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Autore: GattyP    25/08/2018    3 recensioni
Lily Anderson e Peter O’Neil sono ormai arrivati all’anno dei “Doni della morte”! Ultima fanfic della saga, nel pieno rispetto del Canon.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 9.

 

Battaglia nel Castello

 

 

- Cerco due maghi, un Auror e un mago con lo stemma di una fenice che trascinavano una ragazzina; si chiama Aileen, ha l’uniforme dei Serpeverde - dissi ad un  gruppo di ragazzi, all’incirca dell’età di Aileen che stavano davanti all’Ufficio Postale, in attesa di essere trasportati altrove. L’Ufficio era aperto, ma era complicato smistare i vari ragazzi nelle varie destinazioni richieste e si era formata una lunga fila fuori della porta.

- I due maghi e la ragazzina sono entrati in quella casa, Peter - mi disse Astoria Greengrass che cercava di mantenere un po’ d’ordine in mezzo a quella confusione. Si era chinata e cercava di tranquillizzare una bambina che stava piangendo. - La trascinavano, anche se lei non voleva. Ho cercato di chiedere spiegazioni, ma mi hanno detto di farmi i fatti miei.  

- Grazie, a buon rendere - le dissi, e, subito, mi materializzai all’interno della casa.  La porta era stata evidentemente bloccata con qualche magia, che io avevo bellamente bypassato grazie all’anello di Corvonero, che non era soggetto alla magia “moderna”, inferiore per qualità a quella “antica”, dei fondatori.

Sentivo delle voci al piano superiore. Mi fermai fuori della porta.

- E adesso, cosa facciamo, Fabian? - diceva uno dei due.

- Aspettiamo, Eyr… Ho mandato il messaggio a quella puttana della MacDonald e, se vuole la figlioletta, deve consegnare entro un’ora i galeoni. Dovrà venire da sola. Poi noi l’ammazziamo, ce li dividiamo e ce ne andiamo all’estero. Hai fatto bene a metterti con me, Eyr… diventeremo ricchi sfondati, alla faccia di quegli stronzi assassini mangiamorte dei MacDonald - diceva l’altro, quel Fabian.

L’Auror, quello che  chiamava Eyr, aveva però ancora qualche  perplessità: - Ma ci cercheranno, Fabian… I MacDonald sono rognosi. Pensa a quello che hanno fatto a McKinnon!

- Casomai cercheranno me - disse Fabian Meadowes -  Tu potrai andartene indisturbato, in qualche  posto con un bel clima, magari, a goderti la tua parte… Io ho un luogo ancora più sicuro dove andare, in cui quegli idioti dei MacDonald non mi troveranno mai, non preoccuparti…

- Ma la ragazzina mi ha visto… - fu l’obiezione di Eyr.

- Quanto sei stupido! Penserò personalmente a questa troietta… dopo aver eliminato quella puttana della madre, naturalmente… Nessuno saprà di te. E con me ce l’hanno già per altri motivi… - diceva Meadowes, sghignazzando.

Diventai invisibile e mi materializzai al di là della porta. I due uomini confabulavano tra loro vicino ad una finestra, mentre Aileen era legata, sopra un vecchio letto, alla mia sinistra, gli occhi sbarrati, per il terrore.

- E ora, per passare il tempo, vado a divertirmi un po’ con la piccola… - disse facendo un orribile ghigno Meadowes - … in attesa che la mammina si materializzi con il denaro all’interno della trappola che abbiamo preparato… vediamo se è meglio lei o la madre… ti ho detto che l’abbiamo scopata per tre giorni di fila io e McKinnon? - e qui proruppe in un’orrenda risata -  Tu fai il palo, poi te la lascio, non preoccuparti, se la vuoi… ma non ammazziamola prima che venga la mammina a portarci i soldi, magari vuole vederla... prima di morire insieme a lei…

- Va bene. Però le ammazzi tu… Sai che io odio il sangue… non l’ho mai sopportato… - disse Eyr

Meadowes si diresse verso il letto, verso una spaventatissima Aileen, che ascoltava tutto con occhi sbarrati dal terrore.; cercava di divincolarsi, ma corde magiche e un magico bavaglio la bloccavano... Ma quel bastardo di Meadowes non ci arrivò mai. Un attimo dopo giaceva schiantato vicino a me: lo avevo cruciato con tutta la cattiveria di cui ero capace… non so neanche perché non gli ho lanciato nell’occasione un Avada Kedavra… se lo meritava sicuramente. Ma forse è stato meglio  così… anche se non invidio la fine che deve aver poi fatto… ma questo lo racconto in seguito…

L’altro, quell’Eyr, l’Auror, si girò verso di me stupito (aveva visto il lampo, ma non la persona da cui proveniva). Quella fu l’ultima espressione che il suo volto mostrò, dato che colpii anche lui, forse meno colpevole di Meadowes, ma non meno spregevole, un attimo dopo. Anche lui giaceva schiantato ai miei piedi.

Subito tolsi l’anello dalla bocca e mi feci vedere. Eliminai quindi il bavaglio e le corde magiche che cingevano Aileen

- Aileen, tranquilla. Sono io, Peter. E’ tutto finito. Tranquilla! - le dissi.

Aileen si precipitò tra le mie braccia piangendo a dirotto. Cercai di  calmarla, come potevo. Avrei voluto fermarmi con lei, ma dovevo tornare ad Hogwarts per il combattimento. Dopo qualche minuto, pertanto, le parlai chiaramente:

- Aileen, stammi a sentire: è molto importante. Ora devo andare. Io e Lily siamo ad Hogwarts e dobbiamo concludere una faccenda. Ora ti riporto all’Ufficio Postale, dove ti lascio con una mia amica. Tu fatti portare a casa e sta’ tranquilla!

-  Va bene, Peter - disse, ancora singhiozzando. Era una ragazzina coraggiosa, lo sapevo.

- E se ci capitasse qualcosa, pensa tu alla piccola Niamh, va bene? Ormai sei grande! - le dissi - Mi fido di  te, ok?

- Sì, Peter - mi disse tutta seria, e mi abbracciò ancora - Ci penso io… Ma tu e Lily cercate di tornare…

- Promesso, cercheremo - dissi. E poi: - Dai, andiamo!

Legai i due, ancora schiantati, con corde magiche; poi spezzai le loro bacchette e, per maggiore prudenza, lanciai un Petrificus totalus… così non sarebbero sicuramente fuggiti! Quindi lasciammo quella maledetta casa e andammo all’ufficio postale. C’era, per fortuna, ancora Astoria. Mi avvicinai a lei.

- Ho bisogno del tuo aiuto. Aileen deve tornare a casa. Ti prego, puoi prendertene cura? - le chiesi.

- Certo, Peter. Ci penso io - mi disse con un sorriso - E… sta attento!

- Grazie, Astoria - le dissi.

- Di niente, Peter. Sono ancora in debito con te…

Sorrisi. Astoria era proprio una brava ragazza. Poi mi rivolsi a Aileen: - Vai con lei, è una mia amica… A presto.

Mi abbracciò un’ultima  volta, poi si avviò verso l’Ufficio Postale, e sulla porta, si girò e mi salutò con un breve cenno della mano. La salutai anch’io, quindi mi smaterializzai e, qualche attimo dopo, mi ritrovai vicino alla Guferia. Mancava forse un quarto a mezzanotte. Avevo ancora qualche minuto prima dell’attacco, ma si vedevano in lontananza, decine di esseri raggruppati ai margini della foresta, in attesa che le protezioni magiche, che stavano loro impedendo di entrare, cedessero. Obiettivo di quella folla (intravvedevo qualche lupo mannaro, alcuni maghi e, soprattutto, alcune decine di troll), era la piccola porta che, situata lungo uno dei muri del Castello, permetteva l’uscita per andare alla Guferia, rasentando le vecchie serre. Ricordai per un attimo la nostra ricerca degli anelli, cinque anni prima… mi sembrava passato un secolo… Ora, nello stesso luogo, dovevo impedire l’attacco ad Hogwarts di quelle creature oscure.

- Ehi, chi sei? - mi disse una voce.

Non ero solo. Un gruppo di maghi si era appostata per difendere quella posizione. Erano sei o sette soltanto. La loro situazione non era felice: davanti a loro c’erano almeno una quarantina di troll, esseri oscuri malvagi, alti tre-quattro metri, violenti e quasi impermeabili alla magia; insieme a loro una ventina tra lupi mannari e mangiamorte. Li avrebbero spazzato via in pochi minuti...

Alcuni maghi si avvicinarono. Riconobbi Lavanda Brown (l’ex fidanzata di Ron Weasley, una graziosa Grifondoro del settimo anno) e uno dei fratelli di Ron, Charlie Weasley.  C’era anche  quello che sembrava il capo, un mago calvo, di colore, con un orecchino d’oro: era Kingsley Shacklebolt, quello che poi sarebbe diventato Primo Ministro (ma allora non lo conoscevo).

- Salve a tutti. Sono Peter O’Neil, un ex alunno. Sono venuto a dare una mano. Ciao, Lavanda, ti ricordi di me?  - dissi.

- Come no, sei quel ragazzo irlandese che si è sposato con Lily Anderson… Quello che  ha impedito a Ginny di prendere la Spada di Grinfondoro… - rispose Lavanda

- Sì, sì… come lo chiamava Ginny… “quello sporco traditore irlandese…” - aggiunse un’altra voce. Mi girai: era Ritchie Coote, un grifondoro di un anno più grande di me, che conoscevo di vista…

Ecco, ci mancava anche questa. Dovevo giustificarmi. E il tempo stringeva: i troll avrebbero potuto attaccare da un momento all’altro.

- In quella occasione ho fatto quello che pensavo opportuno e non potevo agire diversamente. Poi vi spiegherò le mie motivazioni… se rimaniamo in vita! - dissi - In effetti, se non mi state a sentire, non abbiamo nessuna possibilità di sopravvivere: se non sbaglio, dobbiamo affrontare qualche decine di troll, alcuni mangiamorte e varie altre creature oscure…Ma contro i troll ho queste…

Tirai fuori dallo zainetto e veci vedere le decine di fialette contenenti la pozione che l’anno precedente io e Lily avevamo preparati con la Calluna della valle delle Acromantule.

- Servono per respingerli, altrimenti, come sapete, sono quasi impossibili da abbattere. Possiamo anche duplicarle. Conosco una variante dell’incantesimo Geminio che possiamo utilizzare: anche le copie avranno le stesse caratteristiche dell’originale, vedrete. Ma dobbiamo darci da fare…- e poi, guardando negli occhi i miei compagni: - Fidatevi di me. Non abbiamo, altrimenti, altra possibilità.

Si avvicinò uno dei ragazzi che erano poco lontano: lo riconobbi, era Kain Montague, il cugino di Aileen, un ragazzo ben piantato che aveva tra le labbra la sua immancabile sigaretta. Un Serpeverde tra i difensori del castello… non si può dire che la cosa non mi stupisse…

- Lo conosco, è a posto! - disse Kain - Ciao, Peter! Tutto bene a casa? Ancora non siamo venuti a vedere tua figlia… l’avete chiamata Niamh, vero?

- Tutto bene. C’è anche Lily da qualche parte, nel castello. Vi aspettiamo, tu e Leanne….

Era un po’ surreale, ad essere sincero, farsi inviti e convenevoli nell’imminenza di una battaglia, quando non sapevamo se, di lì a qualche minuto, sarebbe morti o no. Tuttavia il rispetto che mi mostrava Kain servì a far rompere gli indugi agli altri che, per fortuna, si fidarono. O almeno si aggrapparono a quello che proponevo: anche loro vedevano la sproporzione delle forze e ora gli prospettavo una possibilità di restare in vita.

- Va bene, O’Neil - disse Kingsley Shacklebolt - Dicci cosa dobbiamo fare. 

Ci mettemmo quindi al lavoro: spiegai brevemente i passaggi e, per fortuna, riuscimmo in poco tempo a duplicare un centinaia di fialette. Mi sentivo spossato, come anche i miei compagni ma, comunque, in grado di combattere.

- Ecco, è mezzanotte… e  stanno arrivando - disse, con voce tremante, Ritchie Coote..

 

______________________________________________

 

Le protezioni magiche avevano ceduto e un’orda di troll e creature oscure  stava avanzando. Dietro a loro quattro o cinque mangiamorte dirigevano l’attacco. Noi non eravamo neanche in dieci… ci avrebbero fatto a pezzi, se non avessero funzionato le fialette che avevamo preparato l’anno prima…

- Basta farle lievitare e spedirle su un bersaglio con un plenum faciei centrum… - dissi - E’ un incantesimo di base e tutti dovreste conoscerlo…

I mostri stavano correndo verso di noi roteando le loro clave. Alzai la prima fialetta, subito imitato dagli altri e la spedii contro il più vicino. Sentimmo il rumore del vetro infrangersi sul viso di uno dei malcapitati troll e, poco dopo, cominciarono le urla raccapriccianti.

Effettivamente funzionavano… subito, appena colpiti dalla pozione, i mostri  si contorcevano per il dolore: alcuni si gettavano a terra, altri cominciavano a colpire, con le loro clave, alla cieca, i loro stessi compagni o i lupi mannari che li accompagnavamo; quelli che non erano stati colpiti si ritirarono velocemente rifugiandosi nella foresta e calpestando o colpendo i mangiamorte che cercavano di farli tornare all’attacco.

Poco dopo i troll erano scomparsi e rimanevano, nel piazzale davanti alla torre, solo i corpi di alcuni troll, lupi mannari e maghi oscuri, feriti, agonizzanti o morti… E tutto era avvenuto in pochi minuti… I pochi che potevano si stavano dando ad una precipitosa fuga… da quel settore non sarebbe entrato ad Hogwarts nessuno.

- Beh, missione compiuta - dissi.

Tutti urlarono per la gioia e, un attimo dopo, tutti mi abbracciavano, contenti. Soprattutto Ritchie Coote, che ora mi si era aggrappato al collo esultante, urlando (anche in modo eccessivo): - Bravo, grazie, Peter! Sei fantastico! Ti voglio bene!!!!

- Bravissimo, O’Neil! Sapevo che non ci avevi  tradito  - disse Lavanda Brown, abbracciandomi - Lo dicevo a Ginny e Neville, che non potevi stare dalla parte di Tu-sai-chi!

- Ottimo, O’Neil - disse Kingsley - Meglio di così non poteva andare. Qui abbiamo risolto la situazione senza nessuna perdita. Fantastiche quelle fialette! Direi di andare ad aiutare gli altri che, penso, siano in maggiori difficoltà.

Kingsley, che dirigeva il gruppo, lasciò alcuni ragazzi a guardia della porta, nel caso in cui ci fossero stati altri attacchi (del tutto improbabili). Avrebbe voluto lasciare anche me (“ma tu sei minorenne?” - mi aveva chiesto), ma io decisamente rifiutai (dovevo raggiungere Lily) e pertanto desistette subito. Avrei potuto anche materializzarmi altrove, ma mi sembrava scorretto abbandonare il gruppetto di cui facevo ora parte (del resto non sapevo dove si trovasse Lily). Così ci avviammo verso l’interno del Castello, diretti in Sala Grande. Con me c’erano, oltre a Kingsley, Lavanda Brown, Charlie Weasley e Kain Montague.

- Bel lavoro con quelle fialette, Peter. Dove te le sei procurate? - mi chiese Kain, mentre ci spostavamo velocemente nel Castello.

- E’ una lunga storia, poi  te la racconto quando verrete a trovarci - gli risposi -  Anche tu ne avrai da raccontare… Sta bene Leanne?

- Sì, non è potuta venire… Però sono venuto io a  tenere alto il nome della famiglia e, come vedi, ora sono dalla parte giusta… Il medimago le ha sconsigliato qualsiasi attività, tantomeno affrontare i Mangiamorte… E’ incinta, non so se lo sai… Non vedo l’ora che nasca il bambino… - disse semplicemente.

- Beh, io ci sono già passato e ti assicuro che ti cambierà la vita… - gli disse, riferendomi al bimbo in arrivo…

Strana conversazione, in effetti, mentre intorno a noi sentivamo infuriare la battaglia…

 

 

Chiedo scusa per aver fatto utilizzare a quel bastardo di Meadowes qualche termine inqualificabile, ma volevo caratterizzarlo molto negativamente, così non avrò nessun rimpianto quando farà una brutta fine, fra qualche puntata... Continua la battaglia nel castello attaccato dai Mangiamorte, che sono entrati dentro le mura di Hogwarts… non sarà semplice per Peter raggiungere la Sala Grande e trovare Lily… A proposito: cosa starà combinando Lily?

La coppia Kain (o Graham) Montague e Leanna (Kaplett) è presente con la caratterizzazione proposta ne Le prodigiose sorprese di una armadio svanitore di AdhoMu (che mi ha gentilmente autorizzato ad utilizzare in questi capitoli finali questi ed  altri due suoi personaggi, che appariranno nel prossimo capitolo).

Un abbraccio a tutti e alla prossima puntata (mercoledì)! Gatty :)

   
 
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