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Autore: evil 65    03/08/2018    7 recensioni
Dopo essere morto nel tentativo di salvare suo figlio dalla furia dell'Imperatore, Darth Vader , alias Anakin Skywalker , si ritrova catapultato indietro nel tempo, nei mesi successivi alla distruzione della Prima Morte Nera.
Armato di nuovi propositi e della capacità di usare sia il Lato Chiaro che il Lato Oscuro della Forza , l'uomo darà il via ad una sanguinosa rivoluzione , nel tentativo di creare un nuovo Impero e preparare la Galassia all'arrivo di una brutale razza di creature provenienti dalle regioni sconosciute : gli Yuuzhan Vong.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Chelli Lona Aphra, Mara Jade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco qui un nuovissimo capitolo !
Vi auguro una buona lettura e spero che recensirete in molti.

 
 
La Battaglia di Coruscant – Parte 2
 
Orgogliosamente in piedi sulla plancia sopraelevata dello Star Destroyer Esecutore, Darth Vader si sentiva a casa come non succedeva da molti giorni.
L’Esecutore, una titanica astronave da guerra classe Imperial a forma di cuneo, aveva compiuto il decollo da Coruscant dopo che Vader aveva ricevuto da Thrawn la conferma che il suo piano per ingaggiare la flotta di Gallius aveva avuto successo.
L’oblò panoramico della plancia abbracciava quasi tutte le navi che formavano la squadriglia di supporto.
In lontananza, si stagliavano contro il cielo nuvoloso tre astronavi d’interdizione, un Detaneirr CC-2200, una nuova fregata da combattimento e un Immobilizer Corelliano fresco fresco di cantiere.
Pesantemente corazzate, le prime due navi sfoggiavano prue spioventi e protuberanze laterali simili ad ali, che montavano quattro proiettori gravitazionali. L’Immobilizer, dal canto suo, svelava i suoi proiettori emisferici nel retro appuntito dello scafo. Tra i vascelli di interdizione e l’Esecutore erano state schierate navi a picchetto e cannoniere.
La nave picchetto trasportava una ventina di assaltatori imperiali che avrebbero potuto abbordare l’ammiraglia di Rax nell’improbabile caso in cui sarebbero riusciti a disabilitarla senza ridurla ad un cumulo di macerie fumanti. Vader, dopotutto, non voleva limitarsi a eliminare l’ammiraglio ribelle : voleva fare di lui un esempio.
L’olotavolo a destra , sotto la passerella sopraelevata della plancia, proiettava un conto alla rovescia tridimensionale in minuti standard che calcolava quanto tempo mancava all’arrivo sul campo di battaglia.
Il Signore Oscuro prese un respiro profondo…e attese.  
 
                                                                                                                                                                      * * *
 
Un nugulo di Caccia Tie decollò dagli Star Destroyer avversari e andò a intercettare le squadriglie imperiali.
La sequenza d’attacco che era stata pianificata con precisione si trasformò in una ridda caotica di duelli aerei. Uno dopo l’altro, i Caccia imperiali furono costretti a rompere la formazione per ingaggiare i propri aggressori.
Il cielo azzurro sopra Coruscant, fu sconvolto da un ciclone di raffiche di energia ed esplosioni.
Juno Eclipse, capo squadriglia Black Squadron, schivò per un soffio la collisione con una vascello avversario e ne attaccò un altro con tutta la potenza di fuoco dei suoi sistemi d’arma.
<< Copritevi l’un l’altro ! Sono tanti, ma questo significa solo che abbiamo più bersagli. Non fatevi spaventare da questi criminali ! >>
<< Nero tre, ne hai uno in coda ! >> gridò qualcuno alla radio. << Cabra e sgombraci la visuale ! >>
<< Ricevuto ! >> rispose Nero tre. L’uomo tirò la barra di comando e il caccia risalì bruscamente.
Juno approfittò subito della visuale libera e ridusse il caccia nemico in una nube di schegge incandescenti.
<< Ti devo un favore ! >> gridò Nero Tre, gettando il proprio Tie Fighter nella mischia.
<< Sì, me lo segno ! >> esclamò l’altra, con un sorriso sul volto. << Rimanete in formazione serrata ! E seguitemi ! >>
Benchè, tra virate e picchiate, i caccia avversari non dessero loro tregua e sembrassero ovunque, un gruppo di imperiali riuscì a scendere abbastanza per compiere un altro attacco ad uno degli Star Destroyer ribelli.
Una serie di colpi sollevò fiamme e fumo in ogni direzione, anche se i danni furono minimi.
Juno strinse i denti e partì in picchiata.
All’improvviso, una spia sulla console attirò la sua attenzione. La giovane donna abbassò gli occhi azzurri e rimase sena fiato.
Siluri autoguidati. Centinaia di siluri autoguidati, lanciati da batterie nascoste sotto le chiglie degli Star Destroyer. Erano diretti verso di lei e gli altri piloti, e lasciavano poco margine di manovra…o scampo.
<< Abbiamo tanta compagnia ! >>
Non ebbe il tempo di gridare altro, prima di essere costretta a disimpegnarsi. Abbattendo tutto quello che aveva di fronte e schivando i siluri autoguidati che aveva alle calcagna, riuscì a salvare la pelle…per un soffio.
Altri membri delle squadriglie di attacco non furono altrettanto fortunati.
Uno dopo l’altro, si ritrovarono accerchiati da più siluri autoguidati. E uno dopo l’altro, i Caccia imperiali furono abbattuti, insieme agli avversari che ebbero la sfortuna di trovarsi nelle immediate vicinanze.
Juno virò bruscamente, puntando alle torrette nascoste, e prese un respiro profondo.
Non avrebbe fallito Lord Vader. E avrebbe vendicato i suoi compagni caduti.
 
                                                                                                                                                                    * * *
 
Mentre la battaglia imperversava al di sopra della città, Mara Jade e Aphra stavano percorrendo il corridoio che le avrebbe condotte fino agli Archivi Imperiali, posti nella zona più profonda del Palazzo Imperiale.
Gli Archivi avevano sostituito la biblioteca che occupava il Tempio quando la roccaforte era ancora sotto il controllo dei Jedi.
Probabilmente, Palpatine voleva assicurarsi di eliminare ogni informazione riguardo a quella razza ormai considerata quasi mitologica, e si era assicurato che qualsiasi cosa li riguardasse fosse data alle fiamme.
Ad accompagnare la coppia di donne era una squadriglia di cinque Stormtrooper, tutti armati di blaster appositamente caricati per una situazione di pericolo.
Dopo circa un paio di minuti dall’inizio della loro piccola escursione, Aphra lanciò a Mara un’occhiata guardinga.
<< Così….come hai conosciuto Lord Vader ?>> domandò all’improvviso, suscitando un lieve sussulto ad opera della rossa.
Questa girò leggermente la testa verso di lei ma rimase in silenzio. L’archeologa, tuttavia, non si sarebbe lasciata sviare così facilmente.
<< A giudicare dal modo con cui parlavi con lui, sembrate piuttosto in confidenza. Lo hai mai visto in volto ?>>continuò con tono civettuolo, saltellando attorno all’ex mano dell’Imperatore.
Quando la giovane donna non diede alcun segno di voler rispondere, Aphra arricciò ambe le labbra in un sorriso accattivante.
<< Sei per caso la sua amante ?>>
La domanda costrinse Mara a fermarsi di colpo, mentre alcuni Stormtrooper rilasciarono suoni strozzati.
L’utente Forza era rossa in volto e lanciò all’archeologa un’espressione indignata.
<< C-cosa ? Io non sono la sua amante ! Sono la sua…>>
Sì interruppe, non sicura di come continuare la frase.
In effetti…cos’erano lei e Vader ?
Rivali ? Forse un tempo, ma ora…
Colleghi ? Non era il termine che avrebbe usato. Alleati ? Troppo semplicistico.
<< Associata >> disse infine, annuendo a se stessa con fare orgoglioso.
Aphra inarcò un sopracciglio e le lanciò un’occhiata poco convinta.
Mara compì un paio di colpi di tosse e cercò di disinnescare la situazione potenzialmente imbarazzante.
<< E tu ? Sembra fidarsi molto di te. Eppure, fino ad oggi, non sapevo nemmeno della tua esistenza >> commentò con le braccia incrociate.
Di fronte a lei, l’archeologa agitò una mano in modo sprezzante e disse : << È una lunga storia. All’inizio era solo un cliente come tanti, poi sono diventato il suo agente personale, poi la sua spia. Adesso ? Ricopro il ruolo di segretaria, barra compagna di bevute >>
<< Compagna di bevute ?>> domandò l’altra, con tono incredulo.
Aphra ridacchiò e si passò una mano tra i capelli.
<< è ancora un work in progress, non sono nemmeno sicura che sia in grado di bere alcolici. Ma sono sulla buona strada per convincerlo ad ubriacarsi con me ! >> esclamò con un sorriso radioso.
Mara fece per controbattere…ma si bloccò di colpo.
Rimase ferma e immobile per circa un paio di secondi. Poi, con una velocità che in molti avrebbero considerato non umana, estrasse una pistola dalla cintura dell’uniforme, sentendo le scanalature del calcio attraverso il guanto.
Impugnava di rado quell’arma, una DT-29 personalizzata, tenuta con cura squisita nel corso degli anni, ma l’aveva scelta per la forza brutale con cui infliggeva un singolo colpo. Era uno strumento per uccidere, progettato per eliminare un nemico a distanza ravvicinata.
Il proiettile rosso come il sangue attraversò il vuoto del corridoio a gran velocità…e venne prontamente intercettato dalla lama di una spada laser.
Aphra si tese all’istante, seguita dagli Stormtrooper.
Una figura alta e massiccia fuoriuscì dall’oscurità della camera. Era un uomo dal volto sfregiato, alto quasi due metri e indossante un armatura placcata color pece.
A seguirlo furono una giovane donna dai capelli biondi e un’esile maschio umano dalla testa calva. Entrambi indossavano tute più attillate, simili a quella di Mara Jade. Oh…e tutti e tre reggevano nella mano destra il cilindro argentato di una spada laser.
<< Sono qui per l’Archivio Dati >> sussurrò freddamente Mara, assumendo una posizione difensiva.
Aphra deglutì e puntò lo sguardo alle loro armi.
<< Amici tuoi ?>> domandò con voce incerta, nel tentativo di alleviare la tensione.
Affianco a lei, la rossa dimensionò i nuovi arrivati da capo a piedi e disse : << Sono Mani…come me >>
<< Intuizione corretta, Mara Jade >> ribattè l’uomo dalla corporatura massiccia.
La donna dilatò le pupille, mostrando la sua evidente sorpresa.
<< Come conosci il mio nome ? Vader ha detto che tutte le Mani di Palpatine erano inconsapevoli dell’esistenza delle altre >> disse con tono colmo di sospetto.
Di fronte a lei, l’uomo si cimentò in un sorriso raccapricciante, che mise ben in evidenza le sue ferite.
<< Prima di morire, l’Imperatore, nella sua infinita saggezza, ha fornito a Gallius Rax le informazioni necessarie per eseguire un colpo di Stato nel caso i Ribelli fossero riusciti a eliminarlo >>.
Girò la testa in direzione dei suoi compagni.
<< È stato lui a trovarci e a riunirci sotto un'unica bandiera, con lo scopo di eliminare il falso profeta conosciuto come…Darth Vader >> sibilò con voce colma di odio e disprezzo.
Quasi come ad un segnale, gli Stormtrooper sollevarono le armi.
Incurante di ciò, l’uomo si battè una mano sul petto, enfatizzando sua successiva dichiarazione.
<< Io sono Fratello Quintos, capo del nostro nuovo ordine >>
<< Sorella Vitani >> continuò la donna al suo fianco, il cui volto era rimasto chiuso in un’espressione fredda e distaccata.
<< Fratello Thrax >> terminò l’ultimo, eseguendo lo stesso gesto del superiore.
L’uomo in questione volse a Mara un sorriso accomodante e porse la mano libera in avanti.
<< Unisciti a noi, sorella Jade. Insieme, potremo portare avanti il volere del sovrano che ci è stato così crudelmente strappato >> disse con tono gentile, aspettando che la rossa glie la stringesse.
Mara rimase ferma e immobile, bloccata in una gara di sguardi con il trio di accoliti. Aphra trattenne il respiro e si portò una mano alla pistola che teneva nei pantaloni.
Dopo quello che parve un tempo interminabile, tuttavia, la rossa si limitò ad arricciare ambe le labbra in un sorriso feroce.
<< Palpatine…può andare all’inferno >> sputò, estraendo la propria spada laser.
L’espressione sul volto di Quintos si fece improvvisamente mortale.
<< Così sia…traditrice >>
Questo fu tutto quello che la giovane donna aveva bisogno di sentire.
Brandendo a due mani l’impugnatura della spada laser, Mara attivò la lama…e attaccò.
Il maschio riattivò la propria e respinse l’attacco.
Si aspettava un avversario umile, ma scoprì invece che era più forte che mai. La ragazza brandiva l’arma in modo elegante, ed era animata da un furore tanto nuovo quanto imprevisto dai suoi avversari.
Gli Stormtrooper e Aphra presero a sparare, attirando l’attenzione di Thrax.
Vitani, invece, si apprestò a dare man forte a Quintos e incappò la spada laser di Mara, in contemporanea con il suo superiore.
Quando le lame s’incrociarono, mandarono un lampo d’energia che illuminò l’ intero tratto di corridoio.
 
                                                                                                                                                                    * * *
 
Un altro Caccia scomparve dal display tattico, poi un altro.
Una corazzata imperiale impegnata disperatamente a sfuggire al fuoco dei Tie avversari sfiorò l’atmosfera e il suo scafo si accartocciò con i componenti in fiamme che rotolavano e rimbalzavano sul campo di energia che proteggeva il Centro Imperiale.
Presa fra due Star Destrotyer imperiali, una delle Hammerhead di Rax perse momentaneamente i deflettori sovraccarichi e chiese aiuto, mentre i turboblaster aprivano fiammeggianti buchi anneriti nei suoi fianchi.
Gallius osservò con pazienza la carneficina, aspettando un’opportunità per cambiare il corso della battaglia, un’intuizione che potesse essere applicata con la precisione di un coltello.
Poi la vide, e gridò una raffica di ordini tanto rapida che parve stordire l’equipaggio.
<< Tutte le navi nelle vicinanze, catturate l’attenzione di quel Destroyer ! >> esclamò, puntando verso una delle navi imperiali che si era lasciato affiancare su due lati, esponendo il suo arco di fuoco anteriore.
I suoi armamenti erano stati deviati quasi interamente a babordo e a dritta.
Una squadriglia di bombardieri, che aveva a stento concluso il precedente attacco contro il portale dello scudo, cambiò rotta e puntò dritto verso il muso esposto del Destroyer.
I Caccia imperiali li inseguirono.
Riconoscendo il pericolo, il Destroyer stesso cercò di virare e puntare le armi, ma era ormai troppo tardi.
I Tie Fighter conversero sulla nave imperiale e volarono talmente vicini al suo scafo che gli schermi tattici non furono più in grado di distinguerli dalla massa del Destroyer stesso.
<< Siluri ionici lanciati >> dichiarò il capo squadriglia.
Rax richiamò un immagine video e vide i Caccia della propria flotta riprendere quota dopo l’attacco, illuminati dalle vivide scariche elettriche che si allargavano sulla superficie del Destroyer.
Una serie di lampi consecutivi devastò silenziosamente i dischi deflettori e le posizioni di armamenti. La luce dei potenti motori ionici si spense.
<< Colpiti, signore ! >> gridò il Capitano Hux. << Il Destroyer ha pero potenza ! >>
<< Continuate l’attacco >> ordinò Rax, calmo come sempre. << Mantenente il fuoco sulle navi rimaste >>
La nave avrebbe fornito loro copertura per almeno mezz’ora. Tempo sufficiente affinchè gli agenti di Palpatine potessero completare la missione sul pianeta.
 
                                                                                                                                                                 * * *
 
Da lontano, un osservatore avrebbe potuto credere che una serie di piccole esplosioni stessero lampeggiando nel cuore dell’edificio. Le spade laser si scambiavano colpo su colpo.
Anche se Quintos era più alto e robusto di Mara Jade, il loro duello non aveva nulla a che vedere con la forza fisica. La ragazza suppliva al proprio svantaggio con l’esperienza e la ferocia.
A poco servirono gli sforzi di Vitani per ribaltare la situazione.
Per un po’, Jade riuscì a respingere gli attacchi combinati dei due avversari, finchè entrambi non ritrovarono sicurezza e la incalzarono di nuovo.
La lotta proseguì con fasi alterne. Prima la coppia di Mani passava in vantaggio, poi Jade, in preda all’ira, capovolgeva la situazione.
Ben presto, la ragazza si ritrovò a combattere anche con la propria stanchezza.
Alla fine, un doppio attacco da parte dei suoi avversari la costrinse in ginocchio. Mara digrignò i denti e tentò di contrastare le lame degli avversari, che ormai si trovavano ad appena un paio di centimetri dal suo volto.
Thrax, nel frattempo, era riuscito a trucidare ogni singolo Stormtrooper che aveva avuto l’audacia e la perseveranza di affrontarlo a viso aperto. 
Nonostante i loro tentativi di colpirlo, i proiettili dei laser si erano rivelati impotenti contro i riflessi e la spada laser dell’accolito.
Come guidato da una forza esterna, l’uomo si voltò di scatto e intercettò un altro colpo di blaster con la propria lama.
Aphra fissò il tutto con fare attonito. Quando gli occhi di Thrax si posarono su di lei, l’archeologa fece un sorriso nervoso e nascose la pistola dietro la schiena.
<< Ehm…possiamo parlarne ?>> chiese con voce tesa.
In tutta risposta, l’accolito cominciò a muoversi verso di lei…finchè non fu costretto ad evitare un paio di piccoli missili che andarono a schiantarsi proprio nel punto in cui si era trovato solo pochi secondi prima.
Scioccata, Aphra volse lo sguardo verso il luogo da cui era partito l’attacco.
Una coppia di figure assai ben distinte fece capolino lungo il corridoio, illuminandone gli interni con i riflessi argentati delle loro cromature in metallo.
A lanciare il razzo era stato un piccolo astromeccanico, riconoscibile per la sua forma a barattolo e il paio di pedane mobili che ne adornavano la parte inferiore. Alla sua destra, spiccava quello che aveva tutta l’aria di essere un droide protocollare dagli occhi rossi.
<< Bee-Tee ! Triple Zero ! >> esclamò Aphra, volgendo alla coppia un sorriso estatico.
Il droide protocollare si fece avanti, alzando la mano destra in segno di saluto.
<< Padrona Aphra, sono sconcertato dal fatto che non mi abbia invitato ad una simile occasione >> disse con tono modulato. Affianco a lui, l’astromeccanico confermò le parole del compagno con una serie di bip.
Triple Zero lanciò un’occhiata nei confronti di Thrax e questi si irrigidì sotto il bagliore color magenta del robot.
<< La possibilità di eliminare un praticante della Forza…oh, che emozione !>> esclamò questi, nello stesso momento in cui la sua mano prese la forma di un bisturi affilato.
Bee-Tee rilasciò suoni eccitati, estraendo pistole, blaster e mitragliatrici dagli scomparti di cui era dotato.
L’accolito deglutì, mentre volse la propria attenzione nei confronti di Aphra.
La donna arricciò ambe le labbra in un sorriso predatorio e disse : << Divertiti >>
Poi, quasi come ad un segnale, una lunga serie di esplosioni e grida strazianti cominciarono a riecheggiare per tutta la lunghezza del tempio.
 
 
La situazione di Mara, nel frattempo, non aveva dato alcun segno di voler migliorare.
Bloccata sul pavimento del tempio, la giovane donna si ritrovò incapace di contrastare il potere combinato dei suoi avversari. Ancora pochi secondi, e non sarebbe più stata in grado di frenare le spade laser che vibravano sempre più vicine al suo volto.
Poi, come dal nulla…percepì qualcosa farsi strada nella sua mente. Qualcosa di caldo e benvenuto, una sensazione calmante e familiare al tempo stesso.
<< Concentrati, Mara. Usa la Forza >> disse la voce calma e profonda di Darth Vader, accarezzandola dolcemente.
La rossa scosse lentamente la testa.
 << La Forza ?>> sussurrò a bassa voce.
Si trattava di quello, dunque ? Bhe…valeva la pena tentare.
Invece di respingere l’attacco a forbice, chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, espandendo i suoi sensi.
La coppia di Mani esitò, confusa dalla reazione della giovane donna.
Passò un lungo momento, durante il quale percepirono un cambiamento nell’aria, un cambiamento…in lei. Infine, Mara aprì gli occhi e attaccò, come una furia, in un modo di cui non sapeva di essere capace, respingendo ambe le lame avversarie e sferrando un colpo dopo l’altro.
L’attacco era così furioso che quando le spade si incrociavano, mandavano lampi di energia più abbaglianti che mai.
Quintos perse l’equilibrio e cadde a terra.
Si rialzò in un attimo, ma non fece in tempo a deviare del tutto il nuovo fendente di Mara.
Riuscì a bloccarlo, ma assorbì tutta la forza del colpo nell’impugnatura della propria spada laser. L’arma volò via.
Disarmato, protese una mano e ricorse alla Forza per respingere un colpo dopo l’altro, finchè la furia di Mara penetrò le sue ultime difese. Un altro fendente lo prese di striscio alla testa e al torace, gettandolo a terra e intaccando pesantemente l’armatura. Un ustione solcava il volto avversario.
Mara alzò la spada, pronta a scagliare il colpo finale…fino a quando sentì una seconda presenza sopraggiungergli alle spalle.
Con la coda dell’occhio, notò con orrore che Vitani si era alzata da terra ed era ormai in procinto di attaccarla. Non sarebbe riuscita ad intercettare la lama in tempo…ma non ne ebbe alcun bisogno.
Qualcosa si avvolse attorno alla lama dell’accolita, sorprendendo entrambe le combattenti. Aveva tutta l’aria di essere una frusta, dalla quale fuoriuscirono lampi e scariche di natura apparentemente elettrica.
La coppia si voltò in direzione del punto da cui era comparsa quell’arma misteriosa.
Una terza figura aveva appena fatto capolino a pochi metri dallo scontro. Si trattava di e una giovane donna dalla carnagione abbronzata e dai luminosi occhi verdi.
Parte del volto era coperto da una maschera blu, perfettamente accompagnata dall’elegante veste azzurra che ne adornava il corpo dalla forma atletica.
La nuova arrivata compì un forte strattone e la frusta strascinò con sé la spada laser di Vitani, seguita prontamente dall’accolita.
Senza perdere tempo, la donna colpì la bionda con un poderoso calcio alla tempia, mandandola al tappeto con poco sforzo.
Mara si rimise in posizione di difesa e puntò la propria arma verso la sua presunta salvatrice . Per quanto ne sapeva, poteva essere parte di una fazione di disertori rivale a Gallus o un membro della Ribellione stessa.
<< Chi sei ?>> domandò con tono freddo, nel tentativo d’intimidirla.
La donna, tuttavia, si limitò a lanciare un’occhiata impassibile e si cimentò in un inchino aggraziato.
<< Sono Darth Lumiya, apprendista di Darth Vader. Il maestro ha detto che necessitavate del mio aiuto >> disse con tono calmo e raccolto, attraverso il tessuto della maschera.
Di fronte a lei, la rossa strinse ambe le palpebre degli occhi e aspettò una qualsiasi conferma dalla Forza che la nuova arrivata stesse mentendo.
Quando non percepì alcun’inganno, disattivo la spada laser e incrociò le braccia sotto il petto, con aria scocciata.
<< Avevo tutto sotto controllo >> borbottò stizzita.
In quel preciso istante, il proiettile di un blaster la oltrepasso, rilasciando uno spostamento d’aria che le scompiglio i capelli.
Entrambe le donne si voltarono in direzione di chi aveva appena sparato.
Aphra si fece strada verso di loro, con aria apparentemente non curante, seguita da una coppia di droidi. Puntò un dito alla destra della coppia e queste seguirono il suo sguardo.
Quintos giaceva a terra, proprio ai piedi dell’uscita del corridoio. Aveva cercato di scappare.
<< Stavi dicendo ?>> domandò l’archeologa, ricevendo un’occhiataccia da parte di Mara.
Usando le ultime forze che aveva a disposizione, l’accolito estrasse il data-pad che portava nella tuta e inviò un messaggio.
Poi, incapace di sopportare più a lungo la ferita inferta dal blaster, il suo corpo cadde pesantemente lungo il pavimento della struttura, ormai privo di vita.
 
                                                                                                                                                                               * * *
 
<< Ammiraglio ! Riceviamo una trasmissione da Coruscant ! >>
Il Ravager tremava sotto l’attacco dei caccia Tie.
I suoi scudi cedettero, si riformarono e cedettero di nuovo sotto l’impatto di scariche color smeraldo. Tre ponti avevano già dovuto essere evacuati per la fuga di radiazioni, ma lo Star Destroyer resisteva laddove altre navi erano state fatte a pezzi. In orbita geostazionaria sopra Coruscant, era il centro di una tempesta di metallo fuso e di vascelli lacerati.
<< Hanno…fallito la missione, signore >> balbettò il tecnico delle comunicazione.
Rax dilatò le pupille e strinse i denti.
Tutta l’operazione…le navi e gli uomini persi durante la battaglia…non erano serviti a niente?!
Impossibile ! Gli agenti di Palpatine erano utenti Forza ! Con Darth Vader impegnato sul campo di battaglia, chi mai avrebbe potuto contrastarli ?
Il ponte sobbalzò e lui ritrovò l’equilibrio senza quasi badarci.
Guardò gli schermi e cominciò a impartire ordini per riconfigurare la flotta.
Si mostrò sicuro di sé a beneficio dei suoi uomini, ma vide il displayer tattico lampeggiare quando registrò una nuova nave che entrava nel sistema.
Era infine arrivato un nuovo Star Destroyer…ed era molto più grande degli altri.

 
Lo Star Destroyer imperiale Esecutore fendette un oceano di navi e seguì una pista di gas combusti e di particelle crepitanti.
La luce di Coruscant si riflesse opaca sullo scafo della nave mentre entrava nel pozzo gravitazionale del pianeta e puntava verso l’incrociatore danneggiato di Gallius Rax.
Darth Vader osservò il caos che circondava l’Esecutore e lo riordinò dietro il rosso bagliore della sua maschera.
Riconobbe le manovre delle squadriglie di caccia di entrambe le parti, e identificò i piloti che infrangevano la formazione con un effetto positivo e negativo. Vide la battaglia a livello microscopico e macroscopico, istintivamente consapevole di come ogni colpo avrebbe contribuito alla vittoria o alla sconfitta finale. Tuttavia l’incrociatore era la sola cosa che lo interessava.
Compì un singolo movimento della mano quando la nave nemica arrivò a portata di tiro.
Gli echi dei turbolaser che seguirono il gesto suonarono come un groviglio di statica all’interno del suo casco. Fiotti di energia si riversarono dall’Esecutore verso il nemico, illuminando l’oscurità come fulmini.
Caccia stellari sorpresi fra le due massicce navi furono disintegrati all’istante.
Gli scudi dell’incrociatore scintillarono, iridescenti, poi svanirono in un bagliore. Le fiamme divamparono lungo il lato di babordo quando le piastre dello scafo si infransero, e l’ossigeno che fuoriusciva prese fuoco.
<< L’ammiraglia di Rax è neutralizzata, mio signore >> rispose Piett, scandendo le parole.
Vader non si girò verso di lui nel replicare.
Fissò la nave in fiamme. All’interno c’erano morte, sofferenza e paura, sì…e qualcosa di completamente diverso.
<< Preparate una squadra di abbordaggio >> disse con voce calma e raccolta.
<< Sì, mio signore >>
  

Dopo appena un paio di minuti, la navetta del Signore Oscuro raggiunse l’ammiraglia e gli assaltatori si aprirono un varco attraverso lo scafo. Senza perdere tempo, il cyborg si avviò verso il ponte della nave.
Forse fu l’istinto a guidarlo. Forse qualcosa di più. Non se lo chiese nemmeno. Ordinò alle truppe di procedere con lui e insieme arrancarono nel buio del vascello.
Le luci del primo corridoio che imboccarono tremolavano, gli allarmi suonavano.
Intrappolato nella camera rosso sangue del suo casco, Vader non era disturbato da nessuna delle due cose. Si sintonizzò sulle emanazioni di panico e disperazione e seguì la loro pista. Quando incontrò un gruppo di Stormtrooper avversari che portavano la mano al blaster o si precipitavano a sigillare porte a prova di scoppio, estrasse la sua spada laser e li abbattè senza fretta con i fendenti della lama scarlatta.
Vader accelerò il passo e si mosse attraverso l’incrociatore, lasciandosi dietro una scia di cadaveri.
Alla fine, raggiunse un corridoio pieno di disertori. Mentre le scariche di particelle saettarono verso di lui, deviò ogni scarica con la lama, strappò il blaster di un nemico con una forza che sfidava la natura e la gravità, e proseguì la sua marcia, infliggendo un colpo letale dopo l’altro, concentrato e spietato.
Alla fine, arrivò al ponte della nave.
Ogni singolo tecnico presente sulla plancia si drizzò di colpo e deglutì a fatica. Vader poteva sentire la loro paura e questo alimentò la sua eccitazione.
Il Cyborg volse la propri attenzione nei confronti della coppia di uomini che stavano di fronte all’oblò del ponte, con aria attonita. Uno era Gallius Rax, mentre il secondo era un ufficiale che non conosceva.
Senza perdere tempo, fece alcuni passi in direzione dell’Ammiraglio, mentre i suoi Stormtrooper prendevano di mira i tecnici.
<< Ammiraglio Rax…la sollevo da ogni suo incarico >> dichiarò con voce fredda e raccolta.
L’uomo deglutì a sua volta ed estrasse un blaster dalla cintura dell’uniforme.
Mentre cominciò a sparare contro la figura del Signore Oscuro, urlò : << Muori ! Muori ! >>
Ma ogni suo tentativo di recare danno al Neo-Imperatore fu assai vano.
Vader si limitò ad alzare la mano destra e a deviare ogni colpo con l’uso della Forza.
<< Perché non muori ?>> balbettò Rax, il tono di voce ornato da una punta di disperazione.
Dietro la maschera, il cyborg sorrise ironicamente.
<< La capacità di usare un blaster…è insignificante rispetto al potere della Forza >> disse con cupo divertimento.
Poi, continuò a camminare in direzione dell’Ammiraglio…e si fermò di colpo.
La Forza si agitò attorno a lui, avvertendolo del pericolo imminente. E Vader non fu certo l’unico a notarlo.
Ogni singolo Stormtrooper presente nella stanza abbandonò il proprio obbiettivo e puntò il blaster in direzione di Rax, nella cui mano destra stringeva una granata a doppia gittata. Se quella cosa fosse esplosa all’interno della nave…
Affianco all’uomo, il Capitano Hux lanciò al superiore un’occhiata incredula.
<< Gallius, cosa stai facendo !? Così ci farai uccidere tutti ! >> esclamò con occhi colmi di paura e sgomento.
L’Ammiraglio sembrò non prestargli la minima attenzione e arricciò ambe le labbra in un sorriso a dir poco folle.
<< Lunga vita a Palpatine ! >>gridò, mentre attivava la granata.
Vader dilatò le pupille.
<< STATE TUTTI INDIE… >>
Poco prima che potesse terminare l’ordine, un esplosione titanica scosse le fondamenta della nave stessa.
 
                                                                                                                                                                                   * * *
 
Darth Lumiya sentì come se un coltello le fosse penetrato in testa.
Lanciò un grido di dolore e si portò le mani alle tempie, affondando le unghie nella pelle.
La Forza tremò attorno a lei, mentre Aphra e Mara presero a fissarla con fare attonito.
Quando la donna cadde in ginocchio, l’archeologa si chinò per sostenerla.
<< Cosa c’è ? Ti senti bene ?>> domandò con aria visibilmente preoccupata.
Gli occhi di Lumiya sembravano sul punto di lacrimare.
<< Maestro…>> sussurrò, attirando l’attenzione di Jade.
<< è…è successo qualcosa di terribile >>
 
 

Eh, eh, pensavate davvero che sarebbe andato tutto liscio come l’olio ? Che razza di autore sarei, se non inserissi un po’ di dramma e tragedia nella storia ?
Juno Eclipse e Darth Lumiya sono personaggi dell’Universo Espanso di Star Wars. Rispettivamente una pilota al servizio di Darth Vader e la sua apprendista.
Qui in basso potete vedere le foto.

Juno Eclipsen : https://www.google.it/imgres?imgurl=https://vignette.wikia.nocookie.net/starwars/images/3/3d/Juno_Headshot.jpg/revision/latest?cb%3D20120110075640&imgrefurl=http://starwars.wikia.com/wiki/Juno_Eclipse&h=1026&w=694&tbnid=Uj4DSGfeSwJ8qM&tbnh=273&tbnw=185&vet=1&docid=3kqO4eBVYMzRMM
Darth Lumiya :
https://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.swx.it/databank/images/thumb/b/b8/Lumiya-1.JPG/250px-Lumiya-1.JPG&imgrefurl=http://www.swx.it/databank/index.php?title%3DLumiya&h=338&w=250&tbnid=nAnI76ZqTPS_eM&tbnh=261&tbnw=193&vet=1&docid=YP_Bt3WAnUpIgM
 
Quintos, Vitani e Thrax sono degli OC creati da me personalmente.
  
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