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Autore: io_sono_piu_forte    29/07/2018    1 recensioni
Le medicine che le hanno dato la salute improvvisamente hanno l'effetto contrario. C'era da aspettarselo, era scritto nelle controindicazioni.
Lei sa che deve morire ma vuole farlo vivendo, ancora un po'.
Per fortuna c'è lui, che ha un mezzo di trasporto per viaggiare lontano e tutto l'amore di lei nel corpo.
Non la solita storia d'amore strappalacrime.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ridono rincorrendosi tra le strade colorate di Taormina. Hanno cenato in un ristorante a base di pesce, e con i piedi che scorrazzano nelle mattonelle della piazza, Ramona e Luca finiscono per solleticarsi i fianchi e il collo come fossero due bambini. Non fanno caso a possibili occhiate da parte della gente, se ne fottono del fatto che a diciotto anni possano sembrare inadeguati, infantili e disordinati giocando in quel modo. Ramona si poggia con la schiena contro la ringhiera arrugginita che divide lo spiazzale dallo strapiombo. Si vede il mare, l'isola Bella, e tutte le barche bianche in lontananza. Sono quasi le nove di sera ma c'è ancora uno spiraglio di luce estiva all'orizzonte.

In un qual modo è bello ricordare di loro. Ramona guarda gli occhi verdi di Luca, e le lentiggini sul suo naso. E' così bello, contaminato, fragile e prezioso.

Lui l'ha notata per primo, mentre lavorava in spiaggia. Lei leggeva un libro -Camere separate- non alzando minimamente gli occhi a quella curiosa presenza priva di malizia. A Ramona non importavano i maschi, fidanzati non ne aveva mai avuti. Luca è il primo e l'unico.

Quanto erano stati belli i pomeriggi in mezzo agli amici, con un lieve imbarazzo di chi ancora ha tantissimo da conoscere. Luca preoccupato per il freddo inverno, per le loro uscite serali che avrebbero potuto indebolire Ramona per la sua maledetta malattia. Teneri i regali culinari che lui le preparava con dedizione, e artistiche le poesie di lei, sempre dedicate al male e al suo amore. Era come se Ramona scrivesse con gli occhi, invisibile, il nome di Luca in ogni verso fabbricato.

Adesso parevano essenziali persino i litigi e le incomprensioni, le lacrime e la rabbia.

Si baciano senza vergogna, privi di ogni volgarità, lì in quel casto paesaggio che pare dipinto. Non si può concepire un universo senza loro. Luca pensa che il mondo non avrà più senso dal momento in cui Ramona sarà morta.

Luca le prende le mani, adora farlo con candore. Delicatamente passa le dita calde tra quelle sottili di Ramona. Si solleticano i nasi con un gioco buffo e infantile, Luca le soffia sulle labbra, Ramona, per ripicca, dispettosamente gli tira un orecchio.

 

Ramona si siede sulle ginocchia di luca a mangiare un cono gelato, alla nocciola e al pistacchio. Il ragazzo si avvicina alla spalla di lei, e Ramona gli sporca il naso con il gelato. Ridono, finché non si affievoliscono.

 «Cos'hai visto in me?» gli chiede Ramona. 

«Tutto quello che adesso amo.»  

Alla radio della gelateria trasmettono un brano dei Ligabue; Eri bellissima.

   
 
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