Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    19/07/2018    2 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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XX.
FIREWORK

31 Dicembre

I genitori di Elsa ed Anna, essendo benestanti, possedevano molte case delle quali si prendevano cura. Le ragazze ne amavano due in particolare: una in montagna e una presso un lago che usavano rispettivamente per l’inverno e per l’estate.

Ogni anno erano solite partire con il gruppo il 31 dicembre e tornare a casa intorno al 3 gennaio. Quell’anno, però, sarebbe stato tutto diverso perché all’interno del gruppo si erano instaurate delle coppie: Flynn e Rapunzel, Jack ed Elsa, Anna e Kristoff. Si erano organizzati con due macchine guidate da Jack e Flynn. Judy aveva preferito rimanere a casa per sicurezza…uscire così allo scoperto sarebbe stato troppo rischioso e così Hiccup e Merida si ritrovarono in mezzo agli amici innamorati e in preda agli ormoni.

La casa era collocata in un grazioso paese di montagna, molto affollato durante il periodo natalizio per via delle bancarelle che ogni anno occupavano le strade fino all’Epifania. Il caos era loro molto gradito perché anche i ragazzi usavano scatenarsi durante l’ultimo dell’anno.
L’abitazione era in legno suddivisa in tre piani. Al primo piano era presente la cucina e il soggiorno mentre gli altri due erano adibiti alle camere dove, in genere, si finiva per dormire maschi separati dalle femmine, ma quell’anno, forse, sarebbe cambiato tutto.


Appena entrati nella casa, i giovani furono felici di trovarla già calda e pulita come ogni anno e si misero all’opera per preparare la serata.
Elsa e Rapunzel si misero in cucina a preparare lenticchie, polenta e salsiccia mentre, i ragazzi, stappavano bottiglie per inaugurare il tutto con un bell’aperitivo.

“Bene ragazzi, primo brindisi di stasera lo dedichiamo a…”

“Rapunzel e tutte le fatiche che ha affrontato in quest’ultimo mese!” propose Anna alzando il primo bicchiere di prosecco e, appena finito il primo giro di cin-cin, trangugiò tutto velocemente.

“Oh vacci piano… abbiamo tutta la serata ancora!” la sgridò Hiccup picchiandole dentro.

“Esatto Kristoff dille qualcosa… non la vorrai mica ubriaca la prima sera che dormirete insieme” rise Flynn.

“Vorrei sottolineare il “dormirete”” ribadì Jack facendo l’occhiolino a Flynn.

“Wowo calma eh! Mi fa senso pensare a queste cose…ricordate che sono la sorella di Anna e la nostra famiglia non è d’accordo” puntualizzò Elsa tanto per fare la precisina. Sapeva bene come la pensavano i suoi genitori a riguardo ma, da quando stava con Jack, il suo corpo aveva iniziato a cambiare e a provare sensazioni nuove…non voleva essere lei a fare da balia ad Anna.

“Ah già loro sono da sesso dopo il matrimonio, peccato che di questi tempi ci si sposi a 30 anni e il povero Kristoff come farà ad aspettare?!” scherzò ancora Flynn ricevendosi un pugno affettuoso da Rapunzel anche se era divertita dalla conversazione.

Il gruppo cambiò argomento e consumò la cena tra battute e allegria finché Merida non tirò fuori il discorso Judy.

“Ragazzi so che magari non è il momento ma volevo chiedervi di Judy…mi sta preoccupando un po’. Non è venuta con noi, sapeva qualcosa in più dell’incidente a scuola, ultimamente è taciturna e preoccupata”

“E’ vero… penso che ce ne siamo accorti tutti. In questi mesi è cambiata tanto. E’ passata dall’essere psicopatica a normale ma è ovvio che ci nasconda qualcosa” disse Flynn versandosi un bicchiere di coca cola.

“Ragazzi, non dimentichiamo che lei si porta una sofferenza dentro. Alla fine le sono morti i genitori solo un anno fa. Lei è figlia unica e ha solo gli zii. Deve essere dura cambiare città, vita, famiglia in così poco tempo” ipotizzò Elsa ritirando i piatti.

“E’ vero…” sospirò Hiccup triste ed ecco che il silenzio appena creatosi venne rotto dal rimbombo dei primi fuochi d’artificio in lontananza. La serata era già volata e mancavano solo 5 minuti alla mezzanotte.

Ognuno afferrò al volo il proprio cappotto e si precipitò fuori a parte Flynn che aiutò Rapunzel ad incappucciarsi per bene perché, essendo ancora cagionevole di salute per colpa del bombardamento farmacologico, doveva proteggersi dal freddo.
Fuori c’era un’aria pungente che costrinse il gruppo a coprirsi il volto con la sciarpa lasciando scoperti solo gli occhi. Il cielo era punteggiato di stelle, sporcato solo da alcune nubi temporanee dovute allo scoppio dei petardi.

Kristoff cinse Anna da dietro ed insieme si preparano a vedere i fuochi d’artificio, Elsa e Jack si tenevano per mano mentre Flynn teneva stretta Rapunzel in un abbraccio.

Hiccup e Merida rimasero in disparte leggermente imbarazzati dalla scena.

“Sai bene cosa succederà a mezzanotte vero?” chiese lei.

“Si baceranno tutti tranne noi”

“Già…tranne noi” rise lei guardando le stelle.

3,2,1….. BUON ANNO!!

Il gruppo iniziò ad urlare, fischiare e nel cielo esplosero decine di fuochi artificiali che lo invasero con i loro colori sgargianti.

Hiccup, visto che le altre coppie si sbaciucchiavano, iniziò a ridere e, inebriato dall’alcool che circolava nelle vene, disse:

“Ma si dai baciamoci anche noi”

Merida, anche lei svampita per gli alcolici, rise ma accettò la sfida. Alla fine erano solo amici ma un bacio ci stava. Era da tanto che non baciava qualcuno e almeno non si sarebbe sentita un pesce fuor d’acqua.

Così i due ragazzi iniziarono a baciarsi ed assaggiarsi. Il loro bacio non durò molto ma venne notato dal gruppo che rimase scioccato.

“Ma che diavolo state facendo?” domandò Jack in preda alle risate di fronte alla scena. Gli altri erano sconvolti ma, una volta notati i due amici piegati in due dal ridere, capirono che doveva essere uno scherzo.

“Brindiamo a noi”

“Brindiamo alla maturità”

“Brindiamo alle sedie!”

Questi furono solo alcuni dei brindisi che si scambiarono una volta rientrati in casa. Gli amici rimasero svegli altre quattro ore ridendo, bevendo ancora, giocando alla play station o ad altri giochi e mangiando fette di pandoro e panettoni.

Verso le 4 i leoni iniziarono a sbadigliare e a stancarsi motivo per cui proposero di andare a dormire.

Le ragazze avrebbero dormito insieme in una stanza e stessa cosa i ragazzi in un’altra. Rapunzel, però, avrebbe dormito con Flynn. I due non avrebbero concluso nulla perché per Rapunzel la notte era traumatica. La ragazza, da quando era uscita dall’ospedale, soffriva di attacchi di panico che la tormentavano soprattutto la notte e la vicinanza di Flynn la calmava.

Elsa, invece, non si sentiva ancora pronta per dormire con Jack perché, alla fine, stavano insieme veramente da soli 5 giorni.

Merida, Elsa ed Anna preparano i vari letti e si sdraiarono. Merida prese sonno subito, mentre le altre due no.  Anna, credendo di trovare Elsa addormentata, si alzò silenziosa dal letto dirigendosi verso l’uscita più furtiva che poteva ma la maggiore la bloccò subito.

“Ti ho vista, dove vai?” bisbigliò Elsa raggiungendola sul ciglio della porta.

“Oh Elsa… so che non dovrei ma ti prego. Vorrei tanto trascorrere la notte con Kristoff”

Elsa se l’aspettava ma non sapeva cosa fare. In quel momento essere tua sorella può essere un’arma a doppio taglio. Sapeva bene come la pensavano i genitori: niente rapporti prima del matrimonio, no alla convivenza e al dormire con persone dell’altro sesso. Tutti valori ed idee che inculcavano loro fin da piccole e che Elsa, in parte, condivideva. Cosa avrebbe potuto fare? Incarnare il ruolo della sorella rompiscatole e spiona o della sorella buona che pensa al bene dell’altra?

Sapeva che dandole il via libera avrebbe concesso anche i gesti che sarebbero nati dal “dormire” insieme, ma non aveva voglia di mettere il bastone tra le ruote. Anna era la sua migliore amica, non solo una sorella. Il solo anno di differenza che le divideva non precludeva il diritto di considerarsi maggiore, migliore o quant’altro. Elsa non sapeva ancora quali sentimenti meravigliosi si celassero dopo mesi di relazione, cosa che stava provando Anna. Un giorno, magari, anche lei e Jack avrebbero intrapreso la scelta di condividere attimi o nottate insieme e Anna avrebbe dovuto ricambiarle il favore.

“Anna… sei sicura?”

“Sì Elsa… so che mamma e papà non sono d’accordo ma io sono grande ormai. Non dico questo perché ho voglia di ribellarmi ma perché semplicemente non condivido le loro idee. Io amo Kristoff e non vedo nulla di male nello stare insieme una notte.”

“Ok sorellina, ti copro io. Ti prego però, state attenti ma soprattutto, se lo farete, fatelo col cuore”

Anna fu sorpresa del consiglio della sorella e, dopo averla abbracciata, si diresse verso una camera matrimoniale al terzo piano dove l’attendeva Kristoff.

I due non si scambiarono nessuna parola perché le loro bocche si unirono immediatamente. Passò qualche secondo e il bacio, rendendosi ardente, costrinse i due a sdraiarsi a letto dove Kristoff, con gesto deciso, rimosse la maglia di Anna che rimase lì con il seno scoperto.

“Niente reggiseno?!” domandò lui osservandolo con occhi innamorati.

“Ho voluto agevolarti” sussurrò lei languida spingendo la testa di lui sempre più in basso. Kristoff amava ogni centimetro di quella pelle perfetta. Anna aveva un corpo mozzafiato senza imperfezioni.

Ancora qualche minuto ed Anna fu completamente nuda ed assaporava ogni gesto di Kristoff, ogni suo tocco, ogni suo bacio. Il ragazzo le baciava il seno per poi scendere e donarle piacere senza il minimo imbarazzo. I due avevano già imparato a conoscere il proprio corpo nei mesi precedenti anche se Anna l’aveva tenuto per sé. La prima volta che Kristoff sfiorò la sua intimità la ragazza scoppiò in lacrime. Non per dolore o tristezza ma per la gioia! Il contatto del ragazzo le riempiva il cuore e la faceva stare bene! I due avevano imparato fin da subito ad assaporare il sentimento e solo in seguito ad arricchirlo con l’eccitazione, era questo l’ingrediente segreto che permetteva ad entrambi di non trasformarsi in bestie istintive durante le effusioni amorose.

“Kris…voglio fare l’amore con te” sbottò lei lasciandolo impalato mentre muoveva le dita in lei.

“No Anna, io non voglio indurti a quello. Magari adesso l’alcool ha abbassato le nostre barriere mentali ma io non vorrei che…”

“Shhh… sono sobria. L’alcool mi fa girare solo un po’ la testa ma anzi mi fa sentire tutto di più. Io sono sicura…voglio che sia tu” continuò lei.

Lui si sentì onorato delle considerazioni di Anna e, in cuor suo, non vedeva l’ora di poter condividere tutto con lei.

Kristoff si spogliò del tutto lasciando che Anna lo osservasse, prese le giuste precauzioni per l’atto e si posizionò sopra di lei. Il cuore gli batteva all’impazzata. Anna aveva deciso di essere sua, di donargli la sua prima volta.

“Ti prego… se fa male dimmi di fermarmi” disse lui entrando in lei ed iniziando a muoversi piano.

Anna si stava veramente facendo sua e lui, per un attimo, non pensò ai brividi che il suo amico tra le gambe gli inviava, ma al fatto che Anna era sua e voleva lui.
Kristoff era talmente emozionato che dovette trattenersi per far durare il momento di più, Anna era perfetta per lui!

Per la ragazza fu una sensazione indescrivibile, non provava un vero e proprio dolore ma piuttosto un leggero fastidio iniziale.
Non sentiva nemmeno quel piacere di cui tante ragazze parlavano ma per lei era davvero speciale. Kristoff era in lei e lei in lui… questo la emozionava. Non le importava il godimento, non voleva sentirsi appagata o estinguere chissà quale libidine, quelle cose sarebbero venute dopo durante i rapporti successivi.

Concluso l’atto i due si sdraiarono vicini e si addormentarono uno sull’altro, stanchi e riempiti di quella prima esperienza.

Non c’era altro da dire, l’anno nuovo era iniziato con il piede giusto.
  
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