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Autore: Spensieratezza    11/08/2018    3 recensioni
Può il potere di una moneta cambiare il corso di una vita? E perchè Jared Padalecki lo permette?
Jared Padalecki e Jensen Ackles si ritroveranno a essere l'uno, l'antitesi dell'altro, senza averlo scelto.
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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La rabbia di Jared aumentava sempre di più, anche se si sforzava di trattenersi, per amore di Jensen. Il suo ragazzo capiva che c’era qualcosa che non andava in lui, che era sempre nervoso e faceva sempre più fatica a trattenere gli scatti nervosi, ma non riusciva a capire che cos’avesse e Jared non sapeva come dirglielo.

Non sapeva come dirgli che all’improvviso anni di sopruso e prevaricazione mentale sul più debole, sembrarono d’un tratto piombargli addosso come piombo, anni in cui lui restava a guardare, perché non si poteva fare altro davanti alle ingiustizie, all’ignoranza, agli schemi limitativi dei pensieri altrui, gli sembrarono anni buttati al vento, anni persi in cui avrebbe potuto fare QUALCOSA.

C’era quella volta, per esempio, che aveva visto un bambino a scuola, piangere disperato per le prese in giro di un compagno. Avrebbe potuto dire qualcosa, reagire in qualche modo, ma non fece nulla.

Tutti i giorni qualcuno veniva umiliato, ferito, abbandonato, usato da qualcun altro e tutti loro, cittadini del mondo, Lì A GUARDARE.

Istinti sempre più bassi e sempre più incontrollabili, presero a impadronirsi di lui. Si immaginava nella foga del mondo a vendicare tutti i soprusi, le ingiustizie del mondo, con la violenza, il sangue, quello che nessuno aveva capito in millenni di civiltà, avrebbe dovuto capirlo per forza con il sangue.

Poi pensava a Jensen. Lo avrebbe amato ancora così? E quindi si sforzava di nascondere questa nuova parte di sé.
 
Fino a che…

Era una giornata nervosa, più delle altre, per Jared.

Con il senno di poi, il biondo pensò che fermarsi in quel bar, fu stato davvero un grande, grandissimo errore.

Con il senno di poi, avrebbe voluto tornare indietro nel tempo, impedire a sé stesso di dire di entrarci e permettere al sé del futuro di rovinare per sempre le loro vite.

Ma non si poteva tornare indietro nel tempo e se anche si poteva, non lo avevano ancora inventato.
 
È così che funziona. A volte basta una parola di troppo.
Per scatenare un abisso.
 
Jensen con il senno di poi non riuscì più  a ricordarsi come iniziò il discorso con quel tipo che conoscevano di vista – un vecchio ubriacone – molto razzista e anche molto ignorante.

Sapeva solo che ad un certo punto il tipo aveva iniziato a delirare e a fare discorsi razzisti.



“Peccato che non ci sono più le camere a gas per rinchiudere tutti questi negri di m…”

Jensen era rimasto allibito e paralizzato davanti a una frase del genere. Com’era possibile che nel ventunesimo secolo, ANCORA esistesse gente che facesse discorsi così razzisti? Dunque erano rimasti fermi al medioevo? A cos’erano serviti anni e anni di progresso e apertura mentale – a parole – per accettare le persone “diverse “ da noi, tutto quel buonismo, mascherato solo da falsità e ipocrisia, se poi niente era servito a far morire l’ignoranza di pensieri troppo astrusi e infami, per poter accettare che davvero fossero partoriti da qualcuno?

“Come hai detto?” chiese Jared all’improvviso.

Jensen avvertì un brivido dentro di sé. Sperava che Jared non lo sentisse e invece non era successo. Ultimamente Jared sembrava sentire TUTTO, tutto il male del mondo, la falsità, i’ipocrisia, il veleno delle persone.

Lo sconosciuto non conscio del tutto del pericolo che correva, cominciò a chiacchierare liberamente e a spiegare che per lui aveva ragione Hitler, lui sì che era un grande, aveva capito tutto, aveva dei metodi un po ortodossi, è vero, ma almeno ci teneva davvero a stabilire l’ordine, a dare una lezione ai criminali, se lui fosse ancora vivo, tutti questi negri non avrebbero invaso l’italia, diceva.

“Quindi tu trovi NOBILE ammazzare tanta povera gente che non ha fatto niente di male, con il gas, mentre piangono e invocano PIETà?” chiese Jared con una nota minacciosamente calma.

L’uomo cercò subito di giustificarsi, di dire che no, non era giusto, ma se l’erano andata a cercare, perché dovevano restarsene a casa loro, nel loro paese, non dovevano venire a invadere gli altri paesi eccetera eccetera.

“Vi prego, basta con questi discorsi.” Cominciò Jensen, cercando di intromettersi, allarmato, ma Jared partì come un razzo.
 
Un pugno.



Ma Jensen sapeva che Jared si era trattenuto solo per non affondarlo subito, perché voleva dargli ancora energia sufficiente a parlare.

“Mi chiedo” disse Jared, con uno sguardo folle. “Se fossero stati tuoi figli a fare quella fine, cosa ne penseresti.”


L’uomo cominciò a piagnucolare, ma aveva ancora fiato per dire le sue stronzate.

Cominciò a dire che si erano fatti incantare tutti dal vittimismo di questa gente di colore. Marocchini, negri, africani..loro la violenza ce l’avevano dentro, diceva. Venivano in italia ad ammazzare gli italiani, stupravano le loro donne. Era questa la riconoscenza che loro davano agli italiani per aver offerto loro una casa, un alloggio, soldi, ecc ecc.
“Sai” disse Jared ancora calmo.

“Vorrei che fossi nato NERO, per dirti che meriti una camera a gas, ma evidentemente non hai bisogno di una carnagione scura, per essere un perfetto idiota.”
Un altro pugno.

“JARED, BASTA.”

No, Jensen! Basta lo dico io. Sono ANNI che ascolto stronzate, che vedo bianchi compiere atrocità e sento dire: è un caso perso, ci sono tante persone buone al mondo, se un’atrocità la compie però chi fa parte di una nazionalità detestata, è perché è fatto così.è perché è colpa di uno sporco negro! E intanto c’è ancora qualche sporco ipocrita che guarda le stelle e dice: speriamo che un giorno gli alieni vengano tra di noi, pregustando l’incontro come se stessimo attendendo la venuta di Gesù Cristo, ma sai qual è la verità?”

“No..” rispose Jensen con gli occhi lucidi, ma la sapeva, la sapeva eccome.

“La verità è che se venissero, sarebbero massacrati. Tutti quanti. Non ci sarebbe nessun comitato di accoglienza per esseri che non sanno parlare una lingua a noi conosciuta e per giunta con la pelle verde e molto più avanti di noi. Perché la gente ODIA chi è diverso, la gente UCCIDE chi è diverso. Beh, forse dovremmo amalgamarci anche noi tutti e cominciare anche a uccidere chi la pensa in modo non consono.” Disse Jared sbattendo il tizio al muro.

“Jared, basta!!!” gridò Jensen e qualcosa dentro di lui, lo fece fermare.

Lasciò andare l’uomo che cadde a terra e cominciò a inveire contro di lui, chiamandolo pazzo, comunista, violento e amico dei negri e minacciando denunce.

Ma entrambi sapevano che il tizio era un cagasotto che non avrebbe fatto proprio nessuna denuncia.
 


Jared si voltò verso Jensen e il biondo sussultò dallo spavento.

Metà della faccia di Jared era rovinosamente sfigurata come se si fosse gettato nelle fiamme.

la tua faccia..no…no..NO.”

“Jensen..no..aspetta!!”

Jensen era però già scappato via.
 
Jared si accasciò al muro, piangendo disperato.
Jensen l’aveva visto. L’aveva visto com’era veramente.

Un mostro.
La moneta aveva ragione.
Adesso gli rimaneva solo una cosa da fare.
L’ultima.






















Note dell'autrice: allora, il capitolo è un po forte e mi rendo conto che tocca corde delicate, ma io avevo bisogno di una scusa per far sbroccare jared xd lo dico proprio fuori dai denti e purtroppo mi serviva anche che Jensen - forse l'ho fatto andare anche un po OOC - non fosse li pronto come sempre a consolarlo!

Per quanto riguarda le frasi razzistiche, confesso che sono frasi vere che ho avuto la sfortuna di sentire con le mie orecchie, di persona, e mi sono sentita morire. Mi sono sentita impotente e inutile, contro tanta ignoranza e incredula che nel duemila e passa ci potesse ancora essere gente che ragiona in questo modo. Preferisco non dilungarmi troppo per evitare di dire cose che non devo dire xd ma devo dire che la frustrazione di Jared è anche la mia, ANCHE SE, ci tengo a sottolinearlo, non incoraggio nè voglio incoraggiare alla violenza, con questo capitolo. Come ho già spiegato, mi serviva una scusa per far sbroccare Jared e ho trovato un argomento che, anche io sento molto.

A prestooo
   
 
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