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Autore: _M4h_    03/07/2018    3 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inuyasha era insofferente Kagome si era assentata da molti giorni. Non era abituato a stare lontano da lei per dei periodi così lunghi. A parte i tre anni seguenti la morte di Naraku, non erano rimasti lontani l’uno dall’altra per più di qualche ora. Ora erano già passati cinque giorni, cinque lunghi giorni.
Sango e Miroku facevano del loro meglio per farlo distrare e cercavano di farlo stare da solo il meno possibile. Per quella ragione ora si trovava a casa loro per cena, circondato da due pesti che loro chiamavano figlie. Kohaku era non si sa bene come come riuscito a svignarsela. “Tsh!”.
“Cosa succede Inuyasha? Tutto bene?” chiese preoccupata Sango.
“Perché sono l’unico a essersi fatto incastrare? Dov’è Kohaku?”
“Se con incastrare intendi invitare.. non c’è di che, è un piacere anche per noi averti qui! E Kohaku non se la sta svignando ma si sta allenando” rispose secca Sango.
“Tra l’altro credimi non vorresti essere al suo posto sapendo chi è il suo avversario..”
“Tuo fratello Sesshomaru” concluse Miroku.
“Ihihih, preparerei degli unguenti e delle bende fossi in te, ne avrà bisogno al suo ritorno” la schernì Inuyasha.
Ma il suo sorriso gli si gelo sul volto quando udì la voce di Kagome, ma la cosa che lo sconvolse di più fu la tremenda certezza che lei fosse in pericolo. Fu solo un flebile lamento ma era sicuro che fosse lei. Non indugiò oltre corse fuori dalla capanna e senza dire una parola si diresse verso il luogo dal quale la voce della ragazza sembrava provenire.
 
Sesshomaru si stava annoiando. Anche se quel ragazzino era sicuramente migliore di molti altri della sua specie rimaneva pur sempre un giovane umano. Nulla di ben complicato per un demone maggiore come lui. Non sapeva perché aveva accettato di allenarlo. Forse per noia o forse perché era un amico di Rin e lei sarebbe stata contenta una volta saputa la cosa. O forse perché in qualche modo apprezzava i suoi sforzi, anche se era un semplice essere umano non demordeva mai, continuava sempre a dare il meglio di sé per migliorare e soprattutto non si lasciava sopraffare dalle emozioni, al contrario di quello stupido di Inuyasha.
Sesshomaru si blocco. Sentì il vento, ma sentì soprattutto il forte odore di sangue che il vento portava con se. Si inquietò maggiormente quando riconobbe l’odore di quel sangue.. era quello di Rin e della vecchia sacerdotessa.
Mentre cercava di capire la direzione da seguire lo vide, vide Inuyasha correre come un dannato nella direzione dal quale l’odore di sangue proveniva.
I due fratelli si fissarono per un secondo in cerca di una muta conferma. Sesshomaru iniziò a correre e Kohaku lo seguì
“Che succede Signor Sesshomaru?”
“Rin.”
Una risposta semplice che nascondeva tutta l’inquietudine del demone.
A Kohaku bastò, smise di fare domande e continuò a correre più velocemente cercando di stare dietro a Inuyasha per quanto possibile.
Sesshomaru era ormai lontano, scomparso in una bianca luce.
 
Si fermarono. La scena che si presentò davanti agli occhi di Kohaku fu orribile, Kaede giaceva a terra con una mano sul fianco grondante sangue vicino a lei Kagome, ferita e visibilmente sotto shock, non lontano da lì il cadavere fatto a pezzi di quello che un tempo doveva essere stato un uomo.
Un po’ più distante sulla destra vide Sesshomaru il quale bloccava con una mano un uomo contro un albero cercando di farsi dire dove fosse la sua Rin. Il bandito riuscì solo a dire “Kunio.. foresta… ragazza… fuggita” prima che questi lo uccidesse.
 
Kohaku vide Sesshomaru dirigersi velocemente verso la foresta.
Inuyasha aveva raggiunto Kagome “stai bene? Ti hanno fatto del male? Non sento odore di sangue.. non il tuo almeno” disse il mezzodemone guardando preoccupato verso il punto del bosco in cui suo fratello era scomparso.
“Io si.. ma Kaede.. e Rin. Dov’é Rin !!” chiese la ragazza sotto shock.
“Non preoccuparti, va tutto bene, Kaede se la caverà e a Rin ci pensa Sesshomaru..” la rassicuro Inuyasha.
Kagome lo fisso intensamente e gli disse “Grazie”
“Per cosa?” chiese lui.
“Sei venuto. Io ti ho chiamato e tu sei venuto a salvarmi..” disse la ragazza tra le lacrime.
“Io ci saro sempre per te Kagome!” disse semplicemente il mezzodemone.
 
Sesshomaru si diresse verso la foresta. Ciò che vide nella radura lo fece andare totalmente fuori controllo, gli occhi gli si colorarono di rosso e le linee rosse sul suo viso si fecero più marcate. Ma non si trasformò totalmente, quello che si stagliava davanti a lui sul corpo esanime di Rin era semplicemente della feccia umana non avrebbe avuto bisogno di trasformarsi.
Kunio a quella vista indietreggio andando ad inciampare sul corpo della ragazza.
Era troppo. Sesshomaru lo prese per la gola e lo alzò all’altezza della sua faccia voleva vedere bene il verme che aveva osato prendersela con Rin. Lo uccise. Ma non era ancora sodisfatto, avrebbe voluto ucciderlo altre mille volte.
Lo lascio cadere e lo fece. Estrasse Tenseiga e riportò alla vita quell’essere immondo che aveva osato toccare la sua Rin. Kunio era confuso, si guardava il petto dove avrebbe dovuto vedere il segno degli artigli del demone bianco difronte a lui ma non vide altro che la casacca lacerata. Fisso il demone il quale mentre gli si avvicinava con passo lento sorrideva ma non di gioia.
Kunio parlò “ti prego no! Non uccidermi, non capisci.. noi apparteniamo a Lei, non vi conviene farci del male.. Lei si vendicherà…” ma Sesshomaru non lo lasciò finire e gli squarcio la gola con un colpo netto.
 
Inuyasha e Kohaku preoccupati, si addentrarono nella foresta fino a che non trovarono il corpo senza vita di Kunio. E li vicino Sesshomaru seduto ai piedi di un albero lo sguardo spento e fisso nel nulla con il corpo di Rin addormentato tra le braccia. Rin non si muoveva e dal modo in cui le sue braccia cadevano lungo il suo corpo capirono che il suo era un sonno eterno.
 
Continua...
 
   
 
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