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Autore: _M4h_    23/07/2018    2 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi! Siccome ogni promessa è debito ecco il capitolo extra. 
Ma non preoccupatevi, martedì, quindi domani, posterò un capitolo come sempre.
Mi dispiace per l’attesa, avevo previsto di postare questo capitolo prima ma è stata una settimana piuttosto complicata..
Ma ora bando alle ciance e Enjoy..

 
2018 – Salto Temporale - Tokyo
 
E’ una calda a bella mattina di maggio e la città si sveglia dolcemente.
É una classica e tranquilla mattinata per tutti, tranne per i poveri inquilini dello stabile Yotsuya nel centro di Tokyo, poiché un certo Miroku ha deciso di fare una sorpresa al suo migliore amico presentandosi alla sua porta alle 09h25 del mattino.
“Allora Inuyasha, vuoi aprire la porta? Sono ore che sono qui fuori.. tra l’altro penso che la tua nuova vicina abbia chiamato la polizia...” aggiunse sottovoce l’ex-monaco.
In quel momento la vicina decise di uscire per vedere il motivo di tutto quel tranbusto “Hello!  Buongiorno cara fanciulla, mi sta fissano in quel modo perché desidera chiedermi un appuntamento?” chiese ammiccante il ragazzo in direzione della vicina, la quale spaventata rientrò in casa.
“No, no, davvero non ha alcun motivo di aver paura. No la prego, non chiami la polizia.. in cambio le potrei dare il mio numero.. NO! non sono un maniaco!” aggiunse Miroku sentendo la vicina minacciarlo di chiamare la polizia, da dietro la sua porta.
“Ehi Inuyasha apri la porta, questa é tutta colpa tua..” gridò ancora di più Miroku, al che la vicina apri leggermente la porta e incominciò a fissarlo in malo modo con il telefono pronto in mano “no guardi dolce fanciulla é il mio amico, é colpa sua, ha il sonno pesante se non busso forte non sente.. é l’età capisce? Sta diventando vecchio e gli acciacchi si fanno sentire... Oh! ciao Inuyasha !” disse l’ex-monaco vedendo il suo amico aprire la porta in boxer, con i capelli alla rinfusa ed uno sguardo truce.
“Miroku piantala o sveglierai tutti i vicini! Entra muoviti!” disse guardando l’amico “No signora davvero non ha alcun motivo di chiamare la polizia.. sono già qui !” rassicurò la povera vicina.
“Allora come va amico?” chiese Miroku sorridente. Inuyasha aveva una voglia irresistibile di spaccargli la faccia ma si ritenne. Era suo amico dopo tutto.
“Possibile che ogni domenica mattina sia la stessa storia con te Miroku?” chiese infine Inuyasha
“Che ingrato! Io vengo qui per farti compagnia con una favolosa colazione e tu che fai ? ti arrabbi?” chiese fintamente scioccato Miroku.
“Guarda che non é colpa mia se Sango la domenica é assente tutto il giorno per le sue gare sportive! Tra l’altro ritieniti fortunato che Kagome doveva lavorare stamattina altrimenti ti avrebbe ucciso.. lo sai quanto odia queste cose” concluse Inuyasha.
“Si si va bene ma ora parliamo di cose veramente importanti ! Hai piani per stasera?” chiese l’ex-monaco.
“No, no e ancora no. Miroku, io con te non esco!” disse Inuyasha
“e perché scusa?” chiese l’uomo esterrefatto.
“Perché? Mi chiedi perché? Perché l’ultima volta mi hai trascinato ad una festa universitaria dove la maggior parte dei partecipanti erano ragazze ubriache marce” gridò Inuyasha.
“Eh vabbé quante storie.. ce ne siamo andati via subito..” prima che potesse finire la frase Inuyasha esplose
“No Miroku non subito ma due ore dopo e solo perché ti ho portato fuori con la forza”
“Vabbé quasi subito” si scusò l’ex-monaco.
“Miroku, tu ti rendi conto che hai 29 anni vero? E soprattutto tu ti rendi conto che diventerai il loro professore? Non sei più uno studente” disse Inuyasha disperato.
“ Ma si lo so... sono loro che mi invitano non posso mica deluderli cosí”
“Tu sei senza speranze, lo sai vero?” chiese infine il mezzodemone.
“Ahahaha perché cambiare la perfezione?” rispose Miroku “mah quindi.. vieni o no stasera?”.
Inuyasha non poteva credere a quanto potesse essere insistente il suo amico. Richiamò a se tutta la ben poca pazienza di cui era dotato e disse “Pensavo di essere stato chiaro ma visto che non é cosí : NOOOOOOOOOOOOOOO non vengo con te stasera monaco corrotto*!!”
“Ma perché? Di dai ti prego non lasciarmi andare da solo..” lo supplico’ Miroku.
“No mi spiace ma Kagome dovrebbe rientrare presto oggi e davvero preferisco aspettarla qui e passare del tempo con lei..” finche mi é possibile ma questo non lo disse ad alta voce.
Miroku intuì la fine della frase non detta e lasciò stare “Ok, dovro’ divertirmi da solo quindi.. ci si vede Inuyasha” e detto ciò parti lasciando Inuyasha da solo nel suo appartamento a rimuginare sul loro passato ma soprattutto sul loro futuro.
Miroku conosceva la sofferenza ed il senso di colpa dei quattro immortali nei loro confronti. Ma proprio per questo voleva approfittare a pieno della vita.
Non voleva passare il poco tempo che aveva da vivere a rimuginare sulla loro situazione, era inutile, la vita era troppo corta per sprecarla ed essere tristi. Soprattutto la sua.
 
Inuyasha odiava restare solo. Gli capitava troppo spesso.
Al contrario di ciò che avevano raccontato ai tre mortali, quando essi morivano, il gruppo si scioglieva. Ognuno emigrava in un luogo, paese e continente diverso. Mettevano quanta più distanza possibile tra di loro. La sofferenza era troppa, e tutta insieme. L’unica eccezione erano Kohaku e Sango, a volte loro si vedevano. Altrimenti il loro “appuntamento” fisso era cent’anni dopo nel villagio di Edo o l’attuale Tokyo. Il mondo era cambiato molto in cinquecento anni ma la loro storia si ripeteva sempre nello stesso tragico modo. Avevano provato a non incontrarsi, a rimanere separati, Sesshomaru aveva anche provato a portare Rin in un altro paese ma alla fine il destino li faceva rincotrare tutti e da quel momento il macabro conto alla rovescia della maledizione si attivava e sette anni dopo Miroku, Rin e Kagome morivano tragicamente.
 
Due. Mancavano solo due di loro e il gruppo era al completo, pensò Inuyasha.
Non voleva perderla, non ancora.
In questa vita era stato fortunato, Miroku e Kagome conoscendosi fin dall’infanzia avevano recuperato i loro ricordi fin da bambini.
Anche lei lo cercava nei volti dei passanti e quando finalmente, nel periodo delle medie, si erano ritrovati Kagome non lo aveva trattato da pazzo o peggio da vecchio pervertito. Certo prima di poter uscire con lei comme ragazzo ufficiale aveva dovuto aspettare parecchio ma ne era valsa la pena, ora era tutta sua.
In effetti la cosa più difficile era stata guardare tutti quei pivelli provarci con lei e non poter reagire come avrebbe voluto.
 
La porta si apri e fece il suo ingresso suo fratello “Buon pomeriggio Sesshomaru!” e come sempre non ricevette alcuna risposta da quello stupido demone se non uno sguardo gelido.
“Tsh! Potresti almeno rispondere.. ah stasera viene Kagome, vuole sapere se vuoi cenare con noi?” Sesshomaru si giro e lo fisso negli occhi per qualche minuto per poi rispondere “No, ho altri progetti” ma Inuyasha poté giurare di aver visto un velo di tristezza attraversare gli occhi del fratello. Anche se forse non era tristezza, era rimpianto, invidia, dolore e amore tutto insieme.
Ironico per un demone che aveva la fama di essere un essere spietato, freddo e senza sentimenti.
“Rin dove sei? Davvero non senti quanto Lui a bisogno di te?” disse Inuyasha in un sussurro.

Continua...
 
*questa frase fa riferimento al manga Gensōmaden Saiyūki che adoro.. se non lo avete letto e/o visto ve lo consiglio.
 
Qualche piccola precisazione necessaria :
1) Ho preferito mantenere i nomi originali per rendere la comprensione più semplice anche se mi rendo perfettamente conto che ho creato una situazione irreale.
2) Nella ff i demoni, i mezzodemoni e gli umani vivono tutti insieme appassionatamente, per questo nessuno si stupisce che i nostri quattro immortali non invecchiano di neanche un’anno.
 
   
 
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