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Autore: Ribs    27/06/2018    1 recensioni
Una raccolta di pensieri.
Una relazione complicata.
Io che non so tenermi dentro le cose.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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È inevitabile che io torni a pensare a te, ogni tanto.

 

Anche dopo le cose che mi hai scritto, il modo in cui mi hai ferito quando mi hai detto che stare vicino a me vuol dire star male e che riscrivermi era stato uno sbaglio.

 

Anche dopo essere morta un po’ dentro, aver preso il cellulare e aver scritto un messaggio lunghissimo, risolutissima a volerti bloccare fuori dalla mia vita.

 

Anche dopo averlo fatto, per non vedere la tua risposta, per non sapere se almeno mi avresti risposto.

 

Anche, e soprattutto, dopo tutti questi mesi passati senza di te, a vederti e passarti accanto fingendo di non notarti o, peggio, di essere felice.

 

Anche dopo che le tue “amiche” mi dicono che mi odiano.

 

Fa male, ogni tanto.

 

Fa male sapere che non hai avuto neanche il coraggio di chiedermi scusa, perché io mi sono sempre scusata troppe volte per i miei errori.

 

Fa male quando i nostri sguardi si incrociano e c‘è una certa consapevolezza nei nostri occhi, un legame nascosto che preferiremmo non ricordare.

 

Fa male quando la vita porta altre delusioni e non vorrei far altro che condividerle con te.

 

Fa male quando vedo il tuo nome.

 

Fa male quando cerco dei messaggi e mi ritrovo le nostre chat.

 

 

Ma tutto questo succede solo ogni tanto.

E ogni tanto mi immergo nei sensi di colpa e nei ricordi, e provo ad odiarti, ma ti odio ancora di più perché so che non ci riuscirò mai.

 

Continuo a pensare a te come quel ragazzo che mi ha sorriso nel corridoio, che mi parlava impacciato, senza guardarmi, che mi portava le lettere e non aveva occhi che per me, mentre io mi preoccupavo di quelle due parole che avevi detto troppo presto.

 

Non mi sembri più la stessa persona, perché non posso credere che tu non abbia bisogno di me nella tua vita.

“Come amica, come confidente, come conoscente, non mi importa, ma ti voglio nella mia vita” mi avevi detto.

 

Forse non volevi farmi male, forse hai usato le parole sbagliate. 

Vedi come è difficile usare le parole, tu che mi criticavi per quanto male ti facevo con le mie.

 

Ma allora perché non capisci? 

Io lo capivo quando tu non stavi bene, e alla fine tornavo sempre. 

Non lo vedi nelle mie occhiaie? Nel dolore nei miei occhi?

 

E non piango, quello mai, anche se vorrei, ogni tanto, ma ho già usato le mie lacrime quando ero io a farti del male.

 

Vorrei chiederti come stai, ogni tanto. 

 

Vorrei augurarti buon natale e buon anno.

 

Vorrei chiederti come vanno tutte quelle situazioni che c’erano quando io e te eravamo ancora qualcosa.

 

Mi manchi, ogni tanto.

Poi però forzo un sorriso, raddrizzo la schiena e rispondo ai messaggi delle persone che proveranno a sostituirti. 

E tu sei solo un pensiero che riaffiora ogni tanto.

   
 
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