Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Federica_97    01/08/2018    2 recensioni
Strawberry è una ragazza dura, figlia del capo dell'FBI, con un grande dono.
Ryan è un ragazzo con precedenti, il tipico deliquente senza futuro, con precedenti penali e tanto altro.
Come possono due persone così diverse assomigliarsi tanto?
Eppure qualcosa li accomuna: il senso di colpa.
Strawberry porta dento di sè un segreto, un senso di colpa che da due anni l'ha fatta chiudere in sè stessa
Ryan invece è solo al mondo, senza nessuno a prendersi cura di lui.
Potranno gli occhi ghiacciati del ragazzo scongelare il cuore di Strawberry?
E può Strawberry dare a lui ciò di cui ha bisogno?
Un'amore nato nonostante tutto e tutti, loro per primi.
Ma l'incontro non sarà dei migliori, e i loro mondi così diversi potranno mai realmente incontrarsi?
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4

 

 

 

 

 

Sbadigliava, sbadigliava e sbadigliava.

Strawberry non aveva chiuso occhio quella notte, nemmeno dopo che Ryan l'aveva riaccompagnata a casa. Non aveva detto una parola per tutto il tragitto, si era solo limitato a salutarla una volta sotto la finestra della ragazza... che era strano Strawberry lo aveva capito, ma così non se lo sarebbe mai immaginata.

Era andato via senza dire niente, in sella alla moto e basta.

Viveva in una casa stupenda, era ricchissimo e questo lo aveva scoperto solo la notte scorsa, non poteva immaginarlo. Per il resto non si sorprendeva se Ryan fosse così duro, aveva perso i genitori in un modo orribile, lei lo sapeva, lo aveva visto, non c'era bisogno di spiegare niente, sapeva e basta. Non riusciva ad immaginare un dolore simile alla perdita di tutte le persone a lui care o forse si?...

“Straw, va tutto bene? Hai due occhiaie da far paura”

Guardò il collega e annuì: “Sì Antonio, grazie”

L'uomo la guardò ancora, persa nei suoi pensieri.

“Sicura?”

Sbuffò e gli lanciò un'occhiataccia.

“La smetti? Che ha la mia faccia che non va? Ho solo dormito poco tutto qui”

“Le visioni?”

“No, quelle non c'entrano”

Antonio la guardò ancora, affascinato da quella ragazza apparentemente normale.

“Come fai? Ad averle dico, come fai?”

Strawberry lo squadrò. Bella domanda, pensò. Non lo sapeva nemmeno lei,

“Boh, me lo chiedo da quasi due anni sinceramente. Sarò una sorta di alieno portato qui per vivere tra di voi umani insignificanti”

“Ma dai!” Rise lui, “lo sai che è successo tutto dal giorno in cui hai avuto,,,” lo interruppe,

“Lo so, scherzavo. Ma in ogni caso resta una cosa strana. Non lo so e basta”

L'uomo annuì semplicemente e poi fece per andarsene.

“Antonio”

“mhm?”

“Portami il registro di Shirogane, per favore”

“Perchè? Ha combinato qualcosa?”

“Una cosa del genere, voglio il rapporto dei genitori del ragazzo. Per vedere che fine hanno fatto e perchè non vivono con lui” si morse le labbra...vallo a spiegare come faceva a saperlo. “Cioè da quello che ho letto non sono mai apparsi quando loro figlio ha fatto il birichino, quindi suppongo non vivano qui” si corresse prima che Antonio le chiedesse qualcosa.

“Ah sì, certo” aprì la porta dell'ufficio di suo padre, che quel giorno sarebbe mancato qualche ora per questioni d'ufficio, e poi si bloccò: “credo siano morti, Straw, l'ho letto da qualche parte” e uscì.

Lei lo sapeva già che erano morti ma voleva comunque sapere di più sul ragazzo...

Ma cosa le importava poi, ancora non capiva nemmeno lei.

 

 

 

* * *

 

 

Era già sera, quel giorno era stato particolarmente tranquillo... e noioso, secondo la ragazza. Niente rapine, niente omicidi, niente rapimenti, niente visioni e niente...Ryan.

Strawberry lo aveva pensato tutto il giorno, anche quando cercava di distrarsi. Ma era difficile farlo se niente la teneva impegnata a parte controllare qualche registro.

Del ragazzo non aveva scoperto nulla di nuovo, sapeva già tutto e anche di più. Genitori morti, come lei già sapeva e una sorella, morta anche lei ma mai ritrovata...

“Tesoro vieni a tavola?!” Urlò suo padre da piano di sotto

“Arrivo” chiuse il PC che aveva sulle gambe e scese di sotto, profumino invitante, aveva una fame...

“Non esci oggi? E' sabato”

“No, non ho dove andare e poi mi annoio. Oggi è solo un giorno come gli altri, solo più affollato fuori” si sedette a tavola iniziando a mangiare.

“Stai bene?” la guardò suo padre mangiando anch'esso, “sai tra poco è l'anniversario di...”

“Possiamo non parlarne ora?”, poggiò le posate, “Lo so cosa c'è tra poco e preferisco non ricordare”

“Lo sai che non è colpa tua vero?” le prese la mano guardandola.

“Lo dici ogni anno, ma credo proprio che lo fai solo per farmi sentire meglio. Lo sai meglio di me che non è così” lei non lo guardava, non ne aveva il coraggio. “è colpa mia e basta”

“No Strawberry davvero, non è colpa tua, non potevi sapere ciò che facevi”

“Ah no? Papà per favore, lo sai bene che non è così. Non ti ho ascoltato, ho fatto di testa mia al solito ed è finita male, punto” si alzò. “Sono stanca scusa, buonanotte” e andò via.

Salendo le scale si soffermò 5 minuti, non di più davanti alla porta di una delle camere di casa e la fissò, così, senza dire niente. Lo faceva ogni tanto, ma non entrava mai, non aveva il coraggio di farlo. Quella stanza era chiusa da oltre due anni e lei non ci metteva più piede d'allora.

Sbadigliò entrando in camera sua, rabbrividendo per l'aria fredda che soffiava. Ma perchè entrava quella gelida aria dalla finestra se lei l'aveva chiusa?

“Hai freddo? No è che non ho chiuso la finestra perchè pensavo che non fossi così freddolina” quella voce!

“Ryan!”esclamò guardandolo mentre se ne stava beatamente sul SUO letto. “che ci fai qui?” andò a chiudere la finestra per niente spaventata dalla presenza del ragazzo in camera sua. “Eh sì, ho freddo cafone”

“Non mi arresti per violazione di domicilio vero?” ridacchiò.

“Lo dovrei fare” lo guardò, stava bene vestito in quel modo. Maglione blu scuro e pantaloni bianchi. Magari il bianco non era di stagione ma vabbè, stava bene con tutto. “che ci fai qui?” portò le mani ai fianchi per niente vogliosa di scherzare “te ne devi andare subito”

“Eddai, avevo voglia di vederti micia” si alzò superandola di almeno 15cm buoni. “A te non va?”

“No, perchè dovrebbe?”

“Bugiarda” rideva ora, mentre le toglieva una ciocca dai capelli, ed era bastato quel contatto per farle rivedere tutta la vita del ragazzo nuovamente, com'era gioioso da piccolo, come era sempre sorridente. Ma non uno di quei sorrisi che faceva solitamente, uno di quelli veri spensierati. Lo vide in braccia ad una donna bionda bellissima, sua madre supponeva lei. E poi niente, quel bambino era stato distrutto in qualche minuto...

“Ehi, stai bene? Che ti prende?” l'afferrò giusto in tempo prima che cadesse a terra per via del capogiro che le prese.

“Niente, non ti preoccupare” sbuffò sonoramente, ma era mai possibile che ogni volta che la sfiorava doveva capitarle questo? La toccava anche suo padre, Antonio, gli amici di scuola ma non le succedeva con nessuno. Perchè con Ryan sì?

“Ma sei sicura? Dai davvero, a costo che mi faccio mettere dentro da tuo padre, lo vado a chiamare se stai male”

Lei lo guardava, inginocchiato di fronte a lei che stava seduta sul letto, pronto a rischiare la galera -e la botte- da parte del capo dell'FBI per lei. Era...non sapeva nemmeno lei cosa, affascinata forse.

“Smettila che sto bene stupido” accennò un sorriso e lui si rilassò sedendosi vicino a lei.

“Me lo dici che ti prende? Non è la prima volta che ti capita, hai qualche malattia?”

“No, nessuna è una cosa...complicata non capiresti”

“Capisco più cose di quanto credi, ragazzina” la guardava ancora e lei anche. Glielo voleva dire ma...se poi fosse scappato via?

“Ryan, se ti dico una cosa simile tu scappi e vai a chiamare il manicomio” si alzò andando alla finestra che stavolta aprì, aveva caldo.

“Dimmelo” la raggiunse guardandola, la guardava sempre, non le toglieva gli occhi di dosso.

Lei sospirò, tanto se scappava che importava?: “Ho delle visione sulla tua vita passata”

Lui rimase in silenzio per un paio di minuti e poi scoppiò a ridere: “Si certo, che altro?” Rideva.

“Ti ho visto in braccio a tua madre, mentre piangevi per via di qualcosa che ti avevano fatto, eri ferito e piccolo”

Oh sì, se lo ricordava quel giorno mentre alcuni bulletti lo avev...

“Come cavolo?!” si allontanò di qualche passo. “come fai a saperlo?”

“Come pensi che sapevo del cinema? Della ragazza che era lì, Perchè pensi che ti abbia rilasciato quella notte? Ho visto che non c'entravi niente”. Lei non si mosse, semplicemente si girò a guardarlo e dopo pochi minuti lui si avvicinò, ancora perplesso.

“Come fai?”

“Domanda da un milione di dollari Ryan, non lo so. Non sono stata io a sceglierlo”

Ora guardava fuori, non aveva più gli occhi su di lui. Non sopportava il suo sguardo curioso ma spaventato allo stesso tempo. “Adesso scappa pure” si scostò per farlo uscire.

“Scappare? Perchè mai?” la voltò verso di lui “non ne ho intenzione assolutamente, Strawberry”

La chiamava di rado col proprio nome, usava sempre nomignoli. Ma in quel momento era il più serio del mondo. Non faceva trasparire nessun segno di ironia.

“Non hai paura?”

“No, cazzo! Sei fantastica, inquietante certo, ma fantastica!” adesso le sorrideva.

Lei roteò gli occhi al cielo, non aveva nessuna intenzione di mostrargli quando felice fosse, ma dentro di sé sorrideva.

“Senti, micia”, ci risiamo, pensò, “ti voglio portare in un posto”

“Dove?” domandò lei

“Fidati di me su, e poi è sabato sera, ti porto a vedere una cosa” era già pronto ad uscire dalla finestra.

Lei tentennò. “Vuoi farci finire nei guai?”

“Non ci cacciamo dei guai dai, promesso” sorrideva ancora,

Che stupido, pensava mentre si faceva convincere ancora di più. “Okay, ma se finiamo nei guai io ti uccido”

“Okay capo” ridacchiò, “Ah Straw, metti qualcosa di pesante, fa freddo lì” e poi scese dalla finestra.

Lei sbatté le palpebre, ecco perfetto.

Quella storia sarebbe finita male, dentro di sé lo sentiva; eppure voleva farlo e, anche se non l'avrebbe mai ammesso, non vedeva l'ora di scoprire dove voleva portarla.

 

 

 

 

 

 

 

EHM! EHMM!!

AVEVO DETTO 5-7 GIORNI..............? FORSE HO PERSO LA CONNIZIONE DEL TEMPO VISTO CHE SONO PASSATI ANNI ORMAI DALL'ULTIMO AGGIORNAMENTO... E' PROBABILE CHE NEMMENO VI RICORDIATE DI ME MA...ECCOMI!!

Come state bellezze? Ispirazione improvvisa, venuta dal nulla e tanto voglia di scrivere! Capitolo di mezzo, forse un po' noioso ma spero vi piaccia lo stesso e stavolta GIURO di non far passare anni per mettere il 5° capitolo.

Sono passati anni ma non smetto di amare questa coppia e nonostante i miei 21 anni di età sono ancora una bimba romantica ahahha

Vi mando tanto bacioni e a presto :*

P.S. Perdonate eventuali errori di battuta.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Federica_97