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Autore: janerizzoli    29/07/2018    3 recensioni
Questa è sarà una raccolta Swan Queen dove sarà presente o meno la magia, non sempre le storie saranno ambientate a Storybrooke e non sempre ci sarà Henry ecc...si svilupperanno in base a ciò che mi succede, spero che vi piacciano.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~Sembrava un giorno come tutti gli altri, Regina come suo solito era in aeroporto, il suo lavoro la costringeva a girare molto per il paese.
Aveva appena fatto il check in, nel voltarsi inavvertitamente urtò contro la sacca di una giovane che era proprio dietro di lei.

“ Per l'amor del cielo stia attenta a dove mette questa cosa logora”

“ Veramente è lei che dovrebbe stare attenta, visto che è lei che mi ha urtata”

“ Se lei non fosse stata nel mezzo non sarebbe successo”

Dicendo questo la mora sparì oltre l'enorme folla che aspettava di partire.
Dopo il check in l'aspettava il controllo bagagli mentre era intenta a recuperare tutti i suoi oggetti il metal detector accanto al suo suonò.
Notò che era proprio la ragazza di prima ad averlo fatto suonare, la stessa ragazza passò al poliziotto un tesserini.

“ Capitano Swan, prego passi pure”

( Capitano? Quella giovane era un Capitano?)

Pensò la mora, che la osservò sparire verso il gate.
Era presto e l'idea di un caffè non le dispiaceva, si diresse al bar ordinò un caffè, lo pagò e lo prese ma ancora una volta nel voltarsi urtò qualcuno, facendogli cadere la bevanda bollente addosso non che su se stessa.

“ Non è possibile ancora lei tra i piedi”

“ Noooo, ma si figuri, non si scusi è colpa mia”

Disse sarcasticamente la bionda.

“ Certo che è colpa sua che ci faceva dietro le mie spalle”

“ Quello che ci faceva lei, volevo un caffè, e in effetti l'ho avuto”

“Guardi ora dovrò andare a cambiarmi”

La bionda fece per rispondere ma Regina se ne era già andata.
Per fortuna era previdente e nel bagaglio a mano metteva sempre uno o due cambi, non che tutto il necessario per una perfetta toilette.
Una volta finito si diresse verso il suo gate.
La sala era stracolma, in lontananza vide che proprio al suo imbarco c'era anche quella odiosa ragazza, sbuffo e si avvicinò ma non molto, era insolitamente curiosa, c'era qualcosa in quella donna che la spingeva ad osservarla, era snella, con lunghi capelli biondi che le ricadevano lungo le spalle, il trucco era leggero quasi inesistente teneva in mano un libro, con un po di fatica riuscì a leggere il titolo “ Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.

( Ma è un libro per bambini)

Pensò.
Mentre rimuginava su queste cose un bambino le si avvicinò e iniziò a parlare con lei, gli chiedeva del libro, gli disse che si annoiava e se gli poteva leggere la storia, la ragazza sorrise.

“ Certo che posso ma solo con il permesso dei tuoi genitori”

Poco dopo una giovane donna in evidente stato interessante si avvicinò.

“ Neal, non dare fastidio alla signora, lo perdoni è che si annoia c'è troppa gente e come vede io non posso fare molte cose per fargli passare il tempo”

“ Non si preoccupi non mi stava infastidendo, voleva solo che gli leggessi la storia, se mi dite dove siete seduti mi metto vicino a voi e gliela leggo”

“ Non abbiamo un posto a sedere c'è troppa gente”

“ Come? Nessuno l'ha fatta sedere? Ma in che mondo viviamo? Prego si metta qui al mio posto”

“ Oh no, non vorrei mai....”

Non fece in tempo che la bionda si era già alzata per farle posto.

“ Davvero?”

“ Davvero, io mi metterò qui seduta e leggerò la storia a Neal”

Dicendo questo si mise seduta.

“ Io mi chiamo Emma Swan piacere di conoscerla”

“ Mary Margaret Blanchard piacere mio”

Passò circa un'ora e molti dei voli partirono lasciando alcuni posti vuoti, uno si liberò proprio accanto alle due, Regina neanche sapendo per quale motivo si sedette in quello proprio alle spalle della bionda, la ascoltava leggere la storia al bambino e rimase stupita da quanta passione ci metteva, poco dopo fu chiamato il volo della giovane donna e del bambino che si alzarono e salutarono la ragazza.

“ Non vorrà tirarmi un'altra tazza di caffè addosso vero?”

La mora era sorpresa, come faceva a sapere che era li non si era mai voltata.
La ragazza si girò mettendosi a sedere dove prima cera Mary Margaret.

“ Come faceva a sapere che ero qui?”

“ L'ho riconosciuta dal profumo”

“Dal mio profumo? E come fa ha dei super poteri?”

“ Ahahahah non ho dei super poteri, anzi si uno ce l'ho ma non è questo”

“ E allora come ha fatto?”

“ Qualche tempo fa sono rimasta per alcuni mesi senza l'uso della vista così tutti gli altri sensi si sono acuiti”

“ Non poteva vedere?”

“ No ero completamente al buoi, potevo fare affidamento solo agli altri sensi così ho riconosciuto il suo profumo, devo dire che è molto buono”

“ Gra...grazie...”

La ragazza le sorrideva e uno strano impulso la spinse a scusarsi con lei, cosa che Regina Mills non faceva mai.

“ Mi scusi se sono stata sgarbata prima”

“ Nessun problema ho passato di peggio, un caffè non è niente”

Ora la mora era curiosa, aveva perso la vista, aveva passato di peggio.
La ragazza si rimise a leggere.

“ Perchè legge un libro per bambini?”

“ Non è un libro per bambini, anzi forse dovrebbero essere gli adulti a leggerlo”

“ E di cosa parla questo capolavoro?”

“ E' la storia di una gabbianella che volava felice insieme al suo stormo, ad un tratto si tuffa nel mare, ma un'ondata di petroli la ricopre, raccolte le sue ultime forze riesce a raggiungere un balcone, dove abita un grosso gatto di nome Zorba, la gabbianella è sfinita e Zorba cerca di aiutarla ma la poveretta è in fin di vita e affida a lui il suo uovo dopo avergli chiesto di mantenere tre promesse: Covare l'uovo, Avere cura del pulcino che sarebbe nato, Insegnargli a volare. Zorba promette di prendersi cura del piccolo, la gabbianella dopo aver deposto l'uovo spira, Zorba cova l'uovo, dopo un po dall'uovo esce una gabbianella che venne chiamata Fortunata, Zorba l'alleva e la protegge ma i problemi iniziano quando deve insegnarle a volare, così la porta in cima ad un campanile e le dice che deve seguire il suo istinto all'inizio la gabbianella ha paura ma poi apre le ali e spicca il volo verso il mare salutando Zorba.
Sull'orlo dell'abisso ha capito la cosa più importante- miagolò Zorba, e cosa ha capito- chiese l'umano, che vola solo chi osa farlo- miagolò zorba.
Morale della favola due animali così diversi e nella realtà tanto avversi sono riusciti ad aiutarsi e ad amarsi. E' molto facile accettare e amare chi è uguale a noi. Ma è difficile far entrare nel cuore chi uguale non è.”

“ Gli adulti non hanno tempo per leggere queste fesserie”

“ Fesserie?”

“ Si, fesserie la vita vera è dura e non esiste il lieto fine”

“ Si sbaglia, io l'ho visto, nonostante quello che ho passato ho visto che il bene esiste e continuerò a crederci”

“ Ma cosa vuole aver visto lei, è troppo giovane”

“ Ho visto tante cose”

“ Ma mi faccia il piacere”

“ Senta non voglio litigare”

All'improvviso delle urla attirarono la loro attenzione e con esse una serie di spari molto, molto vicini.
Poi il boato, forte che fece tremare tutto, il fumo denso impregnava l'aria, e ancora urla di gente disperata.
Regina aprì gli occhi non sapeva dove si trovava, era per terra, ma non sapeva come ci era arrivata, sentiva sopra di lei una pressione che le impediva di respirare bene così iniziò a tossire.

“ Tranquilla, ne usciremo”

Una voce a lei famigliare le stava parlando, quando riuscì ad inquadrare l'individuo notò che era la bionda che la teneva sotto di se, e con attenzione controllava ciò che aveva intorno.

“ Dai andiamo dobbiamo uscire di qui”

La prese per un braccio e la trascino dietro un muro, sempre tenendola ben protetta.

“ Cos'è successo?”

“ Credo sia un attentato”

“ Cosa?”

“ Ora dobbiamo solo riuscire a scappare”

“ Ma come facciamo?”

“ Dobbiamo arrivare alle uscite di sicurezza, ce né una circa trenta metri più in giù per fortuna, al mio segnale seguimi”

La ragazza guardò ancora dietro l'angolo.

“ Pronta?”

L'altra annuì.

“ Andiamo!”

Corsero l'ungo il muro attente a non farsi vedere e arrivarono alle uscite di sicurezza.

“ Dai entra”

Fece cenno la bionda, ma con la coda dell'occhio vide qualcosa che la sconvolse, rintanata dietro una colonna c'era Mary Margaret con il piccolo Neal.

“ Devo andare a prenderli”

“ Cosa? NO!”

“ Mi ascolti bene, ora lei entra li dentro, io vado li prenderli e torno qui, so come fare, è il mio lavoro, vada”

Non fece in tempo a dire altro che la bionda si era già allontanata, non aveva la minima idea di quanto tempo era passato ma la porta si aprì di nuovo e per un attimo il suo cuore si fermò, ricominciò solo quando vide dei lunghi capelli biondi uscire dalla porta.

“ Dai andiamo, dobbiamo uscire”

Emma aiutò Regina ad alzarsi, la bionda teneva in braccio Neal e con l'altra sosteneva la giovane mamma, scesero un paio di piani quando Mary Margaret si piegò su se stessa.

“ Mio Dio si sono rotte le acque, non è possibile è troppo presto mancano ancora due mesi”

“ Dobbiamo uscire subito di qui”

La donna cadde ancora a terra.

“ Sta per nascere lo sento”

“ Ascoltami io adesso vado a cercare aiuto, ma torno subito, ok”

Poi voltandosi verso Regina le disse.

“ Per favore si prenda cura del bambino, deve essere molto spaventato”

La mora annuì e prese in braccio il piccolo.

“ Che succede alla mia mamma?”

“ Niente è solo che il tuo fratellino vuole nascere un po prima del previsto”

“ Sorellina”

“ Come?”

“ Sorellina, la mamma ha detto che avrei avuto una sorellina”

La mora sorrise.

“ Che bello, e tu sarai un ottimo fratello maggiore, perchè sei coraggioso, sai anche io ho un bambino, si chiama Henry e adesso stavo proprio andando da lui”

“ Henry può giocare con me?”

“ Certo che può giocare con te”

La bionda tornò.

“ Non ho trovato nessuno, ma ho trovato l'infermeria dobbiamo portarla li”

Così dicendo l'aiutò ad alzarsi e con molta attenzione la portò in infermeria , adagiandola sulla lettiga, dopo di che si assicurò di chiudere bene la porta.

“ Dobbiamo chiamare aiuto, qualcuno ha un telefono?”

Tutti scossero la testa, allora si guardarono attorno su di una scrivania c'era un telefono, Emma corse a prenderlo.

“ Funziona!”

Digitò il numero.

“ Come temevo è occupato”

Riagganciò e compose un'altro numero molto più lungo.

“ Sono il capitano dei marines Emma Swan, chiamo dall'aeroporto di Boston, c'è stato un attentato ho con me tre civili, di cui una donna in stato di gravidanza, siamo nell' infermeria sotto l'imbarco alla donna le si sono rotte le acque necessita subito di intervento....benissimo”

“ Tranquilla arrivano i soccorsi”

La tensione era palpabile ma sembrava che la bambina non avesse più tanta fretta di nascere, dopo circa un'ora o poco più un bussare alla porta le fece trasalire.

“ Capitano Swan è qui?”

“ Si siamo qui ora apro la porta”

Entrarono due militari e con essi i paramedici per controllare la donna.

“ Cos'è successo?”

Chiese Emma.

“ E' stato un'attentato ma a quanto pare da gente poco pratica, purtroppo ci sono molte vittime, siete stati fortunati”

“ Già, l'attentarore?”

“ Erano due, uno si è fatto saltare al controllo l'altro che sparava lo hanno freddato le guardie”

Tutti vennero trasportati all'ospedale per i controlli, nella sala d'aspetto Regina si avvicinò a Emma.

“ Ciao”

“ Ciao, sta bene?”

“ Si sto bene grazie...grazie a lei”

“ Ne sono felice, ha chiamato a casa per far sapere che sta bene? Perchè altrimenti posso usare i miei canali”

“ Si,si ho già chiamato, lei ha chiamato?”

“ Io non ho nessuno da avvertire”

“ Nessuno?”

“ No”

“E ora dove andrà? Non deve stare sola dopo tutto questo”

“ Ci sono già passata, non è un problema, dopo ogni missione torno sempre a casa da sola”

“Giusto lei è...un marines vero? “

“ Si, sono capitano dei marines”

“ E' per questo che mi diceva che ha visto di tutto”

“ Ho visto molto orrore, cose che per molti esistono solo negli incubi peggiori, ma come le ho detto ho anche visto del bene”

“ Ha perso la vista in una missione?”

“ Non ho perso la vista, mi hanno catturata e per tre mesi sono rimasta chiusa al buio in uno scantinato fino a che non sono stata liberata”

La mora aveva le lacrime agli occhi.

“ Scusi, scusi davvero per il mio comportamento sono stata davvero una stronza e lei mi ha salvata”

Dicendo questo abbracciò la bionda, atto veramente alieno per Regina, lei abbracciava solo suo figlio.

“ Non si preoccupi”

“ Ma perchè, perché mi ha salvata?”

“ E' mio preciso dovere difendere le persone e poi lei non so ha qualcosa di speciale”

“ Qualcosa di speciale?”

“ Si ha qualcosa negli occhi che brilla, lo vuole tenere nascosto ma c'è”

La mora sorrise.

“ Senta sig.ra....non so il suo nome”

“ Regina, Regina Mills e può darmi del tu”

“ Senti Regina...quando saremo uscite di qui...io...io se non sbaglio ti devo un caffè”

Emma era in evidente imbarazzo tutta la sicurezza del Marines era sparita.

“ Ne sarei davvero felice”
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UN ANNO DOPO

“Regina ecco questo è per te”

“ Per cosa?”

“ Un'anno fa ci fu l'attentato che ci ha fatte incontrare”

“ Cos'è?”

“ Aprilo”

La mora aprì il regalo, all'interno c'era un libro.

“ Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”

“ Pensavo che forse...”

“ E' bellissimo”

La mora lo aprì all'interno una frase scritta da Emma.

 

Due animali così diversi e nella realtà tanto avversi sono riusciti ad aiutarsi e ad amarsi. E' molto facile accettare e amare chi è uguale a noi. Ma è difficile far entrare nel cuore chi uguale non è.

“ Proprio come noi”

“ Proprio come loro, tu Emma mi hai salvata, mi hai protetta e mi hai insegnato a volare”

Dicendo questo la baciò stringendosi nel suo abbraccio.

“ Sull'orlo dell'abisso ho capito la cosa più importante, che vola solo chi osa farlo”

Fine

In memoria di tutte le vittime di attentati, ogni persona aveva una storia che non potrà mai essere raccontata, ma finché ci sarà qualcuno che crede nella pace il male non potrà mai vincere.

 

 

   
 
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