato in cui si trova adesso e io mi giro, avvinghiandomi a lui, come a volergli impedire la fuga. Tomoyo-chan prende dalla borsetta qualche salvietta per togliermi anche il make-up – probabilmente per evitare che oggi mi ritrovassi ad essere un panda – e fatto ciò ci augura buonanotte, prima di spegnere la videocamera. La avrà lasciata di nuovo qui per me, temendo che potessi dimenticare. Ma al contrario, ricordo tutto molto distintamente.
La rimetto a posto, osando voltarmi a guardare Syaoran-kun, che continua a dormire profondamente. Osservo il suo viso sereno, pensando a quanto sembri indifeso. Eppure ho come il timore che se provassi anche solo a toccarlo lui si sveglierebbe immediatamente. Mi trattengo dal farlo, mordendomi con forza le labbra, avvampando al punto che mi bruciano le orecchie. Rimiro in silenzio i suoi lineamenti, stesi e rilassati: i suoi occhi chiusi, il suo respiro regolare, il suo braccio destro e la testa piegati nella mia direzione, mentre il braccio sinistro è posato sul suo addome.
Mi metto più comoda, beandomi di quella vista.
Syaoran-kun... Syaoran-kun...
Lo chiamo nei miei pensieri, desiderando egoisticamente che si svegli. Ma al contempo non voglio perché come potrei affrontarlo? Piuttosto, sarebbe meglio andare quantomeno a lavarmi. Dovrei chiedere dei vestiti in prestito ad Akizuki-san – che a quanto ho capito vive qui.
Sto per alzarmi quando noto uno spostamento che mi immobilizza. Sposta la mano sinistra sul cuscino, al di sopra della testa, mentre con la destra nasconde uno sbadiglio. Deglutisco sonoramente. Si sta svegliando.
Si porta il dorso della sinistra sulle palpebre ancora chiuse e con le dita si scosta i capelli, finendo di stiracchiarsi. Ammiro la sua fronte scoperta, realizzando che più volte mi è capitato di vederla, eppure non avevo mai notato quanto fosse bello anche coi capelli spostati dal viso. Lo fisso paonazza. Lui abbandona le mani a poca distanza dalla sua testa e quando apre gli occhi decido di sbloccarmi.
«O-Ohayou.», esordisco balbettando.
«Ohayou...», ricambia, con la voce ancora impastata dal sonno.
Mi si stringe il cuore a tale suono, soprattutto quando mi rivolge un sorriso celestiale, chiamandomi per nome.
“Kyaaaa! Quant'è carino, quant'è carino!” La mia mente al momento non riesce a formulare altro.
Lentamente si alza, mettendosi seduto, piegando una gamba e appoggiandovisi sopra; sbadiglia di nuovo e si passa una mano tra i capelli, per poi poggiare la guancia sulle braccia posate sul ginocchio, girandosi a guardarmi. Perdo un battito, pensando invece, adesso, che è troppo figo. Forse il punch è ancora in circolo nel mio corpo perché desidero ardentemente saltargli addosso.
«Sakura...», le sue labbra si ristendono in un sorriso, chiamandomi ancora una volta. «Sei bellissima.», commenta, facendomi nuovamente avvampare.
Sto per nascondere il viso tra le mani quando mi rendo conto che non sta bene non ricambiare. Mi schiarisco la voce, ma mi rendo conto che il mio tono si abbassa sempre di più sotto il suo sguardo.
«A-anche tu, Syaoran-kun... sei... bellissimo...»
Un breve luccichio attraversa i suoi occhi. Alza la testa, guardandomi come se stesse realizzando adesso qualcosa. Schiude le labbra e sono convinta stia per parlare, ma invece mi si avvicina, finché il suo viso non è a pochi centimetri dal mio. Abbasso lo sguardo, imbarazzata, timorosa di quello che riuscirebbe a leggere nei miei occhi. Che situazione. Sto sudando freddo.
«Sakura...»
Chiudo gli occhi e trattengo il respiro sentendo la sua voce così vicina, una sua mano posarsi sulla mia gota liberandola dai capelli più lunghi, l'altra spostarsi sulla mia alla mia destra, avvolgendola con delicatezza.
«Noi... Ci siamo...»
«Baciati.», confermo, tutto d'un fiato.
Oso aprire gli occhi e noto il suo sguardo sorpreso, le sue guance purpuree. Non mi vorrà dire che non lo ricordava?!
Poi si apre in un grande sorriso, cingendomi tra le sue braccia.
«Pensavo di averlo sognato.», confessa, nascondendo il viso nei miei capelli.
Stando così a contatto con lui, tuttavia, mi gira la testa e ci vuole tutta la mia forza di volontà per non reagire. Chiamo a raccolta il mio pudore, mantenendo un respiro apparentemente regolare. Cosa dovrei fare adesso? Come è meglio agire? Dovrei lasciarmi guidare dall'istinto? Ma se lo facessi...
«Sakura.»
Syaoran-kun interrompe i miei pensieri irrazionali prendendomi per le spalle per allontanarmi di poco.
«Qualcosa non va?», mi chiede preoccupato.
«M-mi gira la testa...», mi giustifico, incerta su quale possa esserne la causa.
Lui guarda oltre le mie spalle, domandandomi se voglio dell'acqua. La accetto nonostante l'abbia già bevuta e ne prende un bicchiere anche lui, distanziandosi. Mi riappoggio al cuscino contro la parete, bevendo a piccoli sorsi. Sto cercando di non pensarci ma, in effetti, tutti i miei pensieri ruotano attorno a quel bacio. Ho così tanta paura... Sono felicissima, ma mi chiedo lui cosa ne abbia pensato. Cosa abbia provato. Forse mi ci sto trastullando troppo il cervello. Dopotutto, era un bacio non molto differente da quello che si può dare su una guancia. Già, ma era sulla sua bocca. Su quelle labbra che tante volte hanno pronunciato il mio nome; quelle labbra che mi hanno rivolto infinite parole dolci; quelle labbra che hanno espresso ogni suo sentimento; quelle labbra ora posate sul bordo di quel bicchiere, che accolgono dissetante acqua; quelle labbra così caste, donate a me. A me per la prima volta.
«Syaoran-kun, quello era... il tuo primo bacio?», chiedo conferma, indugiante.
Lui smette di bere, mirando per un secondo l'acqua. Noto le sue orecchie tingersi scarlatte mentre annuisce, senza guardarmi.
Sospiro sollevata, confessando: «Anche il mio.»
«Lo so.»
Mi rivolge un sorriso timido e io abbasso lo sguardo, col cuore in tumulto. Devo stare calma.
Mi rigiro il bicchiere quasi vuoto tra le mani, temporeggiando, ma lui mi anticipa, suonando insicuro.
«Sakura… Ho fatto qualcosa di sbagliato?»
Scuoto energicamente la testa, ribattendo: «Assolutamente no!» Mi faccio piccina sul posto, aggiungendo: «Piuttosto, io -»
«Tu sei stata adorabile.», mi interrompe, facendomi arrossire se possibile fino alla punta dei capelli. Ridacchia tra sé, dichiarando: «Soprattutto con quei paragoni creativi.»
Metto a posto il bicchiere mentre mi sforzo di ricordarli.
«Le mie labbra sono davvero come una cotton cheesecake?» Il suo tono non nasconde il divertimento.
Chiudo gli occhi, rievocando quella situazione.
«No.», nego seria, ragionando e ritrovandomi a dover ammettere che «Non c'è nulla come le tue labbra.»
Dato che non risponde apro gli occhi e lo vedo immerso in qualche profonda riflessione.
«Forse è una domanda piuttosto personale e imbarazzante, quindi non sei tenuta a rispondermi, ma stando a quello che mi hai detto ieri... Da quanto tempo desideravi baciarmi?»
Sobbalzo, non aspettandomelo. In circostanze normali dubito che risponderei, ma dato che ci stiamo confidando... È meglio dirgli ogni cosa, no? A questo punto, può pensare qualunque cosa di me. Non ho più paura.
«Da marzo, credo. O forse febbraio.», rimembro, pensandoci su. Oppure era da prima?
Con la coda dell'occhio lo vedo posare a sua volta il bicchiere per voltarsi verso di me, avvicinandosi. Mantengo il capo chino, ma lui mi prende il viso tra le mani, facendo sì che possiamo guardarci negli occhi. Il mio cuore non ce la fa a reggere questo sguardo. Sento che sta per scoppiarmi nel petto.
«Da così tanto tempo?» La sua voce adesso è molto più bassa e intima. Mi affido ad essa per trovare ancora l'ardire di rispondere, dicendogli tutta la verità.
«Perché sembrava che tu... Che tante volte, tu... Fossi sul punto di baciarmi...»
«Mi hai scoperto.», sorride imbarazzato. «Mi dispiace per questo.»
«Non dispiacertene, io ne ero felice. Non capivo però se era davvero così o se io ci stavo tessendo illusioni sopra. Ad esempio, quando tornammo da “Xǐyuè” -»
«Ringrazio Kero-chan per avermi interrotto, anche se può suonare strano.»
Mi sento in parte ferita.
«Perché? Se volevi baciarmi, perché non lo facevi?»
«Tu perché non lo facevi?», replica con calma.
«Perché ero insicura.», ammetto.
«Anche io. E perché non stavamo insieme, quindi mi sembrava... Una scortesia.»
Alza gli occhi, incontrando i miei. Capisco. Anche lui si è trattenuto tante, tantissime volte con me.
«Non sono esattamente il tipo di persona che bacia chiunque. E se non avessi avuto la certezza di piacerti non mi sarei mai spinto a tanto.»
«Tu mi piaci, Syaoran-kun.», confermo, emozionata.
«Anche tu mi piaci, Sakura.», sussurra, appoggiando la fronte contro la mia.
Chiudo gli occhi, assorbendo la sua presenza come fosse ossigeno.
«Grazie per essere il mio primo bacio.»
«Grazie a te.» Sento la sua voce sorridere, percepisco la sua mano destra carezzarmi il viso, mentre le dita della sinistra si intrecciano alle mie.
Appoggio anche la mia mano sulla sua, posandovi contro la guancia. Sorrido, riaprendo gli occhi, incontrando le sue vivide iridi. È con questa gioia nel cuore che ringrazio il destino, per avermi fatto conoscere il mio primo amore.




 
Angolino autrice:
'Giorno! Come preannunciato, oggi è l'ultimo aggiornamento sicuro, non so poi quando riaccadrà (se tutto va bene giovedì, altrimenti mi dispiace dirlo, ma se ne parla verso la metà del mese prossimo).
Traduzioni: "Hajimete no..." nel titolo è incompleto, sarebbe "Il primo..." (perché non fa riferimento solo al bacio, ma anche all'amore); ohayou = buongiorno e 
Xǐyuè = "gioia" (nome del ristorante). La cotton cheesecake ho spiegato ieri che la versione giapponese di una cheesecake calda e soffice.
Detto ciò, vi lascio. Alla prossima! 
  
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