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Autore: cattero1    27/06/2018    1 recensioni
"Alloooora, qual'è il tuo colore preferito?"
"Dovremmo concentrarci Po, questa è una missione importante."
"Ma se non è neppure iniziata, ora stiamo solo camminando, a proposito, sei sicura che sia questa la strada giusta per il villaggio?"
"Sono sicura che questa sia la strada giusta come sono certa che ci dovremmo concentrare per ideare un piano."
"Tigre il piano ce l'abbiamo e me l'hai fatto ripetere anche troppo."
"Azzurro."
"Cosa?"
"Il mio colore preferito."
"E perché l'azzurro? Non che sia un brutto colore, ma mi ero immaginato un colore caldo o cose così."
"Era il colore degli occhi di mia madre, è una delle poche cose che mi ricordo di lei."
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Po, Shifu, Tigre
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Po si ritrovò a pensare alla conversazione che aveva avuto con Vipera prima di essere chiamato da Shifu, infatti gli era venuto in mente un particolare nella storia di Tigre che non poteva essere ignorato:"Vipera, però Shifu non aveva detto a Tigre di essere orgoglioso di lei dopo che aveva sconfitto Cinghiale?"
"Sì, e per un po' andò tutto bene, Shifu parlava con Tigre dimostrandole affetto e a noi ci accolse a braccia aperte, ma poi cambiò tutto. Tigre rimase ferita gravemente per una missione che già dall'inizio sembrava al di sopra delle sue capacità, i maestri erano dovuti andare dall'imperatore e avevano affidato a noi cinque il compito di proteggere la Valle della Pace. Un gruppo di banditi iniziò ad attaccarci e noi non sapevamo cosa fare, non cercavano un scontro diretto, no. Venivano di notte e rubavano dalle case, rapivano i cuccioli e chiedevano dei riscatti, ma tutti noi sapevamo che cercavano di penetrare nel Palazzo, quindi avevamo una doppia responsabilità, proteggere il villaggio e il palazzo. A Tigre venne in mente un piano, sicuramente i banditi sarebbere venuti allo scoperto se solo uno di loro si fosse trovato al Palazzo, se ne sarebbero approfittati senza aspettare la notte o di avere  comunque un piano. Perciò non dicendoci nulla di cosa avesse in mente riuscì a ingannarci e a mandarci in ricognizione nel bosco. Quando arrivammo nel luogo che ci aveva detto di raggiungere, spacciandolo per il covo dei furfanti, trovammo un foglio dove spiegava il suo piano. Corremmo più in fretta che potemmo per aiutarla, quando arrivammo Tigre era per terra, circondata da quelli che scoprimmo essere lupi, quelli di Shen Po, anche se allora non sospettammo niente, che continuavano a darle calci e a ridere. Credo che poche volte nella mia vita io abbia visto qualcosa di così terribile, lei era immobile, sembrava morta e loro facevano a gara per chi la colpiva più forte, ridevano come se fosse un gioco, si spintonavano per avere la possibilità di farle del male."
Vipera si interruppe un attimo sopraffatta dai ricordi, Po la guardava disgustato, come si potevano compiere gesti simili?  Anche se sapeva che Tigre ce l'aveva fatta, si sentiva piuttosto angosciato per il continuo.
"I lupi scapparono e noi ci precipitammo su Tigre, respirava appena, mandammo subito Zeng a chiamare un dottore e i maestri. Mantide, che intanto aveva studiato veramente medicina, la riuscì a tenere in vita. I giorni successivi furono drammatici, noi non sapevamo cosa fare, il dottore sembrava aver perso le speranze, Shifu era disperato e perfino Oogway era preoccupato. Mentre tutto questo stava accadendo Cinghiale, che a quanto pare non era morto, attaccò il paese natale di Shifu. Lui però non volendo lasciare Tigre non li aiutò e altri maestri andarono a combatterlo e lo sconfissero. Però il fratello di Shifu rimase ucciso. Da quel momento Shifu ricominciò a essere distaccato, non perché desse la colpa a Tigre per quello che era successo, ma perché aveva paura che Tigre per renderlo orgoglioso cercasse ancora di fare delle mosse avventate. Ma lei collegò questo cambiamento invece alla morte del fratello, a nulla valsero le nostre spiegazioni. E Shifu dal canto suo non le parlò mai della sua decisione."
                              
Po guardò Tigre che camminava pensierosa di fianco a lui, non riusciva a immaginarsela in fin di vita senza sentire una morsa che al cuore, l'aveva vista ferita seriamente solo una volta, per colpa di Shen, di nuovo. Po sospirò, stava per iniziare un'altra  causa persa: "Alloooora, qual'è il tuo colore preferito?"
"Dovremmo concentrarci Po, questa è una missione importante."
"Ma se non è neppure iniziata, ora stiamo solo camminando, a proposito, sei sicura che sia questa la strada giusta per il villaggio?"
"Sono sicura che questa sia la strada giusta come sono certa che ci dovremmo concentrare per ideare un piano."
"Tigre il piano ce l'abbiamo e me l'hai fatto ripetere anche troppo."
"Azzurro."
"Cosa?"
"Il mio colore preferito."
"E perché l'azzurro? Non che sia un brutto colore, ma mi ero immaginato un colore caldo o cose così."
"Era il colore degli occhi di mia madre, è una delle poche cose che mi ricordo di lei."
Po la guardò intensamente, lei invece guardava in basso, come se avesse perso all'improvviso tutto il suo orgoglio che le aveva sempre fatto tenere lo sguardo alto.
"Credo che sia meglio fermarci, tra poco farà buio."
"Possiamo camminare ancora, io non sono stanza e non lo sembri neanche tu."
"Io ora mi siederò sotto quell'albero- indicò un albero fuori dal sentiero- se vuoi continuare lo farai da sola."
"Certo che sei proprio testardo."
Po felice della piccola vittoria andò a fare legna e preparò la cena su un allegro fuocherello, una zuppa senza pretese che mangiarono in silenzio. Tigre si addormentò subito, erano in una zona così poco frequentata dai malviventi che non avevano neanche deciso di fare la guardia. Po però non riuscì ad addormentarsi, era rimasto stupito dalla confessione dell'amica, quello che gli aveva detto era estremamente personale e delicato. Non aveva mai sentito Tigre parlare dei suoi genitori o dei suoi simili in generale. In realtà l'unica volta che l'aveva sentita parlare di qualcosa che riguardasse il suo passato era quando, appena arrivato al Palazzo di Giada, lei aveva raccontato la storia di Tai Lung e alla fine per sbaglio aveva asserito che Shifu non le aveva mai voluto bene. La storia di come era diventata maestra di kung fu gliel'aveva raccontata Vipera, in quel momento Po si vergognò moltissimo, Tigre era la persona a cui era più legato al palazzo, e probabilmente nella sua intera vita, dopo i suoi papà, ma loro non contavano. Infatti da piccolo non aveva mai fatto amicizia, certo aveva giocato e scherzato con altri cuccioli, ma nulla di più. E  questo lo faceva sentire in colpa perché in realtà di lei non sapeva quasi nulla, solo oggi aveva scoperto il suo colore preferito. Mentre lei lo aveva ascoltato e lui non si era accorto che il passato oltre che a lui tormentava anche Tigre.
Po si accorse solo in quel momento che Tigre si stava agitando nel sonno, e molto.
"Tigre, Tigre sveglia."
Po la scosse, la tigre aprì gli occhi e guardò il panda, così diverso da lei, ma alla fine esattamente chi stava cercando, e lo abbracciò. Stavolta non per dimostrargli affetto, ma per riceverne. Po rimase un attimo immobile, costernato, poi timidamente rispose all'abbraccio. E la forte maestra Tigre pianse, tra le braccia di quel goffo panda si lasciò finalmente andare. E Po capì e la strinse di più, non l'avrebbe mai lasciata sola. Piano piano Tigre smise di tremare e si calmò, ma Po non la lasciò andare e lei non provò ad allontanarsi. Dopo poco la maestra si addormentò, il panda dal canto suo si sdraiò su un fianco, con l'amica ancora tra le braccia, e la guardò fino a che il sonno non lo vinse.
Il giorno dopo Tigre si svegliò ancora tra le braccia dell'amico, ma invece che imbarazzarsi e separarsi da lui riappoggiò la testa sulla spalla del panda. Per una volta voleva sentirsi protetta, non invincibile.
Po la guardava teneramente dormire, per assurdo una missione che avrebbe dovuto sfinirli era stata un'occasione per farla riposare. Sapeva che dovevano ancora sconfiggere i furfanti, ma da quello che gli aveva detto Shifu avrebbero trovato probabilmente i coccodrilli, Tao Tai e Bian Zao. Niente di troppo pericoloso, no per dirla tutta proprio niente di pericoloso. Però quella volta avevano deciso che per quanto quei furfanti fossero insignificanti, dovevano essere puniti, perciò li avrebbero rinchiusi nella prigione di Chorh-Gom. A Po venne un'idea assurda, che Tigre e il maestro Shifu avrebbero odiato, ma lui li avrebbe convinti comunque.
Ghary e Bian Zao avevano dimostrato più volte di essere buoni e di avere buone qualità, perciò perché non ospitarli per insegnargli il kung fu?
Lentamente la tigre si svegliò:"Buongiorno, hai dormito bene Tigre?"
"Grazie Po."
Il Guerriero Dragone rimase un attimo interdetto, da quand'è che Tigre ringraziava?
"Di niente- Po si chiese se fosse il caso, ma o ora o mai più- vuoi parlarmene?"
Tigre abbassò lo sguardo, ma decise che di lui poteva fidarsi:"Alcune cose me le ricordo, di prima dell'orfanotrofio intendo. Mi ricordo un villaggio, e l'odio, so che odiavano me e la mia famiglia. Allora partimmo, i miei genitori mi volevano salvare e mi portarono in un orfanotrofio. L'unica cosa che mi ricordo di loro è che mia madre era tutta bianca con le strisce nere e con gli occhi azzurri, ma mio padre era normale."
Si erano seduti:" Ti amavano Tigre, ti amavano."
Gli occhi di Tigre erano pieni di dolore:"Ma non mi hanno tenuta."
"Per salvarti ed è questo che conta. Lo so che sei una persona molto riservata, però se vuoi dirmi cos'hai sognato io ci sono."
"Continuo a sognare la sera in cui mi hanno abbandonata. C'era tanto freddo, mi avevano avvolta in una coperta per non farmi ammalare. Pioveva, ero bagnata e mio padre piangeva. Mia madre invece mi cantava una canzone, io non riesco a ricordarla, ogni sera la sento, ma poi scompare, come se non l'avessi mai ascoltata. Abbiamo viaggiato molto quella notte e alla fine siamo arrivati all'orfanotrofio e mi hanno lasciata lì. Poi il resto lo sai già, giusto?"
"Se dirmelo ti fa sentire meglio, risentirla non mi dispiace."
"Sei molto gentile, ma no, credo che dovremmo partire. Siamo già in ritardo."
Po capì che non era il caso di insistere, ma gli dispiacque  che lei non si fidasse abbastanza di lui per dirgli la sua versione d cos'era successo. Perché Po non voleva neanche immaginare cos'avesse passato Tigre a Bao Gu, le prese in giro sussurrate alle sue spalle, che lei con il suo incredibile udito sentiva, essere presa per un mostro per l'aspetto differente dagli altri. Perché è sempre così, se hai un aspetto diverso non puoi essere considerato come gli altri, come se lo scegliessi tu come appari. Di certo Tigre non aveva chiesto di avere degli artigli spaventosi, dei denti affilati e degli occhi penetranti. E Po non aveva scelto di essere solo un grosso, grasso, flaccido panda, eppure nessuno dei due erano stati completamente accettati dalla società. Ma almeno da quando era diventato il guerriero dragone tutti lo ammiravano ed erano gentili con lui, mentre Tigre da quando era diventata una maestra di kung fu veniva semplicemente rispettata, che era già un miglioramento. Ma i cuccioli quando la vedevano non la salutavano, anzi indietreggiavano e per quanto Tigre non lo desse a vedere, ci stava male, e molto. A lei piacevano i cuccioli e l'aveva dimostrato con quel piccolo di papera, figlio dell'imperatrice, perciò Po capiva come potesse sentirsi fuori luogo Tigre quando vedeva tutti i suoi amici amati da chiunque, mentre lei era temuta.  Certo anche lei ci metteva del suo con  quello sguardo di ghiaccio che riservava a chi la infastidiva, che si infuocava subito se la facevi arrabbiare, forse se ridesse di più e lasciasse stare il kung fu un attimo per prendersi una pausa sarebbe accettata. Ma lei si comportava così perché era l'unico modo che aveva trovato per difendersi. Po guardò Tigre che correva di fianco a lui, perché alla fine avevano deciso (cioè lei aveva deciso, lui si era solo lamentato della scelta) di correre per recuperare il tempo perso, Po avrebbe preferito dire utilizzato. Tigre mentre correva pareva ancora più bella, i muscoli si tendevano  e si rilassavano a tempo con la sua andatura, tanto da diventare un movimento ipnotico. Il guerriero dragone però mentre era intento a osservare quella creatura meravigliosa non notò il bambù che gli sbarrava la strada e ci andò a sbattere contro.
              
            
Dalla nave spaziale dell'autrice
per quanto questa storia non possa essere considerata comica, comunque stiamo parlando di kung fu panda, perciò è ovvio che alla trama seria assocerò delle parti buffe. Bene, credo che la trama della storia possa essere già stata intuita dalla maggior parte di voi, tenete bene a mente l'idea di Po su Ghary e Bian Zao, potrebbero diventare i protagonisti di un mio nuovo progetto. Solo se ne avrò il tempo però, perché a settembre inizierò le superiori e sono un po' preoccupata. So che manca ancora tantissimo tempo, ma intanto ci tengo a finire questa di ff. Forse avrete notato il concetto di razzismo e dell'essere diversi, facendo quello che mi piace fare (scrivere) cercherò di dare una mia opinione su tematiche delicate (per questo l'ho messo), che secondo me andrebbero approfondite meglio non solo a scuola, ma anche con amici, parenti, gruppi di studio, scout. In questo modo avremo un'idea più chiara del mondo e di come comportarsi in caso di atti volti dagli altri contro di noi oppure per aiutare chi è vittima di bullismo a causa del colore della pelle, del sesso, orientamento sessuale e la lista potrebbe continuare all'infinito. Cercherò di affrontare questi argomenti con serietà, ma non voglio risultare troppo tragica. Ultimo appunto e poi vi lascio andare, chi mi recensirà mi potrebbe dire se la grandezza dei caratteri è giusta o la devo aumentare?  Grazie a chi ha letto fin qui e leggerà anche i capitoli successivi, mi piacerebbe sapere voi cosa ne pensate intanto di questo.
   
 
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