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"26
prompts challenge: 5/26: ACQUA: 1. Composto
chimico di due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, incolore, inodore,
insapore; costituente fondamentale degli organismi viventi. Distesa
d'acqua.
Parole:
721
Salvato
dalle acque
“Sei
greco, vero?” domandò Laxus.
Fried
annuì, facendo ondeggiare i lunghi capelli verdi
che gli arrivavano fino alle spalle, i suoi occhi erano arrossati.
“Voi
siete romano?” chiese e la voce gli tremò.
<
Il mio salvatore fa parte dei miei nemici >
pensò e strinse le labbra fino a farle sbiancare.
Guardò la cicatrice a forma
di saetta sull’occhio di lui e giocherellò con i
ciuffetti con la medesima
forma della sua morbida capigliatura.
“Io
sono un centurione. Se vuoi rimanere qui al
sicuro, dovrai almeno provare a fingerti un romano anche tu”
disse.
<
Dev’essere quello che i greci chiamano
‘efebi’.
Ha quelle labbra che sembrano quelle di una donna, però il
resto me lo farei
volentieri.
Che
diamine sto pensando? Questo poveraccio ha rischiato
di annegare neanche ieri > pensò.
Fried
strinse le mani sulle braccia e incassò il capo
tra le spalle.
“Immagino
tu abbia capito che tipo di nave sia
affondata…” sussurrò.
Allungò le gambe sul letto su cui si trovava seduto,
rabbrividendo e allungò le gambe.
Laxus
osservò i segni sulle sue caviglie e schioccò la
lingua sul palato. Si alzò di scatto e raggiunse il divano,
spalancando l’armadio.
“Nessuno
scoprirà mai che sei uno schiavo. Se
dovessero subodorarlo dirò che sei un mio Liberto.
L’intera isola mi appartiene”
disse, con voce roca. Si alzò in piedi e si posò
una mano sul fianco, sfiorando
l’elsa della daga. “Qui comando io, nessuno che
tenga alla pelle può
contraddirmi se ci tiene alla vita” sibilò.
<
Se gli dei lo hanno portato a me, ci sarà un
motivo > pensò.
Fried
sgranò gli occhi, vedendo che l’altro gli
gettava dei vestiti.
“Vestiti”
ordinò Laxus.
Le
gote di Fried divennero rosate.
Laxus
si accorse che lo guardava con gli occhi
liquidi, si riscosse e uscì dalla stanza con passo veloce,
serrando i pugni.
<
Finirò per spaventarlo > pensò, chiudendo
la
porta della camera da letto.
Laxus
nuotava, mentre le gocce di pioggia gli sferzava il viso,
vomitò acqua
continuando a muoversi. Sentiva il corpo tremante per il gelo, si era
spogliato
e la sua armatura era abbandonata sulla spiaggia. Prese fiato e
s’immerse,
tenne gli occhi socchiusi, li sentì bruciare, continuando a
trattenere il
fiato. A fatica intravide la figura dell’altro giovane,
nuotò nella sua
direzione e lo afferrò.
Fried
era incosciente, aveva al collo una catena con il suo nome inciso sul
legno.
Laxus lo afferrò e, con tutta la sua forza gli
strappò la catena dal collo,
vide il corpo di Fried salire verso l’alto con i capelli
verdi tutt’intorno al viso.
Riuscì a caricarselo in spalla e nuotò
disperatamente, uscì dall’acqua venendo
investito dalla pioggia gelida. Ingoiò aria rumorosamente e
si mise a nuotare
verso la riva.
Laxus
si voltò sentendo dei passi, sciolse le braccia
muscolose che teneva incrociate al petto. La luce del sole si
rifletté sui suoi
copribraccia di piombo e sui bracciali d’oro che Fried si era
messo sugli
avambracci. Sgranò gli occhi, Fried si era acconciato i
capelli in una lunga
treccia, la tunica bianca gli ricadeva morbidamente sul corpo minuto,
lasciandogli scoperte le spalle.
“Era
un po’ largo questo peplo” sussurrò
Fried,
imbarazzato.
“Almeno
provaci a sembrare un romano. Vieni” disse
brusco Laxus. Scostò le tende di seta bianca, quasi
trasparente e controllò che
Fried gli si affiancasse. “Stai bene”
abbaiò.
Fried
fece un sorriso sincero, mentre il suo viso s’illuminava.
<
Ho così paura, qui è tutto così nuovo,
ma anche
se lui è così burbero, sento che è
gentile. Mi fa sentire al sicuro > pensò.
Sgranò gli occhi e vide il mare davanti a sé, si
confondeva con il cielo.
“Questa
grande distesa d’acqua ha cercato di togliermi
la vita, ma da qui, è bellissima” esalò.
<
Soprattutto accanto a te. Non dovrei fidarmi così
facilmente, ma ti devo la vita > pensò.
“Nel
mare si trova la morte perché è lì che
nasce la
vita. Molti dicono che sia incolore e privo di profumo, ma solo chi non
è
cresciuto su queste sponde” disse Laxus.
Fried
allungò la mano verso di lui con mano tremante,
Laxus gli posò una mano sulla spalla e Fried sorrise,
appoggiando entrambe le
mani sul davanzale di pietra del palazzo.
“Per
qualsiasi cosa, può contare su di me. Ora sei
sotto la mia protezione” borbottò Laxus.
Fried
annuì.