Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    16/07/2018    2 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XVII.
RICORDI
 
Rapunzel tornò a casa nei giorni seguenti e venne accolta dal calore della famiglia, degli amici e di tutti coloro che le volevano bene. Lei, però, non era felice.

Trascorreva le giornate nella sua stanza con la chitarra sulle gambe, intenta a studiare la parte per il concerto di Natale che si sarebbe tenuto nei primi giorni di dicembre.

La sua chitarra le era mancata molto ma suonare la faceva riflettere sulla sua situazione.

Rapunzel non avrebbe più potuto fare molte cose.

 Le avevano consigliato di non andare più in aereo, di non salire su montagne troppo alte, di non immergersi troppo sott’acqua, di non trattenere mai il respiro, di non fare giochi adrenalinici e di non suonare il flauto.

Queste raccomandazioni abbracciavano i primi due mesi di convalescenza poi, per il resto, i medici avevano detto a Rapunzel di fare ciò che si sentiva senza diventare schiava della paura.

Alla fine aveva quasi 18 anni e non poteva vivere come se stesse per morire da un momento all’altro!
Rapunzel, però, era traumatizzata.

La paura la stava mangiando dentro.

In ospedale è come se il tempo si bloccasse e desideri solo uscire e ricominciare a vivere ma, una volta fuori non sai più come si faccia.
Una volta fuori vorresti solo ritornare in ospedale perché, almeno lì, ti sentivi al sicuro.

 Nella vita, invece, i pericoli e le difficoltà ti immergono e non sai se ci sarà sempre qualcuno pronto a salvarti.
E’ un grande cerchio, un grande paradosso.

Rapunzel, inoltre, era preoccupata per la questione dell’endometriosi motivo per cui avrebbe vissuto tutte le prossime mestruazioni con l’ansia per timore di rivivere l’inferno dei giorni precedenti.

La situazione si stabilizzò nel giro di settimane anche se la ragazza continuava ad avere crisi di panico e di ansia. Flynn aveva già messo in conto questa fragilità e cercava di spronare Rapunzel ad affrontare la vita e tirarsi su, ma sapeva che avrebbe dovuto pazientare. La sua ripresa psicologica non poteva essere immediata.

La loro storia procedeva a gonfie vele. I genitori della ragazza furono molto felici della presenza di Flynn: era l’unico in grado di dare sicurezza e protezione alla figlia. Anche il gruppo accolse felicemente la storia d’amore affermando che nella vita di Flynn, finalmente, era arrivata “una gioia”.

A parte la lenta ripresa di Rapunzel, la tranquillità tornò a regnare nel gruppo. Anna e Kristoff trascorsero tutto il mese di novembre tra baci, coccole, studio e uscite mentre Elsa e Jack non si erano ancora sciolti. La malattia di Rapunzel aveva permesso ad entrambi di non soffermarsi troppo sulla propria storia ma volevano comunque migliorare ed iniziare ad essere una coppia normale.
 
 
 
Inizio dicembre.

Dicembre inaugurò l’arrivo della stagione più fredda e bianca dell’anno. La città aprì le porte all’inverno che portò un’ondata di novità. Foglie secche cadute per terra, alberi spogli, freddo pungente, ghiaccio sulle strade, nebbia, influenze ma anche tante cose belle come: la cioccolata calda, i biscotti, i dolci, le vie che iniziavano a vestirsi di decorazioni e luci, gente avvolta in sciarpe e berretti che preparava sorridente il presepe fuori dalle chiese, bambini che guardavano speranzosi il cielo in attesa di qualche fiocco di neve e le canzoni natalizie che rimbombavano dai telefoni, dalle radio e dal web.

Anche l’atmosfera a scuola cambiò. I professori fissarono meno verifiche, iniziarono a dettare i compiti delle vacanze e ad interrogare solo chi doveva recuperare qualcosa. Flynn, per la prima volta in tanti anni di scuola, aveva tutte le materie sufficienti.

“Ciao ragazzi come è andata oggi?” chiese Merida una volta unita al gruppo dell’intervallo.

“Bene dai… non ho giù niente!” rise Flynn tenendo per mano Rapunzel.

“Avete visto Elsa?” chiese Jack guardandosi intorno.

“Hey, è la tua compagna di classe mica la nostra.” Scherzò Flynn e il suo sorriso venne spento dalla visione di Elsa in lontananza. La ragazza era appena uscita dal bagno delle femmine ed era stata bloccata in corridoio da Pitch Black, stranamente senza scagnozzi.

“Ancora?! Smette Hans e adesso inizia lui?!” tuonò Jack stringendo i pugni e, senza ascoltare i compagni, si diresse verso la ragazza.

“La finiamo?!” disse lui mettendosi in mezzo. Il bullo lo squadrò da cima a fondo ed iniziò a spintonarlo.

“Frost, da quando prendi posizione?!”

“Lasciala stare hai capito?!” disse lui prendendolo per il bavero.

“Hey calmo, me ne stavo andando già di mio. Tienitela pure quella lì, tanto non la darà mai a nessuno. Ho fatto l’ultimo tentativo. Vado a cercare un’altra ragazza” concluse lui guardando con faccia schifata la ragazza per poi puntare gli occhi su una nuova preda ed allontanarsi.
“Perché non stai più attenta?!” la sgridò Jack una volta allontanato il cattivone.

“Pensi che me le cerchi?!” si incupì lei facendo notare il suo dispiacere.
 
“No… scusami hai ragione. E’ che sei così bella! Tutti cercano di portarti via” si calmò lui spostandole una ciocca di capelli. Lei lo abbracciò ma non rispose. Ancora quella timidezza. Quando se ne sarebbe andata?!


 
La sera Judy era intenta ad impacchettare i regali di Natale per i suoi amici. Aveva preparato qualcosa di speciale per ognuno di loro. Alla fine quel gruppo era diventato la sua salvezza. Gli amici la facevano stare bene, sentire protetta e amata… proprio ciò di cui aveva bisogno dopo quegli anni traumatici che nascondeva dentro di sé. Stava sistemando il fiocco per il dono di Merida quando una mail comparve nella sua casella di posta elettronica. Mail da uno sconosciuto.

“Tic, tac, tic, tac… stiamo impacchettando i regali eh?! Anche io ho preparato un bel regalo per te che riceverai a breve…conta bene: tic,tac,tic,tac. Ho voglia di giocare un po’…vediamo quanto ci metterai a capire di che cosa parlo”

Un’altra sera rovinata, un’altra volta la paura bussò alla sua porta. Ancora quella persona era riuscita a trovarla?! La ragazza chiamò gli zii e raccontò tutto. Solo loro erano a conoscenza della situazione che, però, presto non sarebbe più stata un segreto.
 
12 anni prima…

Era la notte di Natale e il paese era raccolto nell’auditorium per ammirare lo spettacolo organizzato dalle classi elementari. Quell’anno il tema era incentrato sui desideri. Ogni bambino recitava un piccolo monologo in cui, aiutato dal giusto costume e dagli insegnanti, esprimeva il sogno più grande che portava nel cuore.

Una bambina di 7 anni, alta e magra, era pronta a salire sul palco. Le sue iridi violacee scrutavano la scena circostante catturando immagini di bambini in lacrime e spaventati per la recita. Lei, invece, sorrideva ed era felice. Era la bambina più intelligente e determinata della scuola, un vero e proprio genio.

Recitare non la preoccupava, in realtà nulla la preoccupava.

 I genitori, durante la sua infanzia, non dovettero mai asciugare una sua lacrima perché la bambina non le aveva mai versate. Quando si faceva male si rialzava subito ed era spesso lei stessa a calmare la madre, aiutava in casa, non strattonava mai il padre mentre facevano la spesa implorandolo di assecondare qualche capriccio…insomma era una bambina grande, forse fin troppo.

Solo in una cosa non si dimostrava ancora adulta: lei sognava…cosa che gli adulti non fanno più.

Sognava un futuro migliore per tutti, un mondo più bello dove la giustizia e la felicità potessero regnare.

Questo era il tema del suo piccolo monologo.

Dopo altri tre bambini che parlarono del desiderio di comprare un cane, di avere un fratellino e di diventare calciatore, si intromise la piccola dagli occhi particolari che, con le parole giuste, colpì il pubblico spiegando a tutti il suo sogno di diventare un poliziotto. Il poliziotto era per lei quella persona disposta a rischiare tutti i giorni la sua vita per gli altri cercando di ristabilire la pace e la calma per la comunità.

Dopo l’applauso e la fine della recita, la bambina raggiunse una coppia di giovani sposi che l’attendeva all’uscita del teatro.


“Sei stata bravissima” disse l’uomo accarezzando la testolina della piccola.

“L’ho fatto soprattutto per me, per voi, per il mio fratellino o sorellina” disse la bambina accarezzando il pancione della madre.

“Hai dato un grande esempio Judy. La gente conterà molto su di te. Devi sempre dare il meglio”

“Ci proverò sempre. Io voglio rendere il mondo un posto migliore”
 
Presente…
 
La ragazza si svegliò di soprassalto nella notte. Dopo la mail dello sconosciuto, Judy dormì male. Tutte le notti riviveva un momento della sua infanzia. Frammenti di vita che costudiva gelosamente nel suo cuore. Gli unici attimi che le ricordassero la sua famiglia.
 
Quella famiglia che ora non aveva più e che, risognando ogni notte, la faceva piangere al buio.
  
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