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Autore: Tima_Las    08/07/2018    1 recensioni
"Acqua.
Tanta acqua.
Tanta acqua illuminata d’arancio; il sole che colpiva di striscio la cresta dell’onda prima che questa si scagliasse contro la roccia sotto all'elfo seduto in cima ad essa."
Il principe di Bosco Atro torna nella terra di mezzo diversi anni dopo la sua partenza per Valinor.
Troverà un mondo nuovo, completamente cambiato: intrighi, sotterfugi, nuovi elfi, vecchie storie taciute...e amori.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Eldarion, Elfi, Elrond, Glorfindel, Legolas
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 4

“Sali!” esclamò Glorfindel “Forza! Issa l’ancora, io spiego le vele, vai al timone.”
“S...si...”
“Testa Legolas!” urlò l’elfo “Rispondi secco! Si!”
“Ci sto provando!” ringhiò il principe.
Il guerriero sospirò avvicinandosi al parapetto della nave e posando le mani sul legno chiaro.
“Perdonami.” mormorò sottovoce “So cosa stai passando...devo farlo per il tuo bene.” disse guardandolo negli occhi “Insultami se ti fa sentire meglio, hai il mio permesso.” disse voltandosi rimettendosi al lavoro mentre il più giovane attese ancora diversi momenti sul pontile prima di salire sull’asse e saltare all’interno della nave.
“Nessuno ci vedrà?” domandò Legolas.
“Al porto? No...per i Valar invece credo che già lo sappiano. Sono qui da questa notte, se non avessero voluto farci partire ci avrebbero già ostacolato.” rispose sincero l’uccisore del Balrog slegando alcune funi “L’ancora. E slaccia quella corda. Ci poteremo via il pontile appena le vele saranno spiegate.”
“Si...scusa...”
Glorfindel si voltò mentre le funi si slegarono lentamente fra le sue mani, guardò il giovane elfo affaccendasi eseguendo quanto richiesto.
“Va bene così...” annuì quando si voltò “Sai guidare una nave?”
“Mai fatto prima...”
“Dobbiamo uscire dal porto, prendi il timone...”
“Io?”
“Legolas!”
“Ma io non...non ne sono capace!”
“Non vorrai dirmi che sei andato in guerra e ora hai paura di questo? Prendi il timone!” disse l’elfo guardandolo seriamente negli occhi “Ora Legolas!!!”
Il principe deglutì avvicinandosi alla ruota del timone afferrandola con le mani.
“Ruota un po’ a sinistra...” indicò Glorfindel “Così...basta...” lo fermò lasciando scendere le vele “Destra ora...ancora...ancora un po’...”
Legolas eseguì fin quando l’imbarcazione non si trovò al centro del canale, sulla via d’uscita.
“Bene...” sussurrò Glorfindel lasciando cadere la vela fin alla fine e avvicinandosi a Legolas “Rilassa le braccia, non sta accadendo nulla di male...” sorrise Glorfindel incrociando le braccia sul petto “Laggiù il canale si stringe, tieni questa traiettoria...”
“Sei sicuro che sia il caso che io...”
“Sono sicuro. Se mi accade qualcosa tu come fai a tornare qui? Ancora a remi?” domandò Glorfindel “Devi saperla usare...se tuo padre ha bisogno di cure non puoi remare per il doppio dei giorni...Gimli ti dava il cambio a volte da quel che so...”
“Si...hai ragione...”
Glorfindel sorrise appena, a labbra unite, posandogli poi una mano sulla spalla.
“Va tutto bene...usciamo da qui poi riposiamo...”

**

Il sole batteva forte sull’imbarcazione, attorno a loro solo acqua. Doveva essere mezzogiorno.
“Legolas...” lo richiamò Glorfindel porgendogli del lembas “Mangia...so che non hai fame. Devi mangiare...”
“Grazie.” annuì il principe prendendo il pezzo di pane elfico fra le mani.
“Sediamoci, il timone è bloccato, dobbiamo continuare così per tre giorni.” sorrise Glorfindel “E se il mare resta piatto non abbiamo altro da fare.”
“Perché...lo fai?” domandò Legolas.
“Fare cosa?”
“Questo...”
“La verità è che mi piace...” sorrise Glorfindel “E che la vita da ex guerriero non mi si addice. Amo Valinor...ma la odio...”
“Anche se non sai nulla di quello che dovremo affrontare?”
“Perché tu si?”
“No...nulla...”
“Bhe...quel che sarà sarà. Andiamo la per scoprirlo, solo sapere che non sentì più tuo padre mi basta. Anche se ho sempre trovato tuo padre troppo irascibile, scontroso e incredibilmente bastardo ma...” disse poi sorridendo al ragazzo “Conosco il figlio ed è tutto l’opposto e merita di rivedere suo padre.”
“Grazie...”
“Bene, abbiamo tempo. Cosa pensi sia successo?”
“Non lo so...”
“Neanche un’idea?”
“No, mi dispiace.”
“Sei stato uno degli ultimi a partire.”
“In verità l’ultimo.” annuì Legolas.
“L’avevi visto? Tuo padre intendo...”
“Anni prima...”
“Sa che sei partito.”
“Ho lasciato una lettera ai gemelli. Glie l’hanno consegnata.” annuì Legolas.
“Miei Valar...quei due...” sospirò l’uccisore del Baldrog.
“Che c’è?”
“Nulla...”
“C’e qualcosa...”
“Si Bhe...Elrond mi ha pregato di convincerli a raggiungerci...”
“Ecco perché del tuo altro viaggio e perché ha acconsentito subito ora.”
“Già...”
“Io devo recuperare una cosa per Gimli invece...”
“Bene abbiamo altri incarichi allora oltre al senso del nostro viaggio.” sorrise Glorfindel.
“Non posso permettermi ritardi.” disse il biondo.
“Gimli immagino.”
“Eravamo in tre...rimarrò solo io.” disse abbassando la fronte sulle ginocchia.
“Siamo immortali...e comunque Aragorn manca anche a me.” disse Glorfindel “Non dimenticare che ho vissuto con quel bambino. L’ho visto crescere, diventare un guerriero, guidare un esercito e prendere il titolo di un re...”
“Perdonami...”
“Quel bambino dormiva sul mio petto quando Elrond non era a Imladris.” rispose prendendo un lungo respiro scuotendo poi il capo “Forse L’eternità vuole da me questo...farmeli vedere uno dopo l’altro e togliermeli...”
“Uno dopo l’altro?” domandò Legolas.
Glorfindel si morse le labbra annuendo.
“Avevo un figlio...a Gondolin...prima della caduta. Era giovane...aveva cinquant’anni. E io un padre giovane e incosciente, dovevo mandarlo via, dovevo mandarlo su una nave verso Valinor...ma cosa può decidere un ragazzino per un ragazzino?” disse alzando lo sguardo pieno di lacrime passandosi nervosamente la mano sugli occhi.
“Io non volevo che...scusami...”
“E di cosa? Come avresti potuto saperlo? Lo sa solo Elrond....” ammise prendendo un lungo respiro “Va bene fammi controllare la nave.” disse alzandosi e dirigendosi al timone.
Legolas rimane immobile diversi minuti prima d’alzarsi e raggiungerlo.
“Perdonami per quello che ti sto facendo passare anche se siamo in viaggio da solo mezza giornata...”
“Non c’è nulla da perdonare. Ho conosciuto anch’io l’amicizia...non con un nano, ma credo che sia uguale.” rispose affaccendandosi su alcune funi prima che Legolas scattasse e gli bloccasse le mani.
“Tre giorni così no, insegnami cosa devo fare e ci daremo dei turni. Ricorda che sono nato su un fiume...tu sul mare.” sorrise.
“Inizio da capo sorpassando i remi...” sorrise Glorfindel.
“Bravo...”

**

“Vai Glorfindel...stenditi sotto coperta e riposa.” sussurrò Legolas quando il cielo fu ormai scuro.
“Sicuro?”
“Sono sicuro. Sicuro soprattutto che se ci fosse qualcosa mi servirà il tuo aiuto e devi essere riposato.” ammise Legolas sorridendo appena.
“Quando inizia a far chiaro chiamami, dobbiamo cambiare rotta. Questa cosa ancora non l’hai vista.” sorrise Glorfindel.
“Certo...” annuì Legolas.
“E per qualsiasi cosa...”
“Ti chiamerò se dovessi aver problemi, ma il mare è ancora piatto. Riposa...”
Legolas si sedette sul piano, in prua alla nave, avvolto nel lungo mantello con il cappuccio calato sulla testa. Non si mosse per diverse ore fino a quando un minuscolo barlume di luce si palesò all’orizzonte. Si alzò guardandosi attorno, il mare si stagliava fra il nero e il grigio di fronte a lui fino a quando un faro non colse la sua attenzione. Vero, non sapeva destreggiarsi nel mare, ma era a conoscenza che nulla doveva trovarsi in quel punto. Scattò scendendo in coperta trovando Glorfindel già seduto sul letto. Sarebbe stato impossibile per un elfo non udire il passo veloce dell’altro, ancora più se si trattava di Glorfindel.
“Devi venire a vedere.”
“Cosa c’è?”
“Non lo so. Una luce...qui non c’è nulla Glorfindel. Vieni a vedere.”
Il guerriero scattò passando di fronte al principe e salendo sul ponte.
Si fermò guardando il faro.
“Qualsiasi cosa sia non è un bel segno...” mormorò l’elfo.
“Umani?”
“Così lontano dalla costa? No...” rispose il guerriero “Avviciniamoci, ci hanno visti è inutile scappare. Ci inseguirebbero e questa non è una nave da guerra.” disse guardandolo.
“Guerra?”
“L’assetto di quel faro...rudimentale.” disse tornano a guardalo “Un popolo che di mare conosce poco...ma è difeso, guarda...” disse indicando “Un faro non è mai così...”
Legolas annuì preoccupato da quelle rivelazioni.
“Se siamo fortunati sapranno dirci qualcosa. Nel caso contrario noi combattiamo...vero?”
“Certo...”
“Non ho ancora visto il tuo arco...ah! Non lo tirare fuori ora...” sorrise scendendo in coperta e tornando pochi momenti dopo con la sua spada al fianco “Bene...si va in scena...”

   
 
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