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Autore: _M4h_    30/08/2018    2 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello ! allora? avete passato delle belle vacanze? io si anche se sono ancora pallidissima (il sole mi evita.. sigh!) il ritorno alla vita "normale" é stato più problematico del previsto ma bando alle ciance c'é un nuovissimo capitolo che vi aspetta ed é piuttosto lunghetto quindi.. Enjoy !

“Ahahaha no, non stavo scappando.. avevo una cosa davvero urgente da fare quindi sai com’é...” tentò di giustificarsi Miroku.
“mmh si certo, come no!” rispose un’incredula Rin “comunque io mi chiamo Rin e volevo ringraziarti ancora per avermi salvato. Anche se sei uno strano personaggio in quel momento sei stato veramente formidabile!” disse la ragazza.
“Strano personaggio? Chi? Io? Nooo assolutamente.. Comunque, il piacere é tutto mio Rin, il mio nome é Miroku !” e cosi dicendo la gratifico di uno dei suoi più splendidi sorrisi. Rin sorrise in risposta.
“Senti ti va se andiamo a bere una cosa al bar mentre i nostri rispettivi amici risolvono la situazione?” chiese improvvisamente Miroku
“ehm non so se é una buona idea insomma..” disse Rin lanciando un’occhiata preoccupata al suo amico
“non preoccuparti, sono quasi sicuro che non gli farà male. Vieni, con noi verrà anche la mia amica Kagome é molto simpatica vedrai!” e cosi dicendo chiamo Kagome e la invitò ad avvicinarsi a loro.

Rin si stava dirigendo verso il bancone del bar con il monaco e la miko, avrebbe voluto raggiungerla ma questo stupido ragazzino continua a mettergli i bastoni tra le ruote. Pensò Sesshomaru indispettito.

Kohaku era fuori di sé, stava semplicemente cercando di difendere Rin, come potevano non capire! Tra l’altro Sesshomaru non lo ascoltava e non lo degnava neppure di uno sguardo, questa cosa ebbe la capacità di farlo innervosire ancora di più. Come osava snobbarlo cosi. Decise di giocarsi il tutto per tutto, si piazzo davanti al demone obbligandolo a distogliere lo sguardo da Rin e gli disse
“Sesshomaru tu sai come funziona la maledizione. Con un tuo bacio Rin si ricorderà tutto. Ciò significa che se la lasci stare potremmo vivere tutti insieme ed essere felici senza che nessuno dei tre mortali muoia”
“Tutti felici? ” chiese Sesshomaru.
“Beh tutti tranne te. Devi sacrificarti per la felicità del gruppo” rispose freddamente Kohaku.
“Neanche Rin lo sarebbe” concluse Sesshomaru
“Si invece! Lei non sà neanche chi sei, non si ricorda nulla! Come puoi essere cosi egoista? Tu hai avuto la tua chance, per ben tre volte ed ogni volta finisce male per tutti. Smettila di insistere e ammetti che non siete destinati a stare insieme. Ora tocca a me, é il mio turno di passare la mia vita con Rin e renderla felice come tu non potrai mai fare!”
“Scordatelo!” Sesshomaru iniziò a liberare la sua aurea demoniaca, gli occhi ormai rossi era pronto ad attaccare Kohaku ma Inuyasha si intromise proteggendo il ragazzo
“Sesshomaru sei impazzito? Non qui, non davanti a tutti. Ascolta, posso capire ciò che provi, ma Kohaku non ha tutti i torti. Mi spiego!” disse velocemente in seguito all’occhiata minacciosa che ricevette dal fratello “tranne la parte della sua vita con Rin che non ha alcun senso” disse ciò lanciando un rapido sguardo di disapprovazione a Kohaku “il resto potrebbe funzionare..” cercò di sorridere ma ciò che ne usci fu semplicemente un ghigno inquietante.
“Quindi ciò che mi stai chiedendo Inuyasha, correggimi se sbaglio, é di scegliere tra una vita vicino a Rin ma senza poterla toccare in alcun modo, rifiutando qualsiasi suo sentimento nei miei confronti. Vederla magari uscire con qualche altro ragazzo, escluso Kohaku ovviamente! Oppure decidere di fregarmene di tutti voi e vivere i miei meritati sette anni con la donna che amo.. corretto?”
“beh si ma.. insomma...” cercò di dire Inuyasha.
“Bene, io ho già scelto” e cosi dicendo Sesshomaru si diresse verso il bancone del bar.

Rin si sorprese della situazione di famigliarità che provava in compagnia di Miroku e Kagome. Non avrebbe mai creduto possibile sentirsi cosi a suo agio con qualcuno incontrato pochi minuti prima. Forse fu proprio questo a spingerla a formulare la domanda che le trottava in testa da un po’.
“Quindi i due demoni sono amici vostri?”
“Si esatto” rispose Kagome.
“Molto più di semplici amici per qualcuno..” la incalzò Miroku.
“ahah beh si. Inuyasha il bellissimo mezzodemone con due tenerissime orecchie canine è il mio fidanzato, e lo stoico demone al suo fianco è suo fratello, quindi il mio cognatino. Anche se a lui non piace quando lo chiamo cosi..” rispose Kagome.
“e come si chiama?” chiese curiosa e leggermente rossa in viso Rin
“Chi? Ah lui ovviamente... Lui é Sesshomaru” rispose Kagome notando dove lo sguardo fisso di Rin si posava
“Sesshomaru? Quindi é questo il suo nome?” disse Rin più a se stessa che a Kagome.
“E’ bello che..” incominciò Miroku prima di essere interrotto da Rin che in uno slancio euforico disse “Si lo è davvero! Molto bello, davvero molto bello!”.
“Ehm si sono sicuro che lo sia, anche se io volevo dire che è bello da parte tua non portare rancore verso Sesshomaru per la sua aggressione a Kohaku” disse l’ex-monaco guardandola con una strana luce negli occhi, era forse della compassione ? Rin preferí non ribatattere e si limitò a fare una smorfia che sperava potesse sembrare, almeno lontanamente, ad un sorriso.

Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzato, i tre si girarono in direzione dei loro amici rispettivi e videro che Sesshomaru si stava dirigendo nella loro direzione, seguito a ruota da Inuyasha e un Kohaku a dir poco furioso.
Kagome trattenne il respiro, quella situazione era insostenibile ma quando vide la luce negli occhi di suo cognato non poté che essere felice per lui.
“Buonasera Rin, mi chiamo Sesshomaru. Spero che il monaco e la miko siano riusciti a tenerti compagnia. Stai passando una bella serata?” chiese il demone con la voce più calda e sensuale che Rin avesse mai sentito.
“Ehh si, grazie mille” rispose Rin regalandogli uno dei suoi affascinanti sorrisi. Quanto gli era mancata, avrebbe voluto abbracciarla e baciarla, fu solo grazie al suo celeberrimo autocontrollo che riuscì a non muoversi.
Miroku s’intromise “Sesshomaru, ci conosci ormai da secoli… no anni, volevo dire anni!” disse rivolto verso Rin e poi riprese “comunque, potresti anche prenderti la briga di memorizzare i nostri nomi rispettivi..”
Inuyasha sbuffò “per mio fratello l’unica cosa che conta è Rin…” tutti si girarono immediatamente verso di lui guardandolo male “….rin…ringiovanire! si ecco si quello. Per lui conta solo ringiovanire!” finì Inuyasha compiaciuto di se stesso. Era stato proprio bravo a sviare gli eventuali sospetti di Rin. Ma allora perché i suoi amici lo guardavano cosí? Era uno sguardo tra l’incredulo e il desolato e poteva giurare di aver visto Miroku fare un facepalm. Che ingrati invece di ringraziarlo. Quindi, stufo di essere fissato in quel modo disse “bhe? che c’é?” e la risposta non si fece attendere “imbecille” soffiò Sesshomaru.

“Rin è giunta l’ora di tornare a casa” disse Kohaku infastidito dalla situazione. “Ma Kohaku è ancora presto!” cercò di opporsi Rin
“NO! Domani dobbiamo andare all’università. Andiamo, ORA!” l’ammonì Kohaku. Sesshomaru si mise tra lui e Rin oscurandogli la visuale e si rivolse a Rin “Quindi vai all’università. Brava. E cosa studi?”
“Architettura” disse Rin felice. Era felice semplicemente perché lui le parlava, la faceva sentire importante, amata e protetta. Com’era possibile provare questi sentimenti per qualcuno che conosceva da meno di un’ora. Rin non capiva ma poco le importava. Le bastava sapere che non aveva nessuna voglia di partire da li. Sentiva una forza a lei sconosciuta che le suggeriva di rimanere li.
“E lei? Lavora? In che campo?” chiese a sua volta Rin.
“Puoi darmi del tu se vuoi. Comunque io sono avvocato.”
“Rin, è veramente l’ora di andare” ripeté Kohaku. Rin guadò il suo amico sembrava avere fretta, voleva andarsene e sembrava stressato. Cavolo non voleva andarsene, ma non voleva nemmeno ferire il suo amico. Era stata una serata piuttosto pesante per lui. Si, aveva ragione lui, era ora di rientrare
“Ok Kohaku, andiamo” acconsentí infine la ragazza controvoglia.
Guardò negli occhi il demone che si trovava ancora davanti a lei e vi lesse una profonda tristezza la cosa le spezzò il cuore ma non poteva voltare le spalle ad un amico di vecchia data per uno sconosciuto, nemmeno per uno schianto come Sesshomaru. Quindi si alzò, raccolse le sue cose, saluto la comitiva, lanciò un ultimo sguardo sognante a Sesshomaru e si diresse in compagnia di Kohaku verso l’uscita. Ma prima che potessero imboccare la porta d’uscita Miroku corse loro incontro e diede a Rin un bigliettino. Fatto ciò l’ex-monaco guardò negli occhi Kohaku e gli disse “mi dispiace, davvero, ma è la cosa giusta da fare e lo sai anche tu! Ah.. chiama Sango, le manchi.” Detto ciò parti veloce come era arrivato, sentendosi un pò meno in colpa.
Raggiuse gli altri, Inuyasha gli chiese “ah eccoti Miroku, dov’eri finito?”
“ah ero semplicemente andato in bagno” rispose lui sbrigativo e poi aggiunse “quindi? Che si fa?”
“é ora di tornare a casa Miroku, é stata una lunga notte per tutti” disse Kagome
“già, e poi Sango deve essere già arrivata a casa vostra” le fece eco Inuyasha
“Sanguccia!!” disse l’ex-monaco con gli occhi a cuoricino “Ok, torniamo a casa. Ma dov’é Sesshomaru” chiese Miroku
“Lo conosci.. odia i posti pieni di gente rumorosa e visto che Rin non c’é più se ne é andato anche lui” rispose calmemente Kagome
“Si, lascandoci qui, senza macchina!” finí Inuyasha.
“ok ho capito, prenoto un Uber” disse Miroku alzando gli occhi al cielo.

Rin aprì il foglietto.

“03-3830-2328*
È il numero di Sesshomaru.

Usalo, gli farà sicuramente piacere.
Miroku.”

“Oh my gosh! Ho il numero di Sesshomaru. Non ci credo. Dovrei chiamarlo? No, ci siamo appena lasciati, magari domani..” disse Rin sognante e con gli occhi che le brillavano. Avrebbe dovuto ricordarsi anche di ringraziare Miroku e magari fargli una statua d’oro. La criptica frase di Miroku le rivenne in mente quindi si girò verso il suo amico e gli chiese “Kohaku, cosa voleva dire Miroku ? cos’era quella storia sulla cosa migliore o non so’ che.. e chi è Sango? Ma soprattutto chi sono queste persone? Come li conosci?”
“Sango è mia sorella e questi sono i suoi amici” disse il ragazzo
“Sorella? Tu hai una sorella?” chiese basita la ragazza. Alla risposta affermativa del suo amico Rin disse “Chi sei? Kohaku, tu sai ogni minimo dettaglio della mia vita ed io invece mi rendo conto che non ti conosco. Pensavo di sapere tutto di te invece.. quante cose mi nascondi ancora?” detto ciò scappò via.
Il ragazzo tentò di raggiungerla, troppo tardi, Rin era già salita su un taxi. Kohaku si ricordò di quanto dannatamente veloce poteva essere qualla ragazza quando scappava. Non era un grosso problema, l’avrebbe ritrovata a casa, dopotutto erano coinquilini. Guardò l’orologio e decise di rientrare a piedi meledicendo mentalmente Sesshomaru e tutti gli altri. Bene gli restavano esattamente venticinque minuti per trovare una buona scusa a tutta questa storia.

Continua...

NB : Vi sarete accorti che Sesshomaru, e un pò tutti i personaggi, sono OOC. E una scelta fatta di proposito, perché penso che in cinquecento anni anche un demone cambi carattere e modo di pensare, soprattutto per adattarsi all’epoca in cui vive, ma soprattutto penso che vedere la persona che si ama morire, non una ma ben tre volte, beh possa farci cambiare...

* ragazze non provate a chiamare questo numero perché non ho assolutamente nessuna idea se sia o meno attribuito a qualcuno ma posso assicurarvi che non é il vero numero di Sesshomaru ! 

 

   
 
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