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Autore: io_sono_piu_forte    02/08/2018    1 recensioni
Le medicine che le hanno dato la salute improvvisamente hanno l'effetto contrario. C'era da aspettarselo, era scritto nelle controindicazioni.
Lei sa che deve morire ma vuole farlo vivendo, ancora un po'.
Per fortuna c'è lui, che ha un mezzo di trasporto per viaggiare lontano e tutto l'amore di lei nel corpo.
Non la solita storia d'amore strappalacrime.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luca porta Ramona nella parte più alta del monte. Un passo, e lo strapiombo che si affaccia alla vista delle luci bianche e arancioni della confusione cittadina. C'è anche il mare, ma è talmente buio che si confonde con il cielo, e a tratti le navi si travestono da stelle.
Non è romantico; Luca lo specifica ma lo pensa anche Ramona. No, né lei né lui sono animi ricchi di romanticismo dedito ai gesti sognatori. È inutile che lui lo ripete:

«Non pensare che sia romantico.»

Dopo dieci mesi che Ramona assapora i suoi pensieri crede che lei non lo conosca almeno un po'?

I teli da spiaggia distesi uno accanto all'altro, in quello spazio di terriccio secco e polveroso in cui non si affolla la vegetazione. Ramona vorrebbe potergli ripetere che per lei non è romantico, piuttosto lo definirebbe speciale. Intimo, eccentrico, segreto. E molto erotico.
Dolcemente lui ha portato un'altra tovaglia -azzurra- per coprire i loro corpi agitati e non mettere vergogna davanti alle stelle e agli alberi.
Tutto si evolve come al solito, ma con un lieve aroma di calma e riscatto, come a dire che dopo un po' di tempo tutto si libera tra un bacio, due lingue e qualche sospiro.
Poetica, la calda e forte presa di Luca a stringere la vita di Ramona, la schiena, le spalle e il fondoschiena. Pittorici i suoi baci, densi e saporiti fino a fuori le labbra.
Divina la sua lingua, incastrata nell'udito di Ramona così da renderla un cumulo di macerie nervose e impulsi sopraffini.

Con tenerezza, continuando a toccarla per stimolare l'orgasmo, le dice:

«Un consiglio, non un obbligo: sdraiati sopra di me.»

Completamente racchiusa nel bozzolo di lui, a maneggiarla come fosse leggerissima, con la testa tirata indietro e i lamenti tutti in gola, Luca continua ad appagarla, dopo che Ramona ha accontentato qualche suo desiderio a scavarle dentro con le dita. 
Le dice anche, prima di incominciare quell'atto, che «vorrei ci chiamassimo per nome più spesso.»

Luca non si rende conto di essere inappropriato. Non c'è più tempo per fare qualunque cosa più spesso.
Ramona gli afferra la mano che tiene poggiata su uno dei suoi seni gonfi e maturi, il sesso lungo poggiato all'entrata di lei, trova appiglio da lui per non disperdersi del tutto nel coito. Le si rompono i polmoni e le corde vocali, ma Ramona si affretta ad urlare senza pudore il suo nome per dargli la musicalità dell'orgasmo.

Lei ricomincia subito, per non farlo aspettare troppo. Lo desidera talmente tanto da tremare da capo a piedi. Sorridendo, entrambi, complici e pieni di gioia divertita.
Ramona si volta di schiena e si porge a quattro zampe. Luca si appresta a spingersi in lei, ma immediatamente si interrompe. Stupidi ragazzi affamati, hanno dato le spalle alle stelle e al mare per essere tanto ingordi.

«Giriamoci. Il panorama è più suggestivo.» le dice all'orecchio. Ramona annuisce e lo segue. Lui tanto ci teneva a specificare che non voleva romanticismo, ma inconsapevole non riesce a smettere di manifestare amore e tenerezza da ogni movenza, parola e pensiero.

Poderoso e dominatore, quasi Ramona non lo riconosce. La ragazza lo incoraggia di volerlo più forte, senza trattenersi, proprio così, afrodisiaco.
Lui si appropria dei fianchi giovani di Ramona e affonda fino a dentro la sua fecondità. Ramona strilla di dolore ben diverso dalle altre volte, ma non gli dice di smetterla. Lo adora, ne ha bisogno, in quel modo, per tutta la notte.
Luca aumenta la velocità delle spinte, incoraggiando Ramona ad attaccarsi sempre di più a lui.

Ramona urla ma non per il dolore. Strilla per colpa delle calore di Luca, così crudo, selvaggio e forte da provocarle piacere indiscusso.
È allibita da tanta maestria e adulterio che il suo corpo implora da lui.
Si sussegue una breve stagione di «sì» gremiti da entrambi, fino a quando Ramona non si piega con la faccia a terra per la forza dei fianchi di Luca caricata dentro di lei.
Bisbiglia il nome di lei come fosse una richiesta d'aiuto ed esplode per lunghi secondi non potendo fermare i suoi movimenti.
La parte migliore è restare incastrati nei corpi dopo aver finito; pulsare assieme nella quiete della stanchezza.
Quando, affaticati e stremati, con i respiri rumorosissimi, si dividono, lui le cede il telo azzurro e copre Ramona come un fagotto fragile e vulnerabile.

È altrettanto bello perché finalmente Luca le parla con il tono di voce che lei avevo conosciuto, e i suoi racconti intimi e speciali si dedicano soltanto a lei. Ramona è felicissima perché si illude per un momento che entrambi non possiedono più la consapevolezza della morte.

«Se ti fotografassi in questo momento potrei benissimo raffigurare un'opera d'arte.» le disse Luca, carezzandola con dolcezza sinuosa.

Ramona non sa cosa rispondere; «Nessuno mi aveva mai paragonata all'arte.»

«Che errore, proprio tu, che lo sei tutta.»  

Più erotico 
di quelle parole 
nemmeno il pene eretto
tra le sue viscere umide.

   
 
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