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Autore: _Lightning_    06/06/2018    6 recensioni
La Mark 46 pendeva dai suoi sostegni come la pelle di un animale ucciso, disarticolata, inerte e con l'elmo sfigurato ciondoloni sul petto in una tacita ammissione di sconfitta. Al centro della placca frontale, attraverso il reattore, spiccava la netta e slabbrata frattura orizzontale che non riusciva a fissare per più di qualche secondo senza che il dolore allo sterno si acuisse improvvisamente. Si portò davanti all'armatura, con lo sguardo proprio a livello del reattore in frantumi, costringendosi a fissare quella ferita sul suo secondo corpo di ferro.
Prese atto ancora una volta con un senso di smarrimento di quanto fosse profonda.

[post-Civil War // Introspettivo // Angst // PoV Tony // Missing Moments]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pepper Potts, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Schegge'
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"The past is gone
It went by like dusk to dawn
Isn't that the way?
Everybody's got their dues in life to pay"


[Dream On - Aerosmith]


Dodici ore dopo, NY, Queens

Non ne è valsa la pena.


Lo pensò con intensità, dopo aver trascorso gli ultimi venti minuti nella ferma convinzione del contrario. Probabilmente avrebbe cambiato di nuovo idea prima di potersene rendere conto.

Sospirò appena e tenne lo sguardo puntato sui lampioni che scorrevano rapidi in un muro di luce intermittente oltre il finestrino. Colse la sagoma dell'Unisfera ergersi oltre il Queens Boulevard e il suo volto si irrigidì. Si sistemò meglio le lenti blu sul naso, che indossava nonostante fosse notte; il che di per sé non era strano, ma in quel frangente erano anche utili a celare le sue profonde occhiaie, gli occhi rossi e il livido sullo zigomo al mondo e al ragazzino irrequieto che gli sedeva accanto.

Happy guidava più nervosamente del solito e coglieva le occhiate preoccupate che gli scoccava dallo specchietto retrovisore. Peter era stranamente silenzioso mentre armeggiava col suo cellulare, dopo un quarto d'ora di esaltata narrazione degli eventi di Lipsia inframmezzata da ringraziamenti per il nuovo costume e domande sugli altri Vendicatori.

A quest'ultime aveva risposto col suo solito modo di fare disincantato, persino, a fatica ed evasivamente, a quelle su Bucky. Quando però gli aveva chiesto di Rogers, aveva liquidato la questione dicendogli che avrebbe potuto trovare tutto ciò che voleva sapere su Wikipedia o su qualche sito per veterani nostalgici. Qualcosa nel modo in cui l'aveva detto doveva aver lasciato trapelare più di quanto intendesse, perché Peter era incredibilmente ammutolito.

Aveva ringraziato di avere gli occhi schermati: era sicuro che se Peter li avesse visti si sarebbe spaventato nel captare la pura rabbia che avevano irradiato per un istante.

In quel momento Peter sollevò lo sguardo su di lui, con un'espressione un po' colpevole che tentò inutilmente di camuffare; lui gli rivolse uno sguardo incuriosito, mentre tentava di scacciare i pensieri tetri che lo assillavano, cadenzati dal dolore atroce allo sterno e alle costole che rendeva ogni respiro una tortura.

Notò che il ragazzino stava girando un video e colse l'occasione per spingerli definitivamente da parte, riacquistando la sua solita parlantina disinvolta e ironica. Una risatina finì per scuotere il suo petto dolorante, inaspettata e leggera.

Mentre parlava, osservò quel ragazzino costantemente illuminato da un sorriso e da uno sguardo vivace aperto con curiosità sul mondo e si sorprese a provare una punta di rammarico. Per lui quella era stata solo un'avventura un po' pericolosa ma esaltante, il sogno più fervido di un qualsiasi adolescente che diventava realtà. Indossare quel costume non era ancora così pesante come era diventato per lui indossare l'armatura. I lividi che aveva collezionato durante la battaglia sarebbero svaniti in poco tempo, al contrario delle cicatrici, visibili e non, che costellavano il proprio corpo. Non c'erano incubi e fantasmi ad attenderlo, quella notte, solo sogni sereni che avrebbero rievocato ciò che aveva appena vissuto in attesa di viverlo di nuovo.

Non c'era ancora nessuna Siberia, per lui.

E, tra una battuta e un abbraccio incompleto, giurò a se stesso che non ci sarebbe mai stata.



 


Note Dell'Autrice:

Buonsalve!
Come promesso, arrivo in anticipo con un capitolo più corposo. Contenere la mia prolissità si è rivelato più arduo di quanto avessi previsto :'D

Nota tecnica: qui si suppone che Peter fosse già sulla via del ritorno negli USA quando Tony era in Siberia; in sostanza si incrociano a New York con Tony fresco del trauma subito.
Ho sempre trovato abbastanza strano che fosse così spigliato in un frangente simile e ho provato a fornire una spiegazione alla cosa. Per inciso @Atlas: questa è una porzione dell'idea "telepatica" riguardante il nostro ragnetto di cui ti accennavo qualche secolo fa sulla tua raccolta :P
Eee sssì, l'ultima parte acquista tutt'altro drammatico significato se si pensa a Infinity War. Ogni riferimento è assolutamente intenzionale *inserire sadismo qui*

Ringrazio moltissimo _Atlas_ e shilyss che hanno recensito lo scorso capitolo <3 Grazie, ragazze, non sapete quanto mi faccia piacere ricevere i vostri commenti :3
Il prossimo aggiornamento avverrà probabilmente la settimana prossima, per poi mantenere (speriamo) cadenza settimanale.
Целую,

-Light-

P.S. Ho inserito un piccolo easter egg: la prima frase pensata da Tony è un riferimento a una delle conclusioni del fumetto di Civil War, già citata in Compromessi.
   
 
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