Questa fanfiction mi ricorda sempre
di più un manga mensile che non arriva mai…lo so, la mia lentezza esasperante
con i capitoli! Eccomi qua pronta a subire un lancio di oggetti,
che spero almeno siano cubetti di ghiaccio, o del gelato magari, o anche dei
surgelati, ma qualcosa di fresco ve ne prego…al solito mi sciolgo letteralmente dal
caldo! Ma prima di fare la fine del ghiacciolo
lasciato al sole d’estate rispondo alle vostre recensioni!
AyLa:
uno scivolo acquatico! *Aria sognante* Un bello scivolo acquatico, con l’acqua
fresca…acqua…fresca…(Sembra che soffra molto il caldo n.d.Watanuki).
Si il caldo mi fa tanto male…acqua…fresca…emh, scusa,
adesso parlerò in maniera comprensibile!! Doumeki spettinato e scompigliato! Doumeki-san spettinato e scompigliato…*ç* (Ma stai di nuovo parlando in maniera
incomprensibile!!! N.d.Watanuki)
Sono contenta che la storia relativa a Cupido, e le sue caratteristiche, siano
piaciute. È un personaggio a cui voglio bene, come voglio bene anche a quei due cuccioli di Wata
e Dou.
Doremichan: Doumeki IC! Nel contesto in cui era mi
rallegro che lo fosse, è stato faticoso perché volevo farlo saltare sul serio addosso
a Watanuki e mi sono trattenuta a stento!!! Grazie mille! Anche
del fatto che quelle due frasi ti hanno divertito…la prima che hai citato,
quella su Cupido, piace anche a me lo ammetto! La seconda, l’idea dell’ardore
giovanile mi è venuta da un personaggio di Naruto.
Naco chan: Alla fine dovevo spiegare il perché delle strane illusioni, anche
quella avuta da Doumeki all’inizio se ricordi. Affermo la mia ignoranza per
quanto riguarda Coehlo, ma concordo con lui sulla
questione della settimana! Un lasso di tempo
adatto…secondo me ecco…sono contenta che anche qualcuno bravo come lui lo
pensi, sebbene non conosca le sue opere visto che tu sembri apprezzarle mi fido
del tuo giudizio!
Mariko88:
Sinceramente…neanche io scommetterei su Watanuki-chan!!!é__é/ (GRAZIE DELLA FIDUCIA VOI DUE!!! N.d.Watanuki/Te le cerchi tu Watanuki!! N.d.Yusaki) Mariko88, hai veramente super-ragione,
come può fare in una settimana quello scemotto a
capire i suoi veri sentimenti?? Ci resta proprio solo l’ausilio di Doumeki e il
suo indiscusso fascino! Però forse anche Cupido ci
metterà lo zampino…e siamo sicuri che pure Yuuko-san alla fine non dia un
piccolo aiuto ai nostri due? -__^ La strega magari
farà già il suo scacco in questo capitolo!
Alice_Maya: Ecco qua il nuovo capitolo! Finalmente, nonostante i
problemi iniziali, sono riuscita a scriverlo, e anche nonostante il caldo. I
cubetti di ghiaccio ne mangio a sfare sempre, un
giorno faremo un party e gli mangeremo tutti insieme!! A proposito, il vestito
di malefica su Sei-chan si adatta benissimo.
Akari333: Cupido
capisce per forza, è il dio dell’amore, e se non le sa lui certe cose! (Non è
vero, si sbaglia!! N.d.Watanuki/
Certo, Cupido si sbaglia, è come dire che le Clamp
non si intendono di disegno! N.d.Yusaki)
Ci ho patito tanto anche io a far fermare Doumeki sul più bello…penso che anche
a Watanuki-chan sia un po’ dispiaciuto, anche se non
lo ammetterebbe manco sotto minaccia di morte, è così ostinato accidenti! E siccome lo è possiamo essere certi che ne farà di
cavolate, eccome se ne farà! XD
Witch Of The Dimensions: nvece il nuovo capitolo ha
tardato, non come il precedente, ma di nuovo mi faccio riconoscere per la mia
incompetenza in fatto di regolarità!ç_ç Chiedo scusa anche a te! Spero che
questo capitolo ti piaccia e apprezzo i tuoi complimenti e la tua recensione,
grazie davvero!
Roy4ever: Settimana
d’inferno! *__* O di paradiso, a seconda di come si
comporterà Watanuki…se fosse disposto ad ammettere subito che si, lui ama
Doumeki, lo ama con tutto se stesso e vuole essere suo…ecco, allora la sua
settimana sarebbe meravigliosa! Ma naturalmente non credo proprio che lo farà,
visto che è Watanuki…sigh…dobbiamo avere pazienza, come
al solito no? XD
Sole the Kid: Sole-chan! *__* Sai che non ci avevo pensato
a Fuu-san per Cupido? Sarà stato il mio inconscio che
ogni tanto pensa a quel bel figliolo di Fuuma-san e
si tormenta per la non fine di X/1999…Ma tornando ai nostri due inconsapevoli piccioncini (Doumeki-san e Watanuki-chan), io credo, anzi,
spero, che almeno Doumeki-san abbia capito cosa
prova! Quel ragazzo è silenzioso, ma nel profondo deve provare milioni di cose…e
poi di solito le persone silenziose sono molto portare per l’autoanalisi. Infatti io non sono portata per l’autoanalisi! MHUAHAHA!!! Emh, emh…Sono felice che mi hai lasciato una recensione,
a presto spero!
Grazie mille per le tante recensioni a cui sono sempre felice di rispondere, e di leggerle.
Con un po’ di accaldato arrancare
siamo arrivati anche a questo nuovo capitolo, mi impegnerò perché il prossimo
arrivi più in fretta ma come sempre, da sciocca autrice che mi considero, sono
in balia della strarisaputa ispirazione. E anche del
caldo, perché veramente lo soffro molto e mi riempie la testa di risaie…risaie?!
Che cavolo sto dicendo? Che
centrano le risaie? Oh, per le Clamp, do i numeri!ç__ç Meglio se vi lascio al capitolo, con un mio più possibile “fresco” BUONA LETTURA!
Watanuki rimase piuttosto
spiazzato dall’uscita della strega, tanto che quando questa chiuse la porta del
terrazzo lui ci mise qualche secondo più del solito a realizzare di essere
rimasto solo con Doumeki. Il sapere che fino a poco prima erano
l’uno abbarbicato all’altro non lo aiutò a smaltire l’imbarazzo, e neppure a
cercare di trovare un’azione logica da fare che non fosse seguire la strega
delle dimensioni per le scale dandosela a gambe, magari sarebbe scappato
all’estero scrivendo da lì lacrimevoli lettere a Himawari-chan che si sarebbe
così commossa nel leggerle che l’avrebbe raggiunto di corsa nello sperduto
paesino nordico in cui si era rifugiato, l’avrebbe abbracciato e poi si
sarebbero sposati il giorno stesso.
E, d’accordo, era nel panico e la sua mente stava
costruendo castelli molto pericolanti in un’aria instabile.
Naturalmente non poteva
restare in eterno fermo, fissando la porta scrostata del terrazzo, che se pur
interessante nella sua ruggine non poteva certo rispondergli o regalargli dei soldi
per scappare all’estero.
“Calmati Watanuki!” disse a
se stesso, facendosi forza, e cercando di richiamare alla mente l’immagine
sorridente di Himawari-chan “Non è stata affatto colpa tua. Quello che è
successo è stato tutto causato da quel bambino che dice di essere
Cupido…non è colpa tua…tu non hai fatto niente di tutto questo di tua spontanea
volontà. Non sei saltato addosso a Doumeki di tua spontanea volontà.”
Rasserenato dalla visione
immaginaria della dolce Himawari che gli parlava gentilmente, Watanuki,
fermando in testa il ricordo dei suoi splendenti capelli scuri e dei suoi occhi
bellissimi, si voltò per affrontare Doumeki e dirgli che la questione era
chiusa lì, che entro una settimana lui, Watanuki, si sarebbe dichiarato a
Himawari e tutto sarebbe tornato a posto.
Purtroppo le parole che
avrebbe voluto pronunciare gli morirono in gola; Doumeki non lo stava
guardando, ma fissava con aria distratta un punto imprecisato del cielo mentre
risistemava la divisa sgualcita che fece tornare prepotentemente in mente a
Watanuki che era lui la causa di quelle spiegazzature,
con conseguente sfilata di immagini di lui e Doumeki che si strusciavano
appassionatamente l’uno contro l’altro. Nel mentre l’Himawari sorridente nella
sua testa era sparita come una bolla di sapone che scoppia.
Arrossì violentemente quando
l’arciere appuntò le iridi dorate su di lui. Watanuki arretrò fino al muro
quando l’altro gli si avvicinò; sentiva il suo profumo anche da quella
distanza…com’era possibile?
“Ho il suo odore sui vestiti”
realizzò Watanuki deglutendo, tentando disperatamente di far rimanere vigili i
suoi sensi che sembravano volersi inebriare di quell’essenza misteriosa.
Ma Doumeki lo superò distogliendo lo sguardo da lui e
aprendo la porta da cui era uscita la strega.
-Domani voglio qualcosa di
dolce nel cestino- disse pacatamente -…ma non usare lo
Yogurt- aggiunse, come ripensandoci.
Uscì, lasciando di nuovo
Watanuki senza parole.
Qualcosa di dolce, aveva
detto. Senza Yogurt…che razza di strana richiesta. Perché
mai non avrebbe dovuto metterci lo Yogurt?
Watanuki, ripensando a quelle
parole, aprì il frigo trovandoci per l’appunto un vasetto di Yogurt bianco.
Deciso a ignorare i discorsi insensati di Doumeki
Watanuki lo prese e decretò che l’avrebbe mangiato a merenda, per dispetto nei
suoi confronti. Chissà, forse Doumeki era allergico allo Yogurt; no, non aveva
senso, gli era già capitato di cucinare cibi che avessero lo Yogurt negli
ingredienti, e l’arciere non si era mai lamentato o sentito male una sola
volta.
Decretò che non gli
interessava saperlo e si mise ad aprire la confezione permettendo alla sua
testa di riflettere su quello che non ricordava.
Aveva un vuoto di tre giorni
circa, ricordava di essersi ferito con la freccia di Cupido e subito dopo di
aver pensato una cosa idiota come il fatto che Doumeki era veramente bello, o
qualcosa di simile. Successivamente si susseguivano
pensieri nebulosi come un sogno che tentava invano di ricordare.
I ricordi nebulosi tornavano
a farsi nitidi solo dal momento in cui si era trovato abbracciato all’arciere
in una posizione poco casta.
Pur temendo una risposta che
non avrebbe voluto sentire Watanuki aveva provato a chiedere nel pomeriggio, e
con poca convinzione, cosa era successo in quei tre giorni ma Doumeki se ne era andato a causa del Club e non gli aveva risposto.
La mattina dopo glielo avrebbe chiesto di nuovo, decise.
Cosa potevano aver fatto di tanto grave? Il pensiero lo
tormentava. Fino a dove si erano spinti? A quanto aveva capito non più in là
del momento in cui Cupido aveva interrotto l’incantesimo.
Quindi in
effetti non avevano fatto altro che…toccarsi…e baciarsi, forse.
Un calore sospetto
e repentino lo avvolse mentre dai ricordi nebulosi riemergeva la sensazione di
una bocca passionale e morbida che chiudeva la sua, una lingua calda che
chiedeva l’accesso carezzando le sue labbra e poi la sensazione di essere
coinvolto in un gioco di baci continui e umidi, sensazione che parve scendere e
ripercuotersi lungo tutto il suo corpo, facendolo fremere.
Aveva anche il vago ricordo
dell’erezione di Doumeki contro di se proprio in quel punto delicato da cui si accedeva all’interno del corpo, il tutto attutito dai
vestiti e dalla nebbia che pareva oscurare quei ricordi.
Come dire, aveva tentato
neanche troppo discretamente a sedurre Doumeki e quel cretino ovviamente ne aveva approfittato, da bravo maniaco!
Certo che doveva essere stata
un’impresa non da poco riuscire a far scomporre l’arciere fino a quel punto,
avrebbe voluto ricordare la sua faccia per prenderlo in giro; chissà se era
riuscito a metterlo addirittura in imbarazzo, era curioso di vedere
l’espressione impassibile mutata.
Doumeki l’aveva forse
guardato con gli occhi dorati brucianti di passione.
“Quegli occhi meravigliosi” pensò distrattamente per scuotere la testa subito
dopo. Doveva essergli rimasto l’effetto della freccia di Cupido!
La sua bocca dove era passata
su quel corpo? Ricominciò a meditare subito dopo, incapace di
concentrarsi a dovere sullo smettere di fare simili supposizioni che, Watanuki
ci teneva a precisare, erano frutto di pura e semplice curiosità.
Curiosità, come oltretutto
avrebbe voluto sapere il sapore della sua pelle…che sicuramente almeno una
volta aveva carezzato…era così dolce, con un retrogusto di…Yogurt?!
Esterrefatto Watanuki guardò
verso le sue dita mettendo a fuoco solo allora il fatto che erano zuppe di
Yogurt, e che la sua lingua vi stava passando sopra in gesti che apparivano decisamente maliziosi viste le fantasie che aveva fatto. Il
cucchiaino giaceva dimenticato lì accanto al contenitore, ormai vuoto.
Si bloccò, come colpito da un fulmine, e
muovendosi a scatti scostò bruscamente le dita dalle labbra sporche di perle
nivee.
Aveva mangiato in quel
dannato modo lo Yogurt mentre pensava all’arciere. Aveva mangiato proprio in quel modo lo Yogurt pensando a cosa
avrebbe potuto aver fatto al corpo dello stupido arciere.
-STUPIDO YOGURT!!!!!!- gridò improvvisamente con tutto il fiato che aveva
nei polmoni, avvampando e scagliando via il piccolo recipiente che cadde sul
pavimento con aria sconsolata, mentre un imbarazzatissimo (e incavolatissimo)
Watanuki si dirigeva a passo di marcia verso la camera da letto, dove si lasciò
cadere con la faccia dentro il cuscino per nascondere il rossore crescente.
Tentò di dormire, anche se
non era così tardi, ma dopo qualche insofferente minuto, in cui rischiò di
soffocare a causa delle coperte, decise che era meglio limitarsi a fissare il soffitto.
Ma il buio del soffitto, e il tepore del letto, ebbero
solo l’effetto di acuire le immagini e le sensazioni provate nell’essersi
ritrovato addosso a Doumeki.
Con un gemito strozzato di indignazione Watanuki si alzò dal futon e optò per la
soluzione che anche Doumeki una volta aveva usato (anche se questo Watanuki non
poteva saperlo): aprì il getto d’acqua e, dopo essersi frettolosamente tolto i
vestiti, vi si infilò sotto.
Salvo poi imprecare
sonoramente per il getto più ghiacciato del previsto.
Alla fine della serata
Watanuki era così esausto che accolse volentieri le braccia del sonno e la
mattina si svegliò intontito da un sogno che non ricordava ma che gli sembrava avesse per protagonista lui che tentava di sfuggire ad un
mostro carnivoro sospettosamente simile ad un vasetto di Yogurt.
Si affrettò ad uscire,
sbadigliando, prendendo al contempo i cestini a cui aveva
dato gli ultimi ritocchi proprio quella mattina.
-Spero proprio che questi
involtini dolci piacciano a…a.…alla dolce
Himawari-chan!!!-
Il grido fatto con voce tanto
decisa fece voltare un paio di vicini che, constato
che era come al solito lui a fare rumore, ritornarono alle loro occupazioni
quali tagliare l’erba in giardino o stendere il bucato.
Watanuki si sentiva un po’
rassegnato. Gli sembrava che una parte dell’infatuazione magica lasciatagli
dalla freccia fosse rimasta all’interno del suo sangue, confondendolo e
facendogli palpitare il cuore nei momenti più inopportuni.
Ciò nonostante doveva
ammettere di non aver tempo per starci a rimuginare troppo, si era già concesso
un’intera serata per riflettere su quelle emozioni che non avrebbe mai provato,
se non fosse stato per colpa di quell’impiccione di Cupido.
Forte della convinzione che
quello che sentiva per l’arciere era tutta colpa del dispettoso spirito
Watanuki si rasserenò sempre di più durante il sentiero tanto che si mise a canticchiare un motivetto
allegro, sospirando di felicità quando con la mente pensava già al momento in
cui avrebbe condiviso il bento con Himawari.
-Oi-
Watanuki si bloccò a metà di
un passo rimanendo ridicolmente in equilibrio su un piede.
-Doumeki!- ringhiò prima di
ricomporsi e posare entrambi i piedi al suolo, giusto in tempo per non cadere.
Preso com’era dall’immagine
del futuro pranzo con Himawari, Watanuki non si era accorto di essere passato
davanti al tempio dell’arciere che ora sostava sull’ingresso al giardino,
scrutandolo.
-Tutto a posto?- domandò
Doumeki, serio.
-Dovrebbe esserci qualcosa
che non va?- sbuffò Watanuki, voltando la testa
dall’altra parte e ignorando ostinatamente lo sguardo dell’altro.
-Ieri sera ho visto per un
tempo lunghissimo quello che vedevi tu, dall’occhio che condividiamo- spiegò
Doumeki -Eri agitato, ho pensato che ti fosse successo qualcosa…-
Ben prima di far finire la
frase all’arciere Watanuki era partito di gran carriera lungo la strada
cosicché l’altro non potesse vedere il rossore apparso sulle sue guance. Eccome
se era stato agitato l’altra sera! Tutta colpa di
Doumeki, ovviamente, e di Cupido. Se solo quel demonietto alato fosse stato a
portata di mano gliel’avrebbe fatta vedere lui! Gli
avrebbe intrappolato quelle alucce da piccione e poi…e poi…!
-Idiota, non si farebbe uccidere da te- lo raggiunse la voce di Doumeki.
-Tutta colpa tua e di quello
lì!- gridò Watanuki, agitando la scatola del bento che stava trasportando nella
sua direzione -E comunque come sapevi quello che stavo
pensando?!-
-Non pensavi, lo dicevi ad
alta voce- ribatté Doumeki -Siamo arrivati-
Watanuki guardò speranzoso
verso i cancelli della scuola vedendovi comparire la sagoma di Himawari, con i
lunghi capelli che si dipanavano alla brezza mattutina giusto pochi passi
davanti a loro.
-Himawari-chaaan!- la chiamò
Watanuki con un intonazione amorevole.
-Buongiorno Watanuki-kun,
buongiorno Doumeki-kun- rispose la ragazza voltandosi
e fermandosi ad aspettarli.
Watanuki relegò l’arciere in
un angolo della mente e si perse a contemplare Himawari,per
poi arrossire un po’. Quella era la ragazza dei suoi sogni, la ragazza che
aveva sempre amato…e ora, tempo una settimana, avrebbe
dovuto confessarle tutti i suoi nascosti sentimenti, e chissà lei cosa avrebbe
detto, cosa avrebbe fatto, forse, ed era un piccolo fuoco di speranza dentro di
lui, avrebbe sorriso e l’avrebbe abbracciato dicendogli che anche lei provava
la stessa cosa.
Doveva aver
fiducia, l’amore avrebbe trionfato
alla fine.
-L’amore trionferà- Yuuko,
distante dalla scuola di Watanuki quanto lo era il
negozio, disse queste parole inclinando una bottiglia di sakè finché il suo
contenuto non brillò al sole. Che magnifica giornata.
I raggi chiari si rifletterono dal vetro della bottiglia su una lettera scritta su
carta bianchissima, aperta, uno strano sigillo scarlatto era stato
spezzato gentilmente poco prima per leggerla.
Salve
Yuuko, ti reco questa lettera perché tu possa mettere in guardia i ragazzi da
un effetto della freccia di cui ho mancato di parlare,
un po’ per fretta, un po’ per mia pura dimenticanza.
Come saprai fra breve sarà notte di plenilunio e in
quella notte i miei poteri saranno instabili e quanto mai deboli, di
conseguenza il blocco settimanale che ho apposto
all’incantesimo d’amore su Watanuki non varrà dal momento in cui la luna
sorgerà nel cielo. L’incanto riprenderà con tutta la sua forza smettendo di
avere tale effetto solo all’alba, o poco prima a
seconda degli imprevedibili influssi lunari. Purtroppo non posso muovermi dal
luogo in cui sono attualmente quindi ti prego, letta
questa missiva, di avvertire entrambi per preservarli da eventuali conseguenze
causate dall’ardore che potrebbe cogliere Watanuki in quella notte.
Se dimenticassi di dirglielo
non me ne avrò però a male, perché lo sai…per me l’amore può solo trionfare.
Cordialmente, Cupido.
-Yuuko!- una felicissima
Mokona arrivò all’improvviso procedendo a piccoli balzi -Abbiamo vinto!-
Yuuko fece un sorrisone alla saltellante polpettina nera.
-Una vacanza alla terme per tre giorni, partiamo subito altrimenti questo
buono non varrà più!-
-Amo le lotterie- sospirò soddisfatta la strega -Brindiamo alla nostra vittoria!-
Dopo vari bicchieri di
brindisi (alla vittoria, alla fortuna, all’inevitabile…) Mokona parve
accorgersi della busta sul tavolino.
-Quella cos’è Yuuko?- domandò saltandovi accanto, rischiando di cadere a
causa della vista un po’ appannata dall’alcool.
Yuuko gettò una mezza
occhiata alla lettera, mandando giù un’altra boccata di sakè.
-Se la caveranno- risolse. Poi si fece un po’ più seria,
guardando il sigillo recante il simbolo di una freccia dall’imponente piumaggio
incrociata ad un’ala -Il plenilunio sarà la prossima notte, non è una coincidenza, niente è mai una coincidenza. Andrà
così.-
Se anche era preoccupata non lo diede a vedere, se non partivano subito avrebbero
perso l’occasione, ed erano terme famosissime e curative, con tanto di massaggi
gratis!
Poco dopo le valigie erano
pronte e la lettera sempre sul tavolo, che però lei sapeva Watanuki non avrebbe mai letta.
Infatti, appena fu partita, un soffio di vento birichino
penetrò da una porta chiusa male e fece volare la carta scritta proprio sotto
il divanetto.
Un caso, una coincidenza
sfortunata direbbero alcuni, e quando Watanuki entrò trovando la casa vuota non vide la lettera di Cupido e Maru e Moro, che non ne
sapevano niente, si limitarono a dirgli in un coretto felice che la padrona e
Mokona erano andate a godersi un meritato (?!) riposo alle terme di Kobe.
L’amore trionferà, Yuuko-san pare sapere già qualcosa ma
nonostante tutto c’è un po’ di apprensione mascherata
nell’aria per la nuova avventura tutta speciale che sta coinvolgendo il suo
tuttofare. L’amore trionferà, Cupido ne è certo perché
simboleggia l’amore e l’ardore dell’età giovanile quindi ripete il suo copione
di certezze. L’amore trionferà e anche Watanuki ne è
certo con i suoi sentimenti per quella carinissima ragazza qual è Himawari-chan…e
qui, appunto, Doumeki dovrà lavorare per far cadere quest’ultima certezza che
forse non è proprio tale. Fascino Doumeki! Fascino! Non che tu abbia bisogno di
lavorare poi molto sul fascino eh…*sognante*
In questo capitolo ho lasciato più spazio alle riflessioni
di Watanuki, anzi, alle sue fantasie represse, visto che Doumeki ci aveva già
mezzo esposto le sue adesso doveva toccare a Watanuki!
*__* Anche lo Yogurt torna a fare capolino…
Ma Doumeki farà davvero qualcosa o
lascerà che tutto vada come vada? Watanuki perderà del tempo prezioso a pensare
a come dichiararsi a Himawari-chan? Il giorno di plenilunio in cui l’incantesimo
avrà effetto causerà qualche nuovo guaio, o qualche rinnovata passione? La vera
domanda più importante però è…Yuuko-san ci porterà un souvenir da Kobe?!
Speriamo di si!
Al prossimo capitolo, recensite, e rinnovo le mie speranze
di esserci presto!!!