Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Subutai Khan    30/08/2018    3 recensioni
Un maschio.
Due femmine.
Una scelta. Tutt'altro che facile.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gianstronzio non sapeva che pesci pigliare.
Alla sua sinistra c’era Terminenzia.
Alla sua destra c’era Zurcalda.
Entrambe belle. Entrambe appetibili. Entrambe in grado di soddisfarlo.
E lui avrebbe dovuto sceglierne una.
Perché mi sono messo in un casino del genere? Chi me l’ha fatto fare? Al confronto Paride ha dovuto affrontare una scampagnata nel parco.
Forse Gianstronzio era un pelino catastrofista nel pensarla in questo modo, soprattutto il confronto con Paride (il quale ebbe da ridire e chiese a Zeus di tirare un paio di folgori per farlo pentire di averlo tirato in ballo). Ma il dilemma non era comunque piacevole.
Allora cosetto, vuoi decidere o no? Io sto cominciando a stufarmi”. Questa era Zurcalda la Sciantosa. Con quella sua bella voce roca, sexy nonostante suonasse come quella di una che ha fumato un cubano al giorno negli ultimi cinquant’anni.
Sì, la baldracca ha ragione. Scegli, sfigato senzapalle. E vedi di scegliere bene”. Questa, per esclusione, era Terminenzia la Zozza. Con quella sua altrettanto bella voce dura, più adatta a un camionista uzbeko che a lei. E il linguaggio appropriato per quel ruolo.
La sua impasse si faceva sempre più stringente. Sempre più opprimente.
Ognuna delle signorine aveva degli ottimi argomenti che facevano pendere la bilancia dalla propria parte.
Manifestando sicurezza che non aveva, Gianstronzio prese a girare attorno alle candidate. Cercava, con malcelata disperazione, un particolare, un piccolo elemento, qualcosa che lo potesse aiutare a togliersi la figurata tagliola da in mezzo alle gambe.
Smettila di farmi la radiografia al culo, pervertito”.
Mi tocca concordare. Sei disgustoso”.
“Donne, abbiate pazienza! Dovrò pur farmi un’idea. Cossa credete, che voglia fare quessto passsso a cuor leggero?”.
A me basta che tu faccia la mossa giusta, il come non m’importa minimamente”.
A me invece importa, per la miseria!
Eccheccazzo, non puoi essere così smidollato! Muoviti! Mi fai schifo!”.
Chissenefrega se ti faccio schifo. Ho il diritto di prendermi i miei tempi!
Passò qualche minuto, nella sempre più crescente irritazione delle signore.
E alla fine decise.
Gianstronzio il serpente non si sarebbe concesso né a Zurcalda la mela, né tantomeno a Terminenzia la banana.
Come detto prima, erano entrambe affascinanti. Ma caratterialmente gli provocavano più di un’orticaria.
La sua decisione? Si sarebbe andato a prendere un qualche esemplare femmina della sua razza. Che, sotto sotto, i rapporti interspecie non gli erano mai neanche piaciuti più di tanto.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Subutai Khan