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Autore: gclifford    07/08/2018    0 recensioni
Nella mitologia greca Nemesi era la dea della vendetta, riparava ai torti mediante la punizione dei colpevoli.
Era particolarmente interessata ai torti d'amore.
E lei che di quella dea portava il nome era stata tradita e la sua vendetta sarebbe stata spietata.
Nessuno poteva ferirla senza pagarne le conseguenze.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Oh cavolo, capitano sempre tutte a me!"

Nemesi era appena uscita da scuola e si stava dirigendo verso casa quando improvvisamente cominciò a piovere.

La ragazza, alquanto maldestra e sbadata, si era dimenticata l'ombrello anche se sua madre le aveva ricordato di prenderlo almeno una cinquantina di volte.

Avrebbe voluto usare i suoi poteri magici ma poi si ricordò che non le era permesso farlo, dannati umati! 

Se solo fossero stati più tolleranti con le streghe anni addietro lei avrebbe potuto mostrare la sua vera natura senza essere giudicata.

Ma si sa come sono fatti i comuni mortali, sono sempre pronti a giudicare e condannare tutto ciò che considerano diverso.

Nemesi fu costretta a rifugiarsi in uno Starbacks e una volta dentro corse immediatamente in bagno nel disperato tentativo di asciugare i suoi lunghi capelli rossi.

Uscendo dalla toilete andò a sbattere contro qualcuno e cadde inevitabilmente per terra.

"Guarda dove vai idiota!" disse lei mentre era ancora a terra con la faccia rivolta verso il pavimento.

"Pff sei tu che sei spuntata all'improvviso" rispose lui.

Nel frattempo lei si era goffamente alzata da terra ed era rimasta a bocca aperta quando si era resa conto della bellezza di quel ragazzo; aveva occhi verdi, capelli mori ricci e sembrava avere anche un bel fisico.

"Che c'è ti piace quello che vedi?" ghignò 

beffardamente lui.

Lei si sistemò e si alzò da terra senza proferire parola.

"Perfetto adesso sei anche muta! Comunque io sono Teseo"  detto questo allungò la mano con l'intento di presentarsi.

Fu solo allora che lei lo vide.

Il suo marchio da stregone era disegnato sul suo avambraccio sinistro.

Rappresentava un'arpia, simbolo della setta degli Harpya.

Iniziò a fissargli il braccio e lui se ne accorse inevitabilmente.

"Oh anche tu ...come dire...fai parte del mondo della magia?"

 

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Ciao a tutti!

 

So che il capitolo è corto, non temete gli altri saranno più lunghi, questo è solo l'inizio.

 

Spero vivamente che vi sia piaciuto.

   
 
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