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Autore: Signorina Granger    16/08/2018    41 recensioni
INTERATTIVA ||
I Peccati Capitali erano un gruppo di maghi e streghe, considerati tra i più potenti della Gran Bretagna, ognuno dei quali rappresentava uno dei sette peccati capitali a causa di una grave colpa da loro commessa.
Il gruppo è stato sciolto e accusato di essere responsabile della morte del Ministro della Magia, ma quasi tutti riuscirono a fuggire, di loro si sono perse lle tracce e sulle loro teste venne messa una taglia.
Dopo tre anni il Ministero è ormai caduto nelle mani dei Cavalieri Sacri, un ordine che dovrebbe occuparsi della tutela dei maghi, e una dei Peccati decide di andare alla ricerca dei suoi vecchi amici con l'intento di trovarli e mettere fine, insieme, alla loro persecuzione, trovando il vero responsabile dell'omicidio che li fece condannare e alle tirannie messe in atto dai Cavalieri.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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The vengeance of Sins
 
 
 
Prologo
 

 
 
Londra, Ministero della Magia, Decimo Livello, Aula 10, 16 Agosto 2015
 
 
 
Udienza disciplinare del 16 Agosto.”
 
Quando la voce dell’Inquisitore – nonché novello Ministro – Newton Hoffman echeggiò nell’ampia aula delle udienze più antica e, ormai, caduta quasi in disuso, tutti gli altri presenti avevano smesso di parlare, gli occhi fissi sull’unica persona seduta sulla rigida sedia di legno scuro al centro della sala.
 
Anche Charles la guardava, mentre davanti a lui lasciava che la sua penna riportasse autonomamente ciò che il Ministro stava dicendo con tono duro e imperioso.
I numerosi membri del Wizengamot presenti, tutti con la consueta tunica color prugna con un’elaborata W ricamata in argento addosso, sedevano in silenzio intorno al Ministro, accomodato nel seggio centrale e affiancato da un uomo e una donna. Su quei volti Charles avrebbe potuto leggere sentimenti ed emozioni differenti, ma una cosa li accomunava: tutti tenevano gli occhi fissi sull’imputata, che invece sedeva a capo chino, impossibilitata a muoversi a causa delle spesse e pesanti catene che la tenevano immobilizzata.
 
“Per violazione alla Legge Magica commessa dalla qui presente Signorina O.L. Mackenzie, residente al numero 7 di Abbey Ross, Camden, Città di Westminster, Londra. Inquisitori: Newton Jackson Hoffman, Ministro della Magia; Jeanette Rowle, Direttore dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia; Atticus Jenkins, Sottosegretario Anziano del Ministro. Scrivano della corte: Charles Langford.”
 
Charles lanciò un’occhiata alla piuma, controllando che stesse annotando pari pari ciò che il Ministro stava dicendo. Quando se ne fu assicurato alzò nuovamente lo sguardo, puntandolo sull’imputata: non accadeva spesso di assistere a processi del genere, non voleva perdersi nemmeno un battito di ciglia.
Lei continuava a restare immobile, le braccia abbandonate sui braccioli e bloccate dalle catene, il busto piegato leggermente in avanti, per quanto le catene glielo permettessero, e il capo chino, rendendo impossibile alla corte guardarla in faccia. Per un attimo Charles si chiese se non avesse perso i sensi, ma sembrò essere l’unico a preoccuparsene: il Ministro proseguì a parlare, senza battere ciglio.
 
“Le accuse sono le seguenti: che consapevolmente, deliberatamente, in pieno possesso delle sue facoltà mentali e in piena conoscenza della gravità delle sue azioni l’imputata abbia commesso il peggior crimine contemplato da questa corte. È pertanto accusata di alto tradimento e di omicidio. Lei è la suddetta Signorina?”
 
Il Ministro si sporse leggermente e inarcò un sopracciglio, parlando con scetticismo poco velato mentre si rivolgeva alla strega con un’occhiata truce.
“Sì.”
 
Charles fu quasi attraversato da un brivido quando la sentì parlare per la prima volta da quando era stata scortata nell’aula e costretta a sedersi. Il timbro era basso, tanto che sicuramente i membri del Wizengamot seduti nell’ultima fila non udirono il suo assenso, e la voce era troppo roca, quasi affaticata, per risultare naturale.
 
“E lei si trovava qui, al Ministero, la sera del 4 Agosto?”
“Sì.”
“E lei ammette di essere responsabile, almeno parzialmente, della morte del nostro stimato ex Ministro, il Signor Finch?”
 
Questa volta l’imputata, anziché rispondere subito, esitò e sollevò lentamente il capo, ricambiando lo sguardo della corte per la prima volta da quando era entrata e i suoi occhi si posarono direttamente sul Ministro. Scorgendo il suo volto Charles pensò che dovesse essere bella, ma il suo volto risultava terribilmente sfigurato: aveva un grosso livido sullo zigomo sinistro, il labbro inferiore rotto e gonfio, dei segni violacei sul collo pallido che sembravano essere stati lasciati da delle mani e la parte destra del viso era costituita da quasi un unico grande livido che prendeva anche l’occhio – che risultava arrossato e aperto a fatica – della donna.
 
“Non sono stata io.”
 
Parlò in un sussurro appena udibile, ma il suo tono era fermo, come se stesse parlando con assoluta convinzione.
Charles non mosse un muscolo, continuando a guardarla in un misto di curiosità, timore e forse anche un po’ di compassione mentre sopra di lui, invece, il Ministro diede sfogo ad una debole, sprezzante risata:
 
“Ah no? Lei e i suoi sporchi… amici non siete responsabili del suo omicidio?”
“No.”
“E allora chi, di grazia, dovrebbe essere seduto lì, al suo posto?”
 
“Me lo dica lei, Ministro.”
 
Questa volta le parole della strega suscitarono una reazione non indifferente nella corte, e mentre Charles quasi trattenne il fiato senza volerlo i membri onorari del Wizengamot furono scossi da dei mormorii, alcuni quasi scandalizzati per la sottile insinuazione lanciata dall’imputata, che però non battè ciglio.
Lo stesso non si poté tuttavia dire del Ministro, che strinse le labbra fino a ridurle ad una linea sottile mentre si sporgeva nuovamente verso di lei, parlando con un tono – se possibile – ancor più duro e intriso di disprezzo:
 
“Pensa di poter venire qui e intrattenerci tutti con i suoi giochetti? Il mio illustre predecessore ha commesso un errore madornale nel fidarsi di voi, le persone come lei, Signorina, non cambiano. A me questo è perfettamente chiaro. Non ci sono testimoni, non ci sono prove, la difesa è completamente assente. Pertanto…”
 
Il Ministro rivolse un’occhiata eloquente alla donna seduta alla sua destra, che non battè ciglio e prese la parola senza staccare i freddi occhi grigi dall’imputata:
 
“Quanti sono per l’assoluzione dell’imputata da tutte le accuse?”
Non una mano venne sollevata, ma Mackenzie non sembrò farci caso, limitandosi ad assistere senza muovere un muscolo, il volto rilassato come se stesse assistendo ad uno spettacolo d’intrattenimento.
 
“E quanti sono per la condanna?”
 
Tutti i presenti alzarono la mano sotto lo sguardo impotente di Charles e quello dell’imputata, alla quale il Ministro rivolse un sorriso beffardo, parlando con voce carica di soddisfazione:
 
“Molto bene. Dichiaro l’imputata colpevole, e la corte la condanna ad una pena da scontare ad Azkaban… per il resto dei suoi giorni, questa volta. Le persone come lei pagano sempre il peso delle proprie azioni, alla fine, come può vedere.”
 
Il Ministro rivolse un cenno ai quattro uomini che erano rimasti in piedi e in silenzio accanto alla porta per tutto il tempo e Charles li guardò muoversi all’istante e avvicinarsi all’imputata mentre le catene incantate che la trattenevano tintinnavano, sul punto di sciogliere la presa.
“Un uomo molto saggio una volta ha detto: chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei.”
 
Lei non si scompose, parlando con il medesimo tono neutro e l’espressione calma che l’aveva accompagnata per tutta l’udienza. Lo stesso non si poté dire, invece, del Ministro, che parlò con un paio di ottave in più rispetto a poco prima:
 
“Qui nessuno si è macchiato delle sue colpe!”
 
“Forse, ma io sono consapevole e pronta a mettere a nudo i miei peccati. Quanti, qui dentro, possono permettersi di dire lo stesso?”
 
 
Charles si permise di voltarsi, lentamente, verso il Ministro, guardandolo contrarre la mascella – tanto che il ragazzo si chiese se non stesse per scendere dalla balconata per strangolare l’impuntata con le sue mani di fronte al suo sorriso sornione – prima di abbaiare qualcosa ai quattro uomini, rivolgendo loro un sbrigativo cenno con la mano:
 
“Portatela via, verrà scortata di nuovo ad Azkaban immediatamente. E questa volta, le assicuro che ci resterà.”
“Lieta di averla rivista, Ministro. Signori… grazie per il vostro tempo.”
 
L’impuntata rivolse un cenno alla corte mentre uno dei quattro uomini snodava l’intricata rete di catene che l’aveva tenuta immobilizzata fino a quel momento e un altro teneva saldamente una mano sulla sua spalla.
Il Wizengamot venne attraversato da altri mormorii mentre la strega veniva fatta alzare, le mani ancora legate nonostante non avesse alcuna bacchetta. Per un attimo, un singolo e breve istante, Charles avrebbe potuto giurare che i suoi occhi, il cui colore era quasi difficile da distinguere a causa dei lividi e il rossore, si fossero soffermati su di lui.
Ma si trattò solo di un istante, poi la strega fu costretta a voltarsi, dando le spalle alla corte mentre veniva scortata fuori dall’aula.
 
 
Quando la porta si fu chiusa con un pesante tonfo Charles udì il Ministro sospirare e trafficare con delle carte prima di parlare nuovamente in un teatro borbottio:
 
“Molto bene, tra cinque minuti fate entrare il prossimo, non voglio perdere troppo tempo per questa faccenda.”
“Ti avevamo consigliato di processarli insieme, Newton.”
 
“Quei sette pazzi tutti nella stessa stanza? Neanche morto, Atticus, sono già abbastanza difficili e pericolosi da trattare presi singolarmente… “in pieno possesso delle sue facoltà mentali”, quella donna è una dannata psicopatica.”
 
Il Ministro sbuffò debolmente e il Sottosegretario non osò controbattere a quell’affermazione, limitandosi a guardare il giudice sospirare prima di parlare:
 
“Bene, direi che siamo pronti per continuare. Andiamo avanti con il prossimo imputato, voglio chiudere questa storia alquanto fastidiosa entro oggi.”
 
 
Allora il Ministro, che era stato eletto solo dieci giorni prima – in via eccezionale senza il coinvolgimento dei maghi, ma solo del Wizengamot – vista l’improvvisa dipartita del suo predecessore, non poteva immaginare che non avrebbe affatto chiuso quella storia in giornata o in quelle direttamente successive, ma che ci avrebbe messo, invece, anni interi.
 
 
Ne ebbe il sentore meno di un’ora più tardi, quando nel bel mezzo di un’udienza la corte venne a  sapere che l’imputata era riuscita a scappare durante il tragitto per Azkaban.
 
E nonostante tutto, Charles non riuscì a reprimere un piccolo sorriso quando un Cavaliere Sacro fece irruzione nell’Aula Dieci urlandolo, pallido come un cadavere.
 
 
 
*  
 
 
16 Agosto 2018 – Tre anni dopo

Irlanda del Nord


 
Mackenzie teneva un bastoncino di liquirizia stretto tra le labbra sottili, mangiucchiandolo distrattamente mentre studiava la mappa che aveva davanti. Il tavolo della locanda che aveva occupato era cosparso di vecchie lettere e articoli di giornale spiegazzati che sostenevano gli avvistamenti di alcuni tra i suoi vecchi amici negli angoli più disparati della Gran Bretagna e la strega sedeva sola, le gambe accavallate – muovendo ad un ritmo sostenuto, meccanico e leggermente inquieto la destra –, il cappuccio del mantello leggermente calato sulla testa. 
Nonostante fosse piena estate il tempo quel giorno non era dei migliori, il cielo grigio e appesantito da una cortina di nuvole preannunciava un temporale e aveva già iniziato a fare  buio. 

Non era l’unica ad essersi infilata lì dentro, ma di tutti i presenti nella locanda Mackenzie lo era a non fare baccano: da qualche anno tendeva a non dare nell’occhio, quando era in pubblico.

Qualcuno appoggiò un boccale di Burrobirra fumante davanti a lei e la strega alzò lo sguardo sulla donna che aveva di fronte, abbozzando un sorriso prima di ringraziarla. 
Quella non rispose, limitandosi a rivolgerle un cenno e lanciandole un’ultima occhiata curiosa prima di girare sui tacchi e allontanarsi sotto lo sguardo di Mackenzie, che esitò prima di scuotere il capo e tornare a concentrarsi sulla sua mappa.

Nelle sue mani apparve una piuma e la strega tracciò un cerchio intorno ad una piccola isola appena visibile del Mare del Nord prima di scarabocchiarci un nome sopra. 
Fece per portarsi il boccale alle labbra – facendo al contempo vagare lo sguardo sulla vecchia mappa, piena di nomi, frecce, cerchi e punti di domanda – quando qualcuno, a poco metri di distanza da lei, disse qualcosa che la fece irrigidire leggermente. Tuttavia durò solo per un attimo, poi la strega bevve un sorso della sua bevanda calda prediletta e lasciò che la sua attenzione si focalizzasse interamente sulle persone che occupavano un tavolo alla sua destra. 
Tre uomini, uno dei quali aveva appena nominato i “Peccati Capitali”. 

“Non essere ridicolo Jack, saranno morti o rinchiusi da qualche parte.”
“Non sono ad Azkaban, a parte uno di loro, pensate che non lo sapremmo?”

“Forse il Ministero non vuole che si sappia, dopotutto hanno causato già abbastanza problemi in passato.”
“Non possono essere morti, se i Cavalieri fossero riusciti ad ucciderli l’avrebbero sbandierato ai quattro venti! E poi… quelli sono ancora ovunque.”

Mackenzie si voltò leggermente e seguendo la direzione accennata dell’uomo scorse dei manifesti fissati nella parete infondo della locanda. Sette, per la precisione, che lei aveva già visto molte volte. La donna abbozzò un sorriso prima di mettersi di nuovo dritta, riprendendo a mordicchiare distrattamente la liquirizia prima di iniziare ad infilare, lentamente, tutte le carte nella sua vecchia sacca di cuoio. 

“Come se qualcuno potesse mai acciuffarli, a parte i Cavalieri.”
“A meno che non si siano indeboliti, prima di essere processati hanno preso una bella batosta, se ricordate… e poi adesso quanti anni avranno? Più di trenta?”

“Non saprei, ma guarda la Gola, ne avrà sui 35…”

35 li avevi tu dieci anni fa…

Mackenzie emise uno sbuffo sommesso che per sua fortuna nessuno udì, preparandosi ad uscire dalla locanda mentre i tre maghi alla sua destra facevano lo stesso, continuando a parlare. 

“No, io non credo siano stati uccisi o presi, forse se ne stanno nascosti da qualche parte come topi.”

La strega si alzò, lasciò scivolare due galeoni sul tavolo e poi si voltò per uscire, sistemandosi il cappuccio del mantello sulla testa non appena mise piede fuori dall’edificio. 

S’infilò le mani in tasca e camminò con calma lungo la via praticamente deserta, gli occhi chiarissimi fissi sui tre che aveva davanti e che non sembravano aver fatto caso a lei. Nessuno lo faceva mai da tempo.

Dopo qualche metro si divisero, salutandosi, e Mackenzie continuò imperterrita a seguire la strada, camminando col suo passo leggero una decina di metri alle spalle del mago. 
Un piccolo sorriso soddisfatto increspò le labbra della strega quando vide il corpo dell’uomo irrigidirsi e crollare a terra come se fosse improvvisamente diventato di pietra, avvicinandoglisi senza perdere un briciolo di calma. Lo guardò brevemente in faccia e poi, ad un suo pigro cenno, la bacchetta e un sacchetto pieno di monete finirono nelle sue mani, portandola a sorridere prima di chinarsi leggermente, puntellando la punta sella bacchetta sotto al mento dell’uomo, che non poteva far altro che guardarla terrorizzato:

“Le assicuro, caro, che io sono viva. Molto viva. Ma non si affanni per non avermi riconosciuta, il tizio che ha disegnato i manifesti di noi ricercati dalla legge è un vero incapace, mi dà almeno cinque anni di più. Vorrà scusarmi, ora, ma questi servono a me.”

La strega si rimise in piedi e fece sparire le monete nella sacca rigirandosi la bacchetta tra le dita, osservandola mentre si allontanava e chiedendosi se quella, a differenza di tante altre, sarebbe stata in grado di reggere.


 
 
 
 
 
 
……………………………………………………………………………………………
Angolo Autrice:
 
 
Buongiorno a tutti!
Ancora una volta mi accingo ad iniziare una nuova Interattiva, questa volta prendendo ispirazione da “The Seven Deadly Sins”.
Come ho già segnato tra gli avvertimenti si tratta di una specie di AU: qui Voldemort non è mai esistito, così come Harry, Silente o Grindelwald, ma Hogwarts sì.
 
I protagonisti saranno di vario “tipo”: ci saranno ovviamente i sette Peccati Capitali, ma anche le Virtù Cardinali e una categoria particolare, ossia i “Cavalieri Sacri”. 

Ora, prima di tutto, come sempre qualche regoletta:
 
  • Le iscrizioni sono aperte fino al 10/09, avete tempo fino alle 19 per mandarmi le schede. Se vi rendete conto che non riuscirete a farlo, vi prego di avvisarmi per tempo.
  • I personaggi saranno già molto particolari di loro, quindi non accetto Animagus, Veela, Licantropi, mezzi vampiri o Metamorphomagus.
  • Potete partecipare con due personaggi al massimo, ma devono essere di “tipo” diverso. Possono essere parenti, se volete.
  • L’età degli OC dev’essere compresa tra i 25 e i 35 anni.
  • Nella recensione – che dev’essere un commento vero e proprio – dovete segnare l’età ma sopratutto la tipologia di personaggio che intendete creare.
  • Se intendete mandarmi un OC che rappresenta un Peccato o una Virtù dev’essere specifico, ergo vi prego di controllare le richieste precedenti alle vostre e di darmi, in ogni caso, una seconda opzione. Non è improbabile che vi chiederò di cambiare Peccato/Virtù.
  • Infine, come sempre, se sparite per tre capitoli consecutivi il vostro OC non farà una bella fine.
 
 
Ed ora, prima delle schede, qualche breve introduzione ai personaggi, così da schiarirvi le idee (spero):
 
  • Cavalieri Sacri: immaginateli come gli Auror della situazione, a differenza dei Peccati sono maghi e streghe normalissimi, ma si sottopongono a particolari addestramenti e alla fine vengono muniti di un’arma molto particolare (come spade, lance, asce e quant’altro) che gli conferisce poteri straordinari, come controllare determinati elementi, l’elettricità, controllare il tempo o altro, ciò li rende praticamente impossibili da sconfiggere da un mago normale. Se decidete di crearne uno potrete scegliere quello che preferite, sia l’arma sia il potere. La storia si svolgerà dal punto di vista dei Peccati, pertanto loro ricopriranno il ruolo di antagonisti, per così dire, ma quelli che mi manderete passeranno dalla loro parte rendendosi conto che la situazione sta degenerando e che sono i Cavalieri e il Ministero a dover ritornare all’ordine. Ne prenderò 4 o 6 al massimo.
  • Peccati Capitali: sono sette maghi dotati di poteri molto particolari, estremamente potenti, che hanno un passato tumultuoso. Ognuno di loro è stato accusato di un grave crimine e hanno passato del tempo ad Azkaban prima dell’inizio della storia. Il Ministero, una volta condannati, ha fatto sì che venisse tatuato loro sul corpo l’animale che corrisponde al loro peccato per riconoscerli e marchiarli. Non potrete scegliere l’animale, ma la collocazione del tatuaggio sì. Come avete letto, qui i Peccati vengono accusati di aver ucciso il Ministro, che li aveva scagionati e ingaggiati come suo piccolo esercito personale, donando ad ognuno di loro un’arma particolare. Sono stati tutti privati della loro bacchetta quando sono stati condannati la prima volta.
  • Le Virtù: sono quattro streghe, denominate comunemente così, che formano una specie di Consiglio d’eccezione, al pari del Ministro, e ad ognuna viene attribuita una virtù per meriti conseguiti nella sua vita. Teoricamente sono le nemesi dei Peccati. Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza, sono tutte munite di particolari capacità extra-sensoriali: possono avere vaghe previsioni sul futuro e sono in grado di leggere la mente e i sentimenti delle persone.
 
 
Detto ciò, prima che scegliate un Peccato per il vostro OC, devo avvisarvi che ognuno ha delle caratteristiche specifiche che non potete modificare, ossia il suo “dono” innato e il suo “Tesoro Sacro”, l’arma donatagli:
 
  • Ira: l’animale è il drago, il potere il Contrattacco (ossia essere in grado di respingere ogni attacco magico subito con la stessa potenza)
  • Invidia: serpente, il potere è la Creazione, strettamente legata all’elemento della terra (ossia la capacità di far nascere piante eccetera, ma anche di spostare e modificare elementi naturali come montagne e fiumi)
  • Avarizia: volpe, il potere è Furto (ossia la capacità di rubare qualunque cosa all’avversario, non solo le armi ma anche la sua forza)
  • Accidia: orso, il potere è Disastro (ossia di “peggiorare” cose come ferite lievi, malattie, trasformare tossine in veleno ecc)
  • Lussuria: ariete, il potere è Invasione, ossia manipolare la mente degli altri, compresi i ricordi
  • Superbia: leone, il potere è Sunshine, ossia la dipendenza della propria forza dalla luce: di giorno raggiunge l’apice, rendendolo più forte degli altri, in particolare a mezzogiorno, mentre di notte il Peccato è molto più debole.
Per quanto riguarda i Tesori, temo che per conoscerli dovrete aspettare.
 
 
Inoltre, se mandate un Peccato dovrete scegliere per lui un nome, un singolo nome (come Mackenzie) che non corrisponde al nome di battesimo, senza il cognome, e così verrà chiamato il personaggio all’interno della storia. I nomi veri verrano rivelati solo più avanti.
Infine, ricordate che il vostro personaggio e tutto fuorché un santo, parliamo di persone che hanno trascorso alcuni anni ad Azkaban, che si sono guadagnati la loro fama. Nella scheda vi chiederò qual è stato il loro crimine – ovviamente legato al Peccato a cui adesso vengono associati comunemente –, quindi potete sbizzarrirvi, più siete fantasiosi e atroci meglio sarà.
Il vostro personaggio può anche essere innocente ed essere stato accusato ingiustamente, ma accetterò due casi del genere al massimo.
 
Ed ora, ecco le diverse schede:
 
 
Peccati:
 
Nome di battesimo:
Nuovo nome:
Peccato Capitale:
Età:
Ex Casa:
Aspetto:
Tatuaggio:
Pv:
Descrizione psicologica:
Descrivere brevemente percorso scolastico:
Storia e famiglia: (ora sono dei criminali ricercati, quindi è altamente improbabile che abbiano perso i contatti con le loro famiglie, se ancora le hanno)
Perché è stato condannato?
Fobie/Debolezze:
Passioni/Talenti:
Patronus:
Ora come si nasconde/dove vive?
Come vive la sua situazione, è pentito di ciò che ha fatto, se sì come convive con il senso di colpa?
Era felice, gli piaceva far parte dei “Peccati”?
Ora si sono persi e non si vedono da anni, come reagirebbe ritrovandoli/VUOLE riunirsi con loro?
Cosa ne pensa dei Cavalieri Sacri e delle Virtù (ricordate che i primi sono le loro nemesi sul campo fisico e le seconde le loro nemesi sul campo morale)?
Amicizie/Inimicizie:
Relazione:
Altro:
 
 
(Per quanto riguarda i Peccati, ho bisogno di qualcuno che offra il suo come Capitano e qualcun altro che sacrifichi il suo collocandolo ad Azkaban all’inizio della storia, quindi che non è mai scappato come gli altri)
 
 
Cavalieri Sacri:
 
Nome:
Età:
Ex Casa:
Aspetto:
Pv:
Descrizione psicologica:
Potere e arma:
Descrivere brevemente percorso scolastico:
Perché è diventato un Cavaliere Sacro?
Storia e famiglia:
Fobie/Debolezze:
Passioni/Talenti:
Patronus:
Cosa prova nei confronti dei Peccati?
Cosa pensa del fatto che molti suoi “colleghi” siano ormai corrotti?
Amicizie/Inamicizie:
Relazione:
Altro:
 
 
Virtù:
 
 
Nome:
Età:
Virtù:
Ex Casa:
Aspetto:
Pv:
Descrizione Psicologica:
Storia e famiglia:
Cosa ha fatto per meritarsi questo “titolo”?
Fobie/Debolezze:
Passioni/Talenti:
Cosa pensa dei disordini del Ministero e dei Cavalieri in particolare? Perché ha deciso di aiutare i Peccati?
Cosa prova/provava nei loro confronti, anche quando vennero accusati dell’omicidio del Ministro?
Amicizie/Inamicizie:
Relazione:
Altro:
 
 
La mia OC:
 
Mackenzie, 28 anni, Peccato della Gola
 
 
 
Per ora è tutto, a presto!
Signorina Granger
 
   
 
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