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Autore: cussolettapink    11/07/2018    2 recensioni
"Non pensare alla signora Maria adesso! E' oggi, vero? Abigail devi assolutamente riuscire a procurarmi un contratto con loro! In questo momento chiunque stia facendo importanti lavori viene dalla loro agenzia!"
Abigail sorrise, recuperando la cartella contenente l'ultimo book fotografico del riccio.
"Non temere Harry, la Malik Corporation non ha scampo. Avrai un contratto con loro, dovessi parlare con Zayn Malik in persona per convincerli!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 8 – Business travel pt. 3

Il secondo giorno non fu certo meno caotico del primo.

I servizi fotografici si susseguirono con una dinamicità incredibile e anche il lavoro per Zayn e Abigail non era indifferente, dovendo fare in modo che tutto quadrasse alla perfezione.

Dando prova della sua professionalità, Harry sfilò e rispose alle domande delle interviste alla perfezione, facendo salire in Abigail un moto di orgoglio.

Al contrario però dei tanti sorrisi affabili che scambiava con tutti, continuava a evitare appositamente la castana, causandole un malumore non indifferente.

Anche Zayn quel giorno era stato più silenzioso, limitandosi ad osservare tutti i suoi dipendenti.

Gli unici due tranquilli e rilassati erano i fratelli Lightwood. Dopo il richiamo a Harry, Isabelle si era ovviamente tenuta lontana dal riccio, avvicinandosi invece ad Abigail.

“Ehi Ab, stasera usciamo? Domani mattina il primo servizio sarà molto tardi nella mattinata! Non ho ancora visto nulla di questa città, voglio farmi un giro!”

“Izzy, possiamo anche uscire ma ricordati che io prima di tutto sono una manager quindi sarò molto rompiscatole su tutto quello che potrai o non potrai fare” sorridendo maligna, la castana vide la modella andare a far finta di piangere dal fratello, che nonostante tutto l’ascoltava paziente.

Nonostante il loro non fosse un legame molto plateale, Abigail aveva notato fin da subito il grande affetto che legava i due fratelli. Pur non avendoli mai visti scambiarsi un abbraccio, vedeva come Alex seguisse la sorella con lo sguardo ogni qualvolta si allontanava o come Isabelle controllava che nessuna fan – fortunatamente i due erano più conosciuti a Londra che a Milano, quindi non erano tante – infastidisse il fratello.

“Perfetto, stasera allora si esce! Anche Alec viene! Harry, tu ci sei vero?”

“Se non viene Malik, volentieri” rispose piccato il riccio, facendo scattare la castana.

“Harry, dovresti davvero fare meno il bambino e crescere! E’ ovvio che invitiamo anche Zayn! Se lui vorrà venire, tu non potrai dire assolutamente nulla!”

“Venire dove?” il moro comparve proprio in quel momento nel camerino in cui erano radunati i modelli e la manager.

“Isabelle voleva vedere un po’ la città e stavamo organizzando una gita tutti insieme, sei dei nostri?”

“Mi piacerebbe ma purtroppo ho da lavorare”. Rispose il modo, alzando la mano in cui teneva dei documenti.

“Posso aiutarti in qualcosa?”

“Assolutamente no, hai bisogno anche tu di staccare. L’unica cosa, se posso, è chiederti di trattenerti un po’ nella nostra sala conferenza dopo cena che vorrei vedere dei dettagli per la giornata di domani”

“Certo, nessun problema” Rispose subito la castana, tornando a occuparsi dei ragazzi che si dovevano preparare per un altro servizio, l'ultimo della giornata.


 
Dopo cena, i due ragazzi si riunirono e progettarono la giornata seguente alla perfezione.

“Zayn, sicuro di non voler venire?”

“Assolutamente, non preoccuparti. Devo fare un paio di chiamate di lavoro e sentire i dirigenti su come sta andando la società senza di noi. Dopo di che ho intenzione di andare a dormire, domani ho un meeting telefonico con delle agenzie di Milano”.

“Wow, certo che tu non ti fermi neanche un secondo. Ho notato che sei a lavoro anche nell’ora di pranzo. Sai, visto che insisti con tutti i tuoi dipendenti dovresti dare il buon esempio e fermarti un pochino, altrimenti finirai per scoppiare”.

“Purtroppo non posso permettermelo, ci sono sempre mille cose da fare. D’altra parte, voi siete i miei dipendenti e ci tengo che tutti quelli che lavorano per me trovino un ambiente piacevole e non un regime dittatoriale, quindi la pausa pranzo è sacra”.

“Capisco, beh io vado a farmi una doccia che tra una mezz’oretta mi devo incontrare con gli altri” concluse la mora, alzandosi dal tavolo conferenze su cui erano stati piegati fino a quel momento.

“Certo, scusami anzi se ti ho fatto tardare”

“Ma non scusarti assolutamente, questo è il mio lavoro e questa non è certo una gita di piacere”.

Sorridendo per la risposta della mora, il ragazzo congedò la ragazza e rimase nella saletta.



Salendo al piano in cui si trovava la sua camera, la castana trovò Isabelle ad attenderla fuori dalla porta della sua stanza.

“Izzy, cosa ci fai qui?”

“Ma è ovvio, voglio vedere come ti vestirai! Abbandona quei completi che ti stanno una meraviglia e scopri un po’ questo ben di Dio che hai! Cavoli, se tu fossi una modella mi ruberesti metà degli ingaggi!”

“Non sono interessata a quel mondo, puoi tenerti tutti i lavori e stare tranquilla” sorridendo nervosamente - come ogni volta in cui si toccava l’argomento ‘modella’ - la ragazza entrò in camera seguita dall’amica.

“Purtroppo, ho portato solo i miei migliori vestiti, non era nei programmi un’uscita per locali”.

“Cara, a questo ci penso io! Portiamo la stessa taglia, ti porto subito qualcuno dei miei vestiti” concluse la ragazza, uscendo quasi di corsa dalla camera.

Vedendo come la castana era vestita, Abigail temette che si presentasse con qualcosa di veramente troppo corto per i suoi gusti.

I suoi sospetti si rivelarono esatti quando la modella tornò con una mini gonna e una camicetta semi trasparente in pizzo.

“Izzy, potrei avere qualche pezzetto di stoffa in più? Non fa certo così caldo”

“Oh andiamo! Dopo qualche bicchierino vedrai come mi ringrazierai!”

“Non se ne parla, sappi che sia tu che gli altri due sarete tenuti sotto controllo stasera! Ricordati che prima di qualsiasi cosa sono la manager responsabile di questo viaggio!”

“Uff, e va bene! Comunque mettiti questi, non si discute”.

Arrendendosi, la mora si vestì e truccò come aveva deciso la modella.
 

Quando sentirono bussare alla porta, Abigail andò ad aprire stando attenta a non oscillare troppo sui tacchi vertiginosi che indossava, anche questi un gentile prestito di Isabelle.

Aprendo la porta trovò un Zayn immerso con lo sguardo in delle carte.

“Abigail scusami se ti disturbo ma penso che quest-“ quando finalmente alzò la testa, il moro rimase colpito dalla bellezza eterea della giovane donna che si trovava di fronte a lui.

Avendo a che fare con modelle dalla mattina alla sera, pensava di essere ormai immune al fascino femminile. Abigail però, quella sera come quella del party per l’anniversario della società, riusciva sempre a rubargli qualche respiro.

La mora si sentì tremendamente in imbarazzo sotto lo sguardo del ragazzo, soprattutto perché era riuscita a intercettare il sorrisetto cospiratorio di Isabelle che aveva osservato l’intera scena.

“Dimmi Zayn, mi dovevi chiedere qualcosa?”

“Beh sì, volevo sapere se ricordavi per caso il nome della società con cui abbiamo appuntamento domani alle 16,00. So che Monique ti ha illustrato brevemente gli appuntamenti che curo io ma si è scordata di darmi quel fascicolo e io non ricordo il nome allora speravo che magari tu-“

“La Green Corporation, per il progetto dei vestiti alla moda eco-friendly, se non sbaglio”

“Esattamente! Sei fantastica, davvero. Chiamo subito Monique per farmi mandare tutti i dettagli, divertitevi ragazze” concluse, facendo un cenno del capo in segno di saluto a entrambe.

 

“Ma guarda guarda, qualcuno ha conquistato il grande capo” commentò Isabelle, una volta rimaste sole.

“Ma non dire assurdità” ribattè la mora, abbassando però lo sguardo, sentendo le guance lievemente rosse.

Da quando aveva capito i suoi sentimenti per Harry, nessun ragazzo era stata capace di scombussolarla tanto quanto riusciva a fare Zayn.

Sentendo nuovamente bussare alla loro porta, le ragazze uscirono e si riunirono ai due ragazzi.

 
La serata passò senza grandi problemi.

Ovviamente i quattro riuscivano ad attirare ogni singolo sguardo femminile o maschile in cui si imbattevano.

Tornarono relativamente presto, controllati ovviamente dallo spirito di manager che era sempre presente nella ragazza.

La giornata seguente passò nuovamente senza intoppi.

Il giorno dopo, l’ultimo, ci sarebbe poi stato il servizio fotografico con Michael, cosa che rendeva la mora davvero nervosa.

Ovviamente ne aveva parlato con la sorella, non riuscendo da sola a placare l’ansia che l’aveva colta.

Aveva provato a parlarne anche con Harry ma il castano continuava a ignorarla, neanche troppo velatamente.

Dopo l’ultimo servizio fotografico, i ragazzi avevano ufficialmente terminato quell’estenuante terzo giorno.

Erano a mala pena le 19,00 quando tutti si salutarono nella grande hall dell’albergo.

Isabelle aveva accusato un tremendo mal di testa, dovuto probabilmente dalla stanchezza. Alec ovviamente sarebbe rimasto con la sorella per farle compagnia.

“Abigail, posso invitarti a cena questa sera? Il menù del ristorante è ottimo ma tutta questa cucina gourmet mi sta stufando.”

Zayn la colse completamente alla sprovvista. La ragazza infatti non si immaginava certo un invito così diretto dal moro, soprattutto perché era chiaramente un invito che nulla aveva a che fare con il lavoro.

“Scusami Zayn, penso proprio di passare anche se ti ringrazio moltissimo. Vorrei approfittare di queste ore di relax per vedere un po’ degli impegni con Harry e per visionare un po’ i lavori futuri, è da molto che non ho tempo da dedicargli”.

“Certo, capisco” nonostante fosse chiaro quanto il moro ci era rimasto male, dal suo viso non trasparì nessuna smorfia che potesse confermare i sospetti ad Abigail.

Una volta congedata da Zayn, la ragazza prese l’ascensore per dirigersi nella camera del riccio.

Lo incontrò sulla soglia della porta, con una giacca in spalla e lo sguardo rivolto al cellulare.

“Harry! Ti stavo giusto cercando perché vorrei parlare un po’ con te… ma stavi uscendo?” chiese confusa, sapendo con certezza che non avessero nessun impegno quella sera.

“Sì, devo darti conto anche delle mie uscite personali? Malik mi ha chiarito come Isabelle sia off-limits, quindi mi sono trovato una ragazza che soggiorna in questo albergo e ora la porto fuori a cena, ci sono problemi?”

Stringendo i denti per contenere la rabbia per il tono con cui il riccio le si stava rivolgendo, la mora fece un segno di dissenso con la testa.

“Assolutamente, vorrei però che tu mi avvertissi visto che questo è pur sempre un viaggio di lavoro e che avevo intenzione di discutere alcuni dettagli con te”.

“Ne parleremo domani mattina allora, stammi bene e buonanotte” Superandola, il riccio arrivò davanti all’ascensore e lo chiamò, salvo poi sparire poco dopo  dalla vista della castana.

Entrò in camera e buttò la borsa sul letto, trovando il riccio assolutamente fuori da ogni più lontana comprensione, sembrava quasi un’altra persona.

Decidendo che non avrebbe passato la serata a deprimersi in camera, afferrò con un moto di stizza la pochette e uscì dalla stanza, diretta fuori dall’hotel.

Indossava un paio di pantaloncini e una maglietta – sempre firmata, ovviamente – che però le davano un aspetto un po’ più casual, tutto il contrario a quanto ormai era abituata ad indossare.

Erano stati dei piccoli premi che si era concessa, permettendosi un po’ di shopping nella grande capitale della moda Milanese il giorno prima.

Entrò in una rosticceria – uno di quei luoghi assolutamente vietati a Harry e quindi anche a lei da quando lo assiste come manager – e ordinò un panino e una maxi porzione di patatine.

Erano mesi – se non anni – che non si concedeva di mangiare delle “schifezze” del genere e il sorriso sul volto della ragazza era un chiaro segno di quanto questo le fosse mancato.



“Ma guarda, è proprio vero che il mondo è piccolo”.

All’improvviso una voce la distrasse dall’addentare la prima patatina, facendola girare.

Quasi temette di cadere dalla sedia su cui era seduta quando realizzò che la voce che le aveva parlato era quella di Zayn.

Il ragazzo aveva in mano un piatto che conteneva un panino forse più grande di quello della mora, contornato anche quello da una maxi porzione di patatine fritte e di un boccale di birra.

“Questo è un posto in cui non vorrei mai essere vista da un collega, ma se la compagnia è questa” disse la ragazza accennando al panino mentre sorrideva “accomodati pure” fece, facendo segno con la testa al posto di fronte al suo.


 
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Angolo Autrice:
Perdonooooooo, lo so, sono in tremendo ritardo! Purtroppo questi mesi per me sono stati davvero allucinanti! Ho avuto molto da fare con il lavoro e beh, essendo la scrittura una cosa a cui posso dedicarmi solo nei tempi morti (e non avendone avuti ultimamente) ho dovuto accantonare un pò queste storie!
Tra parentesi, volevo dirvi che sto lavorando a due nuovi progetti che però aspetteranno di essere a un buon punto prima di approdare su questo sito (altrimenti finisco con l'acqua alla gola anche per quelli, oltre che per questa storia e An incredible night).
Beh che dire, scusatemi ancora mille volte e spero di vedervi ancora interessate a questa storia!
Saluti,
Liz
   
 
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