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Autore: eleCorti    07/06/2018    24 recensioni
[fanfiction partecipante al contest segreti e bugie indetto da Lady.EFP sul forum di efp]
[Terza classificata al contest tell me about... your otp, indetto da iamamorgerstain sul forum di efp]
[Fanfction partecipante al contest La guerra dei rating, indetto da missredlights sul forum di efp]
Lui sapeva tirare fuori un lato di lei che non sapeva esistesse. Lui sapeva farla ridere. Sapeva farla smettere di pensare troppo, di preoccuparsi meno di come risolvere i problemi ed agire d'istinto. Lui l'aveva donato una piccola felicità in mezzo a quel mare di tristezza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il segno del peccato
 


Hermione Granger aveva un segreto. E quel segreto aveva un nome: Fred Weasley... Jr. Ricordava ancora quel giorno di tanti anni fa, in cui aveva scoperto di provare interesse per il fratello del suo fidanzato. Sì, perché Fred Weasley l'aveva stregata volta per volta pezzo dopo pezzo. Sospirò, mentre – guardando suo figlio che dormiva beato nel suo letto – la sua mente tornava a quel giorno lontano.
Quei giorni erano così oscuri che nessuno aveva tempo per pensare a un sentimento come l'amore. Eppure Hermione l'aveva trovato. Aveva trovato il coraggio di aprire il suo cuore al suo amico di sempre, Ron, e finalmente si erano messi insieme. Eppure c'era qualcosa che non andava. Hermione sentiva che c'era qualcosa di sbagliato. Forse era il fatto che, a causa di quella guerra nessuno poteva godersi attimi di felicità, mentre lei sì, il che non era per niente giusto. No, eppure non erano così che stavano le cose, si ritrovò a pensare mentre appoggiava il gomito sul ginocchio ed appoggiava la mano sulla sua fredda guancia. Era seduta sugli scalini del vasto cortile di Hogwarts e stava leggendo un libro.
Qualcosa non va, Granger?” quella domanda posta così vicino al suo orecchio, la fece trasalire. Si voltò irritata e vide la brutta faccia di Fred Weasley che la guardava con curiosità. Come se la stesse studiando.
Affatto!” rispose lei, stizzita. Poi richiuse il libro quasi con violenza e, con aria di sufficienza, si alzò e si diresse verso l'entrata, ignorando del tutto il giovane accanto a lei.
Hermione sorrise, ripensando a quel dolce ricordo. Quello era stato il loro primo vero approccio, senza che ci fosse di mezzo Ron. Rise di nuovo, mentre la sua mente vagava indietro tra i meandri dei suoi ricordi.
La guerra non era ancora finita. Più passava il tempo, più aumentavano i feriti, i morti e i dispersi. Hermione si sentiva a pezzi. Non era giusto che solo a lei fosse concessa quella piccola felicità in mezzo a quel mare di disperazione, pensò mentre osservava l'infermeria piena di gente ferita. Decise di uscire a prendere una boccata d'aria. Ne aveva davvero bisogno. Si ritrovò nel cortile d'ingresso, proprio dove c'era la barriera magica che li concedeva un poco di protezione. Chissà come se la dovevano passare tutti quei poverini che non godevano della protezione di Hogwarts, si ritrovò a pensare.
Qualcosa non va, Granger?” si girò di scatto, non appena sentì quella voce famigliare. Aveva avuto un dejavu.
Affatto!” rispose lei stizzita, voltandosi a mirare la barriera.
Come sempre, sei scontrosa, Granger...” sospirò lui, un po' troppo a voce alta. Hermione l'aveva sentito.
Figuriamoci...” commentò con un tono ancora più stizzito. Ma dentro sapeva che Fred avesse ragione. Si comportava così con lui perché non sopportava che le facesse qualche orrido scherzo.
Hai forse paura che ti faccia qualche scherzo?” insinuò il ragazzo, avvicinandosi e posandole un braccio intorno al collo.
Hermione trasalì. Le guance le si tinsero di rosso e il cuore incominciò a battere. Cos'era quella strana sensazione?
Figuriamoci!” rispose. Poi tolse dal suo collo il braccio del ragazzo e stava per fuggire via, quando lui le afferrò la mano.
Aspetta un momento, Granger! Perché scappi? Guarda che non ti faccio niente! Volevo soltanto farti ridere un po' dato che sei sempre con il broncio” disse lui. Hermione smise di opporre resistenza. Quelle parole l'avevano colta di sorpresa. Da lui non se lo sarebbe mai aspettato. Cosa significava? Che ci teneva a lei? Oppure era solo una sporca bugia per farle abbassare la guardia e farle qualche stupido scherzo? Magari George era dietro una colonna che aspettava un suo segnale. Scosse la testa. Decise che avrebbe provato a fidarsi del ragazzo.
Ed aveva fatto bene a fidarsi, si ritrovò a pensare Hermione. Fred non era affatto ciò che pensava. Era diverso. Lui sapeva tirare fuori un lato di lei che non sapeva esistesse. Lui sapeva farla ridere. Sapeva farla smettere di pensare troppo, di preoccuparsi meno di come risolvere i problemi ed agire d'istinto. Lui l'aveva donato una piccola felicità in mezzo a quel mare di tristezza. Ed anche il dono più grande che una donna potesse mai desiderare: un figlio. Sì, perché Fred Weasley Jr non era figlio di Ron, ma di Fred.
Hermione si ritrovò a pensare a quel giorno di sette anni fa, in cui non solo la guerra era finita, ma aveva rivisto per l'ultima volta il suo Fred. In quel momento tutto loro, si erano amati e da quell'amore era nato Fred Jr, chiamato così in onore del padre. Hermione si ritrovò a pensare al giorno della sua nascita.
Quando aveva scoperto di aspettare un bambino, Hermione Granger era caduta nel pozzo della disperazione. Avrebbe dovuto essere felice, ma non poteva esserlo. Non con quel segreto che portava nel cuore. Il figlio avrebbe potuto essere del defunto fratello di suo marito.
E quando il giorno del parto era arrivato e – finalmente dopo ore di agonia – era nato il bimbo, un bel maschietto dai capelli rossi, ed Hermione lo stringeva a sé, Ron le chiese come lo avrebbero chiamato e lei rispose: “Fred, come tuo fratello”. Ron l'aveva guardata commosso e così il bambino si chiamò Fred Weasley Jr.
Fu solo dopo qualche anno dalla nascita di Fred, che Hermione ebbe il coraggio di fare il test del DNA. Il bambino, scoprì, non era figlio di Ron, ma di Fred. Proprio come aveva sospettato fin dal momento in cui aveva scoperto di essere gravida.
E fu solo dopo pochi mesi che ebbe il coraggio di confessarlo a suo marito. Un giorno, quando era tornato da lavoro, lo aveva chiamato in cucina e lo aveva invitato a sedersi. Fu solo dopo avere inspirato profondamente che ebbe il coraggio di attaccare discorso.
Ron, io ti devo parlare...” esordì. E Ron iniziò a preoccuparsi. Quando sua moglie diceva che doveva parlargli, significava che era successo qualcosa, o che lui aveva combinato qualcosa.
Sette anni fa...” iniziò, ma si interruppe. Le si era formato un groppo in gola e non riusciva più a parlare.
Sette anni fa?” la incalzò lui, ingoiando saliva, ormai assalito dalla disperazione.
Sette anni fa... io e tuo fratello...” s'interruppe di nuovo. Ron la guardava con uno sguardo enigmatico.
Sette anni fa... io e tuo fratello, Fred, abbiamo...” s'interruppe di nuovo.
Avete?” la incitò di nuovo. Ormai preso dal panico.
Abbiamo... consumato...” non riusciva a proseguire, le lacrime avevano iniziato a scendere copiose sul suo viso.
Consumato?” chiese Ron, con una nota di curiosità. Adesso non riusciva proprio a capire dove volesse arrivare sua moglie.
Oh, insomma, Ron! Io e Fred abbiamo fatto l'amore e Fred Jr non è un tuo figlio! È figlio di tuo fratello!” disse urlando tutto ciò che si era tenuto dentro per sette anni. Si era liberata da quel peso opprimente. Aveva finalmente detto la verità.
Ron sbatté le palpebre ripetutamente. Era rimasto sbigottito. Hermione, invece, dopo essersi liberata di quel suo peso, era ritornata bruscamente alla realtà. Era stata troppo indelicata. Avrebbe dovuto dirlo con più dolcezza, con più sensibilità. Ma quel peso la opprimeva come una cravatta troppo stretta, che soffoca, che non fa ragionare.
Io... ho bisogno di un po' d'aria.” dopo minuti interminabili di silenzio, Ron aveva proferito parola. Si alzò dalla sedia, senza guardare sua moglie, uscì dalla stanza, attraversò il salotto, aprì la porta d'ingresso ed uscì sbattendo la porta.
Solo allora, Hermione cadde sulle ginocchia sul freddo pavimento e poté piangere dalla disperazione. L'aveva abbandonata, pensò. Anche lui. Era sola.
Ron non si fece vedere per quasi due settimane e quando tornò a casa, Hermione pensò che volesse dirle addio definitivamente. E invece le sue parole la sorpresero.
Io... perdonami se me ne sono andato senza dirti niente” esordì. Hermione notò che non la guardava negli occhi, al contrario fissava un punto indefinito del pavimento del loro salotto.
Ma avevo bisogno di tempo per riflettere...” Hermione notò che il marito aveva stretto i pugni. Forse aveva ripensato alla loro discussione.
Io... non posso lasciarti crescere il bambino da sola” finalmente Ron aveva alzato lo sguardo e lo aveva posato sulla moglie. Hermione notò che aveva gli occhi lucidi. Gli occhi le iniziarono a bruciare. Anche lei presto avrebbe iniziato a piangere.
Per questo ho deciso che rimarrò al suo fianco” il suo tono della voce era incrinato. Le lacrime avevano iniziato a precipitare copiose sul viso.
Hermione si mise una mano sulla bocca, mentre le lacrime scendevano sulle sue guance. Le sue erano lacrime di gioia. Senza pensarci, corse incontro al marito, buttandosi tra le sue braccia, dando vita a un abbraccio caloroso.
Da quel momento in poi, Hermione non era stata più sola. Aveva avuto l'appoggio di suo marito e si era creata una famiglia. La sua felicità. Aveva anche rivelato la verità al figlio, togliendosi di nuovo quel peso, rivelando il suo segreto, la sua bugia.
















Note dell'autrice: salve, dopo quasi un anno di assenza torno su questo fandom. Che dire? Questa storia partecipa ad un contest, ma prende ispirazione da un'altra mia storia”Un momento solo nostro”, che vi consiglio di leggere se volete comprendere a pieno questa storia, poiché lì ho descritto dei momenti che qui ho solo citato, tipo la scena del rapporto tra Fred ed Hermione e il momento in cui lei rivela la verità al figlio. Spero, comunque, che la storia vi sia piaciuta.
A presto.
   
 
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