Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: ZeroBaco    20/07/2018    0 recensioni
Non è possibile.
Non importa quanto io mi sforzi, non riesco a credere che loro mi abbiano potuto tradire dopo tutto ciò che ho fatto, dopo aver salvato il loro culo per ben due volte.
Il mio nome è Percy Jackson, due volte salvatore dell’Olimpo e degli Dei che lo abitano, e questa è la storia di come sono stato tradito.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gea, Gli Dèi, Percy Jackson, Quasi tutti, Urano
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non è possibile.

Non importa quanto io mi sforzi, non riesco a credere che loro mi abbiano potuto tradire dopo tutto ciò che ho fatto, dopo aver salvato il loro culo per ben due volte.

Il mio nome è Percy Jackson, due volte salvatore dell’Olimpo e degli Dei che lo abitano, e questa è la storia di come sono stato tradito.

 

Finalmente la guerra è finita, Gea è stata sconfitta grazie agli sforzi dei sette. Dopo la vittoria siamo andati sull’Olimpo per festeggiare e per prendere parte alla cerimonia di premiazione per il coraggio ed il valore dei semidei. In particolare, siamo stati premiati noi sette della profezia, a tutti è stata offerta la possibilità di diventare dei minori, gli altri hanno accettato, ma non io ed Annabeth. Jason è diventa dio minore del fulmine e delle correnti, Leo dio minore del fuoco, Piper dea minore dell’amore, Hazel dea minore delle gemme e Frank dio minore della trasformazione. Io ho chiesto che Ade ed Estia ottenessero nuovamente i loro troni nell’Olimpo, mentre ad Annabeth è stata offerta la possibilità di studiare nella biblioteca di Atena. In seguito, ci siamo divisi: Leo è partito, alla ricerca dell’isola di Calypso; Reyna, Hazel e Frank sono tornati a Campo Giove; Nico è andato negli Inferi, per aiutare Ade con dei lavori, anche se ogni tanto torna al campo; Io, insieme con Piper, Jason ed Annabeth, siamo tornati al Campo mezzo-sangue.

Un mese dopo la guerra sono iniziati i problemi.

Mi stavo allenando con Nico nell’arena quando abbiamo sentito un urlo. Siamo corsi verso la voce ed abbiamo visto un ragazzo scappare da una coppia di segugi infernali. Siamo intervenuti, salvandolo da morte certa, però, mentre gli altri stavano arrivando, lui spinse me e Nico a terra, prendendo una delle nostre spade sbraitando “Ero inseguito da almeno trenta mostri quando questi due sono arrivati, mi hanno lanciato una spada e detto di cavarmela da solo”.

Io e Nico eravamo stupiti “Chirone aspetta non è…”.

“Perseus sono deluso dal tuo comportamento, ritieniti fortunato che lui non si è fatto nulla” Chirone mi mandò uno sguardo carico di rammarico e delusione “Ora dimmi ragazzo, come ti chiami?”.

Prima che lui potesse rispondere sulla sua testa roteava una luce verde, la forma era quella di un tridente. Lui guardò prima noi e poi gli altri, che avevano una faccia sbigottita, quindi ghignò “Il mio nome è Jack Roth”.

“Salutate Jack Roth, figlio di Poseidone Dio del mare, dei terremoti e signore dei cavalli.” Tutti gli altri semidei si inchinarono, mentre Jack non riusciva a smettere di ghignare.

Dopo quel giorno, i miei amici iniziarono tutti ad abbandonarmi: Katie mi accusò di aver rovinato il giardino che lei e la capanna di Demetra stavano coltivando; Travis e Connor mi incolparono di aver rovinato i loro scherzi; e così via. Gli unici che mi sono rimasti erano Talia, che però è impegnata nel guidare le cacciatrici di Artemis, Nico, che passa più tempo negli Inferi che al campo, e Annabeth, la mia sapientona, che era impegnata nello studio di alcuni testi antichi insieme ad Atena.

Durante la notte, ormai, faccio sempre il solito sogno: mi trovo in un luogo buio illuminato solo dalla luce del Sole filtrata dalle nuvole ed una voce, non una voce alla Crono, crudele e oscura, certo,  non che questa non sia altrettanto, e forse più, antica, ma è diversa, ripete sempre la solita frase “Preparati Perseus, perché presto perderai tutto e quel giorno io sarò lì”.

Ma non ho tempo di preoccuparmi di questo, Atena mi ha dato il permesso di sposare Annabeth a patto che le consegni una mela del giardino delle Esperidi. Mi sono quindi messo in cammino, facendo promettere ad Atena di non dire niente ad Annabeth, per farle una sorpresa.

Non dirò che sia stato un lungo viaggio il giardino, anche perché quando hai un pegaso veloce come Blackjack niente è troppo distante. Superare Ladone però mi metteva ansia, non ero sicuro di averlo ancora perdonato per ciò che aveva fatto a Zoe. Una volta entrato fui accolta da quattro familiari figure, le Esperidi.

“Sei tornato semidio” iniziò la prima.

“Sono passati anni da quando sei entrato in questo giardino con nostra sorella” continuò la seconda.

“Dicci, perché sei qui Perseus?” Un’altra domando.

“Vuoi forse passare nuovamente verso monte Otri o sei forse qui per prendere una mela?” Chiese l’ultima.

“Sono qui per provare ad ottenere una delle mele” risposi. Le quattro mi guardarono per alcuni istanti per poi rivolgersi al drago.

“Hai sentito, Ladone?” domandò la più anziana “Un altro è venuto per tentare di superarti ed ottenere una mela”.

Il drago aprì un occhio, mettendomi in soggezione, era enorme, non grande quanto Gaia ma comunque grosso. Dopo alcuni interminabili secondi iniziò a muoversi, spostando verso di me le sue teste posizionandosi per combattere.
Io presi Anaklumos, trasformando la penna in spada, e mi misi in posizione. Ladone mi attaccò con due delle sue teste, abbassandomi schivai la prima e bloccai la seconda con la spada, per poi tagliarla di netto. Il drago sembrò per un momento sorpreso mai poi riprese la sua carica, attaccandomi con le altre teste. Il combattimento stava durando da ore ed io ero messo bene, Ladone aveva perso gran parte delle sue teste e sembrava essersi fermato quindi mi rilassai.                                   
Errore.                                                                                                                    
Cogliendo il mio momento di disattenzione lanciò le sue ultime teste contro di me, riuscii a schivarne due tagliandole me una terza mi morse il braccio. Sentii il veleno muoversi nel mio corpo ma in qualche modo rimasi in piedi, ero troppo vicino all’obiettivo per fallire. Mi lanciai all’attacco e tagliando un’altra testa, lasciandone solo una. A quel punto mi fermai, non volendo infierire ulteriormente, Ladone aveva solo una testa, avevo vinto.

Vidi le Esperidi avvicinarsi a me, poi chiusi gli occhi e caddi, sprofondando nell’oscurità.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: ZeroBaco