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Autore: Dioni    13/07/2018    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La luna era testimone silenziosa,pallida amica della notte,la cui fioca luce,illumina i segreti,che l'oscurità cela attorno a lei.

Ed uno di quei segreti,si stava mostrando proprio sotto di essa.

Due volontà distinte,due grandi volontà che si scontravano,il sangue che si faceva caldo,le intenzioni si facevano violente,non c'era spazio per il dialogo,per la diplomazia e per le false lusinghe.

Non per loro due,Non per chi inseguiva i proprio scopi.

Solo la forza,avrebbe parlato per loro.

E così fu.

Nobunaga mosse un fendente con la spada,poi,un altro e un altro ancora,ma prontamente Akira schivava i colpi con calma inavomibile,leggeri spostamenti del tronco,spostamenti di testa,come se ogni movimento fosse calcolato per eseguire il minimo indispensabile.

Poco dopo anche Akira partì all'attacco,pugni,calci bassi,anche una gomitata,ma anche i suoi colpi vennero parati,di piatto con la spada o con la mano libera,per i colpi sotto la vita Nobunaga si era prontamente difeso interccetando i colpi con le ginocchia,oppure rispondendo ai calci dello yokai con i suoi,anche lui sembrava calmo,come se non volesse mettere troppa enfasi nei colpi.

Ad un occhio inesperto sembrava che i due si stessero semplicemente prendendo in giro,quasi si colpissero per gioco,era colpi deboli,se paragonati a quello scontro di gambe che aveva dato via a quel duello,ma la verità era un altra.

I colpi insignificanti,una difesa semplice,era chiaro solo a loro due.

Si stavano studiando.

Occhi attenti e mente svelta,le possedevano entrambi,giungiendo alla stessa conclusione...non sarebbe stato uno scontro facile.

All'improvviso entrambi scattarono verso la foresta,inoltrandosi nella vegetazione,come a voler portare il loro scontro su un altro livello di abilità.

Fendenti di spada si mescolavano ad attacchi a mani nude,il tutto portato in corsa e nel loro sfrecciare tra le piantè di bambù,la desolazione li seguiva con voracità,piante di bambù,felci,camelie e crisantemi,venivano recisi,tagliati,fatti a pezzi e se erano fortunati venivano graffiati oppure urtati a tal punto da lasciare il segno,una tale cura per il giardinaggio,buttata via dalle violenza di due uomini.

Ma la flora era l'ultimo dei pensieri,per entrambi ormai lo scontro era entrato nel vivo,avanzarono ancor di più in profondità,dove nemmeno la luce dell'astro notturno riusciva a entrare a pieno nella vegetazione.

Ad un certo punto si fermarono,nonostante la semi oscurità dovuta al punto in cui si trovarono Akira poteva benissimo vedere come se fosse giorno,infondo era uno yokai,cosa che lo avvantaggiava,ma che tuttavia non lo faceva sentire completamente al sicuro,lui lo sapeva bene,non'è la razza a rendere l'individuo un avversario pericoloso,ma le capacità personali dell'individuo stesso,qualcosa che sapeva di persona.

- I miei complimenti,siete un uomo eccezionale,di certo non pensavo di avere a che fare con un combattente così esperto,la vostra non'è certo una forza naturale,mi chiedo quali fatiche avete sopportato per arrivare a un tale livello.

Un fruscio improvviso,uno scatto di lato,un colpo parato col solo palmo della mano,poi lo vide,il feroce Daimyo,spuntato da un angolo di tenebra,come un pipistrello che esce dal proprio nascondiglio,lo vide in volto,illuminato dalla strana luce che girava per la spada.

Aveva un espressione seria,fiera,con lo sguardo di un vero combattente,Akira lo sapeva,l'umano che aveva attirato la sua attenzione,non'era un uomo comune.

- Non scherzare con me,pensi che non mi sia accorto delle tue movenze? Del tuo trattenerti? Avanti,mostrami la potenza del tuo vero stile,mostrami la vera forza del tuo pugno.

Akira agì immediatamente,con forza scaraventò via Nobunaga,gli era bastato solo spingere con la mano con la quale contrastava il filo della spada,un moviemnto semplice,ma la cui potenza era stato a dir poco impressionante.

Il Daimyo per contro atterrò un paio di metri più in la,tale era stata la potenza da dover fare leva sulla spada per frenare la corsa,fortunatamente per lui non si era fatto niente,anche perché si era parato con la spada,anche se aveva intuito che il colpo era diretto all'arma stessa.

Dal punto in cui si trovava vide qualcosa di inaspettato,lo yokai aveva assunto una strana posizione,aveva gli occhi chiusi e il corpo era rigidamente dritto,con la mano destra aperta,vicino al volto,mentre la sinistra più in basso vicino al femore,il volto inespressivo emanava una sensazione di calma innaturale,artificiosa,ma in qualche modo potente.

Lo vide più attentamente,il corpo,le mani,la calma,tutto di lui ricordava in qualche modo una figura lontana dalla quotidianità del signore di Owari,non aveva dubbi su cosa stava vedendo.

Era un Buddha,un Buddha in piena meditazione.

Questo era decisamente inaspettato,era la prima volta che vedeva una cosa simile,era una cosa stupefacente,ma ciò non gli avrebbe impedito di continuare a combattere quell'essere,anche perché non'era la posa assunta a preoccuparlo.

Nobunaga avvertiva una strana energia nell'aria,non sapeva bene come definirla,ma era qualcosa di potente,ne era certo,i palmi delle mani di Akira cominciarono ad illuminarsi,come se dentro di esse si fossero accese delle fiaccole,poi aprì gli occhi e si rivolse al suo avversario.

- Come desidera.

Dai palmi,la luce si diffuse in entrambe le mani,tale era la radiosità di quella luce che sembrava avere vita propria.

- MANIFESTAZIONE DELLA LUCE INTERIORE.

Akira si lanciò all'attacco mantenendo le mani aperte,per risposta Nobunaga si mise sulla difensiva aspettando di parare il primo colpo,che arrivò con un colpo di mano,che l'umano parò col filo della spada.

Ma quando pensò di aver ferito lo yokai,vide che dalla mano non uscì sangue,anzi,non comparve nemmeno il taglio,in un qualche modo era come se la luce influisse sul quel punto specifico del corpo e mentre cercava di capire cosa fosse esattamente successo ecco che vide arrivare un secondo colpo,che lui prontamente schivo in tempo.

Fece un passo indietro e anche se aveva schivato il colpo sentì qualcosa sul petto,come se un urto improvviso avesse provocato un taglio e poi lo vide,la parte di kimono che gli copriva il petto si era disintegrata,quasi fosse divenuta cenere,poi,una scottatura,sentiva qualcosa bruciare lungo il muscoloso torace,poi lo vide chiaramente.

Una striscia,una striscia di pelle bruciata gli percorreva il petto da parte a parte,normalmente una persona normale si sarebbe spaventata per una cosa del genere,ma lui invece no,anzi,sembrava incuriosito dalla cosa,fece un sorriso diretto allo yokai eterocromatico.

- Si,ora ci siamo,ora lo so per certo...anche tu,sei un praticante di un arte arcana,non'è forse così?

Akira di rimando sorrise anche lui.

- Ovvio,d'altronde,immagino che anche voi abbiate un segreto da nascondere,o mi sbaglio?Ditemi la verità...a quale scuola appartenete?

Nobunaga sorrise,un sorriso maligno ricomparve sul suo volto,i suoi occhi mostravano l'interesse autentico di chi sapeva dell'argomento di cui stavano parlando,ora n'è era assolurtamente certo.

Quello yokai,non'era una creatura banale con la quale confrontarsi.

Da quanto tempo era che non mostrava la sua verà abilità nel combattimento?Erano stati pochi i momenti in cui aveva dato tutto se stesso per vincere un incontro,ricordava ancora il tempo dell'apprendimento,degli sforzi fisici e mentali per apprendere la sua arte in modo così efficacie,di come aveva compreso che il male,non'era solo una presenza morale all'interno dell'anima,ma qualcosa di ben più complicato.

Quanti ne erano caduti per mano del signore di Owari?Quanti avevano combattuto,sofferto e poi erano morti per aumentare la sua potenza?Quanti ancora avrebbero sofferto per le sue mire di conquista?

Sapeva bene quale fosse il prezzo da pagare e quel prezzo lo aveva pagato per intero.

- Lo vuoi sapere veramente?Allora attaccami di nuovo e vediamo se sarai ancora così sicuro di te stesso.

Disse Nobunaga,allargando le braccia,come a voler sottolineare il suo senso di sfida verso il templare.

Akira fissò per un attimo la figura dell'umano,lo vedeva spavaldo,orgoglioso,quasi stesse scherzando col fato,stava mettendo in gioco la sua stessa vita....e nel farlo si stava gustando ogni momento di quel combattimento.

E poi lo fissò negli occhi,come a cercare qualcosa dentro il suo avversario,un anima,un emozione,un qualcosa che mostrasse un segno di esitazione,ma non trovò niente di ciò che cercava,gli occhi di Nobunaga trasmettevano qualcosa di ben più sinistro.

C'era qualcosa di oscuro dentro quell'uomo,come una qualche potenza che non riusciva a ben definire,l'unica cosa che sapeva con certezza e che non era debole,questo era l'unica certezza che aveva.

E guidato da quell'unica sicurezza,ripartì all'attacco.

Fece un solo scatto,il balzo fu svelto,tanto che a stento si potè vedere il calcio volante diretto alla cassa toracica del folle di Owari,l'impatto sarebbe stato molto più che doloroso.

Lui era li,stava fermo,immobile,come se stesse aspettando il momento preciso per fare la sua mossa,la luna era testimone,il giardino era testimone,le ombre della notte erano testimoni,presto lo sarebbe stato anche lo yokai.

E quando sarebbe giunto il momento,anche quell'uomo,dalla lunga chioma argentea,sarebbe stato testimone del suo vero potere.

Tutto stava per procedere come da programma per Akira,quando all'improvviso,fu buio,non riuscì più a vedere niente,come se una strana tenebra fosse scesa all'improvviso.

Non vedeva più niente,il giardino,il cielo,persino Nobunaga sembrava sparito,poi tutto ricomparve,come se non fosse mai successo niente,tranne per una cosa.

Nobunaga era scomparso.

Un istante fa era davanti a lui,l'istante dopo era sparito,neanche il tempo di toccare terra,possibile che fosse scomparso così velocemente? Chi era davvero quell'umano?

- LE OMBRE DI YOMI.

Akira non ebbe nemmeno il tempo di posare il primo piede a terra che la sua veste si squarciò in un sol colpo,lasciando la parte del corpo del maestro templare completamente scoperto.

Avrebbe voluto girarsi in direzione della voce,ma quando ci provò,sentì un forte dolore alla schiena,che gli provocò un forte brivido in tutto il corpo,tale fu la sua intesità da fargli stringere i denti.

Durò un inezia,ma preoccupato della cosa si toccò il punto colpito,guardò le dita e poi lo vide chiaramente.

Nero.

Il sangue sulla sua schiena era diventato nero.

Percepì una forte aura malvagia provenire da quelle poche traccie del danno sulla sua schiena,a giudicare da quello che aveva subito,dall'intesità e dall'estensione del dolore che sentiva,molto probabilmente era un taglio.

- Allora yokai,come ti sembrava come colpo?

Akira riuscì a girarsi,e poi lo vide,Nobunaga,era girato di schiena,ma la luce dell'astro notturno fece ben vedere cosa aveva provocato il danno,un filo della spada e le dita della mano sinistra del daimyo erano sporche di sangue e li lo vide chgiaramente.

Una malvagia energia oscura pervadeva le mani di Nobunaga,ed insieme ad essa un aura del tutto uguale circondava il suo corpo.

- Non spendere energie per sanare le tue ferite,non ci riusciresti.

- Lo stesso devo dire del mio colpo su di voi,anche se dubito che abbiate capacità curative,le nostre discipline marziali si contrastano a vicenda.

- Suppongo di si.

Nobunaga si girò verso Akira con un espressione più seria che potesse fare,nessun battuta,nessuna frase eccentrica,solo un espressione dura in viso.

- la mia forma di combattimento è originaria di quella terra,alla quale i vivi non è permesso di entrare,un luogo dove il male scorre come se fosse un fiume in piena.

Akira comprese chiaramente di quale luogo stesse parlando,l'espressione di Akira si fece meno accomodante,divenendo neutra,perfettamente piatta,ora comprendeva bene con che uomo aveva a che fare.

- Il dominio del re demone del sesto cielo...avevo sentito parlare di una cosa simile,un arte marziale basata sul male interiore dell'individuo,non conosco molto di questa pratica,ma so che è uno stile maledetto e che pochi ne apprendono i segreti,volete forse farmi credere,che voi conoscete tale stile?

- Come di certo saprai,la pratica di un arte marziale maledetta e considerata proibita,perché essa infrange le regole imposte dal volere divino e dagli equilibri naturali,quello che forse non sai e che la pratica di tale arte comporta un prezzo veramente alto da pagare...e io l'ho pagato in pieno,tu piuttosto,ho visto il colpo che hai usato su di me,la tua forse è un pratica di combattimento buddista?Sarebbe

- Uno yokai buddista?No,la mia scuola è ormai dimenticata da tempo immemore,persino nei tempi antichi erano ben pochi a conoscerla,io sono forse il suo ultimo esponente,poichè la terra della quale è originaria é scomparsa,molto tempo fa.

- Due potenti scuole.

- Due forme di combattimento.

- Ma chi vincerà?

- La luce?

- O le tenebre?

Ed ognuno dei due sfidanti cominciò a manifestare il proprio potere personale in modo più aggressivo,Akira cominciò a rilasciare una potente luce che illuminava il petto,mentre Nobunaga era pervaso da una tenebra lattiginosa,che gli fuorìuscì dal corpo.

Entrambi erano pronti per percorrere l'ultima parte di questo scontro,ormai prossima alla fine,entrambi avrebbero fatto sul serio e questa volta avrebbero fatto sul serio,i muscoli erano pronti,i corpi erano pronti allo scatto,le menti pronte ad elaborare la miglior tattica di approccio,tutto in entrambi stava a significare che lo scontro non sarebbe stata una passeggiata.

Ma tutto ad un tratto,accadde qualcosa di inaspettato.

La tenebra attorno al signore di Owari cessò letamente di esistere,mentre al contempo ritornò in una posizione normale,non più pronto al combattimento,fece girare la spada per una volta e poi la conficcò a terra portando infine le mani a i fianchi.

Akira da parte sua non riusciva a comprendere cosa stesse facendo Nobunaga,era come se tutto ad un tratto non volesse più combattere,tutta via non sembrava essersi calmato,ma anzi,stava guardando aKira come un cane da guardia si accorge di un ladro nel bel mezzo della notte.

- Cosa stai facendo?

Anche Akira assunse una posa neutrale,la luce che emanava dal corpo si affievolì lentamente,fino a scomparire del tutto,fino a quel momento si aspettava di combattere uno scontro violento,com'era nei suoi piani,ma l'eccentricità di quell'inidividuo aveva sconvolto le sue aspettative,per tanto decise di provare con quell'improvviso repentino cambio di programma.

- Non capisco.

Disse Akira portandosi le mani dietro l'osso sacro,in una posizione che metteva in risalto il torace scultoreo.

- Lo sai benissimo,il tuo ingresso improvviso,questo combattimento,questo nostro scambio di colpi,dove vuoi andare a parare?Cosa c'è realmente dietro?

- Il mio scopo e quello di instaurare un rapporto segreto tra voi e me,immagino sappiate già quali beni posso offrirvi,avrete sentito parlare di patti segreti tra umani e yokai.

- Lo so anch'io,so bene dell'esistenza di simili patti infruttuoisi,spesso l'umano che sceglie di aderire a queste strane alleanze e la perdita di qualcosa,solitamente dell'anima,o qualcos'altro che la vittima ritiene prezioso,ma sappiamo entrambi che questo non'è il nostro caso,giusto?

- Esattamente,se è la verità e quella che volete ve la dirò,qui ed ora...Oda Nobunaga,vi chiedo di unirvi a noi e alla nostra causa.

Nobunaga rimase sorpreso da quella risposta.

- Che intendi dire con,"noi"?

Akira fece un piccolo sorriso.

- La nostra esistenza é celata al resto della società,siamo presenti in ogni punto del mondo civilizzato e siamo in circolo da quando esiste il concetto di civiltà stessa,controlliamo ogni aspetto di una nazione,dall'economia alla politica,dai conflitti tra nazioni al controllo delle masse,eravamo presenti quando Himiko comandava sul regno di yamatai,eravamo presenti quando Jimmu divenne il primo imperatore del Giappone,eravamo presenti quando Minamoto Yoritomo sconfisse il clan Taira nella guerra di Gempei e diede inizio allo Shogunato è desideriamo esserci ancora,quando Oda Nobunaga prenderà controllo dell'intero paese.

Un sorriso comparve sul volto di Nobunaga,seguito subito dopo dalle sue mani che si posavano sui fianchi.

- Ah,è una bella storia non c'è che dire,ma,pensi che questo giustifichi la tua intrusione in casa mia?E per cosa?Per venire fin qui a parlarmi di come tu e questa tua magica combriccola segreta della amicizia siate chissà quali grandi cospiratori del mondo,solo per tentaivo di impressionarmi? Andiamo,puoi fare di meglio.

- Mi creda,la sua collaborazione con noi potrà solo giovare ad entrambe le nostre fazioni,mi creda se le dico che io tengo molto a questa nostra alleanza.

Nobunaga staccò una mano da un fianco e se lò portò al mento,non perse la sua aria da autentico eccentrico,ma tuttavia considerò seriamente la proposta,poteva davvero contare sull'aiuto di gente così veramente potente,ammesso che esistessero certo.

Era ovvio che se un dayokai veniva a fare una proposta simile a lui voleva dire solo una cosa,che lo yokai in questione non faceva distinzioni tra razze,certamente questa era una nobile virtù,ma non riusciva a non chiedersi se la cosa sarebbe stata davvero a beneficio della sua campagna di conquista.

Doveva rifletterci ancora prima di prendere una decisione.

- La vera domanda non'è se io decidessi di accettare o di riufitare tale proposta,ma piuttosto,perché mai proporre a me un offerta così vantaggiosa per gli Oda,quando ci sono clan maggiori come i Takeda,gli Uesugi O l'imperatore stesso,perché proprio io?

Akira distolse lo sguardo da quello del daimyo e lo puntò in alto,verso un la luna,che da quella foresta di bambù sembrava aver un aspetto così poetico,quasi sembrasse un atmosfera da favola.

Peccato che della favola li,c'erà solo il suo lato più oscuro,il maestro templare e il folle di Owari,Lo yokai dai mille è più misteri e l'umano che voleva rivoluzionare un intera nazione.

Poche volte nel corso della storia,tanta malignità si era concentrata in un singolo punto del mondo.

- Perché tra tutti i signori della guerra che ci sono in questo paese,voi siete l'unico che sta cercando di aprire nuovi orizzonti,c'è bisogno di uomo come voi per cambiare la stagnante situazione dalla quale il Giappone non riesce più a sbloccarsi,ci sono così tanto guerrieri in questo paese,ma c'è bisogno di un vero demonio per unificare un intera nazione,ho deciso di avere fiducia in voi.

Nobunaga rimase fermo ad ascoltare,era rimasto incuriosito da quelle esatte parole,non sapeva dire se quello dello yokai fosse un falso elogio ho un frase detta con sincerità,doveva ammettere a se stesso che era rimasto colpito dalla cosa.

- Devo riconoscerlo,tu sei una delle poche creature che sanno trattare le parole come se fossero fatte d'oro,ma anche parole così belle necessitano di essere sostenute con forza,se credi davvero in ciò che dici,allora finiamo ciò che abbiamo iniziato e vediamo se Nobunaga avrà intenzione di credere alle tue parole.

Il Templare ormai n'è era certo,identificare Nobunaga come un uomo normale era da cosiderarsi impossibile,a fatica riusciva a capire se quell'umano fosse realmente insano,o stesse recitando,sopratutto quando Nobunaga parlava di se stesso in terza persona,come se fosse un attore che inscena una parte in un opera di teatro,ma era ovvio che non fosse qualcuno da prendere sotto gamba.

Entrambi gli sfidanti tornarono a esercitare il loro potere intrinseco,chi avrebbe vinto? Akira e la sua luce,oppure Nobunaga con le tenebre che dimoravano nella sua anima?

Questa sarebbe stata una risposta che avrebbero scoperto solo combattendo.

E ricominciarono,per l'ultima volta.

Questa volta fu Nobunaga a fare la prima mossa,il suo fu uno scatto rapido,ai limiti dell'innaturale,un veloce pugno con la mano libera,al volto dello yokai fu la sua mossa d'apertura,ma Akira lo schivò velocemente,scartando di lato solo con la testa e in risposta provò a colpire con una testata,ma non diretta al volto,bensì poco sotto la gabbia toracica.

Il daimyo vide il colpo andare verso il basso e come contrattacco parò con il gomito del braccio che teneva la spada,ma proprio quando pensava di attaccare con la lama Akira impresse una forza improvvisa sulla fronte cominciando a spingere come un toro inferocito,Nobunaga si ritrovò con il braccio bloccato,poichè era schiacciato contro il suo torace.

Ma non era uno sprovveduto,nonostante si stesse facendo trascinare,gli venne ovvio pensare im modo contrario,fece un giro su stesso facendo in modo di sbilanciare Akira che andò a finire più avanti e lasciando la schiena scoperta,Nobunaga n'è approfittò per tentare un semplice colpo in verticale,dal basso verso l'alto,contro la spina dorsale dello yokai.

Akira contrattaccò girandosi di centottanta gradi su se stesso,facendo si che il colpo dell'umano andò a vuotò,per poi intrappolargli il braccio armato con la sua morsa di ferro,prendendolo con l'incavo tra il braccio e l'avambraccio che si chiusero sul suo polso.

Nobunaga rispose con un pestone sul piede di Akira,che appena scese dissuase lo yokai da continuare la mossa,ma in compenso Akira colpì il suo avversario nel basso ventre,con un veloce montante a sorpresa,liberandosi così dal piede del signore di Owari.

Restarono fermi per un attimo,in attesa di un azione dell'avversario,a riprendere fu Nobunaga,ma non nel modo in cui Akira si aspettava.

- Rendiamo le cose più interessanti.

Disse l'umano mentre scatto di lato,per poi incominciare a correre,verso tutt'altra direzione.

A quel punto Akira dovette inseguirlo,cosa che per lui non risultò troppo difficile,si muovevano lesti tra il bambù e le felci,nemmeno le radici sporgenti erano un problema così grande.

Akira si trovava dietro a Nobunaga,notando che il signore del castello sembrava più agile di quello che aveva dato a vedere,al contrario Akira risultava essere un buon inseguitore,nonostante l'ampia massa muscolare che al primo sguardo lo faceva sembrare impacciato per quel tipo di attività.

Nobunaga girò la testa un attimo e sorrise verso il templare,sembrava si stesse divertendo,come un bambino che aveva scoperto un nuovo gioco,peccato che il gioco si svolgeva secondo le sue regole.

Improvvisamente decise di usare la sua spada in modo inaspettato,compì un improvviso arco orizzontale,tagliando così le alte piante di bambù attorno a lui che subito dopo il suo passaggio,caddero dietro le sue spalle.

Akira vide le piante cadergli addosso,mossa azzardata,ma astuta,ciò non di meno sarebbe stato facile liberarsi del problema,con forza e velocità,sia di mano che di pensiero,prese la prima delle piante a cadegli addosso,la prese,e la usò per colpire tutte le piante che gli stavano venendo incontro,liberando così il passaggio da evenutuali ostacoli improvvisi.

Il daimyo si accorse di cosa fosse successo e rimase sbalordito da quell'inventiva fulminea,che sembrava così pari alla sua e tuttavia così differente,doveva ammeterlo,quel dayokai era bella gatta da pelare,a quel punto cambiò di nuovo tattica.

Si fermò,senza preavviso,l'ombra sotto i suoi piedi si intensificò ancor di più dando ad una specie di fumo nero,che poco a poco circondò l'area per almeno tre metri in tutte le direzioni.

Akira dovette fermarsi per non penetrare quella fitta ombra che copriva l'uomo al suo interno,tuttavia lo yokai volle fare una prova,caricò di energia una delle sue mani e con un rapido movimento tagliò una porzione della strana tenebra.

Vide che si era dissolta,o per meglio dire,si era divisa,il punto in cui aveva colpito non sembrava essersene andata,semplicemente si era aperta,come se in un qualche modo quella bizzarra oscurità non solo fosse reale,ma anche coscente,come se posseddese una sua intelligenza,o forse era un effetto dovuto ad una rezione con la sua luce,non n'è era certo.

- Che cosa c'è? Hai paura del buio?

Disse Nobunaga con fare provocatorio

- Non'è l'ombra che mi preoccupa,siete voi che quello che mi da preoccupazioni.

Detto questo Akira caricò energia anche nell'altra mano,per poi compiere un unico giro su se stesso e agitare le braccia come se fossero lame.

La nebbià scomparve e al suo posto ricomparve Nobunaga,questa volta a mezz'aria,con l'intento di colpire il templare in momento di svantaggio,la lama era pronta,il colpo non avrebbe mancato il bersaglio.

E infatti non lo mancò,ma non per questo andò a segno,l'affondo della lama venne interrotto prima ancora di colpire la carne,Akira appoggiò le mani al tronco di Nobunaga che subito lo lanciò via,ma quest'ultimo fu lesto a rimediare all'attacco fallito e con una giravolta toccò il suo con i piedi,invece che con la faccia.

- E questa improvvisa voglia di giocare da dove viene? Andiamo,fino a un attimo sembravate pronto ad uccidermi.

Disse Akira nel suo modo cortese ed educato.

- Sto solo cercando di comprendere che genere di combattente sei,ma infondo penso che tu lo abbia già capito.

- Si,l'ultima parte di questo scontro....

- E giunta a compimento.

E nobunaga a questo punto si lanciò contro Akira,puntando entrambe le gambe al volto di Akira,lo yokai rispose subito con una salda posizione di difesa,con le braccia incrociate di fronte al volto e le gambe larghe,tenute bel salde al suolo.

Akira sentì l'impatto con il daimyo,che pesantemente si era gettato contro di lui,fortuna che le braccia dello yokai pararono il colpo,che a giudicare dal peso del colpo si sarebbe certamente fatto del male.

E qui si vide la vera efficacia del posa di Akira.

- POSIZIONE DELLA MONTAGNA.

La forza del colpo di Nobunaga venne rilasciata dalle braccia del maestro,rilasciando una luce ancora più forte che si abbattè sul suo avversario e spingendolo in aria con forza raddoppiata,rilanciato indietro a gran velocità sembrava che stesse per impattare scontrarsi col suolo.

O almeno così sembrava.

Il corpo di Nobunaga sembrò rimettersi in posizione eretta prima ancora di toccare terra,ma appena la toccò sentì che stava scivolando sul suolo,come se la forza di quella manovra difensiva si facesse ancora sentire,ma subito dopo venne bloccato a terra,come se qualcosa lo stesse trattenendo.

Erano due frammenti di quella oscurità che emanava,si era addessata attorno alle sue caviglie,come a volergli fare da appoggio sicuro.

Entrambi ormai era giunti alla resa dei conti,alla parte finale di quello scontro,mancava solo una parte fondamentale.

Si guardarono un attimo e decisero di andare verso la stessa direzione,entrambi sapevano che c'era un solo modo per concludere quella serata in modo esaustivo.

Si girarono entrambi,guardarono un punto ben preciso sulla loro traittoria e si lanciarono,correndo verso il luogo che loro sapevano,per sugellare quella notte,in cui due combattenti di grande valore potessero dare il meglio di se.

Correvano,entrambi alla stessa grande velocità,parallelamente,poi lo videro e saltarono fuori dalla fitta vegetazione,per poi trovarsi li,dove tutto era cominciato.

Il giardino in mezzo alla foresta,l'erba tagliata non poteva nascondere niente agli occhi di entrambi,mentre la luna,la cui luce non veniva filtrata dagli alti corpi verdi delle piante,entrambi ora si mostravano in tutto e per tutto nella loro forza.

Luce e ombra si fecero più forti,entrambi cercavano di manifestare la maggior quantità di potere personale,si misero in posizione,entrambi pronti per la mossa finale.

La faccenda adesso si era fatta veramente seria,a tal punto che Nobunaga lanciò la spada dietro la schiena e infilzandola con un semplice gesto nel soffice terreno,ora avrebbero finito la questione ad armi pari.

L'energia era al massimo.

- LE MILLE CONSAPEVOLEZZE.

- IMPERIOSO ASSALTO DEL RE DEMONE.

E qui giunse l'apice dello scontro,il suo punto più alto,la sua gloriosa fine.

Pugni,una pioggia di pugni che si riversava su entrambi i contendenti,da parte di Akira erano a centinaia i colpi che partivano dalle sue mani,miriadi di piccole luci grandi quanto una delle sue mani circondavano ogni pugno che tirava verso Nobunaga.

Nobunaga stava facendo una cosa molto simile,anche lui era intento a colpire altrettante volte lo yokai,scie oscure seguivano i molti percorsi delle sue braccia,che con forza si gettavano addosso al templare.

Tale era la scarica di colpi che si stava scatenando tra loro due che era impossibile stabilire quanti pugni erano stati scaricati l'uno addosso all'altro e ad ogni colpo seguiva una ferita.

Il corpo dello yokai si stava riempiendo di seri tagli neri,da dove il suo sangue prendeva lo stesso colore,Nobunaga invece veniva sepolto sotto un cumulo di ferite calde come l'inferno,strisce incandescenti bruciavano in più punti il suo corpo,entrambi si stavano riducendo al limite della sopportazione del dolore.

Eppure continuavano,tale era il furore del combattimento che nessuno dei due sapeva più tirarsi indietro,muscoli lacerati,ossa doloranti,i segni di quello scontro erano ormai segnati,non solo sulla pelle,ma anche nell'anima.

In qualunque modo sarebbe finita,sarebbe stata certamente un incontro memorabile.

Ormai erano entrambi a limite delle loro forze,un colpo,l'ultimo per entrambi,l'esito in quel confronto tra giganti.

Ultimo rimasuglio di energia per entrambi,un ultima luce,un ultimo frammento d'ombra.

Entrambi colpirono ancora una volta,mani si stavano avvicinando,corpi stavano per essere urtati per l'ennesima volta,ne sarebbe spuntato vincitore solo uno.

I pugni vennero rilasciati,le nocche scricchiolarono,il dolore fu lancinante,ma nessun dei due trovò ciò che cercava.

Una vittoria concreta.

Invece quello che videro fu ben altro,entrambi i colpi si erano scontrati a metà del percorso,causando così unteriori danni ai lori arti già provati.

Era finita...non come se l'aspettavano,ma era finita.

Entrambui in piedi,doloranti,sanguinanti,ma adesso era finita.

- I miei complimenti,era da molto che non mi confrontavo con un avversario degno di nota,siete un combattente eccezzionale.

Disse Akira con sincerità e tentando un sorriso,cosa che gli riuscì solo per metà.

- Neanche tu sei tanto male,in ogni caso avevo già preso la mia decisione,ho deciso che...

Ma non ebbe modo di finire la frase che qualcosa si frappose tra loro due,per istinto entrambi fece un leggero balzo indietro e videro cos'era.

Due Kunai conficcati nel terreno,entrambi erano stati l'obbiettivo di un attacco simultaneo.

Girarono la testa in direzione dell'aggressore,in alto,verso il cielo scuro.

E li lo videro,una figura vestita completamente di bianco,con protezioni metalliche su braccia e gambe e sulla fronte,con le braccia intrecciate e la luna alle spalle.

- Due mostri si riuniscono sotto la luna, testimone di questa immonda alleanza.

Akira fu il primo a rispondere a tali parole.

- Il diavolo di Iga,so che avete avuto a che fare con Hana,sono felice che non le abbiate fatto del male,era da molto che non ci si vede...Hattori Hanzo,maestro assassino e capo clan dei ninja di Iga.

Disse Akira cercando di mantenere un aspetto altero e forte,seppur ferito e provato dallo scontro.

- Mi ricordo di te,ladro,diverso tempo fa tu e alcuni tuoi compari avete cercato di portarmi via quella...

Nobunaga indicò l'arma che aveva recuperato molto tempo fa,al contrario di Akira non mascherava il suo attuale stato fisico,era affaticato,stanco e segnato dalla lotta,ma nonostante ciò anche lui non dava segno di voler cedere.

- Peccato che non ci siate riusciti...peccato per voi,naturalmente.

Concluse la frase con un sorriso da lupo.

- Nobunaga Oda,il folle di Owari,massacratore,distruttore,empio tiranno dall'anima corrotta dalle tenebre,sappi questo,una nazione costruita con la forza e destinata a cadere con la forza.

- Ma una nazione priva di forza non potrà mai sottomettere il caos e la follia di cui quest'epoca e lorda,fatti da parte e divieni parti del mio nuovo Giappone,oppure resisti e muori,così che io possa sacrificarti sull'altare della storia, a te la scelta.

Seguì un attimo di silenzio,poi,la risposta dell'uomo arrivò.

- Io sono un ombra tra le ombre,così è...e così sara sempre.

E detto questo,intrecciò le mani,fece dei segni con le dita e si lanciò indietro,scomparendo così alla vista di tutti,rifugiandosi nel cuore delle ombre.

Nobunaga fissò per un attimo il punto un cui era precedentemente posato,per poi lasciarsi andare un commento.

- E così sia,uomo nell'ombra.

- Signor Oda...

Il daimyo venne attirato dalla voce di Akira.

- Immagino che la sua decisione riguardo a questa alleanza sia un si.

- Precisamente,anche se adesso non aspettarti che mi fidi te,o della tua organizazzione,so per certo che sai più cose di me,riguardo a tutta questa faccenda.

- Naturalmente,ora se mi vuole scusare,io e il mio seguito ci allontaneremo dalla vostra proprietà,le auguro buona notte.

E così dicendo Akira si allontanò verso la foresta di Bambù,lentamente,senza fretta,come se la situazione fosse stata delle più tranquille,come se le cose fossero andate esattamente come voleva.

Un passo,poi un altro,ogni cosa era stata misurata,ogni cosa era andata a vanrtaggio suo e dei templari,presto avrebbe colto i frutti di quell'unione tanto vantaggiosa,il gran maestro aveva rischiato la vita per rendere reale quella possibilità,aveva giocato il tutto per tutto.

E aveva vinto,tecnicamente era stato un pareggio,ma lui sapeva bene che non tutte le vittorie si possono misurare con la sola forza dei muscoli,o con piani tempestivi,le vittorie migliori sono quelle durano nel tempo e col passare di esso.

La pazienza era certamente una dote che ha lui non mancava.

- Posso farti una domanda?

Disse Nobunaga dal nulla.

Akira si girò in direzione del suo interlocutore.

- Certo,cosa volete sapere?

Chiese Akira in modo interrogativo,come se fosse realmente interessato alla cosa.

- Per caso conosci uno yokai dalla lunga chioma argentea,con occhi di chi non sopporta il mondo intero e il segno di una mezzaluna sulla fronte?

Chiese Nobunaga con incredibile naturalezza,come se fosse la domanda più normale del mondo.

Akira rimase un attimo sulle sue,come se la sua mente dovesse analizzare attentamente quale risposta dare in proposito.

Aveva sentito bene la domanda,sapeva bene che quella descrizione poteva essere associata solo ad una persona sola,ma per curiosità cercò di comprendere appieno quella richiesta.

- Forse,ma posso sapere il motivo di tale richiesta?

- Posso solo dire che lo sto cercando da molto tempo,sai,questa è una domanda che ho fatto ad ogni yokai che ho sconfitto,immagino che un tipo come lui non passa inosservato,dico bene?

- Dice benissimo,tuttavia al momento non é raggiungibile,il nostro nemico in comune lo ha portato via chissà dove.

- Capisco,immagino che tu lo conosca meglio di me.

- Lo conosco da tutta una vita e si fidi,non'è semplicemente un modo di dire.

- Interessante,ma immagino che per ora non mi direte di più,non'è vero?

- Non siamo ancora così intimi da darvi maggiori informazioni,col tempo,se non ci saranno disguidi tra di noi,le garantisco che avrà le informazioni che cerca.

E Akira si decise ad incamminarsi verso la sua uscita con impeccabile stile,ma prima di scomparire completamente disse le sue ultime parole,prima di uscire di scena.

- Sesshomaru...la prossima volta che chiederete di lui in giro,fate questo nome,questa è l'unica informazione che posso darvi per il momento.

E si dileguò,com'era apparso,se nè andò.

Nobunaga innalzò lo sguardo verso la luna,chiuse gli occhi,rilassò il volto e poi tirò un sospiro di sollievo.

- Sesshomaru...ora so quale nome scrivere sulla tua lapide,ora so,il nome della vittima sacrificale più importante.

E con questo ultimo commento si allontanò,pregustando il momento in cui si sarebbero incontrati,il folle di Owari ora poteva contemplare il nome dell'uomo che sarebbe stata la pietra miliare del suo dominio.

E si allontanò,per tornare da coloro che gli erano leali,che lo avrebbero seguito in quella scia di morte,distruzione...e rivoluzione,il progresso sarebbe arrivato sulla punta della spada.

Due uomini si erano scontrati quella notte,due combattenti si erano sfidati per vedere la vera potenza che entrambi possedevano,due sinistri individui avevano stretto un accordo segreto per decidere il destino del sol levante.

Il re demone del sesto cielo e il gran maestro dell'ordine dei templari.

Un concentrato di male all'ennesima potenza.
  
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