Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    12/06/2018    2 recensioni
Quanto può unire due persone che si amano l'arrivo di un figlio? E quanto può invece allontanarli un evento tragico, come la perdita del sangue del loro sangue? Quanto può cambiare la loro vita sapere che non lo vedranno più, che è sparito nel nulla?
E così ci si ritrova non più a vivere ma a sopravvivere unicamente per evitare altro dolore agli altri.
Ciò che accadrà ad Anna e Kristoff ha dell'inspiegabile...(CONTINUA)
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jack racconta ad Elsa quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non tralasciando alcun dettaglio:

dal rapimento delle piccole da parte di una maga avida di potere, di nome Cornelia, alla magia che ha unito le bambine in un solo corpo,dall'affidamento di Ursula al giovane Frost, fino a giungere al loro presente.

E la regina di Arendelle non può che ascoltare, impressionata, il racconto dell'ex amante.

“Non sapevo avessi anche tu dei poteri magici, come me”- prende parola lei, al termine della confessione da parte del ragazzo. Pare che sia stato solo quel dettaglio ad impressionarla oltremodo.

“Li ho di nuovo, ora” - risponde lui, mostrandogli come, mediante un bastone, sappia dominare il vento, il freddo e anche il ghiaccio.

Un tratto quello che accomuna i due e che colpisce il cuore di Elsa, che continua, nonostante tutto, a battere forte per Jack Frost.

“Abbiamo la stessa caratteristica” - spiega la sovrana, arrossendo.

Il suo viso così cereo mostra leggermente un certo rossore sulle gote. Ed essendo una carnagione talmente chiara, tale arrossamento è maggiormente evidente.

Il mago se ne accorge e le accarezza dolcemente il viso.

“So di aver sbagliato a fingere e a continuare a mentire circa l'identità di Ursula. Era il mio compito. Se non avessi avuto vincoli, mai ti avrei raccontato menzogne” - spiega lui.

Elsa, alza lo sguardo ed incrocia gli occhi di Jack. Quegli occhi così profondi che l'hanno fatta innamorare.

Non riesce a controllarsi e avvicina il suo corpo a quello del giovane.

Le loro labbra si sfiorano. Il contatto basta a far scaturire una ventata di fiocchi di neve che gli girano attorno.

Sono i loro poteri ad avvolgerli e a rendere possibile la loro riconciliazione.

“Mi mancherai” - le sussurra poi lui all'orecchio.

“Non andartene, ti supplico” - si intristisce la regnante di Arendelle.

“Ti ho spiegato come stanno le cose, amore mio. Riappropriandomi dell'immortalità, dovrò tornare ad essere il guardiano della grotta” - e così dicendo, si separa da Elsa, ponendosi a metri di distanza.

“Addio, Elsa! Sii felice, io veglierò su di te...per sempre”

La regina, rimasta sola, sente un vuoto interiore paragonabile a quello vissuto da bambina dopo la separazione forzata da sua sorella.

E a proposito di Anna, la principessa è alquanto sconvolta dalla presenza dei due stranieri che continuano a toccare e baciare sua figlia, sostenendo di esserne i genitori.

“Elsa, eccoti sei tornata. Puoi ordinare a questi due sconosciuti di lasciare in pace Luna e di evitare di inventarsi storie assurde” - le va vicino Anna, alquanto disturbata.

Eppure la regina è sotto shock per quanto accaduto con Frost e non le dà retta.

“Tutto bene cognata?” - chiede allora Kristoff.

“Jack mi ha raccontato la verità e loro hanno ragione a dire di essere la madre e il padre di Ursula” - sostiene, riprendendosi per un attimo dal quel turbamento.

“Aspetta...che? Stai scherzando?” - esclama scioccata la principessa.

“No. Però siete anche tu e tuo marito i genitori di Ursula”

“Ok, non ci sto capendo nulla. Questa storia mi sta mandando in confusione... che significa? Come può una persona avere quattro genitori?” - Anna non sa se ridere davanti a tali affermazioni o piangere per il casino che sta capitando. Così senza dar modo a Elsa di spiegare, la minore delle due si avvicina alla sconosciuta interrogandola.

Vuole sapere i particolari per giungere a conclusioni.

Quando ha partorito? Come sono gli occhi della figlia? I capelli?

Ogni risposta, lascia di sasso i presenti.

“Sono nate lo stesso giorno, hanno lo stesso colore di occhi e capelli... ma nome diverso” - sottolinea Bjorgmann incredulo.

“Frost ci deve delle spiegazioni, adesso” - perde la pazienza la consorte del montanaro.

“Jack ha raccontato tutto a me affinché io potessi rivelarlo a voi altri. Lui è andato via... per sempre” - aggiunge Elsa, chinando il capo.

Anna, consapevole dell'amore ancora forte della sorella maggiore per il loro ex dipendente, le va vicino. Le chiede scusa se ha usato modi bruschi per via dell'agitazione che sta provando e l'abbraccia.

Il silenzio seguente viene bruscamente interrotto da Ursula.

La ragazzina inizia a muoversi nel sonno, a parlare e a dire di nuovo cose prive di senso.

“Amore, siamo qui. Apri gli occhi, ti prego” - singhiozza la madre di Rosetown.

La principessa di Arendelle, si siede dall'altro lato e prende la mano della giovane.

“Luna, se ci sei, se sei tu, dammi un segnale. Aiutaci ad aiutarti”

Trascorrono minuti che sembrano un'eternità. Ma ecco che dalla bocca della fanciulla fuoriesce una parola importante... anzi un nome importante.

Quello di qualcuno che da ormai dieci anni è sparito dalle loro vite.

“Olaf”

“Olaf?!” - ripete Elsa. All'improvviso le si è accesa una lampadina che potrebbe sistemare le cose.

“Si è ricordata del nostro amico” - esulta Anna, speranzosa ora più che mai.

“Ma Olaf non c'è più!” - commenta Kristoff.

“Non per molto” - interviene la regina e con un lento ed elegante movimento di mani, realizza e riporta in vita un pezzo del suo cuore.

Il pupazzo di neve, davanti agli occhi dei presenti, scoppia a piangere vedendoli tutto lì.

Anche lui riconosce immediatamente Luna ed emozionato avanza verso di lei.

Anna le cede il suo posto e raggiunge la sorella e il marito poco distanti.

“Contiamo su di te, Olaf. Sei la nostra ultima speranza. Lei ti voleva un gran bene e solo tu puoi riportarla a noi” - afferma la principessa di Arendelle. Raccontano per filo e per segno la situazione al loro buffo e dolce amico, il quale determinato a salvare la sua compagna di avventure, inizia a parlarle all'orecchio.

“Ciao Luna. Sono Olaf. Il tuo migliore amico. Sono passati dieci anni eppure tu ed io siamo ancora tanto legati. Non hai cancellato il mio ricordo dal tuo cuore e adesso sono qui. Abbiamo qualcosa da fare insieme, ricordi? Mi avevi promessi di costruire un pupazzo come me”

Quella scena commuove i presenti che percepiscono nella voce di un tenero esserino magico un immenso amore.

Eppure la situazione sembra non cambiare.

“Ci abbiamo provato. Non ci resta che aspettare” - si rassegna, amareggiato Bjorgmann.

“Ora tocca a noi. Voi avete provato a svegliare la vostra Luna senza successo. Lasciateci riportare qui Stella” - prende parola la signora sconosciuta.

“Margaret, cosa pensi di fare? Cara, non abbiamo ricordi di Stella qui con noi” - la trattiene il marito.

“Philip, non dobbiamo arrenderci” - lo sprona sua moglie.

Olaf, dispiaciuto, si allontana, dando l'opportunità agli altri genitori di intervenire. Ma prima di farlo, conclude - “Ti voglio bene, principessina. Te ne vorrò sempre”

Ed è proprio in quel preciso istante che avviene l'inspiegabile.

Gli occhi di Ursula di spalancano.

“Stella!” - esclamano i due da Rosetown.

“Luna” - dicono invece quelli di Arendelle.

L'adolescente posa gli occhi sul pupazzo di neve, senza proferire parola.

Ecco che, improvvisamente, un fascio di luce, costringe tutti a voltarsi.

Quella stessa luce, accecante, che dieci anni prima unì due corpi, è tornata come un fulmine a ciel sereno, con la stessa intensità e forza.

“Cosa è stato?” - si chiede preoccupata Anna, quando la situazione si stabilizza.

“Oh mio Dio” - esclama subito dopo Elsa, indicando ai parenti l'immagine davanti a loro.

“Non ci credo!” - affermano in coro sia Anna che Margaret.

A pochi metri avanti ai cinque non c'è più Ursula, bensì due ragazze, identiche, l'una di fianco all'altra, che si tengono per mano.

   
 
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