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Autore: Kim WinterNight    30/07/2018    1 recensioni
In codesta composizione aulica (?) si narrano le appassionanti vicende concernenti i personaggi indicati nel primo capitolo intitolato "Presentazione della band" (quindi, se volete sapere di quali artisti si parla, entrate a leggere), i quali saranno per l'occasione riuniti in una super band a caso di cui non si può esattamente definire il genere né l'entità delle loro “canzoni”.
Il loro nome grind/hardcore è Death of Mortadella Roots, il quale spiega perfettamente la demenza in stato avanzato dei suddetti, nonché l'infermità mentale della sottoscritta.
Se volete sfatare questa mia convinzione, fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi che non sono cerebralmente inetta.
All'interno della narrazione troverete vari personaggi originali, tra cui un componente della band.
Se non conoscete tutti gli artisti di cui scriverò, non preoccupatevi: nella Presentazione ho inserito dei link che vi permetteranno di ascoltarli e di farvi un'idea sul genere delle loro band originarie.
In ogni caso, la storia è accessibile a tutti e si può benissimo prendere come un'originale.
Insomma, buona lettura efpiani!
Genere: Comico, Demenziale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

«Ti caccio dal gruppo!»




Nathalie fa spallucce e guarda storto suo zio.

«Cosa vuoi, Nat?»

«Hai trattato troppo male i tuoi compagni di band, cosa ti aspetti?»

«Niente, che smettano di rompermi i coglioni e di sottovalutarmi! Io sono Dave Mustaine, cazzo!» si inorgoglisce il chitarrista, mettendosi in piedi e battendosi sul petto come un gorilla.

«Ma per favore, piantala!» lo smonta sua nipote, scuotendo il capo.

«Vuoi prenderle, ragazzina?» abbaia lui, per poi scolarsi il resto della sua birra.

I due si trovano a casa di Dave e stanno battibeccando da un po'. Lui non lo sa, ma Nathalie ha preparato una piccola sorpresa al suo zietto preferito, e non vede l'ora di far sì che tutto diventi finalmente reale e concreto.

«Sei un fallito, zio Dave» commenta la ragazza, osservandolo dal divano su cui è comodamente abbandonata.

«Pensa per te! Nessuno mi farà qualcosa di male, sono tutti un branco di buoni a nulla! Vedrai!» si pavoneggia ancora lui, andando in cucina a prendere un'altra birra.

Nathalie riceve un messaggio sul cellulare e sorride tra sé e sé, digitando una risposta veloce.

«Se lo dici tu...»


«Quella merda! Stavolta me la paga!» strilla Fred con rabbia, trascinandosi dietro il suo trolley.

«Sì, gliela facciamo passare noi la voglia di prenderci per il culo!» lo spalleggia Tim C, il quale sembra ancora più alto a causa della furia che lo scuote tutto.

«Forse dovremmo lasciar perdere, ragazzi» mugola Aurélien, tirando su col naso. Si è beccato un raffreddore epocale a causa dell'aria condizionata che ristagnava sull'aereo.

«Col cazzo, hai capito? Col cazzo!» sbraita Joey, avanzando a passo di marcia lungo il marciapiede.

I DOMR non hanno neanche pensato di portare i bagagli in albergo, la loro priorità è quella di braccare Mustaine e fargliela pagare per il riprovevole scherzo che gli ha giocato.

Daron si trascina la sua valigia dietro, indeciso se essere furioso o stanco morto. «Ragazzi, avete tutti ragione, ma io muoio di sonno...» biascica.

«Hai dormito per tutto il tempo, come puoi avere ancora sonno?» lo schernisce Damian perplesso, sorreggendo Carlo per un gomito.

Il percussionista sbadiglia e strascica i piedi, senza proferire parola. È palesemente distrutto, il che non è poi tanto strano, considerando che sono le due e mezza del mattino e lui non è riuscito a chiudere occhio sull'aereo.

«Non me ne sbatte un cazzo, io lo ammazzo!» continua a gridare Fred, mentre Kelsey cerca di farlo ragionare.

Jens alza gli occhi al cielo. «Io ho un mal di testa pazzesco, e mi sento ancora in colpa per l'orto di Serj...»

Daron si batte una mano sulla fronte. «Non me lo ricordare, ti prego! È stato un trauma, non saremmo mai dovuti andare a trovarlo» commenta in tono piatto.

«Okay, ci siamo! Sua nipote mi ha dato questo indirizzo, adesso vedrete! Lo gonfio di botte, giuro!» afferma Fred con risolutezza, fermandosi di fronte a una graziosa villetta dall'aria curata e carina.

«Davvero quello zoticone vive in questo posto? Non se lo merita» borbotta Jens, inclinando la testa di lato.

Tim C non perde tempo e suona il campanello con insistenza, rischiando di affondare il pulsante, tant'è la forza con cui lo preme.

«Se avessi uno stuzzicadenti, lo infilerei qui dentro e lo lascerei così per tutta la notte» ghigna Joey, sollevandosi in punta per leggere la targhetta che spicca al di sopra del campanello.

«Apri, pezzo di merda!» grida Fred, prendendo a pugni il cancello in ferro battuto.

Aurélien starnutisce e si soffia il naso a intermittenza, mentre Damian fa sedere Carlo sul bordo del marciapiede con la speranza che si riposi un poco.

Kelsey sospira e si mette le mani in testa.

Intanto Tim C continua a suonare, ma nessuno apre.


«Zio, datti una mossa! Apri quella fottuta porta, altrimenti questo campanello non smette più di trapanarmi i timpani!» dice Nathalie in preda all'esasperazione.

«Aspetta, prima devo prendere un'arma! Potrebbero essere dei ladri o dei malintenzionati! Dobbiamo proteggerci, Nat!» esclama il chitarrista, mentre rovista con mani tremanti in un cassetto a caso della cucina.

Nathalie evita di fargli notare che lui sa benissimo di chi si tratta, anche perché dall'esterno provengono le urla disumane di Fred, Tim C e Joey.

«Te la stai facendo sotto, eh?» lo punzecchia, sbirciando dalla finestra.

«Chi, io?! Non penso proprio!» Dave brandisce un coltello per il pane e si avvia impettito verso l'ingresso.

«Ah, zio, sei proprio patetico. Su, fai entrare Joey, mi manca già» dice Nathalie con fare annoiato, sfilandogli l'arma di mano e gettandola in un angolo. «Non fare l'idiota, non più del solito almeno. Per favore.»

Lui strabuzza gli occhi e si avvicina alla porta, per poi abbassare la maniglia con cautela.

Sembra quasi che abbia paura di un assalto, e forse farebbe bene a preoccuparsi.

Non appena l'uscio si schiude, infatti, le grida diventano ancora più intense e animalesche.

Dave nota un gruppetto di persone assiepate attorno al suo cancello, ma non si accorge del fatto che una di loro ha già scavalcato.

Joey gli è addosso ancor prima che lui possa fare qualunque mossa, mollandogli una testata in pieno stomaco.

Mustaine rantola e cade all'indietro, ritrovandosi con il culo sul pavimento.

«Joey, tesoro!» strilla Nathalie, infischiandosene della rabbia generale. Senza pensarci due volte, si scaraventa addosso al batterista e lo travolge, buttandolo a terra e mettendosi a cavalcioni su di lui.

Nel frattempo Dave è riuscito a rimettersi maldestramente in piedi, ma subito qualcun altro lo atterra nuovamente: è Fred, furioso come non mai, che ha a sua volta scavalcato il cancello.

Comincia a colpire Dave con forza, mollandogli pugni e cazzotti in faccia, neanche stesse recitando in uno squallido film d'azione.

«Bastardo, figlio di puttana! Ti ammazzo, ti faccio fuori, stavolta hai esagerato!» strilla il cantante, accecato dall'ira funesta che gli fa quasi venire le convulsioni.

Il resto della band si riversa poco dopo nell'ingresso; Tim C si accosta a Dave e gli molla un calcio nelle costole, poi afferra Fred e lo allontana dalla sua preda, rendendosi conto che forse ci sta andando giù un po' troppo pesante.

Nathalie, intanto, sta riempiendo di baci tutto il viso di Joey, strofinandosi su di lui come una gattina in calore.

«Ehi, baby, che fai? Vuoi scopare qui di fronte a tutti?» fa lui sornione, lasciandosi strapazzare da lei.

«Magari, Joey! Sei bellissimo!» frigna Nathalie senza ritegno, proseguendo con il petting spudorato, sotto lo sguardo terrorizzato e schifato di Damian e Aurélien.

Carlo, invece, dorme beatamente con la testa contro la parete, seduto sul pavimento. Sembra non accorgersi del casino che si sta scatenando tutt'intorno a lui.

«Cosa credevi di fare, eh? Brutto stronzo!» Daron guarda Dave dall'alto in basso, senza scomporsi troppo. «Ti hanno pestato e te la sei proprio andata a cercare» aggiunge.

«Voi mi avete fatto rapire da Lars Ulrich e mi avete fatto assistere a quella merda! E avete il coraggio di incazzarvi?» abbaia Mustaine, tenendosi il naso con entrambe le mani.

«Perché sei uno stronzo, te lo meritavi. Devi capire che non puoi decidere tutto tu, qui. Hai terrorizzato Carlo, ti rendi conto? Noi non siamo i tuoi schiavi!» interviene Jens con trasporto, stringendo i pugni. Odia le ingiustizie, è più forte di lui.

«Siete tutti dei rammolliti, dei falliti!» prosegue il padrone di casa, per poi riprendere a bestemmiare per il dolore che lo avvolge dopo i pugni ricevuti.

«Oh, Joey! Andiamocene di qui, ti prego, non resisto più!» squittisce Nathalie, rimettendosi in piedi. Afferra il batterista per un polso e lo trascina verso l'interno della casa, dove sa che troverà una camera da letto in cui poter consumare il suo tanto agognato rapporto sessuale con il ragazzo più bello che abbia mai conosciuto.

Lui, intanto, le palpa spudoratamente il possente fondoschiena, pregustando con fare da maniaco il momento in cui potrà averlo tutto per sé.

Tim C urla: «Ti caccio dal gruppo, Mustaine! Non sei più il benvenuto nella nostra band!».

«Tu... tu... come osi! Non puoi cacciarmi dalla mia band, razza di idiota!»

Daron ridacchia. «Non è la tua band, amico. Dacci un taglio, eh?»

Fred comincia a blaterare e gridare sconnessamente, cercando di divincolarsi dalla stretta del bassista. «Te lo faccio vedere io, Dave Mustaine, ti mando in cimitero!»

La scena gangster, condita da effusioni piuttosto spinte che si stanno svolgendo tra Joey e Nathalie mentre camminano lentamente verso la camera da letto, viene interrotta bruscamente da un grido potente e paralizzante.

«Polizia! Su le mani, tutti fermi dove siete! Non muovetevi o sparo!»

Cala un silenzio di tomba, tutti si paralizzano e sembra che stiano giocando a Le belle statuine.

D'improvviso Aurélien starnutisce, facendo sì che Carlo si risvegli di soprassalto. Tutti lanciano un grido spaventato e si portano le mani di fronte al viso con l'intento di proteggersi da un qualche attacco.

«Che cazzo...» biascica Mustaine.

«Ho detto di stare zitti e tenere le mani in alto!» strilla l'agente di polizia, avanzando con cautela nell'ingresso dell'abitazione.

«Cosa vuoi, stronzo?» se ne esce il padrone di casa.

Il poliziotto lo incenerisce con lo sguardo e gli punta contro la sua pistola nera e lucente. «Tu sei il padrone di casa?»

«Sì, quindi esci di qui e lasciami in pace» afferma Mustaine, mettendosi in piedi a fatica. È ancora dolorante, ma non può certo dare soddisfazioni al nuovo arrivato.

«Bene. Io e te adesso ce ne andiamo a fare un giretto in centrale, così mi racconti perché stai facendo tutto questo casino» dice l'agente, afferrando il chitarrista per le braccia.

«Cosa? Io non vado da nessuna parte!» sbotta Dave con ira.

«Invece sì, amico. I tuoi vicini ci hanno chiamato perché hanno sentito degli schiamazzi provenire da casa tua, quindi io e te dobbiamo chiarire la questione. Cammina, muoviti, se non vuoi che ti metta le manette e ti arresti per disturbo alla quiete pubblica e schiamazzi notturni» lo minaccia il poliziotto, sospingendolo verso l'esterno.

Tutti i presenti sentono le proteste di Dave mentre viene condotto verso l'auto della polizia, la quale infine parte in tutta fretta.

Il silenzio torna a regnare tutto attorno ai nostri eroi.

I ragazzi si scambiano occhiate confuse, poi scoppiano a ridere e si avviano verso l'uscita, stringendosi nelle spalle e recuperando i loro bagagli.

«Joey, andiamo?» chiede Damian, voltandosi a guardare il batterista che ancora è paralizzato in mezzo all'ingresso.

Lui si riscuote e sorride maliziosamente al suo collega. «Andate pure» risponde.

Nathalie stringe nuovamente il polso di Joey. «Penso io a questo bel fusto, non abbiate paura per lui!» conclude, per poi scomparire dietro una porta.

Tutti fuggono via in fretta e furia, non hanno intenzione di assistere a scene spinte o udire gemiti raccapriccianti.

L'ultimo a uscire è Damian, il quale si richiude la porta alle spalle e sospira.

«Damian, stai bene?» gli chiede Carlo, che sembra essersi ben risvegliato.

Il giamaicano non risponde e i due si affrettano a raggiungere i loro amici.


«Joey, c'è una cosa positiva in tutta questa faccenda di mio zio» dice Nathalie, mentre si adopera per spogliare il brevilineo batterista.

«Cioè?» chiede lui, accarezzandole con bramosia una coscia.

«Che io e te siamo qui, soli soletti, e possiamo spassarcela quanto ci pare. Abbiamo la casa tutta per noi» mormora lei con fare suadente, lasciando ballonzolare i suoi prosperosi seni di fronte alla faccia di Joey.

Il batterista vi si avventa contro senza fare complimenti. Nathalie non sarà Naomi Campbell, però ha tutto ciò che gli serve per divertirsi.

E poi, basta che respiri e a lui va benissimo.

Almeno quel coglione di Mustaine è servito a qualcosa anche stavolta!



AHAHAHAHAH, lettori!!!! Che raccapriccio!!!!

Mi rendo conto che è passato un po' dall'ultimo aggiornamento, però spero proprio ne sia valsa la pena :D

Io boh, non so cosa dire, solo che mi sono divertita un sacco a scrivere queste scene raccapriccianti, e mi auguro che anche per voi sia stato lo stesso durante la lettura ^^

Allora, tutto è bene quel che finisce bene (???)

Ci sentiamo prossimamente, per vedere cosa succederà ai nostri (im)pavidi eroi!

Grazie a coloro che ancora sono qui e mi seguono ♥

  
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