Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Spensieratezza    05/08/2018    2 recensioni
Può il potere di una moneta cambiare il corso di una vita? E perchè Jared Padalecki lo permette?
Jared Padalecki e Jensen Ackles si ritroveranno a essere l'uno, l'antitesi dell'altro, senza averlo scelto.
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jared e Jensen dopo quell’esperienza del volo, sembrarono più uniti di prima, erano davvero felici, inoltre Jensen era gasato per questo suo nuovo potere, diceva che si sentiva come un supereroe dei fumetti e che voleva diventarlo davvero, ma per riuscirci, doveva esercitarsi, quindi andava nelle radure deserte o nei boschi ad esercitarsi a volare, scoprendo di riuscire a fare dei salti sempre più lunghi.

Diceva di adorare sempre di più la notte e le tante piccole creature che scopriva esistere, tra gli alberi, in aria, sul terreno, nascoste, che lottavano ogni giorno per nutrirsi, per esplorare, per sopravvivere, che si amavano anche, a modo loro.

Jared adorava ascoltarlo, lo reputava affascinante e adorava sostenerlo, seppur con sempre dei malcelati timori, Jensen lo amava ancora di più da allora, il suo sguardo con cui Jared lo seguiva, durante quei voli, lo faceva sentire come se Jared fosse orgogliosissimo di lui, fiero, non era invidioso dei suoi poteri.

Era il ragazzo giusto! Quello perfetto, la sua anima gemella.
Jensen decise, era quello definitivo.
L’unico!

Aveva intenzione di chiedergli di sposarlo,non gli importava che fossero ancora entrambi giovanissimi, doveva solamente trovare il momento giusto.
 
 
 
 
*

Jared, intanto, stava cercando sempre di più di dimenticare tutto quello che era successo nelle settimane passate, avrebbe voluto essere come quei tizi che si lasciavano scivolare le cose addosso, che non pensavano e rimuginavano sulle cose, lui non era così, era fin troppo analitico, seppur passionale per quanto riguardava i sentimenti, la cosa era strana visto che di primo impatto poteva sembrare che fosse Jensen quello più razionale tra i due, ma non era così, o forse lo era stato così, una volta, prima dei poteri, prima di….tutto.

Jared si sforzò di pensare che era giovane, aveva diritto a farsi una vita e a non farsela rovinare dagli eventi passati, voleva dimenticare tutto, lasciarsi scivolare tutto alle spalle, pensava che ripetendoselo cento volte al giorno, avrebbe finalmente potuto dimenticare..
Ma non ci riusciva e quindi si prendeva le mani nei capelli e piangeva.

Che ne era stato del ragazzo affascinante e che a scuola tutti volevano come ragazzo, quello capace di fare dimenticare agli etero che gli piacevano le ragazze e convincere i gay, che lui era il partito migliore e i bisex che i maschi erano meglio ed era lui il migliore?

Non volva essere così, sciocco, piagnucoloso, un peso per tutti, anche per Jensen, ora lui era così..SUPER e ben presto si sarebbe accorto anche lui che meritava di avere qualcuno al suo livello, che fosse SUPER quanto lui, non si sarebbe accontentato di qulacuno che fosse MENO.

Maledetta moneta..maledetta moneta…è tutta colpa tua…
 
 
 



La moneta, Jared, ne fu convinto, gli fece pagare caro, quegli insulti, la notte stessa. Ebbe la febbre, nonostante avesse fatto di tutto per farsela scendere, durante la notte ebbe un sonno molto agitato, preda ancora della febbre.
Una voce nella sua testa risuonò.

Jared, Jared, io continuo a esserti fedele, nonostante tu continui a insultarmi..non mi fermerò..
Bugiarda! Tu cerchi solo di allontanarmi dal ragazzo che amo..guardami! Non sono più lo stesso..

E sarebbe colpa mia? Tipico di voi umani, cercate di scaricare la responsabilità al primo che trovate davanti e che si presenta come un vero capro espiatorio, incuranti di cercare di capire la vera causa, che magari è molto più nascosta..

Belle parole, ma io so quello che tu hai fatto..e hai detto..hai minacciato il mio ragazzo di morte, hai minacciato tutti loro, tutte le persone che amo, perché poi??
È vero, l’ho fatto, ma tu non riesci a capire, io non sono la VERA minaccia, tutto quello che ho fatto, è per proteggere TE, dalla vera minaccia!
Jared rise.

Sarebbe Jensen, il ragazzo che amo, la vera minaccia?? Ritenta!

Non lui, stolto! L’organizzazione di uomini potenti e malvagi di cui ti hanno parlato i due fratelli.
Loro?? Non li conosco nemmeno, non gli ho fatto niente!

Purtroppo per te, loro conoscono TE. E non esiteranno ad usarti, per i loro scopi, così come stanno usando ME. Il mio compito è quello di guidarti verso il tuo destino..e non esiterò a fare del male alle persone che ami, se continuerai a rifiutarti di seguirlo, per questo sono stata creata e d’altro canto se non lo facessi, molte persone soffrirebbero e altre verrebbero meno al proprio destino, compreso quello del tuo amato Jensen..

Cosa stai dicendo? Cosa c’entra LUI? Non ho intenzione di intralciare il suo destino!!

Ma lo farai! È scritto nel tuo FUTURO. Tu seguirai una strada oscura e Jensen una strada di luce. Se vi ostinerete a restare insieme, Jensen sceglierà te, arrivando a rinnegare sè stesso, questo non deve accadere. Il destino e la vita di molte persone dipende da questo..

Quindi è vero…Jensen è destinato a diventare un eroe. Non riesco a crederci. Disse Jared, ma in realtà non l’aveva forse sempre saputo? L’aveva sempre saputo che Jensen era la sua LUCE.

Sto aiutando anche te stesso, Jared, se rifiuterai il tuo destino, spontaneamente, arriveranno degli uomini a prenderti e ti costringeranno con la forza, credimi, non vuoi sapere quello che potrebbero farti per costringere a collaborare..possono farti soffrire in modi che non puoi nemmeno immaginare, facendo soffrire anche qualcuno che ti è mancato ancora prima di nascere. Tuo fratello.

Mio…ma lui è morto!! Disse Jared gridando.
 
Ci fu un silenzio irreale.

Lui è VIVO.
No, non è vero!!

Lui è vivo, Jared, lo senti dentro di te, nella tua pelle, nel tuo cuore, non è vero? Ha i tuoi stessi occhi, anche se non la stessa vitalità. Non ti piacerebbe vedere il suo viso, finalmente?

SMETTILAAAAA!!!
 
Jared si svegliò, di nuovo angosciato, di nuovo in lacrime.

E sapendo che sbagliava, prese la moneta appoggiata sul comodino e la guardò sul suo palmo.

La donna della moneta sembrò quasi rivolgergli un sorriso triste.

E sapendo che sbagliava, la ritirò nel comodino.
Sentirla vicina, era come sentire la sua anima gridare.
E lui voleva davvero dormire quella notte.

Peccato che non ci riuscì comunque. Passò tutta la notte a piangere e verso le quattro, fece una telefonata a Jensen.
 
 
 
“Jared, ti prego, adesso calmati, mi distrugge sentirti così…no, no, no, aspetta, non volevo dire, non volevo farti sentire in colpa, ascolta, vuoi che vengo li da te? Non dobbiamo per forza dormire. Jared, ma che cazzo dici? Credi che potrei dormire adesso, dopo questa telefonata? Okay, ascolta, domani mattina presto faccio le valigie e anche tu! Non voglio sentire discussioni e voglio vedere quando avremmo gettato quella COSA nel vulcano più bruciante dell’universo, se riuscirà ancora a tornare. Lo faccio io ok? Così non sarai tu a beccarti la maledizione nel caso. Jared, non fare così, stavo solo ironizzando. Ok..pessima battuta..Jared, sta tranquillo, verrò con te, non ti abbandono e se tuo fratello è ancora vivo, vedrai, lo troveremo insieme. Io non ti abbandono, Jared."
 
Sembrò che la telefonata finì lì, ma verso le quattro e mezza di notte, qualcuno bussò alla sua finestra.

Jared scattò a sedere, non era ancora addormentato, ma si spaventò comunque.
“Jensen?? Mi hai spaventato!” disse andando alla finestra.

Jensen ridacchiò. “Te l’avevo detto che ormai non sarei riuscito a chiudere più occhio,e a quanto vedo, neanche tu.”

“Mio dio..come..come hai fatto a…” disse Jared, guardando fuori dalla finestra, dopo averlo aiutato a scavalcarla, notando l’altezza della sua finestra e l’albero davanti a sé.

“Ho fatto come Tarzan.” Ammiccò Jensen.
“Sei pazzo! Potevi farti male!” lo rimproverò Jared. “E a proposito, sei venuto a piedi?”
“A piedi??” disse Jensen ridendo.

“IN VOLO??” urlò Jared.

“Schh. Cerchiamo di non svegliare i tuoi, mh? Dio non ci ha donato le ali per volare, ma avrebbe dovuto, si fa molto più in fretta.”
“E se qualcuno ti avesse visto?”
Jensen fece spallucce.
“Prima o poi lo scopriranno comunque, non mi dispiacerebbe essere un eroe come Superman.”

“Già, prima che qualcuno non riconosca la tua voce o il tuo volto, o la tua altezza o ti tiri via la maschera. “ disse Jared cominciando a innervosirsi.

“Ah già…non ti ho insegnato il mio nuovo trucchetto..” disse Jensen.
 
Jared spalancò gli occhi. Dove prima c’era Jensen, ora sembrava esserci solo una sagoma nera, fatta di buio, che si era mimetizzata con l’ambiente circostante, sembrava fatta d’ombra, il suo viso era completamente all’ombra, i suoi occhi erano nascosti, si intravedeva solo una specie di mantello e le forme del suo corpo erano appena visibili, era impossibile riconoscerlo così.

“Come hai fatto?”

“Non lo so!” rispose Jensen. “Ho solo pensato che avrei dovuto avere qualcosa che mi avrebbe impedito di essere riconosciuto, un po più efficace dei vestitini di Sailor Moon! Ma..” disse cambiando discorso e tornando visibile. “smettiamo di parlare di me, al telefono mi hai spaventato molto e sappi che nemmeno per un istante ho pensato di non crederti, adesso sono qui con te e affronteremo tutto insieme, non pensare nemmeno per un istante, di tagliarmi fuori, hai capito Padalecki?” gli chiese, alzandogli il mento.

Jared lo guardò languido e gli gettò le braccia al collo.

“Ma dicono tutti che io sarò il tuo peggior nemico!”

“Dicevano tutti anche che la terra fosse piatta! Come disse una persona fantastica una volta, Francamente me ne infischio!
Jared non potè evitare di ridacchiare e poi baciò Jensen e lo accompagnò nel letto vicino a lui.
Jensen lo abbracciò da dietro, sussurrandogli:

“Se vuoi parlare ancora, io sono qua, ma se vuoi semplicemente dormire, io sono comunque qua.”

“Ora che sei qui, non ho bisogno più di niente..” sussurrò Jared e nel giro di due minuti si addormentò.

Jensen non sciolse l’abbraccio.
 
 
 
 
*

L’indomani mattina, Jared si svegliò abbastanza presto. Erano le otto del mattino e vedeva Jensen leggermente su di giri con i capelli bagnati e affaccendato, che gli mostrava due valigie vicino l’armadio.
“Prima però, mangia.” Disse il biondo, porgendogli un vassoio con un cappuccino e dei croissant.

“Hai fatto anche la tua valigia..” disse Jared.

“Sì, beh, bisogna fare le cose per bene, no? Volare con due valigie era imposibile per non dire rischioso il mio travestimento, in pieno giorno, così ho usato la mia macchina, ma prima di venire qui, mi sono fatto una doccia, non volevo che mi vedessi tutto sudato e..”

Jared non lo lasciò finire che lo baciò con passione, buttandolo sul letto.

“Sei meraviglioso. Non mi perdonerei mai se ti succedesse qualcosa, ti supplico, ripensaci.”

“Neanche per idea, tesoro, perché IO non mi perdonerei mai, se ti lasciassi scappare via da me e poi tu hai BISOGNO di me, ricordi? E ora bevi quel cappuccino, prima che si raffredda.”
 
 
 
 
*

Jared e Jensen convennero che era inutile mandare messaggi o bigliettini che avrebbero solo allarmato i loro genitori, decisero che come prima tappa, sarebbero andati a casa dei due fratelli per farsi dare altre informazioni sulla moneta e un alloggio in cui stare, dopodiché avrebbero trovato una scusa per assentarsi per un po di tempo, la moneta non la teneva nessuno dei due, Jensen gli aveva consigliato di inserirla in una busta di plastica per precauzione.

Era una bella giornata di sole, tra qualche chilometro, avrebbero raggiunto l’aeroporto per prendere l’aereo che li avrebbe portati in Giappone, ma….

Craaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaash


 
La cosa più brutta al mondo era accorgersi che sta arrivando la morte, guardarla in faccia, sapere che stai per morire ed essere impotente.

No, la cosa peggiore al mondo era guardare la morte in faccia, sapere che sta arrivando e che sta per prendere qualcuno che ami.
Jared capì tante cose in quel momento. Prima fra tutte, di essere stato uno sciocco.

Uno sciocco illuso a pensare di poter scappare, a pensare di poter scegliere di non rinunciare a Jensen.

Ebbe solo qualche secondo di buio, mentre pensava di stare per morire e chiese mentalmente a Jensen, perdono.
 
Ma..non ci fu nessuna fine.

Si risvegliò e si accorse di trovarsi ancora in macchina, i vetri del parabrezza erano completamente infranti e sparsi sulla macchina, non c’era traccia del camion che era andato addosso a loro, volontariamente.
E Jensen…
“NO. NO. NOOOOO.”

Lo tenne tra le braccia, lo scosse, cercò di svegliarlo, malgrado avesse il viso sporco di sangue.
 
JENSEN. JEENSSSEEEE.”
E piangeva.
Jensen…è MORTO. Disse una voce.
 
Jared alzò il viso e vide una sagoma fatta di luce scintillare davanti la sua auto distrutta.
“No..no..tutto questo non è vero..Jensen, JENSENN!!”


Tutto questo è colpa tua e del tuo sporco egoismo, non volevi rinunciare a lui, malgrado tutti gli avvertimenti e adesso lui è MORTO.

“NOOOOOOOOO!”

Stai zitto, sciocco ragazzino, mantieni ancora un briciolo di dignità, per dio!

Jared deglutì e si limitò a piangere silenziosamente, accarezzando ancora la testa del suo ragazzo.

Forse puoi ancora salvarlo.. disse lo spirito dopo qualche interminabile secondo di silenzio.
 
“Cosa? DAVVERO?? Dimmelo! Lo farò! Farò qualunque cosa!!”

Non ti piacerà e se stavolta non farai come ti dico, Jensen DAVVERO soccomberà. Il patto è solo se tu accetterai di fare quello che ti dico.

“Tutto! Farò qualsiasi cosa!” continuò l’altro. Sapeva che sarebbe stato qualcosa di terribile, ma Jensen non doveva pagare per colpa sua.
Molto bene.
 
 
 
*

Jared si trovava in ospedale e guardava il suo ragazzo attaccato al suo respiratore con il volto coperto da una benda, i vetri gli si erano conficcati nella carne. I dottori dissero lui che c’era purtroppo la grave possibilità che Jensen rimanesse con il volto segnato da cicatrici orrende, per metà sfigurato e questa cosa fece male a Jared.

Lui invece ne era uscito un po ammaccato ma tutto sommato, illeso e questo lo faceva bruciare dai sensi di colpa.

Andiamo..è ora.. disse quello che ormai chiamava “lo spirito della moneta.”
 
Jared deglutì e posò una mano sul torace di Jensen, lo spirito posò una mano a sua volta sulla sua mano e una luce irradiante si estese dal corpo di Jensen e andò a finire in lui.

Non temeva per la vita di Jensen, sentiva che lo spirito della moneta fosse sincero, inoltre se Jensen avesse perso la vita, lo spirito sapeva che si sarebbe giocato per sempre di ottenere quello che voleva.

Jared si sentì letteralmente bruciare. Un bruciore che fluì nello stomaco fino ad andare a finire sul suo viso.

Fatto.. lo scambio è stato fatto.. disse lo spirito.

Jared guardò il volto del suo fidanzato,in apprensione. Notò subito, che malgrado la benda ancora visibile, sembrò comunque diverso. Più riassato, più…IN SALUTE. Seppe allora che la moneta aveva detto il vero.
 
Non vuoi guardarti?

“Non..non qui..” sussurrò Jared.



Andò in una stanza vuota, si mise davanti a uno specchio e dovette lottare per non gridare.

La parte destra della sua faccia era sfigurata come se fosse finita bruciata in un incendio e non avesse più un grammo di pelle.

Jared aveva spalancato metà della sua bocca sana e sentiva le lacrime riaffiorare agli occhi ma si trattenne.
Lo spirito sorrise, vedendo lo shock del ragazzo, vedendo il suo viso orribilmente mutilato. Gli esseri umani erano così.

“Jensen..era ridotto così?”

A queste parole, lo spirito sembrò preso in contropiede, stralunato. Per qualche secondo non trovò le parole.

Non riesco a crederci. Sei ridotto come uno zombies e ancora tuttavia questo è quello che ti preme?

“Ti prego, rispondi alla domanda.” Lo supplicò Jared.

No..certo gli sarebbe rimasta qualche cicatrice ma non certo il disastro che vedi ora..

“E allora perché io sono così ora?”
Non ti piace quello che vedi? Molto bene!
 
Uno schiocco di dita e la faccia di Jared tornò di nuovo normale.
“Ma cosa…”

Ricordi la maschera da cui eri attratto quel giorno al circo? Ricordi quando dicesti a Jensen che il tuo costume rappresenta uno sdoppiamento? Crudeltà e debolezza, chi è debole è sempre crudele, dicesti.

“Quindi io sarei crudele perché sono DEBOLE? Ma tutto questo cosa c’entra con il mio volto?”

Decidendo di salvare Jensen, hai solamente deciso finalmente il tuo destino. Il dolore da cui hai salvato lui, sarà una ferita che ti rimarrà addosso, ma per tua fortuna, io posso curarti, l’ho appena fatto no? Sei di nuovo normale..

“Ma qualcosa mi dice che la ferita è ancora lì..”

Esatto..ma è una ferita che può essere psicologica, se tu deciderai che sia così. Da questo momento in poi ti chiamerai Due facce. L’altra metà del tuo viso apparentemente sano, ti farà compiere azioni che non sempre potrai controllare, sarà come avere una seconda personalità..

“E se io non dovessi accettare di essere così? Se dovessi rifiutarmi??”

In questo caso, tornerai così..
 
Jared tornò a vedersi allo specchio con quell’orribile mutilazione facciale. Sgranò gli occhi.

Sei sicuro che Jensen potrebbe amarti anche così?
 






















Note dell'autrice: non ve l'aspettavate tutto questo angst eh? spero vi piaccia xd Daisy il tuo amato duefacce è arrivato xd




ps la foto è solo per darvi un'idea della faccia di Jared xd
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Spensieratezza