«Come devo comportami se...» A Luca viene da piangere.
Ramona invece è fredda e seria, senza paura: «se morissi davanti a te?»
Luca annuisce.
«Non piangere troppo e non metterti spavento. Chiama la mia famiglia, e al momento di seppellirmi dì loro di mettere nella bara tutti i libri che ci sono nello zaino.»
«Il tuo è una specie di testamento?» domanda Luca, in preda ai nervi.
Sono fermi in una piazza poco affollata, seduti lontano da tutti su una banchina di legno che sporge sul mare.
«Può darsi, non ne ho scritto uno.» risponde Ramona.
Luca scuote la testa, abbassa gli occhi perché non riesce a guardare Ramona in viso. Lei gli stringe le mani, ora c'è meno paura.
I lineamenti sottili di Ramona finiscono per sfiorare quelli di Luca; si punge la pelle con la sua barba incolta.
«Tutto questo non è vero. Per favore, dimmelo che è uno scherzo.» le sussurra lui all'orecchio.
«No, purtroppo.» Ramona lo abbraccia.
Luca la stringe a se talmente forte da farla gemere. E' come se tra quelle braccia lei non potesse morire più. Le bacia la testa, ripetutamente. Piccole lacrime iniziano a bagnare il viso di lui.
«Scusami.» gli dice Ramona con un filo di voce.
«E per cosa?» domanda Luca, tirando su con il naso.
«Per tutto il male che ti sto facendo. Non lo meriti.»
Si baciano sulle bocche, il rossetto di Ramona si consuma. Sorridono, poggiandosi l'uno contro la fronte dell'altra.
Luca ruba tutto il suo profumo e porta Ramona a cercare felicità.