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Autore: _M4h_    01/08/2018    2 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hello ! Ecco il prossimo capitolo. Allora ? Secondo voi i nostri eroi troveranno la piccola Rin? Non perdiamo tempo ed andiamo a scoprirlo. Enjoy ...

Il tempo sembrò fermarsi e la stanza raggelarsi.
“Non scherzare” lasciò infine Inuyasha.
“Non scherzerei mai su una cosa del genere” disse l’ex-monaco.
“Dove sei? Chiamo mio fratello ed arriviamo subito”
“All’HobGoblin Pub di Shibuya. Mmh Inuyasha, sei sicuro che sia una buona idea?” chiese incerto Miroku.
“Cosa vuoi dire?” chiese il mezzodemone.
“Niente. Voglio solo essere sicuro che tu sappia davvero cosa stai facendo. Perché una volta iniziato non si torna indietro.”
“Venti minuti e siamo lì” rispose semplicemente Inuyasha e riagganciò.
Aveva paura. Inuyasha aveva veramente paura di perdere nuovamente Kagome. Nonostante ciò non poteva nascondere una notizia del genere a suo fratello. Non poteva far finta di niente e non dirglielo. Sesshomaru stava soffrendo non aveva bisogno di sentirglielo dire lui lo sapeva lo leggeva nei suoi occhi tutti i giorni. Conosceva perfettamente quella sensazione di vuoto e di attesa in cui si trovava bloccato suo fratello. L’aveva provata anche lui molte volte. E non poteva assolutamente privarlo più a lungo della donna che amava. E poi dettaglio non poco importante, mancava ancora una persona, non avevano trovato ancora Kohaku e con un po’ di fortuna avrebbero potuto incontrarlo tra diversi anni e suo fratello avrebbe potuto trascorrere questo tempo con Rin.
Si era sicuramente la cosa più giusta da fare. Prese quindi il telefono e chiamò Sesshomaru.

Arrivarono al locale quaranta minuti dopo. Erano stati troppo lenti, davvero troppo lenti per gli standard di Sesshomaru. Ma a quell’ora della notte guidare a Tokyo era l’inferno. Gli mancava volare, gli mancava il periodo Sengoku era tutto molto più semplice allora. Ma più di ogni altra cosa gli mancava Rin. Il suo sorriso, i suoi occhi, il suo profumo, le sue carezze ed i suoi baci. Gli mancava tutto di lei. Ma ora l’avrebbe rivista, sarebbe stata di nuovo sua.
Sempre che quel monaco, che impestava l’alcool a chilometri di distanza, non si fosse sbagliato. L’avrebbe ucciso. Si, aveva deciso. Se quell’umano l’aveva fatto andare in quel ritrovo di giovani alticci e sudati che gridavano e spingevano senza ritegno alcuno, senza una ragione valida, questa volta lo avrebbe ucciso davvero e poco gli importavano le conseguenze.

Sesshomaru acuí i sensi per ritrovare la sua Rin. Ma c’era troppo rumore, troppi odori molesti in quel luogo per poterla ritrovare cosí, avrebbe dovuto passare in rassegna ogni persona, ci avrebbero messo troppo tempo, sperava solo che Rin non decidesse di tornarsene a casa sua. Stava per rinunciare quando la sentí. Quella risata, quell’inconfondibile risata che avrebbe riconosciuto tra mille, genuina e cristallina, proprio come la sua Rin.
Si girò e la vide vicino al bancone del bar che parlava, rideva e ballava. Era bellissima come sempre. Fece un passo in avanti in direzione di Rin quando si sentì tirare per un braccio. Si voltò, con sguardo truce, per scoprire l’identita del folle che cervava di fermarlo proprio nel momento in cui poteva finalmente ricongiungersi a Rin “Inuyasha, ti sei scoperto degli istinti suicidi?” chiese freddamente al fratellastro.
“Kohaku” rispose quello.
“Prego?” chiese di rimando Sesshomaru alzando un sopracciglio.
“Rin è in compagnia di Kohaku” rispose per lui Kagome. Sesshomaru si voltò di scatto verso Rin e dopo una rapida occhiata lo vide.
Era seduto su uno sgabello in legno e guardava Rin ballare con delle sue amiche.
Sesshomaru non amava lo sguardo con il quale Kohaku fissava la sua Rin ed amò ancora meno quando lo vide avvicinarsi a lei da dietro, stringerle i fianchi ed incominciare a ballare con lei. Era troppo doveva intervenire. Si incammino verso i due e Kohaku, forse sentendosi osservato levo la testa e lo vide. Notò con piacere che alla sua vista il ragazzo aveva fatto un passo indietro, ma il giovane si riprese subito e scusandosi con Rin gli si avvicino.

“Cosa ci fate tutti qui? Dovete andarvene. Subito!” disse Kohaku freddo. “Kohaku ma cosa stai dicendo? Cosa ci fai con Rin ? Quindi ti ricordi di noi e di Sango? Perché non sei mai venuto a trovarci?” tento di chiedere Kagome ma fu interrotta dalla voce di Sesshomaru che chiese “da quanto tempo vi conoscete? Da quanto tempo hai ritrovato la memoria?".
“Anni” rispose Kohaku con un sorriso di sfida stampato in faccia “ci siamo incontrati per caso, e da allora non ci siamo più separati. Siamo per cosi dire cresciuti insieme” disse cio’ fissando intensamente Sesshomaru e calcando sulla parola insieme. Per poi riprendere come se nulla fosse “all’inizio pensavo fosse il modo migliore per ritrovare mia sorella. Stando uniti avremmo avuto più fortuna. Ma con il tempo, ho avuto la possibilità di conoscere la vera Rin ho capito che non m’importava più. Non volevo che ci ritrovaste perché insieme siamo maledetti. Stare insieme é una follia che ci porta a morte certa. La morte di Rin. E non posso permetterlo quindi andatevene.”
Sesshomaru lo freddo sul posto con lo sguardo e gli passò davanti senza dirgli nulla dirigendosi verso Rin. Kohaku tentò di fermarlo ma il demone fu ovviamente più veloce e prendendolo per la gola lo scaraventò a terra.
Attirarono gli sguardi di tutti i clienti su di loro, Rin compresa.

La ragazza si avvicinò di corsa al suo amico sconvolta cercando di capire cosa fosse successo. “Kohaku ma cosa? Chi è stato a spingerti? Sei stato tu ?” chiese Rin a l’uomo che si stagliava imponente davanti al suo amico “perché lo hai fatto?” lo fisso con rabbia. Vide gli occhi dorati dell’uomo fissarla con sgomento misto a tristezza. In quel momento Rin provò un inspiegabile bisogno di avvicinarsi a quello sconosciuto per abbracciarlo, rassicurarlo e consolarlo. Ovviamente non lo fece. Ma ripeté la sua domanda “perché l’hai fatto?” più dolcemente questa volta. Non ricevendo risposta, si rivolse a Kohaku “Conosci quest’uomo Kohaku? Perché ti ha spinto?”
“No, non ti preoccupare Rin sto bene. Torna pure dagli altri io devo chiarire alcune cose con questo... tizio. Torno subito”.
Per niente rassicurata Rin decise di accontentarlo, anche se in cuor suo non aveva la benché minima voglia di andarsene da li. Non solo perché era preoccupata per il suo amico ma anche perché voleva ancora specchiarsi e perdersi in quegli occhi dorati, cosi profondi e magnetici. Un senso di vergogna la invase non appena formulo nella sua mente questo pensiero. Si giro per dare un occhiata a quell’uomo e si accorse che continuava a fissarla non curante di cio che, un Kohaku visibilmente agitato, stava cercando di spiegarli.
Senza rendersene conto, poiché troppo occupata a fissare il bel demone, andò a sbattere contro qualcuno. Si giro, pronta a scusarsi, quando si accorse di chi fosse quindi grido “Il mio salvatore!! Cosa fai non scappi questa volta?”.
Il grido di Rin ebbe come effetto di far girare, ed allo stesso tempo far smettere di litigare, Sesshomaru, Kohaku, Inuyasha e Kagome che si concentrarono su Miroku cercando di capire di cosa potesse ben parlare con Rin.

Continua...

PS : questo é l'ultimo capitolo che posterò prima delle meritate vacanze quindi grazie ancora a chi legge e recensisce o anche a chi legge solamente ma soprattutto BUONE VACANZEEE a tutte/i
 

 

   
 
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