Dopo un
mese, rieccomi di nuovo con il
secondo capitolo di
questa storia, nel quale verrà introdotto per la prima volta
il primo
protagonista del mondo di Dragon Ball.
Già
da questo momento si
noteranno le prime differenze tra
l’opera originale e la mia fan fiction, che
riguarderanno lo scenario ambientale
nel quale si muoveranno i personaggi principali.
Il prossimo
capitolo verrà
pubblicato martedì 3 Luglio.
Ringrazio
[shinichi e ran amore] per
aver
recensito il primo capitolo e
per avermi segnalato alcuni errori grammaticali, ed invito
tutti
voi a darmi i vostri pareri ;-)
P.S. Come
nello scorso capitolo, ho
aggiunto delle canzoni da ascoltare. Non a tutte è stato
messo il titolo
esatto, ma a ciascuna di essa è stato inserito almeno
l'anime di appartenenza o l'artista che l'ha scritta. Come al capitolo
precedente, lascio a voi la scelta di ascoltare o meno queste OST,
cliccando sul pulsante sottostante col tasto destro del mouse
ed aprendolo in un'altra finestra. Da questo momento non
inserirò più avvisi per la musica, ma
lascerò soltanto il pulsante, mentre il nome delle canzoni
verrà segnalato nella storia con [...].
Ultimo avvertimento: i discorsi evidenziati in rosso sono in lingua INGLESE, quelli verdi in ITALIANO, mentre quelli GIAPPONESI sono normali!
Vi lascio alla storia… buona lettura!
GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR
Un
blitz più complicato del previsto…
Venerdì
04/05/2018
CRILIN
[Soundtrack-20
- DRAGON
BALL GT]
Mi
svegliai alle sei in punto, fra le
coperte del mio letto.
Avevo
ripreso gli
allenamenti assieme al Genio delle Tartarughe, sulla sua isola nel bel
mezzo
dell’Oceano Pacifico, affinché fossi pronto per
quella nuova avventura. Finalmente,
dopo più di un mese, ero riuscito a rilassare completamente
tutti i miei
muscoli e a recuperare il cento per cento della mia forza.
Accanto
a me, mia moglie stava ancora
dormendo. La coprii
con la coperta, le detti un bacio sulla fronte e mi alzai.
Dopo
essermi fatto una rapida doccia,
ritornai nella mia
camera. Sentivo il russare pesante del mio maestro, dalla sua stanza.
Iniziai
a vestirmi.
Camicia,
cravatta,
pantaloni eleganti, pistola di ordinanza e distintivo. Era tutto in
ordine. Un
perfetto Agente in Borghese della Polizia di Tokyo.
Mi
diressi verso la cucina per
preparare la nostra colazione;
latte, biscotti, succo d’arancia, il dolce che mia moglie
aveva preparato la
sera precedente e un frutto ciascuno. Sentii dei passi raggiungere la
cucina. C18
si era già svegliata.
“Buongiorno,
amore…”
mi salutò lei, dandomi un dolce bacio sulla guancia
“…
non ti vedevo così contento da
molto tempo…”
“E’
vero…” ammisi
io “…
per la prima volta entrerò a far parte della Polizia di
Tokyo. Non sto nella
pelle! Era da tanto che
volevo
provarci!”
“Sono felicissima ed
orgogliosa di te!”
si complimentò lei,
accarezzandomi i capelli, prima di pregarmi preoccupata “Promettimi solo che farai attenzione… sai che non possiamo sistemare tutto qualora tu
morissi…”
“Tranquilla!
Non andrò di certo ad affrontare
dei mostri
assetati di sangue!” la rassicurai io con sicurezza
dandole un bacio sulle
labbra “E
poi chi mai ti lascerebbe da sola in casa del Genio?”
Dopo i sayan, Freezer, Cell e Majin Buu… e soprattutto dopo il Torneo del Potere… dei criminali armati di pistola non erano certamente un problema per me.
***
[Undefined
- DETECTIVE
CONAN]
Dopo
aver fatto un viaggio di
più di un’ora in volo, raggiunsi
Tokyo ed atterrai non molto lontano dal mio nuovo posto di lavoro, sul
tetto di
una casa con solo il piano terra. Saltai agilmente da lì,
atterrando in mezzo
alla strada, senza farmi notare.
Cinque
minuti dopo, mi trovavo
già all’interno della centrale
di polizia.
Ad
accogliermi ci pensarono due dei
miei nuovi colleghi.
Uno era un
uomo dalla
carnagione olivastra, il cui nome era Wataru Takagi, ed era un agente
in
borghese, proprio come me. L’altra era una donna dai capelli
castani di nome
Miwako Sato, il vice-ispettore del nostro distretto. Scoprii che
entrambi
erano molto più giovani di me, di circa venti
anni… una dimostrazione più che
esplicita delle loro capacità.
Era normale,
tuttavia…
avevo passato gran parte della mia vita a combattere contro nemici e
mostri di
qualsiasi razza, dall’immensa potenza e capaci di utilizzare
qualsiasi sorta di
trucchi e tecniche, e non sempre ne ero uscito intero.
“Posso
farti una
domanda, Crilin?” mi chiese severamente Sato
“Per quale
motivo hai deciso di
accettare la promozione?
In
molti, alla tua età, decidono di rimanere poliziotti
semplici per non rischiare
di morire. So anche che tu hai una
famiglia da mantenere…”
“Ecco…
è una lunga
storia…” ammisi io, ripensando
a tutte le
esperienze del mio passato “… credo sia proprio la mia famiglia il
motivo principale che mi ha spinto ad accettare questo incarico. Prima di entrare in polizia sono stato un
artista marziale e ho affrontato dei guerrieri talmente forti da
riuscire a
sopravvivere perfino allo sparo di un proiettile. E’ grazie a
quei
combattimenti se sono riuscito ad arrivare sino a qui… e voglio mettere in gioco le mie esperienze e la
mia vita per il bene
della mia famiglia e di tutti i cittadini di Tokyo!”
[Crushing
Defeat - DRAGON
BALL SUPER]
Avevo ancora
gli
incubi per ciò che era successo dieci anni fa…
quando vidi Majin Buu uscire
fuori da quel varco dimensionale, al Palazzo del Supremo, mi era
crollato il
mondo addosso. C18 e Marron si trovavano assieme a me e a tutti gli
altri miei
amici. Mi trovavo di fronte ad una creatura invincibile e puramente
malvagia…
ed io non avevo la forza sufficiente a difendere la mia
famiglia…
…
avevo pregato ogni
giorno tutti gli Dei dell’Aldilà
affinché non succedesse mai più un evento
simile… ma fui costretto di nuovo a riaffrontare le paure
del mio passato
quando Freezer ritornò in vita. Avevo assistito alla
distruzione del mio
pianeta, senza poter di nuovo far nulla per proteggere le donne che
più amavo
al mondo.
Ma non
furono quelli i
momenti peggiori della mia vita… assolutamente
no… il momento più terrificante
della mia vita fu il Torneo del Potere, indetto dai due Zeno per
decretare
l’unico universo meritevole di sopravvivere. Vedere tutti
quei guerrieri
lottare fino alla morte per la sopravvivenza di miliardi e miliardi di
innocenti… condannare, con un’eliminazione, un
universo intero… vedere tutte
quelle persone sparire dal nulla davanti ai nostri occhi…
…
e cosa avevo combinato,
anche quella volta? Mi ero fatto eliminare per primo tra i miei amici,
come un
principiante! Mi ero dovuto affidare perfino a mia moglie, al Genio e
al mio
genero… e grazie a quest’ultimo fummo in grado di
vincere il Torneo.
Non mi
importava se
anche gli altri universi fossero tornati in vita e che la competizione
fosse
soltanto una prova dei due Dei… ripensare a quelle
sensazioni mi lasciava un
vuoto molto simile a quello che si prova nel vedere improvvisamente un
cadavere
davanti ai tuoi piedi.
[Hīrō
ni
naru nda
- BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“…
capisco… la tua fiducia e la tua
esperienza ci
saranno molto utili!” esclamò
lei convinta, stringendomi la mano con
determinazione “Sarà
un piacere lavorare con lei, agente Crilin!”
“Anche per me,
vice-ispettore!”
confermai io.
Ci
trovavamo tutti e tre fuori
dall’ufficio dell’Ispettore,
in attesa di essere accolti, seduti su un piccolo divano. Mentre
attendevamo, qualche
agente entrava velocemente al suo interno ed usciva pochi secondi dopo,
sicuramente dopo aver comunicato qualche importante informazione al
nostro
superiore. La centrale di Tokyo era senz’altro più
affollata e piena di vita
rispetto alla precedente in cui ho lavorato, nella periferia di Osaka.
“Wataru… hai
già contattato
l’altro nostro collega?” chiese
l’agente Sato al suo compagno, il quale annuì
tranquillamente.
“Pochi secondi fa. Mi ha
detto di essere a un minuto
di camminata dalla
nostra centrale!” confermò
l’agente Takagi alzando il pollice
all’insù
“Arriverà
qui in perfetto orario!”
“C’è
anche un altro collega?”
domandai io, incuriosito.
“Sì.
Anche
lui è nuovo
come te. Proviene dall’Italia, ma ha genitori giapponesi. So solo che il suo nome è Simon Kog.
E’ entrato
nella nostra
prefettura con centinaia di raccomandazioni…”
mi rivelò Wataru.
“Ce…
centinaia?!”
esclamai io stupefatto.
L’unica
raccomandazione che avevo ricevuto io era stata quella del mio vecchio
collega…
davvero molto vecchio! Era andato in pensione due mesi fa dopo aver
lavorato
come poliziotto semplice per più di quarant’anni!
Ora se la stava senz’altro
spassando, quel mattacchione… anche lui, come il genio, era
un vero e proprio
pervertito!
Questo Simon
Kog,
invece, ne aveva ricevute a centinaia?!
“Sembra
abbia
sgominato da solo più organizzazioni criminali nel suo paese
natale…”
spiegò l’agente Sato sogghignando “Non oso immaginare quanto
possa essere in
gamba!”
“Non sai nemmeno se quelle
storie sono vere, Miwako!”
la
rimproverò Wataru “Potrebbe
semplicemente
avere ‘pagato’
per entrare qui!”
“Una persona che ‘paga’ per
diventare un Agente in Borghese è un
pazzo senza cervello, oltre che un lecchino di merda…”
[Tsuppari
hankō-ki - BOKU NO HERO ACCADEMIA]
Tutti
e tre ci voltammo verso quella
voce, sorpresi.
Di fronte a
noi vi era
un giovane uomo dai lunghi capelli biondi, legati con un codino e
tenuti molto in
ordine. Alto, slanciato ma abbastanza tonico, indossava una camicia
bianca a righe
azzurre, più un paio di jeans larghi. Aveva un papillon
attaccato al collo, al
posto della cravatta, di colore blu, mentre ai piedi portava due enormi
scarpe
da ginnastica. Sul polso, invece, aveva un orologio digitale.
Ciò che mi colpii
molto furono gli occhi, dalle iridi argentate, molto freddi e pungenti.
Mi
ricordarono molto gli occhi di mia moglie. Sul suo petto era appuntato
il
distintivo della polizia.
“... tu… tu
sei…”
“Simon Kog. Il vostro nuovo
collega. Piacere di
conoscervi”
affermò costui senza battere ciglio, stringendo la nostra
mano.
Mentre
ci presentammo, abbastanza
imbarazzati dopo i
discorsi fatti tra di noi in precedenza, provai a studiare il suo KI.
Rimasi
sbalordito
quando percepii la sua forza combattiva…
“Simon…
tu per caso hai fatto
arti
marziali come me?”
Miwako
e Wataru mi osservarono,
confusi.
Era
assolutamente
normale. Loro non potevano ancora sapere delle mie capacità.
Le avrebbero
scoperte molto presto, e se ne sarebbero meravigliati…
…
proprio come i miei
vecchi colleghi, quando mi videro volare per la prima volta. Si erano
presi una
settimana di malattia, convinti di aver assunto sostanze allucinogene!
“Vedo
che sei in grado
di utilizzare il KI… e sei anche
piuttosto forte…”
affermò costui, sorridendo soddisfatto
“…
niente
male, agente Roshi! Questa è davvero una lieta sorpresa!”
Anche io gli
sorrisi
di rimando. Ora capivo perché in tanti lo avevano
raccomandato per la centrale
di polizia più importante del Giappone. Doveva essersi fatto
notare molto
grazie alle sue capacità. Di certo non intendevo sfigurare
di fianco a lui!
“Perfetto…
ora che siamo tutti qui possiamo entrare
nell’ufficio dell’Ispettore Megure!”
annunciò Miwako preparandosi a
bussare la porta “Recuperiamo un
po’ di
contegno, soprattutto voi due…” qui si
rivolse a me e a Simon “…
a lui non piacciono le persone troppo alla
mano! Comportatevi
con rispetto!”
Cinque
secondi dopo, tutti e quattro
eravamo all’interno
dell’ufficio di Juzo Megure, il nostro nuovo capo.
[Relaxing
Beerus - DRAGON BALL SUPER]
L’ispettore
Megure era
un uomo col baffo, molto corpulento. Indossava un giubbotto di pelle
marrone e
un cappello dello stesso colore. Mi domandai per quale motivo
indossasse quel
cappello anche dentro una stanza… ma non ebbi il tempo di
trovare la risposta
che subito tenne d’occhio sia me che Simon!
“La mia prefettura
è il luogo peggiore
nel quale siete finiti nella
vostra vita! Qui avrete a
che
fare con tutti i tipi di crimini possibili ed
inimmaginabili… e gli errori non
sono ammessi! Sono
stato abbastanza chiaro?”
“Signorsì,
ispettore!”
confermammo in coro sia io che Simon, mentre l’ispettore
Megure cominciò a
leggere i nostri fascicoli, seduto sulla sedia dietro la sua scrivania.
“Crilin Roshi, 49 anni.
Hai
iniziato il tuo percorso a Osaka come poliziotto semplice dieci anni
fa, nel
distretto periferico della città. Hai contribuito in quel lasso di tempo alla
cattura di più di dieci mila criminali e pirati della
strada… davvero niente
male!”
“Die…
dieci mila?!”
esclamò sbalordito l’agente Takagi beccandosi una
gomitata da parte di Miwako
che riuscì a fargli recuperare un po’ di contegno.
“L’unica
pecca, nel
tuo lavoro, è la sfrontatezza con la quale ti lanci nelle
situazioni più
imprevedibili. Metti
molto spesso in pericolo la tua vita senza pensare alle
conseguenze personali…”
“…
ne sono consapevole”
ammisi io, affermando però anche “Tuttavia quelle azioni sono sempre state
calcolate in base alle mie capacità e ho rischiato solo e
soltanto la mia vita
e mai quella dei miei colleghi o di qualche innocente”
“Anche questo è
vero…”
notò soddisfatto l’ispettore, chiudendo
il mio fascicolo e rivolgendomi lo sguardo, con più
tranquillità “…
mi raccomando, agente Roshi. Dai
miei uomini mi aspetto spirito di sacrificio e massimo impegno.
So che hai una moglie e una figlia di diciotto
anni… se non te la
senti…”
“So a cosa sto andando
incontro, signor ispettore!”
lo
interruppi io con fermezza, sorprendendo sia lui che i miei colleghi
“Non avrei mai accettato questo
incarico se
non avessi avuto il benestare della mia famiglia. Sanno
entrambe quanto sia importante per me!”
Quando avevo
parlato
con loro della mia richiesta di trasferimento, C18 non
l’aveva presa molto
bene. Me lo sarei dovuto aspettare… da quel momento avrei
lavorato il doppio e
sarei stato meno tempo a casa, ma era un sacrificio che io ero disposto
a
sopportare e vivere, per il loro benessere…
…
e per il mio
orgoglio ferito!
Marron non
aveva
accennato alcuna protesta, e ciò mi sorprese non poco. Si
era limitata a farmi
gli auguri per la promozione, andando a coricarsi più presto
del solito.
L’ispettore
Megure
annuì soddisfatto, prima di aprire il
fascicolo di Simon Kog. Quest’ultimo sogghignò
colpito dalla mia forza di
volontà. Chissà cosa pensava realmente di
me…
“Simon Kog. 25 anni.
La
tua prima esperienza è stata tre anni fa, per ordine dei
Servizi Segreti
Italiani… come infiltrato nella
Tele-Information, affiliata della X-X-I…”
[Terror
- DRAGON BALL
SUPER]
Qui, mi resi
stranamente conto, Miwako e Wataru sbiancarono letteralmente ed
incominciarono
a tremare come due foglie autunnali in balia di una tempesta, sul punto
di
staccarsi dall’albero spoglio e raggrinzito. Perfino il loro
KI lasciava
trasparire paura e insicurezza… cosa aveva letto
l’ispettore Megure di tanto
scioccante?
Infiltrato
nella
X-X-I… dove avevo già sentito quel nome? Ma
certo! Era la stessa X-X-I che aveva tentato di mettersi
contro la Capsule
Corporation, la multinazionale della mia amica Bulma! Alla fine lei mi
raccontò
che quell’azienda venne chiusa perché capitanata
da mafiosi e da poco di buono.
Perfino il Red Ribbon aveva utilizzato
la tecnologia di questi criminali per le sue armi di distruzione di
massa!
“…
e grazie al tuo
intervento, più di trecento mila criminali sono stati
arrestati e consegnati
alla giustizia. Ciò che mi
preoccupa
sono i tuoi legami con la malavita. Tu hai ammesso di avere,
durante questi
tre anni, svolto degli incarichi anche per ordine di alcuni personaggi
poco
raccomandabili…”
“…
più che svolto,
direi costretto a svolgere,
ispettore
Megure” ammise Simon con sincerità
“Sono
diventato un cacciatore di taglie poiché era
l’unico modo per avere quante più
informazioni possibili su X-X-I, come hanno specificato i Servizi
Segreti nella
loro raccomandazione…”
“… non
è dei tuoi gesti che mi
lamento, agente Kog. Eri
un infiltrato… era
normale tu dovessi obbedire fino in fondo agli ordini dei tuoi
superiori. Io
sono preoccupato per la taglia in nero che ti è stata
attribuita…
stiamo parlando di 9 miliardi di dollari!”
“CO-CO-CO-CO-CO-CO-COSA?!
9 MILIARDI?!” esclamarono Miwako e Wataru
all’unisono.
Perfino
io rimasi sbalordito davanti
all’ammontare di quella
cifra… contro chi si era messo quel
ragazzo per essere ricercato dagli aguzzini di ogni continente?! Cosa
aveva
fatto per segnare così profondamente la sua vita? Qualunque
criminale al mondo
avrebbe potuto attentare alla sua vita, in qualsiasi
momento… fino al giorno
della sua morte!
“E’ una cifra
mostruosa, agente Kog!”
continuò l’ispettore
Megure con severità “Nemmeno
persone come
Osama Bin Laden, Saddam Hussein o Lupin III hanno mai avuto una taglia
così
esorbitante, e questo la dice lunga su quanto astio abbia il mondo
criminale
nei tuoi confronti. Solo quelle di X-X-I e di
Tao-Pai-Pai,
al momento, superano la tua! Il tuo travestimento, Hunter
Warrior, è ricercato
perfino dall’FBI, dalla CIA e da tutti i servizi di polizia
internazionali. Sei stato accolto in Giappone
solo grazie
all’appoggio dei Servizi Segreti Italiani, del Presidente del
Consiglio
Italiano e, cosa più impressionante, dal santo Papa della
chiesa Cattolica!
Sei consapevole che, con l’incarico di Agente in Borghese di
questa prefettura…
sarai una preda facile e ben visibile
per coloro che desiderano farti fuori?”
La
reazione di Simon, tuttavia,
lasciò tutti quanti
sbalorditi.
Un ghigno si
formò sul
suo viso, prima che il giovane cominciasse a ridere diabolicamente.
Quel
comportamento fece venire letteralmente i brividi a tutti
noi…
…
avevo già visto quel
ghigno… nel volto del marito di Bulma, Vegeta, quando
sbeffeggiava i suoi
avversari durante uno scontro!
[Golden
Freeza takes the stage - DRAGON BALL SUPER]
“Ispettore…
lei sa il significato dietro le cifre di
ogni taglia?” affermò
arrogantemente Simon “Se sono
sopravvissuto per tre anni all’interno di quel posto
terrificante… se sono riuscito ad arrestare tutti quei
farabutti… non è stato
solo grazie all’aiuto della polizia. Ho
fatto sì che il mio nome fosse temuto alla pari di quello di
X-X-I. La taglia e il suo valore
non indicano solo
l’odio e il desiderio di vendetta che il lato oscuro ha nei
miei confronti… ma anche
il puro terrore di tutti coloro che me l’hanno attribuita!
Se qualcuno avesse
la malsana idea di provare ad uccidermi le ragioni potrebbero essere
soltanto
due… o è un idiota
senza cervello…
oppure è un mostro che non aspetta altro che di essere
fermato. Mi dovrei
nascondere, secondo lei? Non è nel mio carattere…
io non sono un codardo. Se
qualcuno desidera la mia testa non deve fare altro che affrontarmi a
viso
aperto, a rischio di essere catturato ed arrestato a sua volta! Questo è Hunter Warrior, ispettore
Megure,
ed è pronto a dare la sua vita in nome della polizia di
Tokyo e della giustizia
dei più bisognosi!”
Nessuno
di noi aveva il coraggio di
parlare di fronte a
certe affermazioni. Crescere come infiltrato aveva temprato quel
giovane,
rendendolo più spavaldo e intraprendente di quanto sembrasse.
Hunter
Warrior… guerriero
cacciatore… non potevano attribuirgli soprannome
più azzeccato!
“Ho
ancora qualche
dubbio… ma
per il momento lascerò correre…”
si arrese alla fine
l’ispettore, dopo aver tirato un lungo sospiro “Vi
valuterò durante il blitz di
questa mattina… avremo bisogno di
quanti
più uomini possibili per questa operazione!”
[Detective_Conan
Soundtrack 7]
“Un blitz, mio signore?”
domandò l’agente Takagi drizzando le
orecchie.
“Sì…”
confermò l’uomo, facendo segno a tutti noi di
sederci
sulle quattro sedie di fronte la sua scrivania “…
vi ricordate tutte quelle denunce per i furti dei falsi tassisti,
sulle quali abbiamo lavorato queste due settimane? Una fonte anonima ci ha
appena
portato un biglietto con su scritti molti di questi numeri
fasulli… e queste
informazioni sembrano veritiere!”
“Ehm…
quella fonte anonima sono io, ispettore”
ammise Simon senza giri di parole “L’ho
consegnato ad uno dei suoi agenti stamattina spiegandogli tutto
ciò che sapevo…”
“Capisco…
un momento! Dice
davvero?!” esclamò sbalordito
l’ispettore volgendo lo
sguardo verso il mio nuovo collega “Come ha fatto a trovare tutti questi numeri
di cellulare? Noi eravamo
riusciti a trovarne solo un paio… ma
i
tuoi saranno più di una cinquantina!”
“Su
Internet…”
spiegò tranquillamente Simon a tutti noi “… avevo bisogno
di conoscere i numeri di un
agenzia di Taxi conveniente per quando fossi atterrato in Giappone,
così avrei
raggiunto il mio appartamento spendendo il meno possibile. Perciò mi sono messo a cercare, sulla
rete,
tutti i numeri che mi consigliavano sfogliando i blog… ogni nuovo contatto lo aggiungevo su quel foglio
che vi ho appena
consegnato, mentre segnavo una crocetta accanto ai numeri di telefono
che
uscivano più volte fuori dalla mia ricerca. Alla fine ho contattato il numero apparso
più volte sui blog e questa
scelta mi ha dato ragione. Lo stesso tassista mi ha poi
raccontato questa
storia sui Fake Taxi ed è per questo che ho consegnato
quella lista a voi. Sono sicuro che alcuni di
quei numeri siano
sicuramente di alcuni criminali senza scrupolo!”
“Sei stato molto
più cauto e intelligente
di tanti altri turisti, Simon…”
ammise Miwako Sato prima di rivelarci “… sembra che dietro questa moda dei Fake
Taxi ci sia una organizzazione malavitosa nata di recente.
Questi tassisti portano i malcapitati
lontani dalla città…”
“… e li
rapiscono dei loro beni personali.
Mi è stato detto anche questo…”
ammise lui con sincerità.
“Alcune donne sono state
anche stuprate…”
ci raccontò l’agente
Takagi “… quei figli
di… quei bastardi hanno
approfittato dell’ingenuità
delle turiste… dieci di queste sono finite
all’ospedale con ferite
terribili, ma sospettiamo ce ne possano essere state anche di
più…”
[Detective_Conan
Soundtrack 24]
Strinsi
i pugni per la
rabbia…
…
esseri schifosi… pensare
che ci fossero delle persone così ripugnanti ancora in
circolazione sul nostro
pianeta! Poteva essere peggio di così?
Ah
già… Freezer era
ancora vivo dopo essere stato risuscitato da Whis al Torneo del Potere!
Ancora
peggio? Uno scatto d’ira di Lord Beerus avrebbe potuto
sterminare tutti! Peggio
ancora, se non la situazione peggiore di tutte? Un capriccio di
Zeno-Sama…
quello sì che era un incidente irreparabile!
“Perciò
l’operazione di oggi
consisterà nel catturare quanti più membri
di questa organizzazione, dico bene?”
domandai io all’ispettore,
recuperando un po’ di contegno.
“Indovinato!”
confermò Megure, chiamando un numero dal suo
telefono d’ufficio “Abbiamo organizzato un piano per smascherare quanti
più criminali possibili.
Due agenti, uomo e donna, chiameranno un
numero ciascuno per farsi prendere da uno di questi tassisti. Al
momento
opportuno, quando il tassista cercherà di aggredirli, loro
lo arresteranno!”
“Ho
capito. I nostri agenti si fingeranno due
turisti…”
intuii io.
[Detective
Conan Soundtrack 25]
“… e saranno le
esche che faranno cadere
i predatori in trappola!”
concluse il ragionamento Simon prima di domandare
all’ispettore “Perciò
noi due verremo affiancati da due agenti donna… si sa
già chi sono?
Sarebbe un vantaggio parlare con loro per
discutere di alcuni particolari…”
“Verranno sorteggiate non
appena usciremo da qui.
Avrete dei vestiti adatti coi quali
camuffarvi e sembrare del tutto innocui… i nostri obiettivi
non sospetteranno
nulla! Poi avrete un’ora di tempo per crearvi una storia
adeguata con la quale
sembrare insospettabili! Amici
d’infanzia… fidanzati…
sposati… date sfogo alla vostra astuzia ed inventatevi tutto
quello che volete purché quelle carogne ci caschino con
tutti i piedi nella
trappola!” spiegò noi
l’uomo corpulento prima di rispondere alla
cornetta “… Ispettore
Shiratori!
Stiamo arrivando a prendere i micro-chip!”
Dopo
aver chiuso il telefono, si
alzò in piedi facendoci
segno di seguirlo.
“Quella
di oggi sarà
una lunga giornata… preparatevi
mentalmente e seguite tutti i nostri ordini! Un solo errore e verrete
sbattuti
fuori da questo distretto!”
“Sissignore!”
rispondemmo tutti e quattro, seguendolo fuori dall’ufficio.
“Però…
niente male come
inizio, vero Crilin?” affermò
Simon con
un sussurro, senza farsi sentire dagli altri. Mi aveva anche fatto
l’occhiolino
e mi aveva porto il pugno.
Non mi ero
sbagliato…
mi aveva davvero preso in simpatia!
“Si inizia col botto, mio
caro collega. Diamoci
dentro!”
confermai io altrettanto eccitato, collegando il mio pugno col suo.
Strano a
dirsi… ma mi
sentivo molto in sintonia con Simon… e non solo con lui, ma
anche con gli
agenti Takagi e Sato.
Ancora non
potevo
saperlo…
…
avevo trovato degli
amici fedeli che mi avrebbero sostenuto da quel momento in
avanti…
… e che avrebbero cambiato la mia vita in meglio!
***
SIMON
[Soundtrack-20
- DRAGON
BALL GT]
Lo
ammetto… mai mi sarei
aspettato di entrare in azione già nel primo giorno di
servizio in polizia.
Eppure
mi trovavo proprio davanti
alla fermata della
metropolitana vicino alla centrale di polizia, seduto su una panchina
assieme
ad una delle mie colleghe, in attesa dell’arrivo di un
‘taxi’ che io avevo
appena chiamato.
Non
ero più vestito in
borghese, ma portavo abiti sportivi e
comodi, proprio come un qualsiasi turista che intendeva passeggiare per
la
città in una tiepida ed accogliente giornata primaverile.
Tuttavia,
all’orecchio portavo un auricolare per comunicare con la
centrale, mentre
nascosto dentro la maglietta vi era un piccolo microfono col quale
avrei potuto
registrare i discorsi del presunto ‘tassista’.
A me, causa
sorteggio,
capitò l’agente Miwako Sato, colei che avevo avuto
il piacere di conoscere per
prima. La donna aveva quasi sicuramente una relazione con
l’agente Takagi, dal
modo in cui questi due si fissarono dopo quest’estrazione.
Nessun
problema. Era una
bella donna, ma non ci provavo con quelle già
fidanzate… ad essere sincero non
ci provavo con le donne in generale a causa dei miei trascorsi da
infiltrato.
Meno problemi avevo a cui pensare, meglio avrei potuto proteggere le
persone a
cui tenevo.
Avevamo
deciso di passare per turisti
italiani, fidanzati,
in procinto di sposarci. Rimasi sorpreso quando vidi che Miwako era in
grado di
parlare sufficientemente la mia lingua natia e le chiesi dove avesse
imparato.
“Vedi…
dovendoci
occupare anche di criminali stranieri che fuggono illegalmente in
Giappone,
abbiamo bisogno di conoscere almeno le basi di quante più
lingue possibili… è
così che sono diventata vice-ispettore!”
aveva rivelato la mia collega “Al momento posso parlare giapponese,
inglese, francese, spagnolo ed italiano!”
“Niente
male…”
dovetti ammettere io “…
non pensavo di incontrare qualcun altro in
grado di parlare almeno cinque lingue…”
“Qualcun
altro? Anche
tu quindi…?!”
“… io conosco
anche tedesco, portoghese,
arabo, russo e cinese!”
le rivelai io, divertito dalla sua reazione sbigottita “Lavorando alla X-X-I come cacciatore di taglie, mi
sono dovuto
adeguare… ma questa è
stata senz’altro
la scelta più azzeccata che io abbia preso in quel periodo!”
“Die… dieci
lingue?! Impressionante!”
esclamò lei senza parole.
“Ne conoscevo
già tre quando ero piccolo,
grazie a mia madre…”
le raccontai io, immerso nei miei ricordi “Con
gli amici parlavo in italiano, con la mia famiglia in
giapponese… mentre i
libri che leggevo erano tutti in inglese!”
“Lei è venuta
qui assieme a te?”
mi domandò lei con curiosità.
[Detective
Conan Soundtrack
16]
Con
amarezza, le feci segno di no,
raccontandole cosa fosse
successo.
Inutile
dire che l’agente
Sato ci rimase un po’ male e provò
a scusarsi con me, ma la bloccai subito.
“Non
preoccuparti. Mia madre ha ricevuto giustizia
dopo il
fallimento della X-X-I. I responsabili si trovano in carcere.
Ti chiedo
solo un favore… non parlarne con
nessuno! Solo tu e pochi altri sapete la verità e sarebbe
disastroso se
qualcuno scoprisse che io sono Hunter Warrior! Ma ora
concentriamoci… dobbiamo pensare
solo e soltanto al piano
per catturare il nostro tassista!”
Lei
accettò, ora
più tranquilla, stringendosi al mio
braccio. Io la lasciai fare, capendo che lo stesse facendo soprattutto
per non
destare alcun sospetto. Non era da escludere, infatti, che ci fosse
qualche
spia in osservazione per giudicare la nostra pericolosità.
Saper recitare il
proprio ruolo, in quelle situazioni, era di fondamentale importanza.
Dovevo
ammettere,
però, che quella sensazione di benessere ed affetto, seppur
menzognera, non era
affatto male… era davvero molto piacevole avere qualcuno che
ti voleva così
bene al tuo fianco.
Non
distrarti, mi
ripetetti nella mente… non distrarti e concentrati!
C’è in gioco la sicurezza
della tua collega!
[Detective
Conan
Soundtrack 22]
Un
minuto dopo, il
‘taxi’ da noi chiamato arrivò di fronte
alla fermata. Era esattamente uguale a quello che mi aveva accompagnato
al mio
appartamento ma con una grande differenza…
“Non
mi sembra affatto una
macchina da quattro soldi…”
dissi alla mia collega in italiano cercando però di sembrare
del tutto naturale
“… quelli
sono vetri balistici oscurati… qualcuno non vuole mostrare
la sua faccia!”
“Stiamo
in allerta…”
mi seguì a ruota Miwako
nella stessa lingua, alzandosi dal suo posto “… e
comportiamoci naturalmente come una coppia!”
“Come desidera, mademoiselle!”
Io
presi le valigie (ovviamente
vuote, ma feci finta fossero
pesantissime), mentre l’agente Sato entrò
all’interno dell’auto. La sentì
letteralmente
a cinguettare col ‘tassista’ in inglese.
Raggiunsi
il cofano del mezzo, per
infilarci le valigie
dentro, ma prima che potessi aprirlo io ci pensò
l’autista ad usare l’apertura
automatica. Una conferma in più… quel tizio non
voleva mostrarsi davanti al
pubblico!
Dopo
aver messo le valigie dentro la
macchina, chiusi il
cofano.
Tuttavia
riuscii ad
osservare gli interni di quell’abitacolo… sedili
in pelle bianca, di prima
classe… decisamente troppo nuovi per un taxi ordinario.
Altra faccenda che mi risultò
parecchio strana furono le pareti tinte di nero, che rendevano i sedili
posteriori più ristretti di quanto lo fossero
già. L’unico modo col quale
potevamo comunicare con il tassista era una finestrella grande quanto
lo
schermo di un computer portatile. Per il resto, una sottile parete
metallica,
anch’essa tinta di nero, ci isolava completamente alla sua
vista.
Invisibili al mondo
esterno… chiusi in
quel posto claustrofobico… perfino
un cieco si sarebbe reso conto di quella trappola!
Controllai
subito il
KI del nostro obiettivo… trattenni un sogghigno di
soddisfazione… quell’armadio
a due ante era tutto fumo e niente arrosto!
Ma con
l’agente Sato
da proteggere, era rischioso buttarsi addosso a
quell’incapace e lasciarla
senza alcuna protezione. Lei aveva una forza interiore elevata rispetto
a
quella di un umano qualunque, ma dubitavo potesse sopravvivere allo
sparo di
una pallottola... ed io ero convinto al cento per cento che quel
bastardo fosse
armato fino ai denti!
[Dragon
ball GT Soundtrack
62]
“Lei deve essere il fidanzato di
questa bellissima signorina…” si
presentò subito il tassista parlandoci
in perfetto inglese, dopo che entrai dentro i sedili posteriori e dopo
essermi
messo di fianco alla mia collega “…
ditemi! Dove
vorreste andare?”
Il nostro
obiettivo
puntò il suo sguardo sulla scollatura della mia collega, la
quale furbamente
non fece nulla per opporsi. L’agente Sato si stava
comportando egregiamente.
“Hotel Beika!” gli
risposi io
cingendo affettuosamente la vita dell’agente Sato e dandole
un bacio sulla guancia
“Lasceremo
lì le nostre valigie prima di fare un giro
turistico della città!”
Dai
nostri auricolari sentimmo le
lamentele di un
imbarazzato ispettore Shiratori che cercava, da quello che avevo
capito, di
controllare gli scatti di ira degli altri suoi colleghi.
Sospirai
costernato. I
poliziotti di Tokyo avevano davvero molta strada da fare se non erano
in grado
di controllarsi e di comprendere quanto fosse importante recitare bene
ruoli
così rischiosi. Scenate di gelosia erano inutili in quel
momento…
…
e poi… per quale
assurdo motivo erano tutti collegati alla nostra frequenza!? Non
potevano
controllare anche gli altri? Davvero li preoccupavo fino a questo punto?
No…
non ero io il loro
problema… erano tutti interessati a Miwako… lo
intuii dal modo in cui lei girò
gli occhi all’aria.
Improvvisamente,
sentimmo le sicure
dell’auto abbassarsi a
scatto, tutte insieme. La trappola si era attivata improvvisamente,
senza
lasciarci scampo…
…
senza lasciare
scampo al nostro obiettivo!
Miwako
tentennò un solo
istante, ma poi si riprese subito
cercando di attaccare discorso con me in italiano.
“Ah che bello! Sono
così felice
di essere qui a Tokyo per la prima volta! Sarà bellissimo
passare l’intera
settimana assieme a te, Simon! Tu ed io… soli
soletti…”
Sorridendo
e intuendo la provocazione
della donna verso i
suoi compagni, stetti al suo gioco, cercando anche di provocare quegli
incapaci
dei nostri colleghi più sedentari.
“Passerai la settimana
più bella
ed adrenalinica della tua vita, Miriana! Te lo prometto!”
“Miriana?”
domandò confuso il
nostro tassista in inglese “Lei
mi aveva detto di
chiamarsi Miwako…”
“Miwako è il nome giapponese
che ha
ereditato da sua nonna” gli risposi rapidamente
e senza alcun cenno di
paura “Miriana non
è mai stata in Giappone ma ha avuto
dei parenti giapponesi, però tiene molto al suo secondo nome”
“Già! Per questo ho anche un
nome
giapponese!” mi seguì subito lei,
intelligentemente “Il
mio nome completo è Miriana Miwako Sato!”
“… mentre il mio nome
è Simon Kog.
Ci sposeremo molto presto!” conclusi io
tranquillamente mentre lei
mostrò un anello di fidanzamento (ovviamente datole da
Wataru, ma nessun altro
lo sapeva ancora), riuscendo finalmente a sciogliere i dubbi del
tassista che
riprese di nuovo a guardare la strada, più tranquillo.
Io,
invece, cominciai a ragionare
subito su quanto fosse
accaduto.
Il problema
di non
esserci accordati col nome da utilizzare non era così grave
dato che avevo già
preparato nella mia mente quella scusa qualche minuto prima. Ciò che più mi aveva
allarmato era il fatto
che quel tassista avesse capito di cosa stessimo parlando…
ergo, conosceva
l’italiano.
Una delle
nostre
tattiche per conversare tra di noi era andata in fumo. Parlare o
sussurrarsi
tra di noi era impossibile, ormai…
…
una soluzione, però,
poteva esserci. Speravo solo che Miwako conoscesse quel linguaggio!
[Undefined.1
- DETECTIVE CONAN]
“E’ davvero molto bello quel
palazzo. Lei sa che posto è?”
domandai in inglese al tassista, che si
voltò verso il punto indicato da me.
Perfetto, si
era
voltato dall’altra parte… avevo
pochi secondi!
“Conosci
il codice
morse?”
sussurrai rapidamente all’orecchio dell’agente
Sato, che sussultò sorpresa da
quel gesto così intraprendente.
Per
fortuna, il tassista non se ne
accorse.
“Signore… quello
è solo un super mercato…”
mi rispose in inglese l’uomo,
leggermente sconcertato.
“Ahahahahahahahah… che stupido
che
sono! Ha proprio ragione!” affermai io
mettendomi una mano dietro la
nuca con finto imbarazzo.
Ero passato
per un
imbecille… meglio così! Si sarebbe insospettito
di meno! Avevo sentito anche
dei commenti poco carini dal mio auricolare… mi sarei
vendicato presto di tutti
loro!
“Lo scusi, signore…”
mi seguì
lei, stringendomi forte la mano “Simon
è davvero un
imbranato… ma lo amo davvero molto nonostante tutto!”
“Anche io, amore… cosa farei se non ci fossi tu?”
continuai io avvicinando il mio viso al suo.
Fu un
semplice bacio a
stampo quello che ci demmo, niente di troppo spinto o irrispettoso nei
confronti del vero fidanzato di Miwako, ma fu più che
sufficiente a far
scoppiare di lamentele i nostri auricolari. Per fortuna
l’agente Takagi non era
con loro, ma impegnato in una situazione simile a quella tra me e la
sua
compagna. Ci saremmo subito scusati con lui alla fine di quella storia,
se
fosse andato tutto bene.
Riuscimmo
anche a far scostare lo
sguardo del nostro
tassista verso la strada, ancora una volta.
Tuttavia,
durante
quella falsa effusione era avvenuto ciò che
speravo… Miwako, stringendomi la
mano, aveva ticchettato sul mio palmo con l’indice.
Tre punti… pausa… due
punti… stop… traduzione… - Si -.
Perfetto.
Non potevo
capitare con alleata migliore! Ora potevamo continuare a comunicare
senza che
quel babbeo se ne rendesse conto!
[Detective
Conan
Soundtrack
2]
Continuammo
a viaggiare per
più di un quarto d’ora, cercando
di tenere il tassista impegnato coi nostri discorsi e permettendo
così alla
polizia di rintracciarci attraverso le ricetrasmittenti, camuffate come
orecchini, indossate da Miwako.
Qualcosa,
però,
incominciò a far nascere in me dei sospetti. Secondo i dati
e le informazioni
che ci erano stati passati, i turisti venivano scortati fuori dalla
città, in
aperta campagna, prima di subire l’attacco del tassista.
Allora perché,
invece, ci trovavamo
proprio al centro della città? Quell’uomo era davvero così
stupido? In
quel modo sarebbe stato molto più facile essere beccato
dalla polizia o da un
passante. Dove si sarebbe fermato?
Anche
l’agente Sato
sembrava essersi resa conto che qualcosa
non andava, ed infatti osservava preoccupata i grattacieli di Tokyo,
confusa
come me per quello strano comportamento.
- Va
tutto bene –
le dissi io col codice morse, cercando di rassicurarla.
Lei
sembrò sorpresa dalla
mia tranquillità, ma forse fu
proprio questo a rincuorarla dato che mi rispose con un fugace ed
allegro
occhiolino.
Fu
proprio in quel momento che
l’auto del tassista entrò
all’interno di un edificio…
[Standoff
- DRAGON BALL SUPER]
…
era un parcheggio
privato. Ne avevo visti molti, durante i miei viaggi
all’estero. Si trattava di
palazzi molto grandi, nei quali era possibile entrare e lasciare la
macchina
con un pedaggio orario.
Mi
affrettai ad utilizzare il KI per
cercare di capire
quante persone ci fossero all’interno di quel
palazzo… usai i miei sensi per
percepire ogni forma di vita presente, inclusa la loro
oscurità…
… ed
incominciai seriamente a
preoccuparmi quando mi accorsi di una
decina di aure molto inquietanti all’ultimo piano.
Cazzo! Quel pezzo di merda
non lavorava da solo!
Ecco
perché quell’uomo
aveva deciso di portarci lì… nessuno avrebbe
ascoltato degli spari o delle urla
così in alto! Se il tassista era armato, anche gli altri
dieci lo erano al
cento per cento.
Ci eravamo cascati come
due pivelli! Tra i Fake
Taxi, avevamo beccato
quello più organizzato e spietato di tutti!
Non
solo… mi resi
conto anche del vero problema quando provai a percepire anche le aure
degli
agenti di polizia incaricati di catturare i nostri obiettivi.
Erano troppo lontani,
imbottigliati nel traffico!
Erano anche troppo
pochi per giunta!
Non
appena il tassista
cominciò a salire al primo piano del
parcheggio, Miwako si rese conto che qualcosa non stava andando nel
verso
giusto ed infilò la mano dentro la sua borsetta, nella quale
vi era la sua
pistola di ordinanza. Lei, sicuramente, si aspettava che
quell’uomo agisse da
solo in quel momento. Non era ancora a conoscenza di tutti gli altri
criminali all’ultimo
piano.
Merda…
se fossi stato
da solo mi sarei occupato facilmente di tutti loro non avendo nessuno
da
proteggere, ma ora non potevo permettermi di mettere a repentaglio la
vita dell’agente
Sato. Chissà cosa avrebbero potuto
fare
di lei al primo cenno di distrazione…
Eravamo
già al quinto
piano.
Non andava
affatto
bene! Dovevo trovare un piano per mettere al sicuro Miwako! Cosa
avevamo dalla
nostra parte? Avevamo il vantaggio delle pistole, ma non era abbastanza.
Concentrati
Simon…
concentrati!
Settimo
piano…
…
no! Un altro
vantaggio lo avevamo eccome! Io non avevo solo una pistola!
Ottavo
piano…
…
e non solo! La
macchina aveva i vetri blindati! Era un guscio impenetrabile non solo
dall’esterno, ma anche dall’interno!
Nono
piano…
…
ecco! La macchina
stava procedendo lentamente dritta verso un pilastro
dell’edificio. Dovevo
agire adesso o niente ci avrebbe salvato da una sparatoria!
[Dragon
Ball GT Soundtrack 3]
Miwako
mi osservò confusa
mentre puntavo l’orologio che
avevo al polso dritto verso il collo del tassista, premendo uno dei
pulsanti.
Improvvisamente l’uomo alla guida si addormentò di
colpo, scioccando la mia
collega, alla quale gridai preoccupato.
“TIENITI
FORTE E STA
GIU’!”
Riuscii
ad infilare un braccio dentro
quella finestrella per
recuperare lo sterzo ormai incustodito, ma lo scontro col pilastro fu
comunque
inevitabile.
Per fortuna
la
macchina andava molto lentamente, perciò il contraccolpo non
fu così terribile
come mi immaginavo. Nessuno dei due si era fatto male ed entrambi ci
trovavamo
dentro la macchina semplicemente ammaccata del tassista, oramai immerso
nel
mondo dei sogni.
[Dragon
Ball GT Soundtrack 6]
“Simon!
Cosa diavolo… perché si
è addormentato di colpo?!”
riusciva soltanto ad esclamare la donna, scioccata, mentre la tasca del
tassista.
Ci avevo
visto lungo…
quel figlio di troia aveva una pistola!
Con
molta fatica a causa della
larghezza del foro, riuscii a
sfilargliela e a recuperarla.
“Non ho molto tempo per le
spiegazioni lunghe,
perciò sarò molto breve!”
la anticipai subito preoccupato “Essendo
un artista marziale eremita, sono in grado di percepire la presenza di
persone
anche a molti chilometri di distanza, proprio come un radar…
e al piano superiore ci sono altri dieci
tizi armati che non aspettavano altro di farci una bella sorpresa!
Stavamo per
finire in un mare di guai!”
“Che cosa?! Altri dieci?!
Sono troppi! Per quale
motivo ci hanno portati
proprio qui?!”
“Sono
stati furbi.
Invece di portare le vittime fuori città, hanno agito in un
luogo trafficato ma
comunque isolato, così che la polizia non potesse
interromperli sul più bello!”
continuai io, riuscendo a sbloccare la sicura del taxi falso “E non solo… invece
di agire da soli hanno deciso di usare la tattica del branco
così da incutere più timore nelle vittime!
Scommetto tutto quello che vuoi…
sono sicuro che le aggressioni superano
di gran lunga le denunce che vi sono arrivate!”
“Ma…
ma come fai a
sapere tutto…?”
“Miwako!
Non
c’è tempo per le spiegazioni! Te
le darò quando sarà finito tutto! Ora dobbiamo pensare alla
nostra sicurezza!
C’è in gioco la nostra
vita, adesso… soprattutto la tua!”
insistetti io
preoccupato uscendo dall’abitacolo assieme a lei “Io, con la mia esperienza nella lotta, posso
occuparmi anche da solo di
tutti questi uomini armati…
ma tu per loro saresti una preda facile!”
“Aspetta
un momento!
Primo: io sono in grado di cavarmela da
sola! Secondo: non avrai intenzione
di andare a catturare tutti e dieci i criminali completamente da solo?! E’ un suicidio!”
mi sgridò subito
l’agente Sato cercando di farmi ragionare.
“Non
sono così idiota
da lasciarti completamente da sola…” le
spiegai io con fermezza prima di
aggiungere “Ora
come ora la nostra priorità è ammanettare il
bastardo che ci ha
portato qui, imbavagliarlo ed impedire che qualche innocente salga al
nono
piano! Se verremo messi
alle
strette dagli altri criminali, ci basterà entrare dentro il
taxi e chiuderci a
chiave! Questo catorcio è un vero e proprio mezzo blindato!
Non potranno far
nulla per ucciderci fin quando ci rimarremo dentro!”
Miwako
mi guardò negli
occhi, allarmata dalla situazione, ma
alla fine annuì col capo.
Sapevo
fosse poco convinta della
situazione e leggevo il
terrore nel suo sguardo.
Era
agitata… normale…
la situazione era peggiorata troppo in fretta!
“Io
ammanetto ed
imbavaglio questo pezzente, poi raggiungo l’entrata al nono
piano… tu limitati a
controllare l’entrata al
decimo piano e non azzardarti a salire! Sono
stata abbastanza chiara, agente Kog!?”
“Agli
ordini!”
obbedii all’istante, facendo come mi aveva ordinato la
vice-ispettrice.
[Soundtrack
5 - DRAGON BALL GT]
Nel
giro di un minuto, entrambi ci
trovavamo nelle posizioni
prestabilite, dopo aver legato quel figlio di buona mamma come un
salame. Io
continuai a controllare il KI dei criminali al piano superiore,
cercando di
scoprire altri dettagli su come combatterli.
La loro aura
stava
leggermente tremando. Erano in trepida attesa delle loro prede. Le
possibilità
che scendessero al nostro piano stavano aumentando sempre di
più. Erano armati,
a giudicare dal modo in cui posizionavano le mani nelle loro tasche, ed
erano
grossi esattamente come il tassista.
Mi
resi conto improvvisamente
dell’avvicinarsi di un'altra
aura in volo verso il parcheggio…
…
l’aura di Crilin!
Grazie al cielo! Doveva aver concluso la sua cattura ed ora ci stava
raggiungendo per aiutarci! Stava andando a una velocità
supersonica! Sarebbe
arrivato da noi in meno di dieci
minuti.
Ottimo!
Con lui avrei avuto meno
problemi da risolvere e di
cui preoccuparmi…
…
tuttavia commisi un
errore da principiante che rischiò seriamente di mettere a
repentaglio la vita
dell’agente Sato.
Mi ero rilassato nel
momento peggiore!
Avevo,
infatti,
controllato soltanto i dieci alleati del tassista al piano superiore
senza
pensare che potessero essercene altri nei piani inferiori. Miwako stava
proteggendo l’entrata al nostro parcheggio come
stabilito…
… ma quella non
era l’unica
entrata… ce
n’era anche un’altra di servizio proprio alle
spalle della mia
collega… dove era appena sbucato fuori un altro tizio con la
pistola!
[Soundtrack
54 - DETECTIVE CONAN]
“ATTENTA
MIWAKO!”
Il
mio avvertimento fu vitale
all’agente Sato, che evitò
miracolosamente il proiettile sparato dal criminale, mentre io riuscii
a
portarmi davanti a lui alla massima velocità possibile,
disarmandolo e
mettendolo al tappeto con un preciso calcio di taglio sul suo collo.
“Per
un soffio…”
esclamò Miwako osservando il foro sul muro a pochi
centimetri da dove si
trovava la sua fronte “…
grazie, Simon! Ti devo la vita!”
Mi
misi immediatamente a controllare
le aure sottostanti il
nostro piano. Per fortuna lui era l’unico con un aura
malvagia, perciò non
c’erano altri alleati del tassista oltre ai dieci
già noti.
C’era
davvero mancato
un soffio… un solo millesimo di
ritardo
e i liquidi celebrali di Miwako avrebbero riempito il pavimento del
parcheggio!
“Di
nulla! E
anche
questo è fuori gioco…”
esclamai io con rabbia, prendendo il mio paio di
manette e catturando anche quel bastardo, tenendomi la sua pistola e le
sue
munizioni per sicurezza.
Ora
sia io che l’agente
Sato eravamo senza manette. Ne
avremmo dovuto fare a meno qualora gli altri…
…
cazzo! Gli altri
bastardi!
Controllai
subito i KI degli altri
criminali… e sbiancai quando mi
resi conto che erano
quasi arrivati all’entrata opposta del nostro piano, quella
che stavo
controllando precedentemente!
Merda! Avevano sentito lo
sparo! Raggiungere il
taxi blindato ora era
quasi impossibile!
“Sono
qui! Sta giù!”
avvertii immediatamente la
mia collega spingendola a terra vicino ad una macchina parcheggiata.
Poi le
feci segno di rimanere in silenzio e di caricare la pistola.
Controllai
l’aura dei
rinforzi. Ci avrebbero messo ancora dieci minuti ed erano stati
superati da
Crilin in volo! Cinque minuti, calcolai… soltanto cinque
minuti prima che
Crilin arrivasse da noi… dovevamo
resistere per quel lasso di tempo!
Con
gli auricolari che ormai stavano
letteralmente fumando a
causa dell’agitazione di tutti i poliziotti della centrale,
decisi insieme
all’agente Sato di toglierli e metterli in tasca. Avevamo
bisogno della massima
concentrazione per fuggire dalla situazione in cui ci eravamo ficcati!
Subito
dopo giunsero tutti e dieci i
malviventi che si
affrettarono a raggiungere il taxi incidentato e a liberare le vie
aeree del
tassista.
[Soundtrack
62 - DETECTIVE CONAN]
“E’
stato
narcotizzato…” sentimmo io e Miwako dal
nostro nascondiglio. Lei si voltò
stranita verso di me. Forse stava cominciando a capire cosa fosse
successo al
tassista.
“Credi che siano fuggiti?”
“Ne dubito…
non avrebbero
fatto in tempo a raggiungere l’uscita al piano terra. Date ordine ad Hitami di sigillare tutte le entrate.
Quei bastardi
potrebbero…”
“Rei!
Hitami
è laggù!”
“Cazzo! HITAMI!”
Io
e Miwako ci spostammo rapidamente,
così da non essere scoperti,
nascondendoci dietro ad un’altra macchina. I nostri nemici
non si accorsero di
noi ed andarono a risvegliare il loro compagno, atterrato
precedentemente da
me, vicino all’entrata di servizio al parcheggio.
“Hitami!
Va tutto
bene… cosa è successo? Parla!”
“Quei…
quei due figli
di puttana mi hanno messo al tappeto!” rispose loro
Hitami, rialzandosi
ancora ammanettato “Ho provato a
sparare
a quella troia… e un demonio mi è saltato addosso senza
preavviso! Mi ha fatto un male
cane!”
“Dove credi si trovino?”
“Ancora
qui!”
affermò l’uomo, gelando il sangue sia a me che
alla mia collega “Avevo
già ripreso i sensi quando vi ho visti
arrivare. Si stanno nascondendo fra le auto di questo parcheggio!”
[Soundtrack
25 - DETECTIVE CONAN]
“Merda!”
esclamò sottovoce
Miwako in preda al panico.
“Sta
tranquilla!
Non ti succederà
nulla finché ci sono qui io!”
insistetti con decisione io
sussurrandole “Tieni il mio
passo e continuiamo a camminare tra le
macchine… ora capirai perché mi hanno dato una
taglia in nero da nove miliardi
di dollari!”
Nel
frattempo sette dei nostri nemici
si erano sparpagliati
per tutto il parcheggio, mentre quattro di loro, compreso quello che
avevo
atterrato precedentemente, controllavano tutte le uscite.
Incominciai
a muovermi con sicurezza,
seguito da un incerta
Miwako, la quale comunque sembrava essersi resa conto di poter contare
solo sul
mio aiuto.
Ero
tranquillo sulle
nostre possibilità di salvezza. Crilin sarebbe arrivato in
meno di tre minuti e
percependo la nostra energia sarebbe potuto intervenire in nostro
soccorso
senza alcun problema. Per di più, potendo contare sul
rilevamento delle forze
esterne, potevo continuare a giocare a nascondino anche per parecchie
ore senza
farmi mai trovare da nessuno dei nostri nemici…
…
non solo… potevamo
anche distrarli e colpirli alle spalle, grazie al papillon
modifica-voce e
all’orologio spara-tranquillanti regalatimi da mio padre.
Dovevo solo non
commettere più errori… e stare attento ai
movimenti dell’agente Sato!
Non era
ancora il
momento di utilizzare parte del mio repertorio… lei non
sarebbe riuscita a
capirle e mi avrebbe preso per un pazzo, facendomi cacciare dalla
Centrale!
Ecco…
uno di loro si
era già isolato dagli altri, diventando una facilissima
preda!
Intimai
la mia collega a seguirmi di
soppiatto camminando a
carponi tra le macchine. Quando ce lo ritrovammo a pochi passi da noi,
girato
di spalle, usai ancora una volta il mio orologio e lo narcotizzai. Il
suo corpo
stava per cadere a terra con un tonfo, ma io riuscii a fermarne il
crollo e ad
appoggiarlo sul terreno.
Noi
ci eravamo già
allontanati dal corpo prima che tutti gli
altri potessero rendersene conto.
“Ora
ho
capito…” mi
sussurrò Miwako sbalordita “… è con quello che hai fatto
addormentare il
tassista. Chi te lo ha dato?”
“Mio
padre… è una lunga storia”
confermai io soddisfatto prima però di affermare deciso
“Adesso vediamo
di mettere fine a questa faccenda!”
Le
passai immediatamente il mio
orologio e le spiegai
velocemente.
“Tu
raggiungi le
entrate e narcotizza
i pali. Io cercherò di tenere impegnati tutti gli
altri… non preoccuparti!”
insistetti io notando la sua preoccupazione nei miei confronti
“Sono
in grado di evitare tutti i
colpi d’arma da fuoco… e poi tra meno di due
minuti Crilin sarà qui e ci darà
una mano a battere questi bastardi! Fidati di me, agente
Sato… ho giocato troppo
all’inferno per avere
timore di questi incapaci!”
Stavolta
non notai alcun tipo di
protesta da parte di Miwako
che obbedì all’istante muovendosi verso
l’entrata del nono piano, senza farsi
beccare dai suoi nemici che nel frattempo si erano resi conto
dell’assenza di
un altro loro compagno.
Prima che
potessero
scovare la mia compagna, però, decisi di sfruttare il
papillon di mio padre,
scegliendo una frequenza a caso.
[You
Say
Run - BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“EHI
PEZZI DI MERDA!
SONO QUI!” urlai loro alzando una mano per farmi
notare. La mia voce era
cambiata improvvisamente. Ora era identica a quella della piccola Ai.
“Eccolo! Prendiamolo!”
I
sei criminali che ci stavano
cercando nel parcheggio si
fiondarono dritti verso il punto in cui mi trovavo, mentre Miwako
narcotizzò
rapidamente i restanti quattro che montavano la guardia agli ingressi.
Io, nel
frattempo, ero già lontano a sufficienza per non essere
beccato ancora una
volta.
Ottimo…
avevamo
dimezzato i nostri obiettivi in meno di pochi secondi! Miwako stava
compiendo
un lavoro straordinario!
“BRUTTO MALEDETTO! ESCI
FUORI IMMEDIATAMENTE!”
“SONO
QUA!” urlai
di nuovo io muovendomi verso un’altra direzione e cambiando
frequenza del
papillon ancora una volta. Stavolta era capitata la voce di mio padre!
Quegli
imbecilli ci
cascarono ancora una volta… ed altri due si isolarono dal
gruppo! Uno lo
afferrai io silenziosamente, addormentandolo con una mossa di
sottomissione,
mentre l’altro cadde a terra come un sacco di patate colpito
dall’ago
dell’agente Sato.
“Merda!
Come siamo diventati quattro?! Cosa cazzo sta succedendo!”
urlò
imbufalito uno dei criminali sopravvissuti al nostro attacco.
“Succede
che siete
sotto arresto per tentata rapina, sequestro di persona e possesso
d’armi
illegali!”
Miwako
e tutti gli altri presenti,
escluso me, rimasero
senza parole quando sentirono quella voce provenire
dall’ingresso al nono piano
del parcheggio. Qui, Crilin era già pronto ad intervenire,
con i pugni ben
alzati per aria.
Non
appena lui si gettò
all’attacco dei poveri malcapitati,
io uscii fuori dal nascondiglio e feci altrettanto.
Un branco di
dieci
lupi aveva cercato di abbattere due ferocissime tigri ed una serpe
velenosa…
l’esito era scontato.
Dieci secondi dopo, io e
Crilin rimanemmo in piedi
di fronte ai corpi
svenuti dei nostri obiettivi.
“Ottimo
lavoro, agente
Ko… Kog…”
Miwako
si fermò
improvvisamente quando vide Crilin, ed io
stesso mi resi conto immediatamente del perché.
Il nostro
nuovo
collega era… era…
[Dogimagi
- BOKU NO HERO ACCADEMIA]
“NON
GUARDATEMI
COSI’! E’ GIA’ IMBARAZZANTE DI SUO!”
ci rimproverò l’uomo stizzito,
gettando a terra la parrucca con la quale si era camuffato da
donna…
…
no… un momento… si
era anche truccato?! Aveva il rossetto sulle labbra! E cosa portava sul
petto?!
Oddio… aveva anche una gonna…
“Ma…
ma
perché sei vestito da donna?”
chiese Miwako rossa in viso per
l’imbarazzo.
Crilin
abbassò lo sguardo,
bordeaux per la vergogna, ed
ammise.
“Due
delle agenti si
sono sentite male poco prima di incominciare
l’operazione… perciò
io e Wataru eravamo rimasti senza compagna…
l’ispettore ci ha
proposto di camuffare uno di noi… abbiamo giocato
a morra cinese per
decidere chi avrebbe fatto la donna… e
io ho perso…”
L’agente
Sato si mise una
mano davanti alla bocca, cercando
di trattenere le risate.
“Devo
ammetterlo,
agente Crilin…” ammisi sconvolto
“…
tu oggi sei l’eroe di giornata! Con cosa
ti sei fatto i seni?”
“Palloncini
dentro ad
un reggiseno… non farmici pensare…
e dai, Miwako!”
la implorò il nostro
compagno “Non
ridere… hai
idea di
quanto sia stato brutto farmi vedere in questo stato davanti a tutti?
Il nostro tassista ha provato a palparmi!”
“…
scusa… scusa…”
cercò di fermarsi la donna senza riuscirci,
scoppiando in una fragorosa risata con le lacrime agli occhi “… mi sono immaginata come
Wataru potesse
sembrare vestito da donna! Ahahahahahahah…
oddio! Non riesco a smettere di ridere!”
Quell’immagine
da
scena dell’orrore passò anche nella mia mente e in
quella di Crilin… l’agente
Takagi vestito da donna… o…
mio… Dio…
Quell’immagine
fu troppo
anche per noi due, che come Miwako
scoppiammo a ridere come due scemi senza riuscire a
fermarci…
…
l’adrenalina nel nostro
corpo era ancora troppa per poterci
trattenere…
…
per fortuna i nostri
obiettivi erano ancora narcotizzati!
Missione compiuta!
***
[Soundtrack
43 - DETECTIVE CONAN]
Alla
fine, grazie alla mia collega,
riuscii ad evitare il
cazziatone dell’ispettore ed assieme a Crilin venni
ufficialmente assunto. La
mia azione era stata molto rischiosa, ma essenziale per fuggire vivi da
quella
brutta situazione.
Per fortuna
era andato
tutto bene…
Wataru
non aveva fatto storie sul
nostro bacio, soprattutto
dopo che io e Miwako eravamo andati a chiarire con lui, con grande
rispetto. Però
fu davvero molto divertente il palesarsi della sua gelosia da quel
momento in
avanti.
Alla
fine dell’orario di
lavoro, io mi incamminai verso
casa, ripensando a tutto quello che era avvenuto in quei due giorni.
[On
the
Precipice
of Defeat - BLEACH]
Avevo temuto
che mio
padre non mi volesse nemmeno rivolgere la parola… ed invece
mi aveva accolto
come se fossi sempre stato al suo fianco.
Avevo anche
una nuova
sorellina adottiva di nome Ai Haibara, della quale desideravo
conquistare la
fiducia... uno prezioso scrigno dentro la tana del tesoro, che altro
non
attendeva di essere aperto per mostrare tutti i suoi meravigliosi
ori… un
germoglio che non aspettava altro di aprire i suoi coloratissimi petali
per
mostrare al mondo la sua esistenza.
Avevo
incominciato il
mio nuovo lavoro… mi ero già fatto tre nuovi
amici, ovvero Wataru, Miwako e
Crilin, mentre il mio superiore mi era sembrato un uomo molto ligio e
rispettoso della legge, con una morale in grado di rassicurare
tutti… era
impossibile che le giornate potessero sempre essere così
adrenaliniche, ma se
l’inizio era stato quello…
…
la mia vita sarebbe
cambiata, finalmente, da quel momento in avanti.
Vi
era, però, sempre il
solito problema con cui dovevo convivere
da tre anni…
…
la mia vecchia vita
da Hunter Warrior.
Mai mi sarei
scordato
di tutte le persone che avevo ucciso, nonostante fossero tutte dei
criminali
spietati… mai mi sarei dimenticato di tutte le scene macabre
a cui ero stato
obbligato ad assistere… non sarei stato in grado di riavere
una vita normale…
No! Non
pensarci
adesso! Ora hai un padre! Hai degli amici! Hai una casa tutta tua ed un
lavoro
di tutto rispetto! Era più che sufficiente!
[Evening
- NARUTO]
Dopo
aver preso la metropolitana,
chiamai un taxi (vero,
stavolta) e mi incamminai verso casa. Avrei potuto volare, proprio come
faceva
Crilin, ma se mi fossi fatto beccare da qualcuno, questo si sarebbe
preso un
infarto…
…
già rimbambivano con
le storie sugli UFO o delle streghe… ci mancavano soltanto i
super eroi!
Ormai
davanti
all’appartamento, venni accolto neutralmente
dal piccolo chihuahua della vecchia Shizuka, che si limitò
ad annusarmi le
scarpe per poi tornare nella sua cuccetta.
No
problem… meglio
convivere educatamente nell’antipatia che litigarmi con un
animale grande
quanto un mio piede.
Salendo
le scale, venni sorpassato
velocemente da una
giovane donna che si voltò rapidamente verso di me facendomi
un cenno di
saluto.
“Buonasera!”
la
salutai io educatamente, prima di riprendere velocemente il percorso.
Non
l’avevo inquadrata molto bene, ma ero sicuro
l’avrei rivista molto presto.
La giovane
aveva
lasciato una scia di profumo durante la sua discesa…
assomigliava molto agli
aranci che avevo dentro la mia casa natia, in Italia.
Sorrisi,
nostalgico, prima di varcare
la mia porta
d’ingresso.
Cosa potevo
fare prima
di cena? Perché non cercare qualcosa da acquistare su
internet? Un mezzo di
trasporto sarebbe stato molto utile! Non potevo sempre affidarmi ai
taxi o
sarei rimasto senza soldi nel giro di una settimana, arricchendo le
tasche del signor Akimichi!
Recuperai
il mio portatile ed
incominciai a fare ricerche.
Grazie
all’aiuto economico
offertomi dal nuovo Governo
Italiano per i servizi svolti come agente segreto, avevo un conto
internazionale bancario abbastanza consistente per poter vivere
agiatamente il
primo anno in Giappone. Oltre a questo, sia lo stato italiano sia
quello
giapponese avrebbero tenuta nascosta la mia doppia identità.
Ottimo!
C’era una
moto ad energia elettrica della Capsule Corporation che faceva al
caso mio!
Sarebbe stato pronto tra meno di… dieci minuti!? Ma
cosa…
Ero
a conoscenza del fatto che
quest’azienda avesse dei
tempi di spedizione molto rapidi, ma così era esagerato!
D’altronde non avevo mai
fatto acquisti dalla C-C, pertanto potevo affidarmi soltanto alle
ottime
recensioni lasciate… dall’unica persona che aveva
acquistato il mio stesso
prodotto…
“Spero
con tutto il
cuore che non mi stiano prendendo in giro…”
affermai dubbioso prima di confermare
l’acquisto.
Poi
ricevetti la chiamata al telefono
da parte di mio padre.
Mi aveva chiesto se fossi stato davvero presente il giorno dopo, al
Luna Park, avvertendomi
che sarebbero stati presenti anche tutti i piccoli amici di Ai. Mi
proposi di
andare a prendere i biglietti prima del loro arrivo, così da
poter entrare
subito nel parco senza fare la fila, e lui accettò di buon
grado. Dopo aver
parlato per qualche altro minuto, ci salutammo e ci demmo appuntamento
alla
mattina seguente, alle otto.
[Soundtrack
62 - DRAGON BALL GT]
Subito
dopo aver riattaccato,
qualcuno suonò alla porta.
“Non possono essere davvero
quelli della Capsule
Corporation…”
esclamai io incredulo, aprendo la porta.
Una
donna dai capelli turchini, gli
occhi azzurri e con un
camice da scienziato della C-C si trovava proprio davanti a
me…
…
ah
no… era un
ologramma proiettato da un piccolo robottino volante, grande quanto una
pallina
da ping pong.
Mi
ricordò moltissimo
un mio vecchio compagno di avventure nella X-X-I…
no… i compagni erano due in
realtà… infiltrati, esattamente come
me… chissà cosa stavano facendo! Da quello
che mi era stato raccontato, loro si erano trasferiti a Buenos Aires.
“Ecco a lei,
signor Simon Kog!
All’interno del nostro robot vi
è la capsula contenente il vostro
acquisto! Vorrebbe una descrizione accurata del prodotto?”
“Non sarebbe affatto
male…”
confermai io, facendo svolazzare il
robottino dentro la stanza.
Per la
miseria… la C-C
non scherzava affatto in termini di tecnologia! Ora capivo il motivo
per il
quale la X-X-I aveva sempre temuto quell’azienda!
L’ologramma
della donna si
guardò attorno, curiosa.
“Un bel posticino
dove vivere!”
“Riesci a vedere dove abito?”
le domandai io
“Certo…
il tuo prodotto fa parte
degli acquisti per adulti, pertanto
ho bisogno di controllare personalmente se davvero
l’acquirente sei tu o se è
la bravata di un bambino! Così ho creato
quest’interfaccia universale, in grado
di riprodurre alla perfezione tutti i miei comportamenti!”
“Tu
hai creato… quindi
lei è la famosa…?”
“Bulma Brief!
Scienziata e figlia del
fondatore della C-C! Piacere di
conoscerla! Root 456! Rilascia la capsula!”
Il
piccolo robottino si
aprì in due, liberando una capsula
di cinque centimetri…
…
che si trasformò,
dopo aver tirato uno scoppio di fumo, nella nuovo moto da me acquistata!
Dovevo
ammetterlo…
brillava da tutte le parti che era una meraviglia!
“Lo vuoi
utilizzare per il tuo lavoro nella
polizia, non è così? In
effetti questo modello è ottimo per gli inseguimenti in
auto! Essendo un mezzo
volante, può levitare tranquillamente a più di
dieci metri di altezza. Inoltre
può raggiungere una velocità massima di trecento
chilometri orari…”
continuò a spiegare la donna “Per evitare il danneggiamento da
possibili proiettili, la sua scocca è formata da
Kachi-Katchin, un metallo
appena scoperto in grado di sopportare perfino i colpi di un cannone!
Un'altra
barriera elettromagnetica, sferica di raggio due metri, si forma
attorno al tuo
mezzo premendo quell’altro bottone! Se inserisci la frequenza
operativa giusta,
potrai usare questo microfono per comunicare con la centrale! Ci sono
molti
altri gad-jet compatibili con questo prodotto, ma occorrono i permessi
dei tuoi
superiori…”
“Non
sarà necessario…
è già perfetto così
com’è!” affermai io con gioia,
prima però di domandarle
“Potrebbe
dirmi chi è stato l’altra persona che ha
acquistato questo motorino?”
“Un mio caro amico
poliziotto di nome
Crilin Roshi…” mi
rispose l’ologramma di Bulma, raggiungendo la mia porta
assieme al robottino
volante “…
è stato un regalo che gli ho fatto per il suo primo giorno
nel
corpo di polizia... glielo dovevo dopo tutto quello che ha fatto per la
mia
famiglia! Adesso devo andare! Dentro al sedile del tuo prodotto vi sono
le
istruzioni scritte su carta! Grazie per aver scelto la nostra azienda!
Le
auguro una buona serata!”
“Un momento! Lei
conosce…”
Non
feci mai in tempo a terminare la
frase. L’ologramma
sparì improvvisamente, mentre il robot volante
svolazzò via non appena aprii la
porta di casa.
Crilin
conosceva la geniale Bulma Brief? Questa
sì che era una bella
sorpresa!