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Autore: Teddy_bear    04/06/2018    5 recensioni
In musica, un preludio (dal latino praeludium) è generalmente un brano piuttosto breve, di solito senza una forma codificata, collocato all'inizio dell'esecuzione di una composizione o di una sua parte. In anatomia, preludio, era il cuore di Shaoran. Ma Sakura sapeva benissimo ascoltare e salvare i cuori.
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AU fanfiction, dove Shaoran è un pianista con il cuore spezzato e Sakura è una studentessa di medicina, specializzanda in cardiologia.
[Se volete, per capirci meglio, ho pubblicato un’introduzione ed un trailer].
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Sakura Kinomoto, Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SAKURA

 

Sono distesa sul letto, a contemplare il soffitto, mentre ascolto un po’ di musica con il mio cellulare e le cuffie. Domani dovrei riuscire a vedere Shaoran, ed a dirgli la risposta sui miei sentimenti. Risposta positiva, perché lo amo. Con tutta me stessa, con ogni fibra del mio essere. E non vedo l’ora di rivelarglielo come si deve. Non voglio dirglielo per telefono o per messaggio, ma di persona. In faccia. Voglio essere sincera al cento per cento, dirgli le parole che si merita, come lui ha fatto con me: mi ha aperto tutto il suo cuore, ed io voglio fare altrettanto. Sorrido, portandomi le mani in faccia mentre arrossisco. Ah, quasi non ci credo. Shaoran Li, che cosa mi stai facendo. La musica che sto ascoltando si blocca, lasciando spazio al suono della mia suoneria. Noto il nome lampeggiante del ragazzo che ho pensato fino ad adesso, e mi affretto a rispondere. 

“Ciao, Sakura.” 

Sorrido, sentendomi le guance andare in fiamme. 

“Ciao!”

“Come stai?” me lo domanda sempre, ogni volta che ci vediamo o sentiamo. È la sua prima preoccupazione: sapere come sto. 

“Bene e tu?”

“Bene. Senti, stasera sei libera?” 

Scatto seduta sul letto, mordicchiandomi un’unghia. 

“Stasera?”

“Vorrei invitarti a cena in un ristorante molto carino, se mi è concesso.” la sua voce si fa più bassa e profonda. Il mio cuore inizia a velocizzare il suo battito. 

“Sì, sì. Ci sono, vengo volentieri!” mi sento su di giri. Questo è un appuntamento, cavolo.

“Ti passo a prendere a che ora?”

“Direi verso le otto? Sette e mezza?” 

Lo sento ridacchiare. 

“Va bene, ragazzina.” nonostante abbia dei sentimenti per me, questo suo modo di chiamarmi non è cambiato. E, devo ammettere, che mi piace. Molto. Come ogni cosa che mi riserva. 

“Allora, a stasera.” dico, giocherellando con le mie dita. 

“Ma certo. A stasera.” 

Chiudo la chiamata e porto il telefono vicino al cuore, che sembra essere impazzito a dismisura. Respira, Sakura. Respira. Tutto quello che devi fare ora è sentire Tomoyo e Meiling, chiedere loro se sono libere e farle venire a casa tua per darti sostegno ed incoraggiarti. È semplice, ma allora perché sono così tesa? Sbuffo, buttando la testa sul cuscino del mio letto. Shaoran ha capito i miei sentimenti, ha capito che è lui la mia scelta, eppure mi sento comunque agitata. Accidenti. Devo scrivere un messaggio subito alle ragazze sul gruppo di messaggistica che abbiamo in comune. 

 

Da: Sakura

A: Meiling & Tomoyo

Ragazze, Shaoran mi ha invitato a cena stasera. Riuscireste a passare a casa mia per darmi una mano? Sono in panico!

 

Inserisco l’emoji imbarazzata ed un cuore. Rispondono veramente poco dopo, entrambe entusiaste, dicendo che lo sapevano già e che si erano adoperate per venire a casa mia anche senza la mia richiesta. Potrebbe essere che Shaoran abbia già avvisato Meiling circa la nostra cena? Cielo, come si è diffusa in fretta la voce! Guardo l’orologio, e chiedo alle ragazze di arrivare tra una mezz’ora, così ho il tempo necessario per farmi una doccia e sistemarmi. Fatto ciò, mi alzo dal letto, diretta in bagno.

 

***

 

Come sempre, ogni volta che finisco di farmi la doccia mi sento una persona nuova. Indosso dei vestiti comodi, pronta per accogliere Tomoyo e Meiling e mi asciugo i capelli. Quando sto rimettendo il phon nel cassetto del bagno, il citofono di casa mia suona. Mi precipito ad aprirlo, ed a far entrare le mie amiche, che mi guardano da capo a piedi studiose. 

“Non ricordo di averti mai vista così felice.” dice, Tomoyo. Lei mi conosce dai tempi delle elementari e, dicendomi questa frase, mi ha fatto capire veramente molte cose. 

“Nemmeno con Yukito eri così, che è stato il tuo primo amore.” continua la sua analisi. 

“Shaoran è diverso.” spiego. Ed è la verità: lui è completamente differente da tutti gli altri che ho conosciuto. Lo reputo introvabile, più unico che raro. 

“A saperlo, ti avrei presentato mio cugino prima.” Meiling brontola. Scuoto il capo. 

“È andata così.” scrollo le spalle. 

“Ma quindi ora siete fidanzati?”

“Tomoyo…”

Vedo gli occhi della mia amica illuminarsi. 

“Lo sapevo! Sapevo che il tuo cuore ti portava da lui! Ah, come sono felice!” mi prende tra le sue braccia e mi stringe forte. 

“Anch’io voglio un abbraccio!” esclama Meiling, unendosi all’ammucchiata. Le sento stringermi forte. 

“Ragazze,” bofonchio, richiamandole “non respiro.”

Loro ridono, poi si staccano. 

“Allora, ti viene a prendere alle sette e mezza, giusto?” Meiling mi domanda. Annuisco. Sicuramente lo ha tampinato di messaggi, chiedendogli informazioni. 

“Dovresti metterti quel vestito verde mela che ti ho regalato per il tuo compleanno, l’anno scorso.” mi consiglia, poi. 

Mi ricordo di quel vestito che Meiling mi ha donato, è veramente molto bello. Ma non è troppo leggero? Dopotutto, siamo in inverno. 

“Ma è primaverile.”

“No, basta metterci su un maglione ed una giacca.” ribatte, Tomoyo. 

“Conducici verso il tuo armadio.” aggiunge, poi. Sospiro e annuisco, portandole verso camera mia. Una volta di fronte al mio guardaroba, le vedo scrutare con attenzione ogni abito, finché Meiling non tira fuori quello verde mela al quale si riferiva prima. 

“Perfetto! Questo ti risalta molto gli occhi.” 

Mi sento imbarazzata. Mi chiedono di indossarlo e così faccio. Una volta che finisco di cambiarmi ed esco dal bagno di camera mia, sento una serie di apprezzamenti che mi fanno arrossire. 

“Shaoran sentirà le vertigini.”

“Ne sono certa, mio cugino resterà senza parole.”

Porto le mani in faccia. 

“Siete esagerate.” ribatto. Mi sento a disagio con questo vestito. Esso è corto, verde mela e sbracciato. La gonna è ricoperta con del pizzo. 

“No no, stai molto bene. Vedrai.” Tomoyo mi picchietta un dito sul naso, e Meiling mi fa l’occhiolino. Mi suggeriscono delle scarpe comode, quindi evito assolutamente i tacchi, decidendo per delle scarpe a bambolina crema. 

“Outfit perfetto!” mi dicono. 

Deglutisco, guardando l’orologio. L’ora si avvicina ed io mi sento sempre più tesa.

 

***

 

Quando sono davanti alla macchina di Shaoran, lui mi sta attendendo davanti alla portiera del passeggero affiancato al guidatore. È vestito elegante, mi chiedo se ci sia lo zampino di Eriol, vista la meraviglia del suo completo nero. È bellissimo.

“Buonasera, ragazzina.” il tono che assume è bassissimo, mi fa mancare la terra sotto ai piedi.

“Buonasera.” balbetto, avvicinandomi. Lui mi sorride, ed apre la portiera, facendomi cenno di entrare. Che gentiluomo. 

“Vogliamo andare?” domanda. Annuisco, incapace di parlare. Non posso fare così, devo dirgli i miei sentimenti, una volta per tutte. Salgo in macchina, ed allaccio la cintura. Prendo un respiro profondo. 

“Sei tesa?” si preoccupa. Mi volta verso di lui, colta sul vivo. 

“Un po’, lo ammetto.” 

Lui mi prende una mano e da un bacio su essa. 

“Non devi, sii solo te stessa. Sentiti di fare quello che preferisci. L’unica cosa che voglio è renderti felice.” le sue parole sono un tuffo al cuore. 

“Tu come fai ad essere così tranquillo?”

Lo vedo ridacchiare. 

“Io mi sento tranquillo ogni volta che mi sei accanto, Sakura.” 

Sento che mi sto sciogliendo. Santo cielo, è meraviglioso. Mi sorride, poi mette in moto la macchina. 

“Come stai? Come sono andati i tuoi giorni?” chiede, probabilmente per alleggerire i miei nervi. 

“Bene. In sti giorni sono in pausa dallo studio, ma tra poco dovrò ricominciare. Tu?” 

“Direi lo stesso.” sorride. Penso non mi abbia mai sorriso così tanto come stasera. 

“Shaoran…” inizio.

“Sì?”

“Tu hai… hai già capito, insomma…” non riesco a parlare. Ma che problema ho?

“Be’, stasera sei con me, e non con lui, questo già mi basta. Per quanto riguarda la risposta…” mi scruta “facciamo così: me la dici a fine serata, va bene?” propone. Annuisco. Le mie mani stanno tremando e decido di nasconderle nella mia giacca. 

“Dove mi porti?” domando. 

“Sorpresa.” 

 

***

 

Una volta arrivati riconosco subito il posto. Mi ha portato ad uno dei ristoranti più belli della nostra città. 

“Mi hai seriamente appena portata qui?” sono sconvolta. 

“No, in realtà era tutta una scena. Adesso prendiamo due panini da quel camion laggiù.” indica un posto vuoto. Roteo gli occhi, e rido leggermente. 

“Ti ho portata qui, sì, ragazzina.” 

Non può, non deve. Insomma, è… troppo.

Scende dalla macchina, e mi dice di aspettare. Così faccio. Lui viene da me, ed apre la portiera. Mi porge una mano, aiutandomi a scendere. La ghiaia sotto ai miei piedi mi permette di confermare che è stata una buona idea quella di non indossare i tacchi. 

“Non dovevi portarmi qui. Insomma, io non so che dire!”

“Sakura, non l’ho fatto per secondi fini. L’ho fatto perché voglio che tu ti senta amata nel modo che meriti. E tu meriti il mondo.” 

Deglutisco. 

“A me basta solo il pensiero, Shaoran. Non ho bisogno del mondo.” gli dico, per poi finire “A me basti tu.”

Il pianista si blocca davanti a me e mette le sue mani sulle mie gote. 

“Io non so se ce la faccio ad aspettare ancora per baciarti.” 

Il mio cuore martella nel petto. Batte ad una velocità impressionante. Mi sento arrossire. 

“Autocontrollo, Shaoran. Autocontrollo.” borbotta tra sé e sé. Si avvicina di più, baciandomi la fronte. Mi prende nuovamente per mano, e mi conduce all’ingresso del ristorante. 

“Comunque, sei bellissima.” mi sussurra all’orecchio.

“Anche tu.” gli rispondo sincera. È veramente stupendo, questa sera. Quando entriamo nel ristorante, Shaoran dice ad un cameriere che ha prenotato per due, dandogli il suo cognome. Il giovane ci conduce ad un tavolo molto intimo, isolato dagli altri. Il ristorante dentro è ancora più bello di fuori. Le pareti sono rosse scure, e l’arredamento è vecchio stile, quasi ottocentesco. Sembra un castello. Shaoran mi aiuta a sedermi, accompagnando la sedia al tavolo, poi prende posto anche lui, di fronte a me. 

“Sei un vero gentiluomo, sai?”

“Solo con te.” prende il menù che il cameriere ci ha lasciato sul tavolo, ed io copio le sue azioni. Diamo un’occhiata, poi scelgo cosa mangiare. 

“Direi che sto sul pesce, prenderò una sogliola con verdure.” affermo, chiudendo il menù. Lo vedo annuire, mentre continua a far scorrere la vista sulle parole. 

“Sai, mi sa che prenderò lo stesso.” Shaoran chiude il menù, poi mi rivolge la sua attenzione. 

“Comunque pagherò la mia parte.” non ci penso nemmeno a fargli pagare tutto il conto. 

“Assolutamente no.”

“Shaoran.” lo richiamo. 

“Ho detto di no.” sembra un ordine. Sbuffo, arrendendomi. 

Il cameriere torna, e noi gli diciamo le nostre ordinazioni. Gli chiediamo da bere anche dell’acqua frizzante. Egli prende nota di tutto, sorride, e si allontana.

“Ti piace il posto, quindi?” domanda Shaoran. 

“Dire che mi piace è riduttivo. Mi hai portata in una reggia!” esclamo. Lui ride. 

“Sei esagerata.”

Scuoto il capo energicamente. 

“Ad ogni modo, il mio intento, stasera, era di metterti a conoscenza di quello che provo per te come si deve.”

Piego la testa di lato. 

“Ma mi hai già fatto comprendere i tuoi sentimenti, ed anche più di una volta.”

“Lo so. Ma non smetterò mai di dimostrarti quanto ci tengo, devi farci l’abitudine.” ridacchia. 

“Sai…” inizio, mordendomi l’interno della guancia “ho incontrato Dora, tempo fa.” vengo interrotta da cameriere, che ci porta la bottiglia d’acqua frizzante. Faccio per prenderla, ma Shaoran mi blocca, versando l’acqua prima nel mio bicchiere e poi nel suo. Sono sempre più sbalordita. 

“E lei…” mi schiarisco la voce “lei mi ha detto che tu l’hai rifiutata per me.” 

“Ha detto il vero.” fa’, serenamente. La bocca mi si spalanca di poco. Oh. 

“Sakura, ti sei mai messa a confronto con le altre ragazze della tua età?” formula. 

“Be’, sì.”

“E come è emerso da questo paragone?”

“È emerso che io sono più imbranata ed infantile di loro.” ammetto, chinando il capo. Lui fa cenno di no, energicamente. 

“Tu sei diversa da tutte. E non perché cadi ogni due per tre, perché non hai equilibrio sulla metropolitana, o perché tendi ad essere pasticciona. Tu sei diversa perché sai emozionarti, sai emozionare e sai essere spontanea e genuina. Non ti importa niente se qualcuno ti manda via, perché tu resti comunque. Non hai paura di niente, sei forte e coraggiosa. E provi gioia e commozione per tutto, anche per le piccole cose. È vero, forse questo è un po’ bambinesco, ma io… io me ne sono innamorato da impazzire, Sakura. Sei dolcissima e non ho mai conosciuto qualcuno così.”

Il mio cuore è appena caduto a terra, ed ora ho solo una voragine nel mio petto, immensa come l’universo che, presto, Shaoran si affretta a riempire, subito dopo avermi sorriso. Al posto del mio cuore ci sono i suoi sorrisi. 

“Abe è sveglia, spigliata, tutto quello che vuoi. Ma non è te. Nessuna è te.” allunga una mano sul tavolo, ed io gliela prendo. Sono completamente innamorata di lui. 

“Anche per me vale lo stesso, non ho mai conosciuto qualcuno come te. Ed è per questo che mi sono lasciata andare, mi sono confidata e ti ho detto tutto di me. Perché avevo capito che tu mi saresti capitato solo una volta nella vita. Ed ora che ne sono pienamente consapevole, anche più di prima, io voglio dirti che…” 

“Le vostre ordinazioni.” il cameriere ci interrompe. Stacco la mano da Shaoran, e lascio posare il piatto davanti a me. Cavolo, c’ero quasi. Bevo un po’ d’acqua, quando il motivo della mia interruzione se ne va. Accidenti. 

“Dimmi se poi anche il cibo è di tuo gradimento che, nel caso, ti riporto qui a mangiare.” il tono di voce del pianista è soave, questa sera. Sembra miele. Assaggio un boccone del pesce, e mi si illuminano gli occhi. 

“Buonissimo!” esclamo. 

Il resto della cena, scorre in modo sereno e tranquillo.

 

***

 

“Grazie, è stata una serata bellissima.” prendo possesso della mano di Shaoran che mi sta tendendo, e gli sorrido. 

“Anche per me, veramente tanto.” 

Siamo di fronte alla macchina, ma lui non accenna a voler aprire lo sportello. Prendo un respiro profondo, consapevole che è arrivato il momento. 

“Shaoran.” lo richiamo. Lui si gira verso di me, mettendosi di fronte. Ora che ho i suoi occhi che mi scrutano dall’alto verso il basso, le parole potrebbero morirmi in gola. Ma non deve succedere. Non deve. 

“Io…” coraggio. Uno, due, tre “io ti amo.” 

Ce l’ho fatta. Gliel’ho detto, e mi sento leggera come non mai. È stato stupendo. È come se il mio cuore facesse delle giravolte su se stesso. Mi sento leggera come una piuma. Il sorriso che mi rivolge Shaoran è il più radioso che io abbia mai visto. 

“E ti amo da quando mi hai fatta sentire protetta, giusta per questo mondo. Ti amo da quando mi ha fatta sentire viva. E mi hai sempre fatta sentire così.” le mie parole stanno venendo fuori da sole, quasi. 

“Ti amo perché dentro sei straordinario e perché mi hai sempre accettata così come sono. Ti amo perché voglio solo te al mio fianco, se possibile, per il resto della mia vita. E ti amo perché…” non concludo la frase. Shaoran si è abbassato alla mia altezza, ed ha posato le sue labbra sulle mie. Mi sta baciando in un modo fine e delicato, elegante oserei dire. Lo sento stringermi ancora di più tra le sue braccia. Si stacca, e mi lascia un piccolo bacio sulla punta del naso. Poi sulla guancia sinistra, e poi su quella destra. Infine, mi bacia in fronte. 

“Scusa, il mio autocontrollo ha fatto cilecca.” borbotta, restando lì. Sento le sue labbra sfiorare la mia pelle. 

“Ti amo da morire, ragazzina.” mi stringe ancora di più, respirando tra i miei capelli. 

“Continuerai a chiamarmi ragazzina anche adesso che siamo fidanzati?” aggrotto le sopracciglia. Lui si distanzia di poco, giusto per farmi notare la sua alzata di spalle noncurante. 

“Sono di due anni più grande di te. E poi, come se non ti piacesse.” 

Colpita ed affondata. Arrossisco e tuffo la testa nel suo petto, nascondendomi. 

“Ti amo anche io, Shaoran.”

Lui mi prende le guance, facendomi staccare dal suo petto. Si avvicina a me, e mi bacia ancora. E ancora. E ancora. E ancora. 

Mi sta baciando talmente tante volte che io, ora, mi sento immortale.

ANGOLO AUTRICE: ecco qui, ce l’ho fatta. Nuovo capitolo, e yay. Stanno assieme. Scusatemi se ci ho messo tanto, ma in sto periodo mi sento un sacco giù di morale e piango di continuo TwT uffa. Ditemi cosa ne pensate! Spero vi piaccia! Grazie di tutto! Bacioni x.
   
 
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