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Autore: io_sono_piu_forte    11/08/2018    1 recensioni
Le medicine che le hanno dato la salute improvvisamente hanno l'effetto contrario. C'era da aspettarselo, era scritto nelle controindicazioni.
Lei sa che deve morire ma vuole farlo vivendo, ancora un po'.
Per fortuna c'è lui, che ha un mezzo di trasporto per viaggiare lontano e tutto l'amore di lei nel corpo.
Non la solita storia d'amore strappalacrime.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Breve sintassi delle rispettive catene di Ramona e Luca:

•Ramona ha una malattia che si chiama artrite reumatoide idiopatica giovanile. E' una patologia cronica ed incurabile. Ramona ha iniziato a soffrirne da quando aveva appena un anno. Per porre rimedio alle conseguenze invalidanti della sua fedele compagna i medici le hanno prescritto una terapia sperimentale. Si è mostrata alquanto insoddisfacente al termine.

La sta ammazzando.

•Luca pensa troppo e spesso ha delle ansie. Certe volte i pensieri sanno essere più tormentosi di un dolore al piede.

E' un giorno statico, l'ultimo. Lineare e quieto, prima della catastrofe.

Già verso le sei del pomeriggio il cielo incomincia ad ingrigirsi, ed in pochi minuti scoppia un temporale. Luca e Ramona raccolgono tutte le loro cose e corrono sotto la pioggia, ridendo divertiti. Ramona non si rende conto che già il cielo piange per lei.

Sono rimasti pochi soldi, ma abbastanza, decidono, per affittare una camera in uno dei migliori alberghi della zona.

Quando il tempo migliorerà potremmo andare in piscina, propone Luca. E' una bella idea, Ramona gli da ragione, ma è tanto stanca.

Muore di freddo anche se la temperatura è deliziosamente fresca a causa della pioggia. Salire la rampa di scale che conduce alla loro stanza è una missione durissima. Ramona zoppica, deve necessariamente indossare le infradito da spiaggia perché il piede non le consente di portare scarpe chiuse. L'arto è gonfio e caldo, come se avesse una febbre.

La camera è un vero lusso, partendo dal fatto che per quasi una settimana Ramona e Luca hanno soggiornato o in spiaggia o in macchina.

Il letto matrimoniale è ben fatto e le lenzuola profumano. C'è la tv, un tavolo, una grande portafinestra che affaccia sul lungomare ed un bagno dalle piastrelle bianche e azzurre.

Fuori tuoni e lampi fanno la guerra, la pioggia picchia contro la struttura.

Fanno il bagno assieme e per sbaglio anche l'amore.

Mangiano la cena servita in camera e dopo, senza volerlo, rifanno l'amore. Ramona ha mangiato poco.

Si sdraiano sul letto e tra una carezza, uno scherzo e qualche parola, ci ricascano, e lo fanno di nuovo.

Ramona però è stranamente tanto stanca, quasi non ha nemmeno la forza di gridare per liberarsi del piacere.

Sdraiati di schiena lungo il materasso, Luca lascia che Ramona indossi la sua larga felpa blu, perché lei sente tanto freddo. Le copre il sesso, come fa solitamente. Una forma di rispetto e amore che Ramona gli ringrazierà fino all'ultimo respiro.

Lei le ha anche detto, mentre stava a cavallo sopra di lui che «ti rendi conto che sei dentro di me?»

E lui «Anche tu lo sei, dentro di me.»

Luca pensa che quella debolezza di Ramona sia tutta una serie di fattori mischiati assieme; la forte sbronza, l'umidità del temporale, le ore piccole. Non è realista per una volta in vita sua, non pensa che tutto sia colpa della fine.

Prende la moleskine che Ramona gli ha regalato. Entusiasta e senza disperdere parole gliela porge. Ramona sa di dover leggere qualcosa di bellissimo.

Le tremano le braccia, il quaderno è troppo pesante.

Una lunga poesia riempie due pagine intere, tutto il resto del quaderno è bianco, vuoto, tutto nudo.

La parte che Ramona preferisce è l'inizio, e recita:

"Conosco una guerriera che non smetterà mai di lottare

non ha armi nelle sue mani

solo una penna"

Ramona rilegge quei versi mille volte e piange, ma sorridendo. Rimane sdraiata, non riesce a mettersi seduta. A Luca però non lo dice, lo spinge a se con un braccio e lo abbraccia. Lui è disteso sopra il corpo quasi scarico di Ramona.

«Sei il mio scrittore preferito, solasta.» sussurra Ramona sulla testa di Luca.

«Me lo dirai mai cosa significa? Perchè mi chiami in questo modo?»  

Ramona sorride con amarezza. Avrebbe voluto mantenere quel segreto ancora per un po', ma ormai la fine è arrivata, inutile nasconderlo ancora a Luca.

«E' un vocabolo scozzese, significa letteralmente "luminoso, splendente".» spiega «Perchè è proprio quello che sei. Per me, per noi, sarebbe stato troppo scontato chiamarci Amore come tutti gli altri.»

Si nutrono di silenzio come continuazione del dialogo che, con naturalezza, si è costruito tra di loro. Quel tipo di suono paragonabile al brusio di migliaia dichiarazioni d'amore e grida spietate.

Il modo in cui Luca e Ramona si guardano non si può raccontare.

Ramona mormora che ha tanto sonno. Luca l'abbraccia e la stringe contro il suo petto nudo. E' fredda e trema senza accorgersene.

Luca è molto preoccupato, ma è ottimista sperando in una dormita che ricarichi le forze di Ramona.

Alle prima luci del giorno, quando il temporale ormai si era placato, Luca si sveglia per primo. Stira la schiena mettendosi a sedere e sbadiglia sonoramente. Ha dormito abbracciato a Ramona per tutta la notte.

Lei ha ancora gli occhi chiusi e le labbra semiaperte, l'espressione è gentile e tranquilla, sembra che stia facendo un bel sogno.

Luca ritiene che non sia opportuno svegliarla, ma dopo essersi fermato a guardarla per qualche minuto con dedizione e pensieri di bellezza, sorride e si porge alla sua fronte baciandola.

Ramona è fredda, nonostante sia avvolta nella felpa e abbia dormito nel calore di Luca.

Il ragazzo corruga la fronte; fluttua in uno stato di autodifesa che il suo cervello mette in circolo per dargli speranza.

Accarezza la schiena di Ramona, lei non si muove. 

Luca prende a respirare troppo velocemente, impietrito dalla paura. La chiama, la scuote, piange sopra di lei in preda allo shock.

Si rende conto che Ramona è morta ed il sangue gli diventa kerosene in vena. Gli sta facendo tutto così male che la paura più grande in quel momento per lui è di poter morire come lei.

La fa sua, per la prima volta, stringendola a se e piangendo disperatamente.

Singhiozza quasi urlando, le preme le dita contro la pelle dura e probabilmente le rompe le costole.

Ci sono un cadavere, tante lacrime e nulla più.

   
 
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