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Autore: PrincessintheNorth    03/08/2018    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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DUE SETTIMANE DOPO
 
DEREK
 
 
Era sempre divertente divinare Murtagh e Katherine, se non altro perché o li beccavi a litigare, o beccavi lei che malmenava lui, ovviamente insultandolo in modi molto marinareschi.
Ora però li avevo divinati per un altro motivo: era arrivato il termine della gravidanza, e ancora Kate non aveva le doglie. Almeno, erano in procinto di partire, lei era seduta sugli scalini del Tridente e Murtagh stava mettendo delle scorte di viveri nelle bisacce di Antares e Castigo. Li tirava fuori da alcune buste e li spostava, solo che a un certo punto gli saltò in mano un muffin.
-        Kate … - sospirò.
-        Per favore!
-        Amore, dobbiamo viaggiare leggeri e arrivare a Winterhaal prima che ti arrivino le doglie …
-        Ma non pesa molto, un muffin … - obiettò.
-        Katie, è il concetto! Un muffin, una ciambella. – iniziò ad elencare tutte le cose che lei aveva infilato di nascosto nella borsa. – Mi spieghi perché dovremmo portarci un’anguria?! Hai già la bambina!
-        Ma è buona …
-        Ma va a male!
E consegnò l’anguria a un servitore, che la portò via: Katie non poté far altro che guardare avvilita tutte le sue voglie venir portate via.
-        Stasera mangiamo fuori? – propose.
-        Solo se rinunci a tutte le cose che mi hai messo a tradimento qua dentro, piccola sciagurata.
-        Stai per avere una figlia e ti ostini a chiamarmi “piccola”? – ridacchiò lei.
-        Mica è colpa mia se sei piccola! Cioè, guardati! – la prese in giro, scompigliandole i capelli.
-        Dai … ma scherzi a parte, non sono poi così piccola … - tentò di tergiversare.
L’espressione di Murtagh fu più eloquente di qualunque parola.
-        A momenti April è più alta. – liquidò la questione, riprendendo a riempire le bisacce.
-        E va bene … - sbuffò lei. – In ogni caso penso tu abbia messo abbastanza provviste, lì dentro.
-        Sei Katherine Shepherd. Queste sono solo le tue razioni. – la prese in giro.
-        Stronzo.
-        Quello me lo può dire solo April. – ridacchiò, baciandola.
-        Gliel’ho insegnato io, posso dirlo quando voglio. – sorrise lei, raggiungendolo e abbracciandolo.
-        Perché invece non convinci questa qui ad uscire? Ormai è ora.
-        Se stiamo per partire … - sospirò. – Meglio che non arrivi per i prossimi giorni, no? Prolunga la vacanza.
-        Nuova meta per le vacanze. Pancia di Katie. – ridacchiò.
-        Mmh …
-        Derek. – improvvisamente entrò Miranda, le sopracciglia aggrottate. – C’è … Eragon.
-        Come, Eragon?!
Quella era sicuramente una visita inaspettata.
Mi aveva contattato qualche settimana prima, tramite specchio, per chiedermi di sostituirlo nel suo ruolo di Capo dell’Ordine, oltre che di concludere il suo addestramento: non si era mai visto adatto in un posto d’istruzione e comando, sentendosi ancora molto inesperto e, diceva, con quale titolo potrei istruire e redarguire un altro Cavaliere?
Avere un altro titolo e altre responsabilità non era esattamente al primo posto nella mia lista dei desideri (attualmente c’era la voglia di conoscere la mia nipotina che si rifiutava di nascere), ma ricordavo bene come mi ero sentito quando il mio maestro, Oromis, aveva deciso che sarei stato il suo “secondo” nell’addestrare Mavis. Terrorizzato all’idea di sbagliare e distruggere secoli e secoli di Ordine.
Eragon era sì circondato dagli elfi, ma nessuno di loro era un Cavaliere, né sapevano come addestrarne uno: era completamente da solo, deputato a fare una cosa che, se si fosse presentata l’occasione, non si sentiva in grado di fare.
Perciò avevo accettato.
-        Eragon! – fece Miranda. – Sai, il fratellino di Murtagh.
Dubitai fortemente che al suddetto facesse poi piacere essere definito “fratellino”: Katherine aveva, in fondo, iniziato a guardare male Alec quando questi la definiva “sorellina” all’età di sette anni.
-        E che succede?
-        Dice che ha una cosa per te. No, gliel’ho già chiesto, non dorme qua, dovrà andare da Orrin e a Tronjheim a consegnare delle uova e poi Nasuada l’ha chiamato a Ilirea per quella che viene definita una questione estremamente urgente.
-        Non resta nemmeno qualche giorno, il tempo che arrivino Katie e Murtagh?
-        Ma mi ascolti quando parlo?!
-        Neanche per vedere sua nipote?
-        Derek!
Sospirai e mi alzai, ma fu in quel momento che accadde.
Inizialmente credetti ad uno scherzo, uno terribilmente crudele.
Una coscienza aveva sfiorato la mia, una mente che non appena avevo percepito mi era sembrato di riconoscere all’istante, perché per quindici anni eravamo stati legati giorno e notte.
Sembrava veramente lui … ma era impossibile.
Era morto.
Era uno scherzo, e chiunque me lo stesse giocando l’avrei ucciso, fosse anche stata Katherine in persona, anche se lei non l’avrebbe mai fatto.
Poi, l’entità che mi aveva sfiorato la mente parlò.
Scettico. Sempre stato, Derek. Uno scettico zoticone.
La voce … era la sua voce.
O almeno, lo sembrava … ma non ne ero sicuro … non dopo centodue anni e sette mesi.
Per questo, non aprii la mia mente all’entità. Poteva benissimo essere un mago, magari anche quello del nemico, che avesse deciso di attaccarmi la mente.
-        Derek … - mormorò Miranda. – Che succede? Sembri Katie quando parla con Antares … senti, Eragon sembrava avere una cosa importante da dirti, è di fretta, non credi che dovremmo …
-        Solo un momento …
Forse è davvero il caso che tu vada dal ragazzino-che-è-figlio-del-tuo-amico.
Anche la parlata somigliava alla sua …
Tutto, di quella mente, lasciava pensare che fosse lui
Per questo corsi a perdifiato verso la sala del trono, dove sapevo mi aspettava Eragon, semplicemente perché ricevevamo tutti lì.
E infatti era lì, l’aria stanca di chi non si ferma mai dal viaggiare e tra le mani un forziere riccamente decorato.
Come ogni volta che lo vedevo per le nostre lezioni allo specchio una volta la settimana, somigliava sempre di più a sua madre, anche se aveva ereditato gli occhi castani della mamma di Selena e il colore dei capelli era dovuto all’unione del castano scuro di Morzan con il biondo grano di Selena.
Nonostante l’evidente stanchezza, aveva un sorriso orgoglioso e trepidante d’attesa ed emozione, questo preso senza dubbio dal padre. Era la stessa espressione che Morzan aveva quando Murtagh era occupato a scartare, alla sua festa di compleanno, il regalo che gli aveva fatto.
-        Cosa …
Ma Eragon non disse niente, nemmeno una parola. Si limitò a porgermi il piccolo forziere, che aprii immediatamente.
Lo shock che mi colpì fu di una forza paragonabile alla scarica di energia che avevo percepito quando avevo ricevuto il marchio da Cavaliere, e lo scrigno mi scivolò dalle mani.
Attento, idiota! Fa male!
Mentre ancora non riuscivo a capacitarmene, caddi accanto al forziere sulle ginocchia, fissando quasi inebetito il contenuto.
Appoggiato sul cuscino foderato di velluto rosso, riposava una piccola pietra argentea, che sembrava brillare di luce propria.
-        Ma …
Se mi facessi la cortesia di riprenderti potrei anche spiegarti. Andiamo, amico. Devo persino presentarmi? E va bene, ho capito. Sono …
-        Maegor. – sussurrai, sconvolto.
Era lì.
Era tornato.
Era vivo.
Era Maegor.
Era il mio compagno.
Bravo! Un premio per il re! Bravo!
A quel punto, lo shock si trasformò in una felicità che poteva essere paragonata solo a quella che avevo provato nel tenere in braccio i miei figli per la prima volta, una gioia talmente potente che andava oltre le lacrime, e rividi come se non fosse passato un giorno ricordi che sembravano appartenere a mille vite prima: un bambino di undici anni che, per mano alla mamma e al papà, andava in piazza per affrontare la prova dell’uovo; un elfo dal volto gentile che apriva un forziere rivelando una pietra argentea, che al tocco del bambino iniziava a creparsi, per poi rivelare da un buchino una piccola testa grigio scuro; dall’uovo, nasceva un cucciolo di drago d’argento, con le squame più brillanti del tramonto sul mare; il cucciolo avvicinava la testa alla mano del bambino, marchiandolo con un ovale argenteo sul palmo; la creazione di un legame indissolubile tra il bambino e il drago, che crescevano insieme; il primo volo, emozionante e spaventoso insieme, con il bambino che si stringeva sempre più forte alle punte dorsali del drago, terrorizzato dal rischio di cadere. Il drago diventava adulto, un esemplare archetipico di tutta la sua razza, ammirato da tutti.
E finalmente, dopo un secolo, aprii la mente, e le nostre coscienze si tuffarono l’una nell’altra fondendosi insieme fino a diventare indistinte, un’unica coscienza: uno.  
 
 
 
Per ore eravamo rimasti così, fondendoci l’uno nell’altro, senza accorgerci di ciò che accadeva all’infuori di noi, senza andare a rendicontare l’uno all’altro un secolo di vita, ma solamente condividendo le emozioni che provavamo nell’essere di nuovo riuniti.
Ma … iniziai, una volta che entrambi ci fummo riabituati alla sensazione di essere di nuovo insieme, l’uno nella mente dell’altro. Come … cosa ti è successo, dov’eri … perché non sapevo che avevi rigettato il tuo Eldunarì?
Calma, ridacchiò. Adesso ti spiegherò tutto … poco prima della battaglia di Ilirea, Belgabad mi consigliò di rigettare il mio cuore-dei-cuori, per precauzione, e preferii ascoltarlo, perché, se fosse accaduto qualcosa, non avrei smesso di esistere e ci saremmo potuti riunire, e se non fosse accaduto niente, meglio per me. Il Maestro mi consigliò anche di non dire a nessuno dell’Eldunarì, nemmeno a te, così che se ti avessero forzato la mente come è successo al tuo amico-compagno-di-Dracarys non avrebbero scoperto del mio cuore, e di quelli degli altri. Avrei potuto avvisarti solo a battaglia, o guerra, conclusa. Alla fine … e sentii tutto il dolore e la rabbia che provava per la morte del suo corpo. Qualcosa è accaduto. Poco prima che il mio corpo venisse ucciso Formora si impadronì del mio cuore, insieme a molti altri, e il maledetto-distruttore-di-uova fece sì che non potessi più comunicare con te.
In un attimo, ricordai il momento in cui avevo cercato di raggiungere la sua mente e l’avevo trovata schermata. Avevo pensato che fosse stata opera sua, per rimanere più concentrato, e invece … invece era opera del bastardo.
E poi?
E poi l’infido-strisciante-re-umano è … e qui il dolore che sentivo provava si fece cento volte più inteso. È riuscito ad assoggettarmi al suo volere. Per cento anni, tutto ciò che Oromis e Glaedr ci avevano insegnato è stato al suo servizio. La mia forza, la mia conoscenza … ci ha sfruttati in ogni possibile modo, specialmente per ingannare e torturare Morzan, il suo cucciolo e la-ragazza-che-ora-è-regina. Alla fine, però, è arrivato il cucciolo-più-piccolo-di-Morzan e insieme ad altri nostri compagni ha ucciso il re. Ci è voluto un po’ perché mi riprendessi dai danni del nero-ragno-re … ma poi ho chiesto a Eragon di riunirci. Lui in verità voleva riportarmi subito da te, ma … non volevo ritrovarti mentre ero impazzito. Fine.
Maegor …
Non serve che tu dica qualcosa. Sapere che ora siamo di nuovo insieme basta a lenire il dolore.
Lo so … però …
Lo so anche io. Ma ora basta ripensare al passato, pensiamo e godiamoci quello che abbiamo … oh, e il nostro Maestro Glaedr mi ha parlato di un incantesimo … anzi, di un modo per …
Improvvisamente, si fermò, proprio sul più bello.
Che succede?
Rimase in silenzio qualche secondo, per poi parlare. Nel mondo sta accadendo qualcosa … una nuova vita è in procinto di venire alla luce … qualcosa che raramente accade.
In un secondo, ricordai cosa avesse detto Angela della bambina di Katie e Murtagh.
“È raro che due Cavalieri concepiscano. Questa bambina sarà potente.”
Maegor … potrebbe essere la figlia di due Cavalieri?
Sì. Sì, potrebbe.
La mia nipotina stava arrivando.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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