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Autore: LightingThief    01/07/2018    1 recensioni
Lei lo abbandonava sempre, perché non riusciva ad accettare che qualcun altro potesse entrare nella propria vita provando a farsi carico dei suoi problemi, e lui la trovava sempre. Era come se fossero destinati ad incontrarsi anche quando non lo volevano, anche quando le fazioni erano differenti, anche quando Drake avrebbe dovuto ucciderla. Ed ogni volta che lei si ritrovava faccia a faccia con lui tutta la sua forza veniva meno, perché solamente lui era in grado di far abbassare le barriere che Jewelry Bonney aveva innalzato intorno a sé.
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Piccola FF sulla coppia BonneyxDrake sulla quale ho sempre desiderato scrivere e finalmente ho trovato il tempo per farlo.
Spero che possa piacervi.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jewelry Bonney, X Drake
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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❝ Your heart is full of broken dreams just
a fading memory and everything is gone but the pain carries on.

Lost in the rain again when will it ever end,
the arms of relief seem so out of reach but I am here. . .

I am with you, I will carry you through it all,
I won't leave you I will catch you when you feel like letting go,
cause your not, your not alone. 


La camera del comandante era perfettamente ordinata. Non vi era nulla fuori posto, anche perché X Drake non si era di certo sprecato con l’arredamento, anzi, era l’ultimo dei suoi problemi. Però, quella mattina, a rigirarsi fra le soffici lenzuola chiare, vi era un’ospite inatteso, il cui risveglio lo preoccupava e non poco. Un leggero rigirarsi, fra il bianco ed i cuscini, gli fece intuire che di li a poco si sarebbe dovuto ritirare, perché lui non era il tipo di persona che spiava le donne. Perché quella che si muoveva era proprio una donna, forse era la peggiore fra tutte quante, perché senza rendersene conto quella ragazza era diventata la sua estrema debolezza e lui non riusciva ad accettarlo.
I lunghi capelli rosati, ed anche vagamente aggrovigliati, le ricadevano un po’ ovunque, e man mano che la luce filtrava dall’unica apertura, le iridi violacee iniziavano pian piano a mettere a fuoco tutto quello che aveva intorno. Jewelry Bonney non aveva mai dormito tanto a lungo, ed infatti, quando si rese conto di essere, effettivamente, in ritardo, s’alzò di soprassalto, ritrovandosi aggrovigliata fra quelle lenzuola che non appartenevano al proprio letto. Con una mano andò a tastarsi i propri vestiti, per assicurarsi che fossero tutti al loro posto, e quando strinse le sue amate bretelle, capì che effettivamente non doveva preoccuparsi. Le scappò uno sbadiglio, che la costrinse a fare una smorfia non esattamente femminile, e solamente qualche attimo in ritardo si rese conto che qualcuno era fermo sulla soglia della porta intento ad osservarla.
Lanciò un urlo non idifferente, tanto da sbrigarsi a ricoprirsi con tutte le possibili coperte di quel letto sconosciuto, ed indietreggiò fino a quando la pirata dai capelli rosa non cadde dal letto, peggiorando solamente la propria situazione.
«Si può sapere che cosa ci fai tu qui?!»
E con tali parole Bonney additò Drake, rimanendo sdraiata sul fresco pavimento di quella che doveva essere sicuramente la cabina dell’uomo.
«In verità questa è la mia camera. Davvero non ricordi nulla di quello che è successo ieri sera?» con assoluta tranquillità e forse anche un ghigno di soddisfazione il capitano rimase fermo sulla soglia della porta, intrecciando le braccia all’altezza del suo petto.
«Che cosa dovrei ricordarmi? Ed esci da qui, mi hai spaventata.»
«Come ti ho salvata mentre stavi per affogare in mare.»
Bonney, sorpresa come non mai da quella risposta, sentì le proprie gote arrossarsi per la rabbia. Probabilmente doveva essere finita in acqua perché quella maledetta bagnarola con cui si muoveva non riusciva a tenere bene il mare e fra tutti, il caso aveva deciso che a salvarla doveva essere per forza lui.
Lui, Drake, era l’unico dal quale voleva stare estremamente lontana per una miriade di ragioni ed allo stesso tempo non vedeva l’ora d’incontrarlo. Era come se la mente della ragazza fosse totalmente divisa su di lui e questo la mandava, spesso e volentieri, in crisi, tanto da spingerla ad allontanarsi anche in maniera imprevista.
La loro storia, o meglio, quello che avevano passato, era complicato e tutto era iniziato poco dopo la guerra a Marineford.

Drake l’aveva trovata poco lontana dall’isola di Sabody, dalla quale lei si era allontanata il più possibile, ed in quel momento la pirata aveva dato sfogo a tutte le proprie frustrazioni abbandonandosi ad un pianto disperato ed inconsolabile. Neanche il cibo era servito per farle tornare il sorriso e solamente l’idea della vendetta l’aveva animata, almeno fino a quando in quella vecchia locanda non era entrato anche lui. Lui le aveva offerto da mangiare, l’aveva ascoltata parlare, e soprattutto non l’aveva definita strana od altro, cosa che spesso gli altri uomini facevano. Tendevano a sottovalutare una donna come lei semplicemente per il fatto di essere donna, e questa era una di quelle cose che Bonney ben poco tollerava. Ma Drake, invece, l’aveva trattata da pari, non aveva avuto alcuna esitazione nel prenderle la mano per riaccompagnarla verso la sua stessa nave, ed alla fine si erano ritrovati a baciarsi nella camera più vicina, dimentinandosi una volta tanto di tutti i problemi che la vita aveva messo loro davanti. Ma Bonney, che mai prima di allora si era decisa a condividere il proprio letto con nessuno, si era perfino dispiaciuta nel lasciare Drake addormentato, limitandosi a scrivergli un biglietto con poche e semplici parole, ed un bacio soffiato sulla fronte. Era certa che Drake l’avesse sentita perché un sorrisetto increspò le sue labbra, allora, e poi ci fu la sua partenza alla ricerca dell’imperatore da sconfiggere.
Aveva avuto problemi, questo era certo, ma una volta libera Drake era tornato a cercarla. Era stato l’unico a mettersi sulle sue tracce, e quando l’aveva trovata le cose erano andate allo stesso modo.
Lei lo abbandonava sempre, perché non riusciva ad accettare che qualcun altro potesse entrare nella propria vita provando a farsi carico dei suoi problemi, e lui la trovava sempre. Era come se fossero destinati ad incontrarsi anche quando non lo volevano, anche quando le fazioni erano differenti, anche quando Drake avrebbe dovuto ucciderla. Ed ogni volta che lei si ritrovava faccia a faccia con lui tutta la sua forza veniva meno, perché solamente lui era in grado di far abbassare le barriere che Jewelry Bonney aveva innalzato intorno a sé.

Drake era una sua debolezza e Bonney cercava di allontanarsi dalle proprie debolezze.
Ma nonostante ciò lui era sempre li per lei e quella era l’ennesima prova.
«Scommetto che mi segui, perché non c’è altra spiegazione a tutto questo.» mormorò rimanendo stesa a terra, lontana da quegli occhi chiari che sapevano scrutare così bene nel fondo della sua anima tormentata.
«Seguirti? Ormai ci ho rinunciato da tempo. Tu sei una di quelle persone che se non si vuole fare trovare riesce a svanire nell’ombra.»
E questo corrispondeva a verità, perché nonostante tutto Bonney s’impegnava per stare lontana dalla stampa e dalle grandi imprese. I suoi desideri erano ben oltre tutto ciò.
«Ma nonostante tutto eccomi ancora una volta qui. Nel tuo letto. Per caso noi due ieri sera abbiamo—…» non aveva neanche voglia di saperlo davvero, anche se l’idea del bel corpo di Drake steso contro il suo le provocava sempre un brivido lungo la schiena.
«No. Non è successo niente, ti ho solamente messa a letto.» replicò Drake distogliendo lo sguardo in parte nascosto dal suo cappello. 
«E tu dove hai dormito?»
«Sul ponte, Bon.»
Solamente allora la fanciulla si rialzò, liberandosi dall’intrigo delle coperte e dei cuscini, e si andò a sedere sul letto ormai spoglio di tutto quello che fino a prima giaceva li sopra. Portò una mano a ravvivarsi la chioma rosata, che ricadde sulle spalle scoperte, ed allora sbuffò sonoramente.
«Cazzo, allora è proprio vero.»
Drake, incuriosito dalle parole di Bonney, inarcò un sopracciglio.
«Che intendi dire?»
«Ma sì, quello che una volta dicesti—… che noi due finiremo sempre per ritrovarci, anche se non lo vogliamo.»
Le labbra dell’uomo accennarono un sorrisetto sghembo prima di muovere un passo verso il letto, guardandosi intorno per la grande stanza.
«Io e te siamo destinati a trovarci. Non importa la situazione od il contesto. Io troverò te e tu troverai me, anche se non lo vogliamo.»
«Ti ho ferito così tante volte che non dovresti neanche volermi guardare in faccia—…» mormorò lei afferrando un cuscino e stringendolo al petto con fare protettivo.
«Tu sei fatta così. Pensi che lasciandomi ogni qual volta io vorrò davvero abbandonarti, ma non è così. Hai bisogno di me quanto io ne ho di te.»

«Odio quando dici queste cose.»
«E perché?»
«Perché sono stramaledettamene vere. Cioè, ho provato in tutti i modi ad allontanarti, poi però ti vedo e tre secondi dopo siamo già da qualche parte a svestirci.»
Non era mai stata molto discreta nel dire le cose, ed anche quella volta non mostrò il contrario, esasperandosi e lanciando contro l’uomo che avanzava verso di lei, il cuscino che aveva stretto fino a quel momento.
«Allora smettila. Finiscila di scappare e rimani qui, insieme a me.» le propose con tranquillità Drake prima d’inginocchiarsi accanto al letto e cercando la sua mano, che trovò imediatamente.
Le dita dei due s’intrecciarono come se fossero fatte per combaciare l’una con l’altra, ed allora la ragazza sospirò profondamente.
«Non ci vengo con te e lo sai bene. Sei un fottuto sottoposto di Kaido ed io ho altri interessi.»
«Potrei farti mia prigioniera per questa volta.»
«Non forzare la mano, Drake, o ti trasformo in un moccioso.»
«Odio quando lo fai e per la cronaca, stavo scherzando, rasserenati, Bon. Non voglio davvero tenerti con me contro la tua volontà, e poi ormai so che sei fatta così e probabilmente di te amo anche questo.»
Se Drake aveva parlato con assoluta tranquillità, quelle parole, invece, avevano avuto un effetto destabilizzante sulla ragazza, che sgranò gli occhi e si ritrovò a non riuscire a respirare correttamente.
«Non ti azzardare a dirlo mai più altrimenti—…»
«Altrimenti mi trasformi?» e Drake le rivolse un sorrisetto sghembo mentre si rimetteva in piedi, facendo forza sulle ginocchia ed avvicinando il viso al suo. Le labbra dell’uomo si poggiarono sulla fronte di lei, tanto da poterle soffiare un leggero e rapido bacio. «Ti ho fatto preparare la colazione, antipatica, sbrigati perché manca poco per raggiungere la prossima isola sulla quale lasciarti.»
La ragazza, che ancora non riusciva a ricollegare bene quello che le era stato detto si limitò ad annuire con un movimento automatico del capo, ed alla fine guardò Drake allontanarsi verso l’uscita della porta.
Fu in quel momento che Bonney, sollevò le iridi violacee in direzione dell’uomo e quasi spaventata si mise in piedi di scatto e corse verso di lui. Con le braccia gli cinse il petto e poggiò il viso contro la sua schiena, mentre un vortice d’emozioni s’agitava nel petto della pirata.
«Fottiti, Drake. Sei un pazzo ad amare una come me e non te ne rendi conto
L’uomo, che si era immobilizzato per via di quell’abbraccio, portò una mano su quelle della ragazza, che lo stringevano e delicatamente le accarezzò il dorso.
«In realtà quando ti ho vista la prima volta avevo due scelte: o fuggire dai tuoi occhi o innamorarmi perdutamente di essi. Adesso siamo qui e non me ne pento
«Io—… non ti ho mai detto se ricambiavo.»
«Non hai mai avuto bisogno di farlo.»
E nel sentire tali parole Bonney lo strinse più forte sentendosi in colpa per tutto. Per essere stata sempre così lasciva e sfuggevole, per non averlo mai davvero detto apertamente quel che pensava. Eppure Drake lo aveva capito, perché lui non aveva bisogno di sentirselo dire. Non era necessario per il pirata di sentirsi dire che era amato, perché lo sapeva già.
Lo aveva saputo nel primo momento in cui si erano sbagliati, perché loro due, in una maniera contorta e complicata, si appartenevano.
Lei amava lui e lui amava lei.
Non importava la distanza o le difficoltà, si sarebbero incontrati sempre, perché questo era il loro destino.

   
 
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