Buona lettura!
La bambina alla ricerca di un sogno
Kagome si rigirò nel
letto con una strana sensazione, una di quelle che ti assalgono
appena arriva la mattina di un nuovo giorno.
Era agitata, agitata
e stranamente euforica... d'un tratto la realtà le piombò addosso
come una secchiellata d'acqua gelida.
"Mi sposo!"
strillò, alzandosi dal letto così velocemente che cadde per via del
groviglio di coperte al quale erano allacciate le sue gambe.
Rin
si alzò di scatto, seguita a ruota da Sango. Le due, visto che
Kagome non ne voleva proprio sapere di dormire la notte prima anche
se un po' brilla per via dell'addio al nubilato, Rin e Sango avevano
deciso di farle compagnia. Si erano rannicchiate tutte e tre sul
letto matrimoniale di Fukata ed erano cadute nel mondo dei sogni.
Ma
in quel momento Kagome aveva ripreso il suo furore e Rin si sporse
dal letto e vide la sua giovanissima mamma a terra circondata da
coperte come un salame.
"Mamma! Che disastro che sei!"
esclamò tra le risate, ancora mezza addormentata.
"Rin, non
è il caso di confortarmi in questo modo..." borbottò la
ragazza alzandosi e strofinandosi il sedere. Sango e Rin risero
ancora di più.
"Confortata? Non hai bisogno di essere
confortata, mamy!Oggi sposerai il mio bellissimo papino Inuyasha!"
le ricordò Rin con allegria, ma a quell'affermazione Kagome fu presa
da un moto di panico.
"Oddio, mi sposo! Oggi mi sposo...
Io... Non so se... Non..." iniziò a farfugliare e Sango la
prese per le spalle.
"Tranquilla, ci siamo noi con te! Non
hai niente di cui preoccuparti! Hai Inuyasha, un bellissimo vestito
da sposa... Le spiagge bianche di Capo Verde che ti attendono...
Andrà tutto bene!" la rassicurò Sango con dolcezza. Kagome
annuiva ancora un po' agitata.
"Respira, mamma..." le
ricordò Rin e Kagome prese un gran sospiro.
"Sì, avete
ragione!" esclamò la ragazza aprendosi in un grande sorriso
ebete e gli occhi le iniziarono a brillare.
Sango e Rin si
scambiarono un'occhiata e ridacchiarono.
"E' tornata in
sé..." proferì Sango solennemente.
"Puoi dirlo forte
zia!" esclamò felice.
"Devo prepararmi... sono una
schifezza!" esclamò Kagome guardandosi allo specchio: il panico
minacciava di tornare.
Rin sospirò. Com'era emotiva la mamma,
pensò sconsolata.
"Ho un'idea!Io vado a prepararti un bel
bagno caldo, e poi ci facciamo tutte belle! È un giorno speciale,
non devi preoccuparti di niente, ci penso io!" disse Rin facendo
quel suo grande sorriso contagioso e le due ragazze la guardarono
ammirate.
"Ma sei sicura di avere undici anni, sì?"
chiese Sango. La piccola ridacchiò.
"Dicono così! Forza,
diamoci da fare!" esclamò la piccola piena di energia
avviandosi in bagno. Sango seguì il suo consiglio e si precipitò in
cucina mentre Kagome si sdraiava nuovamente sul letto.
Erano le
sette in punto. Mancavano quattro ore.
Il suo cuore prese a
battere furiosamente a quel pensiero. Una vita insieme ad Inuyasha,
quanto l'aveva aspettato. Il suo Inuyasha.
Inuyasha
dormiva tranquillo abbracciato al suo cuscino, russando di tanto in
tanto. D'un tratto la sveglia suonò e lui con un gesto brusco la
scaraventò dal comodino: ma quella, maligna, al posto di spegnersi,
si incantò suonando più forte assordandolo per via del suo udito
delicato. Ma non era l'unico in quella casa ad avere l'udito
fino.
"INUYASHA!" tuonò Sesshomaru piombando nella
stanza con la furia di un uragano, tanto che Inuyasha sobbalzò.
Sesshomaru faceva paura per via di quella sua freddezza tagliente, di
quel suo distacco e non era abitudine vederlo palesemente e puramente
infuriato.
Prese la sveglia in mano e la strinse così forte che
quella andò in un sacco di pezzi.
"La mia sveglia!"
piagniucolò Inuyasha assonnato.
"Ringrazia che questa non
era la tua testa!" ringhiò Sesshomaru per poi buttare i poveri
pezzi infortunati a terra.
"Che succede qui?" chiese
Miroku entrando nella stanza tutto scompigliato e
assonnato.
"Chiedilo a quell'imbecille del tuo amico..."
soffiò Sesshomaru e Miroku guardò Inuyasha che a sua volta
fulminava con lo sguardo il fratello maggiore.
L'ultimo arrivato
sospirò sconsolato.
"Beh, tanto vale alzarsi
definitivamente" disse.
"Non ci penso nemmeno! Io dormo
ancora un po'!" si lamentò Inuyasha.
"Amico, ti sposi
oggi, ricordi?" gli rammentò Miroku. Il ragazzo preso da un
moto di agitazione si raddrizzò sulla schiena di scatto.
"Certo
che lo so!" strillò e Sesshomaru alzò gli occhi al
cielo.
"Smettila di fare il ragazzino spaurito e vatti a dare
una lavata!" gli ordinò con quel suo tono che stava tornando
della sua solita freddezza ed irremovibile.
"Tu non darmi
ordini!" lo minacciò Inuyasha.
"E allora muoviti! Fai
ancora tutto quel chiasso e, davvero, ti sbriciolo pezzetto per
pezzetto!" ribattè Sesshomaru uscendo dalla stanza.
Miroku
lo seguì con lo sguardo.
"Però... che caratterino il tuo
fratellone, ma far sesso ogni tanto? Potrebbe smuovergli i nervi!"
borbottò Miroku e Inuyasha lo guardò con aria rassegnata.
Ringraziando i Kami Sesshomaru non l'aveva sentito.
"Ringrazia
che stamattina mi sono svegliato misericordioso!" sentirono
urlare dopo un po'.
Come immaginava, l'aveva sentito.
Miroku
sobbalzò e uscì dalla stanza.
"Vatti a fare la doccia
Inuyasha, io vado a fare colazione" disse Miroku prima di
sparire oltre la porta.
"Ma cos'è questa storia? Mica
puzzo?!" si lamentò Inuyasha annusandosi, per poi alzarsi di
malavoglia verso il bagno.
Kagome se ne stava distesa
nella vasca, finalmente del tutto rilassata.
Rin era davvero un
angelo. Aveva cosparso la vasca con oli profumati, fiori e aveva
acceso un po' di incenso. Era tutto perfetto.
Era così felice di
aver Rin con sé. Ci pensava spesso. Aveva una figlia, una bambina
che per quanto non fosse cresciuta in lei sentiva che fosse sua, si
sentiva madre come se i loro destini si fossero incrociati ancor
prima di conoscersi. Era un pensiero fantastico.
"Nonna,
la mamma è ancora nella vasca, la vado a chiamare?" chiese Rin
mentre beveva il latte da una grossa scodella. Fukata la guardò con
dolcezza. Doveva ancora abituarsi alla voce della bambina, alla sua
dolcissima e inaspettata voce.
"Finisci tranquilla, poi la
vai a chiamare. Prepariamo tutte insieme la sposa e poi ci prepariamo
noi" rispose, passandosi una mano tra i corti capelli riccioluti
con aria sognante.
Preparare sua figlia per andare all'altare,
che emozione! si ritrovò a pensare mentre una lacrima commossa
le solcava una guancia.
Izayoi la guardò comprensiva. Tutte le
donne si erano riunite a casa di Fukata, mentre tutti gli uomini
erano a casa di Kagome.
"Suvvia Fukata, non vorrai mica farti
vedere così da tua figlia!" le disse con quel suo solito tono
delicato e dolce e Fukata la guardò con un mezzo sorriso, ancora
commossa.
"Beata te che hai due uomini!"
Izayoi
sospirò. "Già, a me basta aiutare la mia consuocera"
disse facendole un sincero sorriso.
"Come siete tenere,
nonne!" esclamò Rin.
Le due si girarono verso di lei e
risero, anche Sango si unì a loro.
"Sei tu che sei un dono
dal cielo, piccola Rin!" disse Izayoi accarezzandole la
testa.
Rin la guardò e i suoi occhi si illuminarono. Dopo
un'intera vita senza amore, tutto quell'affetto a cui riusciva a
malapena ad abituarsi dopo un anno riusciva sempre a stenderla di
felicità.
"Grazie nonna!" disse Rin con estrema
sincerità. Fukata singhiozzò: "Ora basta, entro fine giornata
avrò consumato almeno un pacchetto di fazzolettini!" esclamò
prendendo quello che le porgeva Sango con un sorriso. Le quattro
scoppiarono a ridere.
"Su, vado a chiamare la mamma!"
trillò Rin alzandosi.
Inuyasha uscì dalla doccia
fasciandosi la vita con un asciugamano e si scrollò i capelli in
maniera davvero molto canina, com'era suo solito.
Solo in quella
stanza che aveva ancora l'odore di Kagome si ritrovò a pensare a
come, per quanto non volesse nemmeno ammetterlo a se stesso, fosse
davvero agitato. Era un passo importante, il loro.
Era una vita
che si conoscevano e un anno che convivevano (con tanto di figlia!)
ma sapeva che in parte dopo quel giorno le cose sarebbero state
diverse. Sarebbe diventato tutto più concreto, più vero. Erano
davvero molto giovani, ma quella era la scelta più giusta che
avessero mai fatto. E nonostante il suo caratteraccio, nonostante il
fatto che avesse fatto passare così tanto tempo prima di rendersi
conto che, anche lui, ricambiava il grande amore che gli dimostrava
Kagome, si ritrovò a pensare che nonostante tutto quello era proprio
il momento giusto.
Il suo stomaco brontolò sonoro.
"Colazione,
immediatamente!" decise, per poi indossare una tuta e scendere
di sotto.
"Allora Kagome, tesoro mio, il braccio dove
ce l'hai?" chiese Fukata mentre cercava di farsi spazio tra il
tulle vaporoso dell'abito da sposa di sua figlia, le lacrime che le
offuscavano la vista non l'aiutavano di certo!
"Qua, mamma!"
disse Kagome da sotto la gonna facendo spuntare il suo braccio dal
corpetto.
La cerniera si era inceppata e per non rischiare di
romperla stavano cercando di infilarle il vestito da chiuso, quattro
donne alle prese di un vestito da sposa a strillare e a ridere di
tanto in tanto.
Era una situazione buffa e assurda ma nessuna,
presa da quell'euforia che ormai Kagome aveva trasmesso a tutte, se
ne curava.
"Ok, anche l'altro, tesoro!" la intimò
ancora Fukata mentre le altre tenevano giù la gonna e su il
corpetto. Dopo un gemito di Kagome spuntò l'altro suo braccio e
Fukata glielo acchiappò.
"Tirate piano!" disse; le
altre annuirono. Dopo un po' di sforzi ne uscì fuori una Kagome un
po' scarmigliata, ma assolutamente splendida in quell'abito indaco
chiaro.
Fukata scoppiò in un pianto a dirotto. Le altre sorrisero
e Kagome sospirò.
"Mamma..." borbottò sconsolata per
poi guardarsi allo specchio. Non era ancora truccata, era spettinata
ma in quel momento si sentì rilassata e splendente come mai in vita
sua. Probabilmente la felicità era un ottima cura di bellezza, pensò
con un sorriso.
"Bene ragazze, d'ora in poi ci pensiamo io e
Fukata, voi andate a prepararvi" disse Izayoi.
Le due
annuirono, andando anche loro a lavarsi e a rilassarsi un po' sotto
il caldo getto della doccia.
Sarebbe stato un giorno
bellissimo.
Inuyasha, dopo aver fatto colazione, andò a
lavarsi i denti e dopo un po' sentì dei rumori provenire dalle
scale.
"È permesso?" sentì la voce saggia e tonante di
suo padre e uscì dal bagno con una guancia sporca di
dentifricio.
"Certo papà, dimmi tutto" disse
strofinandosi l'asciugamano sul viso.
L'uomo sorrise: "Aiuto
mio figlio a prepararsi" disse.
Inuyasha rimase fermo come
una statua.
"Sono... sono capace di vestirmi"
boccheggiò.
"Lo so benissimo figlio mio, ma sono sicuro che
non sai allacciarti la cravatta..." gli rispose divertito.
"In
effetti..." gli concesse Inuyasha prendendo il suo completo
dall'armadio.
"Almeno posso farlo con te, Sesshomaru non me
lo permetterebbe neanche se gli passasse lontanamente l'idea di
sposarsi". Inuyasha fece una scrollata di spalle.
"Lui è
così" rispose rassegnato.
Non solo Sesshomaru non aveva
intenzione di sposarsi, non sapeva neanche se avesse mai provato
sentimenti per una donna. Non sapeva se mai aveva provato dei
sentimenti in generale, ma lui era fatto così: freddo,
imperscrutabile, fiero. Ma alla fine, per quanto non l'avrebbe mai
ammesso, era affezionato al fratello. Certo, gli diceva che era un
ibrido e che non meritava che respirasse la sua stessa aria, ma
Inuyasha sapeva che in fondo al cuore del fratellastro c'era un
piccolo, minuscolo spazio per un po' di affetto. Credeva e sopratutto
sperava che un giorno Sesshomaru avrebbe trovato una persona in grado
di riuscire a sciogliere il ghiaccio nella sua vita, almeno un
pochino.
Il grande giardino del tempio Higurashi era
accuratamente decorato.
Sugli alberi erano stati appesi strascichi
di tanti colori circondati da gigli bianchi e le sedie erano disposte
in gruppi a due lati opposti, lasciando posto ad una navata coperta
di fiori colorati che si apriva in direzione di un archetto nuziale
intagliato in legno altrettanto decorato con rami d'edera, rosei
fiori di ciliegio e fiori d'arancio.
Le persone, vestite in abiti
eleganti, si stavano riunendo e prendendo posto vociferando con
allegria.
Fukata parlava con il nonno, in qualità di prete
scintoista sarebbe stato lui a sposare la sua nipotina.
Finalmente,
quando tutti arrivarono la musica iniziò.
Sango era poco distante
dal prete, seguita da Ayame; al loro opposto stavano Inuyasha,
agitatissimo, poi Miroku e Sesshomaru.
Ora che i testimoni e lo
sposo erano al loro posto non rimaneva che attendere la sposa.
Una
musica che preannunciava la marcia nuziale anticipò Rin: adorabile
nel suo abitino svolazzante e gonfio color indaco chiaro, in tinta al
vestito della madre, i lunghi capelli neri erano tenuti indietro ai
lati da due spillette a forma di piccoli gigli e cadevano ondulati
sulle sue esili spalle di bambina. Al suo fianco Sota l'accompagnava
a braccetto.
Rin teneva in mano un cestino di vimini e lanciava
per la navata petali di rose e fiori di ciliegio accogliendo tutti
con il suo caldo sorriso. Dopodichè la marcia nuziale suonò e la
sposa si fece avanti accompagnata dal Signor Taisho: era assai strano
venire accompagnati dal padre dello sposo, ma tant'è.
Kagome
avanzava, bellissima, lungo la navata.
Il vestito splendido
prendeva vita sul suo corpo, il lunghi capelli erano tenuti ai lati
in una complicata treccia e il resto ricadeva sulle spalle in morbide
onde. Il trucco era delicato e rendeva il suo viso luminoso dietro il
velo.
Il suo cuore batteva all'impazzata mentre stringeva il
bouquet di rose bianche al petto e posava lo sguardo sul suo Inuyasha
bellissimo in quell'abito nero ed elegante, per quanto non fosse
molto il suo stile.
Quando arrivarono di fronte all'altare il
signor Taisho la lasciò andare per poi prendere posto accanto ad
Izayoi, mentre Fukata al suo fianco era in un fiume di lacrime e
commozione.
I due si sorrisero e la cerimonia iniziò.
"Kagome
Higurashi..." proferì Inuyasha impacciato e rosso in volto
mentre le prendeva la mano.
"Io Inuyasha Taisho prometto...
prometto..." iniziò in preda al panico, guardò Kagome che lo
guardava incoraggiante e Rin dietro di lei che gesticolava
animatamente incitandolo ad andare avanti. Sorrise tra se e prese un
po' di coraggio.
"La nostra strada comincia da quando eravamo
bambini. Io ero insicuro e scorbutico, tu dolce e premurosa, non so
come ci siamo avvicinati ma è successo. Crescendo ci siamo affidati
l'un l'altra, io non capivo, non vedevo ciò che avevo davanti... ma
tu non ti sei arresa! E ora ti dico scusa e grazie per aver sempre
creduto in noi, per aver capito molto prima di me... Con questo io
prometti di amarti e rispettarti per tutta la vita." disse
prendendo un grosso sospiro mentre Rin si avvicinava porgendogli il
piccolo cuscino con sopra gli anelli, gli fece un occhiolino.
Kagome
si lasciò infilare la fede e prendendo quella di lui proclamò con
voce sicura: "Io Kagome Higurashi prometto di amarti e
rispettarti per tutta la nostra vita. Niente è pari all'attesa che
ho sopportanto sognando solo te, ma niente è altrettanto comparabile
con la felicità di averti ritrovato, di averti visto tornare con uno
sguardo diverso apposta per me. E con questo ti dico che sarei
disposta a rivivere quegli anni d'attesa mille volte per poi godere
di questa felicità che tu e soltanto tu sei in grado di donarmi. Ti
amo" disse Kagome, mentre le lacrime silenziose scivolavano sul
suo volto di pocellana ed infilava la fede nella mano del suo amato.
I due si sorrisero.
"E così vi dichiaro marito e moglie.
Puoi baciare la sposa" disse il nonno con un sorriso
sdentato.
Inuyasha fece un sorriso sghembo mentre si avvicinava a
Kagome e le alzava il velo, mostrando quel suo volto bellissimo che
amava. Le accarezzò il viso e l'attirò dolcemente a sé, dandole
quel bacio che sigillava la loro unione.
"Inuyasha,
mettimi giù!" strillava Kagome, tirandogli una sfilza di pugni
sul petto mentre Inuyasha la teneva in braccio senza un briciolo di
difficoltà.
"Rimangia ciò che hai detto allora!" le
urlò e lei si dimenò.
"No e no! Cagnaccio! Vai a cuccia!"
strillò ancora Kagome senza far a meno di sorridere, Inuyasha la
sollevò più in alto e la ragazza si dimenò di più mentre
continuava ad urlare a Inuyasha sghignazzava.
"Dai papà
lasciala! Certo che non cambierete mai!" gli urlò contro Rin,
diverita.
I due si sorrisero e Inuyasha la mise giù.
"Non
avrai mica creduto che tutto sarebbe cambiato?" chiese Inuyasha
e Kagome gli diede uno scapellotto.
"Magari!" esclamò e
Inuyasha le fece la linguaccia. Kagome rimase seria e i due si
scrutarono a lungo per poi scoppiare a ridere e abbracciarsi. Rin li
guardava confusa e sconsolata, mentre alzava gli occhi al cielo si
diresse verso il suo tavolo e i due nuovi sposini la seguirono.
Fu un pranzo
allegro, allietato da un chiacchiericcio vivace e buona musica di
sottofondo, stava andando proprio tutto bene. Dopo il pranzo si
aprirono le danze e Inuyasha pestò i piedi a Kagome e lei li pestò
a lui più di una volta mentre altre coppie, incoraggiate, iniziarono
a volteggiare al loro fianco.
"Signor Sesshomaru, voi non
ballate?" chiese Rin, prendendo posto al suo tavolo.
Sesshomaru
era seduto con scomposta noia alla sua sedia. Aveva tolto la giacca
ed era rimasto in camicia, allentando un po' la cravatta. Una visione
divina: a confermare erano le molteplici ragazze single che se lo
mangiavano con gli occhi, ma lui non sembrava curarsene. Si raddrizzò
e guardò verso Rin accigliato.
"Non ci penso nemmeno!"
rispose serio e Rin sbuffò.
"Oh, come siete! Un sacco di
ragazze hanno calpestato il loro orgoglio venendo loro stesse a
chiedervi di ballare e voi le avete rifiutate tutte, che
insensibile!" lo bacchettò Rin, segretamente divertita.
"Dubito
che si soffocheranno nel sakè per questo..." rispose lui con
indifferenza e Rin ridacchiò, lui la guardò accigliato e lei rise
di più.
"Dite delle cose divertenti e non ve ne rendete
neanche conto!" cinguettò, facendo un grande
sorriso.
Sesshomaru sentì quel suo ghiaccio che giaceva in lui
dischiudersi sempre più, soprattutto quando quella bambina
sorrideva, quando lo invadeva con la sua gioia così forte e
trascinante. Sbuffò mentre la vide avvicinarsi.
"Dai almeno
a me lo concedete un ballo?" chiese porgendogli la mano; lui si
girò dall'altra parte.
"Ho detto di no, non fai la
differenza,s ai?" rispose con aria antipatica, ma Rin scorse un
po' di finzione nella sua voce e insistette facendo la sua migliore
espressione da cuccioletto abbandonato che Inuyasha le aveva
insegnato.
"E dai! Sono la figlia degli sposi, faccio
differenza eccome!" rispose convinta e lui sbuffò di
nuovo.
"Per me potresti essere anche figlia dell'imperatore e
non cambierebbe niente".
Rin sospirò e si arrese avviandosi
verso la sua sedia, ma poi si sentì presa per una spalla.
"Uno
e basta, prima che ti metti a piagnucolare" disse Sesshomaru in
tono glaciale, Rin gli regalò un'espressione gioiosa e per un attimo
le era sembrato che le labbra di Sesshomaru si fossero
impercettibilmente incurvate.
Era, ovviamente, molto più alto di
lei, la sovrastava completamente. La prese per le mano e la tirò sui
suoi piedi. Rin lo guardò confusa.
"Non ho nessuna
intenzione di rendermi ridicolo cadendo" borbottò subito
Sesshomaru e lei strinse di più la presa sulle sue mani, tenendosi
diveritita in bilico mentre volteggiavano goffamente. Sesshomaru la
teneva lontana, sospesa come se tenesse tra le mani le corde di un
burattino ma Rin sembrava divertirsi ugualmente, la sua risata
'campanellina' inondava tutta la sala.
Poco prima che la
canzone finisse arrivò Miroku un po' brillo, tolse Rin dalle mani di
Sesshomaru e la prese in braccio facendola volteggiare.
"E'
così che si fa ballare una bambina, caro Sesshy!" esclamò
strngendo forte la bambina che sorrideva diverita sopratutto
osservando l'espressione superiore, e - solo lei l'aveva notato - un
po' contrariata, che si era dipinta sul bel volto di Sesshomaru.
"Non chiamarmi 'Sesshy'" ringhiò per poi tornare al
suo tavolo.
"Ma come fa a starti simpatico quello lì?"
chiese strascicando Miroku mentre la faceva volteggiare in assurde
acrobazie.
"E' il mio principe!" si ritrovò a
rispondere Rin con naturalezza per poi arrossire, ma Miroku era così
alticcio che non le diede realmente retta.
Si fece sera ed
era arrivato il momento per Inuyasha e Kagome di partire per la luna
di miele.
"Allora, starai a casa con Sesshomaru e poi ci sono
Sango e Miroku ovviamente. Per ogni cosa chiama, mi raccomando! Avrò
il cellulare con me, sempre! E poi..." iniziò a farfugliare
Kagome tenendo Rin in braccio che cercava inutilmente di calmarla,
per fortuna arrivò Inuyasha.
"Lasciala vivere, Kagome! È
con Sango e Miroku! Per Sesshomaru non garantisco comunque..."
disse il ragazzo avvicinandosi a loro, Rin ridacchiò.
"Sono
sicura che mi tratterà benissimo" rispose la piccola,
divertita.
"Sì, in effetti sei l'unica a cui dà un minimo
di corda, non so se l'hai drogato o cosa, comunque sono sicuro che
andrà tutto bene!" disse Inuyasha, posandole una mano sulla
testa e schioccandole un bacio sulla fronte.
"Ovviamente!
Pensaci tu a calmare la mamma" gli disse Rin abbracciandolo
forte.
"Ho già in mente qualcosa..." sussurrò Inuyasha
guardando Kagome intensamente, lei arrossì dandogli una
gomitata.
"Stupido..." borbottò. Rin si staccò da
Inuyasha senza aver capito una parola del loro discorso, scollò le
spalle e abbracciò anche Kagome.
"Mamma, stai tranquilla e
divertiti!" le disse, Kagome le diede un bacio e l'abbracciò
forte per poi avviarsi alla macchina, tutti erano pronti a salutarli
e un gruppo di ragazze si erano radunate più vicino in attesa del
lancio del bouquet.
I due salutarono tutti dopodichè Kagome si
girò e lanciò il mazzo di fiori.
"Signor Sesshomaru,
avete... auch!" Rin si stava avvicinando a Sesshomaru, quando
qualcosa le andò in testa. Si massaggiò la nuca e poi raccolse
confusa il bouquet ai suoi piedi. Alzò lo sguardo.
"Sì, sì,
ce ne vorrà di tempo prima che..." iniziò a borbottare
Inuyasha, ma Kagome lo spinse in macchina, così si girò verso di
lei facendole l'occhiolino.
"A presto, bimba mia! Ciao a
tutti!" disse gesticolando: dopodichè la macchina, seguita da
trilli e con un gran cartellone con scritto 'Just married', si
allontanò.
Rin guardò le rose bianche sotto il suo naso mentre
Sesshomaru le si avvicinava. Rin sfilò una rosa e gli fece il gesto
di abbassarsi, lui la guardò accigliato. Rin sbuffò, spezzando un
grosso pezzo di gambo e si sporse trascinandolo in basso per la
cravatta.
"Ehi!" si lamentò ringhioso il ragazzo. Rin
gli si avvicinò, gli appuntò la rosa alla giacca e gli regalò un
sorriso radioso.
"Così non vi scorderete mai di me!"
esclamò, per poi allontanarsi saltellando, felice e arzilla con il
suo bellissimo bouquet di fortuna tra le mani.
Finalmente
il capitolo che molti aspettavano!So che davvero ci tenevate, e non
so...Spero sinceramente di non aver deluso le vostre aspettative. Non
sono molto brava, nelle storie me la sono cavata con le proposte di
matrimonio non con la scena del matrimonio stesso. Forse nella promessa
Inuyasha è stato un po' OOC e di questo vi chiedo scusa!^^
Ah e riguardo il precedente capitolo sì, ci sono molti
riferimenti al manga spero non vi dia fastidio questa cosa
perché ho intenzione di mettere altre scene che per me sono
state così belle che mi piacerebbe inserire per dare più
credibilità, spero non vi dispiaccia!^^
E chiedo scusa per il riferimento a Nemo e la scena al bar che sembra di Twilight, per quella mi disp non era davvero voluta!^^'
Ad ogni modo, ringrazio:
Mikamey: Carissima!Con la nostra ultima chiacchierata la mia fic non ha più segreti ma credo(e spero vivamente) che per te leggere il capitolo vero e proprio sia nettamente diverso dal sapere come va la storia!^^Sei dolcissima come sempre, mi fa piacere che la scena del ghiacciolo ti sia piaciuta...Una metafora contorta la definirei!;)Ti ringrazio moltissimo per i tuoi complimenti!Aspettati di essere torchiata il prima possibile!;)Un bacione!
Draco: Caro Draco, che bello rivederti!XDHai capito, beh ti sei proprio impegnato, una ronfata da record complimenti!;)Spero comunque che ti sia divertito un mondo in vacanza!!Ti ringrazio moltissimo per i tuoi complimenti, sei sempre molto gentile ed hai proprio ragione ci vorrà del tempo...Ma in fondo gli iceberg e i ghiaccioli non si sciolgono con molta facilità, no?;)Grazie ancora, bacioni!
SesshomaruJunior: Ciao!:)Ti ringrazio moltissimo per i complimenti, sono contenta che il mio Sesshomaru ti piaccia!:DAl prossimo cap!
JhonSavor: Jhon ormai lo sai, sono sempre in super attesa delle tue strepitose ed esilaranti recensioni e anche in questa non ti sei proprio smentito, ahah!;)Come giusto detto sì ho tratto delle parti dal manga,spero che l'idea ti sia piaciuta, e ti ringrazio per avermi detto di Twilight era l'unico riferimento che non era voluto!^^'Ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti e 'Sesshomaru stiloso che passa un ghiacciolo a Rin per insegnarle qualcosa di profondo', beh me la segno, scriverò un libro sulle tue recensioni!;)A parte gli scherzi ti ringrazio davvero!Un bacione!
FairyFlora: Mia dolce Fairy!Proprio come detto so che tenevi molto a leggere questo capitolo ma come sempre quando delle persone hanno delle aspettative si ha sempre paura di deluderle, quindi dimmi pure in tutta sincerità cosa ne pensi di questo cap!^^In quanto al precedente ti ringrazio per i complimenti mi ha fatto proprio piacere che l'ultima scena tra Sesshomaru e Rin con il ghiacciolo ti sia piaciuta, ci ero particolarmente affezionata!^^Grazie ancora!Baci(i miei non sono fatati, abbi pazienza!;))
Achaori: Cara, hai proprio ragione, per quanto con lentezza, Sesshomaru fa dei piccoli passi avanti!Ti ringrazio molto per i complimenti e sono contenta che la parte tratta dal manga ti sia piaciuta!:DBaci!
Vale728: Vale, che tenera!:DAhah sì, devi sapere che mia zia fa la fioraia ed ho impartito un po' a Rin la mia limitata sapienza, in fondo nel manga ha sempre e perennemente dei fiori in mano ho voluto mettere nel suo carattere un particolare amore per questi colorati vegetali!;)Apparentemente, nel tipico stile Sesshomaru, si sta abbastanza avvicinando alla nostra piccola, sì!:DGrazie ancora!baci
Nimi_Chan: Eheh sì l'ho preso da Nemo, ammetto!^^'Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero vivamente sia lo stesso anche per questo!Baci
Un saluto a tutti,
by LilyProngs