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Autore: Spensieratezza    12/08/2018    3 recensioni
Può il potere di una moneta cambiare il corso di una vita? E perchè Jared Padalecki lo permette?
Jared Padalecki e Jensen Ackles si ritroveranno a essere l'uno, l'antitesi dell'altro, senza averlo scelto.
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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Jared era riuscito a convincere Jensen ad uscire con lui quella sera, anche se c’era voluta parecchia insistenza del moro e anche una volta che Jensen aveva accettato, il biondo sentiva comunque una strana tensione provenire da Jared, da tutti e due.

“Perché questo invito, la cena..tutto quanto..mi grida che non l’hai fatto solo per far pace o per passare un momento tra di noi?” chiese Jensen, mentre passeggiavano di sera.

“Hai tenuto il broncio tutta la serata..” disse Jared, senza rispondere alla sua domanda.

“Certo. Vorrei vedere.” Ridacchiò Jensen. “Dopo quello che è successo, tutto mi aspettavo, tranne che tu mi invitassi a cena per una serata romantica!”
“Ho fatto di tutto affinchè fosse tutto perfetto..ho ordinato tutte le tue pietanze preferite, ho messo la musica che ti piace..eppure non eri…felice..”

Fanculo le pietanze preferite!” disse Jensen, fermandosi e facendo bloccare anche Jared sorpreso.

“E fanculo anche alla musica e alla location, Jared! E fanculo anche a te!!” gridò Jensen.
“Jensen..”
“Perché non cacci fuori le palle e mi lasci senza tante cerimonie eh?? Perché è questo il tuo scopo, non è vero? Lo scopo della serata perfetta, tutto come piace a me…a noi! La tua ossessione compulsiva di rendere tutto perfetto, questo è quello che penso del tuo desiderio di indorare la pillola!”

Jensen afferrò una pietra e la gettò nella pozzanghera vicino. Alcuni schizzi d’acqua macchiarono un po l’orlo dei pantaloni di Jared.
“Stai rendendo tutto più difficile, Jensen..”

“Quando si lascia qualcuno, non gli si regala un mazzo di fiori o una cena, Jared, carissimo e tanto per la cronaca, cosa ti ho fatto per meritare di essere lasciato? È perché sono scappato l’altro giorno vero? Beh, scusa. SCUSA se non sono abituato a vedere l’uomo che amo,trasformarsi davanti ai miei occhi, scusa se non ho massacrato quell’uomo assieme a te, scusa se non sono il ragazzo perfetto che vuoi al tuo fianco, scusa!”

“Jensen, non capisci, non hai fatto niente di sbagliato, sono io che..”
“No. Non dire che sei tu che è quello sbagliato..non fare la parodia della parte che lascia la parte lesa..o giuro che ti prendo a pugni..”
Jared sospirò.
Jensen cercò di sorridere.

“Io lo so che sei spaventato..lo so che ti ho deluso..ma sono umano..questo non vuol dire che non ti amo..e che voglio abbandonarti..quindi tu non abbandonare me..ti prego..” disse Jensen, prendendogli il vis tra le mani. “Ecco lo vedi? Ti sto supplicando, sono patetico. Non costringermi ad umiliarmi ancora, ti prego..resta con me..”
“la moneta dice..”

“Fanculo anche quell’oggetto! Dammela, la distruggerò in pezzi così piccoli, che di quella non resterà nemmeno il ricordo. Non puoi farti influenzare da un oggetto, Jared.”
“Quell’oggetto, come lo chiami tu, mi ha permesso di salvarti.”
Jensen impallidì e Jared si pentì all’istante di quella rivelazione.
“Quindi è vero..quello che sospettavo, era vero..i tuoi eccessi di rabbia..sono dovuti a…io quindi..cosa hai fatto?”
“Non sono pentito di quello che ho fatto, Jensen..tu dovevi vivere, io non potevo..”

“VAFFANCULO, JARED! NON VOLEVO SALVARMI A SPESE TUE!!”
 
Jared guardò negli occhi verdi di Jensen e glieli vide ricolmi di lacrime, allungò una mano ad accarezzargli la guancia, sentendo i suoi occhi anch’essi umidi.

“Ti faccio sempre piangere…io non ti merito, Jensen, ma..”
“A-aspetta..” sussurrò Jensen, prendendo qualcosa dalla sua giacca.

Ne tirò fuori una collana con una pietra bellissima e luminosa.

“L’ho comprata per te. Tutti pensavano che fosse per una donna, ma a me non importava.”

Jared lo guardò come se fosse impazzito, Jensen incurante, gliela mise delicatamente al collo.

“è d’argento, si chiama pietra di luna. Affinchè se deciderai davvero di lasciarmi, possa comunque tu avere la luce del mio amore, sempre con te..e magari..sentire di tanto in tanto la nostalgia riguardo a quello che hai voluto rinunciare..affinchè ti accompagni nei momenti bui..”



Jared si tastò la catenina e accarezzò la pietra, lasciando che le lacrime scendessero dal suo viso.

“Io non merito il tuo amore, Jensen..ma ne sono molto grato..” disse il moro, guardandolo.

Jensen scrollò le spalle e poi lo guardò.
 
“Ma tu mi ami, Jared?”
“Più di qualsiasi altra cosa al mondo.”
“Perché mi stai lasciando allora?”

“Perché io..lo spirito dice che tu sei destinato a essere un eroe..e io sarò l’impedimento al tuo destino, ti impedirò di essere chi davvero tu sia, sarò un NEMICO. Non posso permetterlo, Jensen, hai già sacrificato troppo per me.”

“Fanculo a questo cazzo di spirito. Non sa niente di me, non sa niente di noi!! Vuoi davvero permettere a un oggetto di decidere della tua vita e della mia?? Beh, IO NO, io so decidere per ME e non mi importa cosa ne pensi tu, non avresti dovuto dirmi che mi ami, perché dopo questo, sappi che non ti lascerò mai andare, non rinuncerò mai a noi, dovessi tirarti per i capelli e costringerti a rivedere le tue idee, io..”

“Avrei voluto che tu non mi costringessi, Jensen, ma se è questo che pensi..”
Jensen lo guardò impallidito.
“Cosa..cosa vuoi dire?” chiese spaventato.

“Ti amo più della mia stessa vita, Jensen..morirei per te..” dicendo così gli prese il viso tra le mani e lo guardò negli occhi. “Dio, quanto vorrei che tu non dovessi dimenticarlo..”
“N.no..no..no..”
“Ma devi..

I suoi occhi si fissarono in quelli di Jensen, una lacrima solitaria e angosciata, scivolò dall’occhio di Jared.



Tante, tante altre lacrime, cominciarono a scivolare invece dal viso di Jensen, che era rimasto fermo, paralizzato, senza parlare.
 
Jared lo lasciò andare, deglutendo.

Jensen restò in trance ancora per qualche secondo, poi sembrò riaversi.
“Che…” scosse la testa. “Chi..chi sei tu?”

Jared trattenne il fiato. Sapeva che sarebbe successo, ma il vederlo reale, gli faceva più male di quanto avrebbe pensato.
“Jensen, calmati..”

“Come fai a sapere il mio nome??”  gridò, isterico, poi si alzò lentamente. Si tastò il viso. “Perché sto piangendo? Cosa mi hai fatto??”

Jared lo fissò con curiosità. Jensen lo guardava come se lo avesse appena spezzato in mille pezzi, probabilmente la sua anima non riusciva a perdonargli quello che aveva fatto, nonostante non si ricordasse di lui.

“Stavo solo parlando con te..ad un tratto ti sei sentito male e io..non..”

“Sta lontano! Sta lontano da me! Tu..mi hai fatto qualcosa..lo sento..ma non..io non ricordo!” disse con orrore guardando Jared come se fosse il mostro del lago.
Jared si sentì straziato a vederlo così.

Allungò una mano verso di lui ma non lo toccò e Jensen cominciò a scappare.
Via.
Jared si sedette sul marciapiede, tenendosi la testa tra le mani.
 
 
 
 
 
*
Jensen correva.
Correva
Correva.
Correva come un pazzo.
Come se dovesse correre fino alla fine del mondo.
Correva mentre le lacrime continuavano inarrestabili a non finire.

Correva ancora e ancora.

Perché sto piangendo?
Cosa mi ha fatto quello sconosciuto??
Perché non ricordo niente??
 
Era come posseduto.

Correva senza una meta precisa.
Voleva solo correre, correre,
fino ad ammazzarsi dalla fatica.

Correre fino a veder dove la sua anima lo avrebbe portato.
Correre fino a non sentire più niente.
 
Alla fine la casualità lo portò in un palazzo.


Senza sapere come ne perché, fini addosso contro il portone

Invocando aiuto nel pensiero, quasi desiderando di fondersi con esso.
Il portone si aprì, era solo accostato.
Incapace di fermarsi, Jensen continuò a correre.

C’era un ascensore davanti a sé.
Premette il pulsante.

E poi si accasciò alle pareti.
Inerme.
 
 
 
 

*

“E così quell’impicciona della signora Durmstrang l’ho beccata ancora una volta a spiare verso la mia finestra, non ha niente di meglio da fare che spiare in casa mia, quell’impicciona.”

“I vicini sono strani. Le suggerisco delle tende spesse anti curiosoni, signora Mildred.”

“Oh, lei è sempre così gentile e un buon ascoltatore, Alfred.

“Si figuri, signora Mildred. Buona serata.” La salutò l’uomo che Jensen aveva incontrato all’ospedale.
 
Alfred rimuginò di nuovo sulle sciocchezze del vicinato e dei coinquilini, pettegolezzi e dispettucci di basso conto per scacciare la noia e scosse la testa divertito.

Premette il pulsante per richiamare l’ascensore e restò di sasso quando le porte si aprirono.
 
Rannicchiato su sé stesso, piangente e angosciato, c’era un ragazzo.


“Dei dell’Olimpo.” Disse l’uomo, chinandosi sul ragazzo.

Gli spostò un ciuffo biondo dalla fronte, gentilmente e sgranò gli occhi.
TUMP.
 
Jensen passando aveva urtato con il braccio, l’uomo che stava parlando.
“Scusi.” Disse Jensen.

“Mh-mh..”

 
“Prego, signorino.”

Jensen lo fissò stupito, alzando lo sguardo finalmente da quando erano entrati nell’ascensore.
Anche il moro sembrava paralizzato.

“G-grazie.” Rispose Jensen, prendendo il fazzoletto.

 
È il ragazzo dell’ospedale.. pensò tra sé e sé, sgomento.


Gli fece una fuggevole carezza, cercando di svegliarlo.

“Ragazzo, mi senti? Ehi, sei sveglio? Ce la fai a camminare?”
“Mmmm..”
L’uomo pensò, non a torto, che il ragazzo fosse in pieno delirio e che di sicuro non era in grado di camminare, ma non poteva certo lasciarlo lì.

“Okay..ho capito..” disse e con tutte le sue forze lo sollevò di peso e lo prese in braccio.
 
“Ouff sei pesante, ragazzo, e io non ho più l’età per queste cose.” Disse, dirigendosi nuovamente alla porta del suo appartamento.






















Note dell'autrice: 

vediamo se il nome "Alfred" vi fa scattare qualche campanello d'allarme ahhah xd 

Daisy, Team, Lovely ditemi se vi piace la collana e come vedete la comparsa di Alfred <3
 

per il resto, ve l'avevo detto che questa storia sarebbe stata piena di sorprese! E non sono ancora finite! xd
mi sa che avete pensato che Jared intendeva farla finita, di sicuro non vi aspettavate questo risvolto xd

“Dio, quanto vorrei che tu non dovessi dimenticarlo..” lo dice Damon ad Elena in The Vampires Diaries
   
 
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