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Autore: AcrossTheUniverse    10/07/2009    9 recensioni
Una piccola one-shot sul rapporto tra Sirius e Hermione, durante il periodo passato a Grimmauld Place. Vincitrice della categoria "Best POV" al concorso indetto dal forum "Never ending story awards".
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Sirius & Hermione'
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Too much love will kill you

Too much love will kill you.

 

And true love waits
in haunted attics

              (“True love waits”, Radiohead)

 

A Grimmauld Place non c’era molto da fare, escluse le faccende domestiche. Quel giorno Molly ci aveva concesso una piccola tregua, su insistenza di Ron che comunque, nonostante avesse ottenuto la tanto agognata libertà, adesso se ne stava spaparanzato sul divano in preda alla noia, prova del fatto che a Grimmauld Place non c’erano molti passatempi. In casa c’era un torpore micidiale, dovuto al clima di luglio; Harry si trovava ancora dai Dursley e noi ragazzi non avevamo la minima idea di come passare il tempo. Consapevole del fatto che Ron non mi avrebbe certo aiutata a svagarmi, decisi di salire ai piani superiori ed esplorare un po’ la casa. Non avevo mai avuto occasione di farlo prima di allora, sia perché non ero arrivata da molto tempo sia perché ero sempre stata impegnata ad aiutare Molly con i lavori di casa.

D’un tratto la mia attenzione fu catturata da una porta su cui era appesa una targhetta in ottone con scritto “Biblioteca”, in raffinati caratteri in corsivo. Quella semplice parola bastò per farmi salire l’adrenalina a mille e spingermi a entrare nella stanza; l’atmosfera era inquietante, come nel resto della casa, ma si respirava un’aria più rassicurante. Forse però era solo la presenza dei libri a farmela sembrare tale. Venni riscossa dai miei pensieri da un rumore dietro di me, che mi portò a girarmi di scatto. Sirius Black mi osservava sulla porta, con un’espressione colpevole.

“Scusami, ti ho spaventata?” mi chiese avanzando verso di me, facendosi strada tra gli scaffali impolverati. Sorrisi piuttosto imbarazzata e abbassai lo sguardo; non mi ero ancora abituata all’idea di vivere con lui, di trovarlo a vagare per quelle stanze così polverose e disabitate. Provavo un non so che di attrazione e di timidezza allo stesso tempo; era praticamente un estraneo, ma non riuscivo a non trovarlo straordinariamente affascinante.

“Figurati, è solo che quando vedo dei libri mi isolo completamente dal mondo. Immagino che sia colpa mia, dovrei imparare a non emozionarmi per così poco.” dissi con tono amaro, certa che a Sirius non interessasse minimamente conoscere le mie reazioni davanti a una biblioteca ben fornita. A Sirius non sarebbe mai importato nulla delle sciocche passioni di una ragazzina di sedici anni, per di più così ligia alle regole come me. E questo avrei dovuto mettermelo bene in testa.

“Oh, non reprimere i tuoi istinti. Ti rendono umana, non c’è nulla di male in essi.” commentò Sirius con leggerezza, sorprendendomi. Il fatto che mi capisse e addirittura mi incoraggiasse a entusiasmarmi per qualche libro mi sembrava roba da fantascienza.

“Comunque vedo che hai davvero una bella biblioteca. La usavi mai?” chiesi sinceramente interessata, ma capii subito di avere azzardato troppo alla comparsa di un lieve turbamento sul volto di Sirius. “Scusami, mi faccio gli affari miei.” borbottai subito, mangiandomi le parole e risultando sicuramente patetica ai suoi occhi.

“No, non ce l’ho con te. E’ solo che preferisco non ricordare i momenti passati in questa casa.” spiegò con tono gentile. Mi lanciò un’occhiata strana, come se fosse veramente preoccupato di avermi ferita e anche lusingato del mio interesse verso di lui; ma certamente stavo immaginando tutto, il mio cervello aveva decisamente troppa inventiva. Tutti quei libri mi davano alla testa, aveva ragione Ron.

“Ehm, senti, ti dispiace se do un’occhiata? Credo che ci sia tanto materiale utile per i compiti di scuola e per altri approfondimenti personali.” dissi per rompere il silenzio, gesticolando impacciata con le mani. Sirius sembrò riscuotersi dalle sue fantasie private, per me impenetrabili e misteriose.

“Fai pure, mi dispiace solo per lo stato in cui si trova la maggior parte di questa roba...ma del resto anche le altre stanze non sono da meno.” si scusò mortificato. Sorrisi leggermente e mi voltai verso lo scaffale più vicino, desiderosa di evitare quel suo sguardo così strano e allo stesso tempo calamitante. Sentivo i suoi occhi su di me e non sapevo cosa pensare; feci scorrere l’indice destro sulla costola di un libro ricoperto di polvere per distrarmi.

“Hermione, posso aiutarti?” chiese all’improvviso, facendomi sobbalzare di nuovo. “Scusami, non volevo spaventarti ancora.” aggiunse preoccupato, venendomi incontro. “No, guarda, sono io ad essere troppo suscettibile. Devo decisamente darmi una calmata.” dissi tenendo lo sguardo basso.

“Se vuoi posso aiutarti a cercare quello di cui hai bisogno e a studiare. A scuola andavo abbastanza bene, sai.” continuò più allegramente. Me lo chiese con uno sguardo talmente speranzoso che non avrei mai potuto dirgli di no; era ovvio che si sentiva terribilmente solo e la prospettiva di un contatto umano lo eccitava. Annuii sorridendo, iniziando ad informarlo sugli argomenti che mi interessava approfondire.

 

Because maybe
You're gonna be the one who saves me

                                     (“Wonderwall”, Oasis)

 

Non so dire quando iniziò veramente tutto. Forse già quando mi scoprì a curiosare in biblioteca, o quando cominciammo a passare sempre più tempo noi due da soli, o quando mi misi a saltellare dall’emozione per avere ritrovato un volume antichissimo e finii dritta tra le sue braccia. Quello che so con certezza è che eravamo entrambi seduti su una poltrona della biblioteca della nobile e antichissima casata dei Black quando ho capito sul serio cosa ci legava l’uno all’altra. Ero così immersa nella lettura di un volume enorme che non avevo fatto caso alla vicinanza che c’era tra noi due e non mi ero nemmeno accorta di essere seduta praticamente sul suo grembo. Mi stava osservando compiaciuto mentre giocherellava distrattamente con un mio ricciolo castano. Chiusi il libro con un colpo secco, facendolo sobbalzare.

“Perché smetti di leggere? Mi sembrava che la lettura ti appassionasse.” osservò Sirius sorpreso, lasciando di botto la mia ciocca di capelli. “Sì, ma è sempre meglio non esagerare.” sospirai stancamente, e mi ritrovai ad accarezzare il lembo della sua camicia. Appena me ne accorsi arrossii e mi affrettai a togliere la mano, ma con mia grande sorpresa Sirius me la riprese e la rimise dov’era.

Si avvicinò lentamente, mentre ero paralizzata e tentavo di rimanere lucida; avvicinò le labbra alla mia guancia destra, sfiorandola delicatamente. Le sue labbra erano straordinariamente morbide considerate tutte le peripezie che il loro proprietario aveva dovuto affrontare; inclinai leggermente la testa, accarezzando con le labbra il suo zigomo. Sirius si tuffò sul mio collo e sentii il contatto del suo naso che scorreva delicatamente su e giù; inspirai a pieni polmoni il suo profumo e portai la testa leggermente all’indietro per facilitargli il compito di esplorare il mio corpo.

Poi riportò l’attenzione sul mio viso, appoggiando delicatamente le labbra sulle mie; restai immobile mentre trovava accesso alla mia bocca, accarezzandomi una guancia con la punta delle dita. Dischiusi le labbra e sentii il suo sapore dentro di me; affondai le mani tra i suoi capelli neri, stringendolo a me come se la mia intera esistenza dipendesse da lui. Sentivo il tocco gentile ma allo stesso tempo incredibilmente passionale della sua lingua che s’incontrava con la mia in mirabolanti acrobazie d’amore; stava cercando di capire come ero fatta, mentre ero sul punto di morire per mancanza di ossigeno a causa della mia riluttanza a interrompere il bacio e rifiatare.

Mi posò delicatamente un piccolo bacio sul labbro superiore, concedendomi una pausa; non ero decisamente abituata a effusioni simili, ma già sentivo di adorarle. Affondai il viso nell’incavo della sua spalla, appigliandomi con le unghie alla sua schiena; lo sentii irrigidirsi preoccupato, mentre mi aggrappavo a lui come a un’ancora di salvezza.

“Ti amo.” sussurrai con le lacrime agli occhi, rinunciando ad allentare la presa. Sirius mi accarezzò dolcemente i capelli. “Anch’io ti amo.” confessò piano, continuando a coccolarmi. Non mi ero mai sentita così bene in vita mia; sapevo di agire contro ogni buonsenso, ma la sensazione del proibito mi attirava e mi piaceva.

“Salvami, ti prego.” mi implorò, facendomi impietrire. Cosa significava “salvami”? Forse che io sarei stata l’unica a riuscire nell’impresa di risollevargli il morale, di fargli scordare almeno un po’ Azkaban?

 

Just don't leave
don't leave

          (“True love waits”, Radiohead)

 

“Sirius, ti prego, smettila.” dissi con le lacrime agli occhi, sentendo su di me lo sguardo accusatore del padrino di Harry. “Tutto ciò è irrazionale. Sai benissimo che me ne devo andare.” insistetti con il baule in mano, iniziando a temere che non mi avrebbe mai lasciata sfuggire.

“So che è irrazionale, ma non posso impedirlo. Non lasciarmi, ti prego. Sei l’unico motivo che mi fa continuare ad andare avanti in questa casa infernale, l’unica ragione per cui la mattina ho voglia di alzarmi. Riesco a comportarmi in modo normale solo perché so che ci sei tu, e adesso che te ne andrai non sarà più come prima. Ti prego, ti prego, non andare a Hogwarts.” mi implorò disperato.

Sembrava febbricitante; gli portai una mano sul volto, tastandolo con cautela e provando una fitta di dolore nel constatare che gli si erano formate due piccole rughe. Sapevo che le sue pretese erano assurde e ingiustificate, eppure per un folle attimo mi trovai a considerare una vita con lui; a sedici anni, mi soffermai a pensare a un futuro insieme a Sirius. Vide l’incertezza nei miei occhi e capì il dubbio che mi stava assalendo; sorrise lievemente, forse convinto di avermi persuasa a restare. Mi prese il volto tra le mani e mi baciò la fronte.

“Sapevo che avresti ceduto. Sei talmente intelligente che potresti provvedere alla tua istruzione in modo autonomo, qui a Grimmauld Place.” disse felice, per nulla spaventato dall’idea di dover vivere con me, di ufficializzare la nostra relazione quando nessuno ne era a conoscenza.

“Non posso.” sussurrai dispiaciuta ma decisa. Sirius mi baciò di nuovo sulla fronte e mi strinse a sé. “Promettimi almeno che ci scriveremo spesso.” mormorò al mio orecchio, e scoppiai in una risatina.

“Ma certo! Credevo che quello fosse scontato. Piuttosto, ti ritroverò ancora quando tornerò qui? Sarai disposto ad aspettare un ragazzina, con le sue paure e le sue debolezze? Avrai ancora voglia di stare accanto a me?” chiesi in un sospiro, presa da una paura altrettanto irrazionale di quella di Sirius. Dove mai sarebbe potuto andare un ricercato in tutto il mondo magico?

“Ti prometto che ti aspetterò per sempre.” garantì solennemente, accarezzandomi la schiena.

 

Can’t do anything, but I'd do everything for you

can't do anything except being in love with you.

                            (“Romeo and Juliet”, Dire Straits)

 

“Sirius, sono tornata!” urlai in preda alla gioia, correndo sulle scale fatiscenti e rischiando seriamente di schiantarmi contro un mobile. Arrivai barcollando fino a camera sua e lo vidi uscire di colpo, con un sorriso enorme sul volto. Erano le vacanze di Natale ed erano andati tutti al San Mungo a trovare il signor Weasley; l’unico rimasto in casa era Sirius, perciò non avevo nessuna paura a urlare e a darmi alla pazzia gioia per averlo ritrovato. Atterrai tra le sue braccia e mi alzò leggermente per potermi baciare; mollai a terra la borsa e mi strinsi forte a lui, confortata dal calore del suo corpo.

“Sei ghiacciata, dove sei stata?” chiese apprensivo, staccandosi leggermente per scrutarmi preoccupato. “A sciare con i miei, ma ho deciso di andarmene. Più stavo lì e più rimpiangevo di non usare questi giorni di vacanza con te, quindi ho preso il Nottetempo e sono venuta fin qua.” spiegai allegramente, lieta che fossimo soli e che potessi finalmente parlare a un livello di voce decente. Durante tutta l’estate eravamo stati costretti a parlare pianissimo per non farci scoprire, e quando c’era Moody non potevamo nemmeno incontrarci in camera di Sirius; l’occhio magico di Malocchio ci avrebbe sicuramente scoperti.

“Sono così contento che tu sia qui.” mi disse, e lessi un’euforia sincera nei suoi occhi; mi divorava con lo sguardo e sembrava non essere mai sazio di me. “Anch’io lo sono. Passeremo un Natale stupendo, te lo prometto.” esclamai prendendolo per mano e guidandolo verso le scale.

In quei giorni mi ritrovai a ringraziare il mio odio per lo sport, perché mi aveva permesso di passare le vacanze con l’uomo che amavo; tutti erano talmente felici per la guarigione del signor Weasley che a nessuno passò in mente di indagare sull’improvviso buonumore di Sirius, e chi si pose il problema lo attribuì esclusivamente al ritorno di Harry. Mi sentivo un po’ in colpa quando entravo in camera di Sirius di nascosto come una ladra, ma reprimevo gli scrupoli pensando che non stavo facendo assolutamente nulla di male.

“E’ terribilmente frustrante non essere in grado di difenderti.” mormorò Sirius al mio orecchio sinistro, facendomi venire la pelle d’oca. “Non devi dire così, sai che mi fai stare male.” protestai con voce lamentosa, e con mia grande vergogna mi accorsi di sembrare veramente una bambina.

“Ma è la verità. Se la Umbridge volesse punirvi per l’ES, se Voldemort venisse a cercare Harry e trovasse anche te... io cosa potrei fare? Starei qui a vedervi soffrire, o al massimo a vedervi soccorsi dagli altri membri dell’Ordine, mentre la ragazza che amo è in pericolo e io sono confinato in casa.” disse amaramente fissando il colletto della mia camicetta.

“Sarebbe mille volte peggio per me se decidessi di compiere qualche azione affrettata. Lo sai che muoio di terrore ogni volta che ti comporti in modo avventato, non mettere a rischio la tua vita per la mia.” lo pregai in ansia. Avevo il presentimento che se Sirius fosse venuto a conoscenza di una qualsiasi minaccia per me si sarebbe fiondato a proteggermi, e non volevo assolutamente che accadesse una cosa simile.

“Devi stare al sicuro. A me basta sapere che mi ami. Perché mi ami, non è vero?” chiesi in tono disperato, e le lacrime iniziarono ad uscire inspiegabilmente dai miei occhi. Era assurdo; era Natale, erano tutti felici e contenti nonostante Voldemort, eppure mi ritrovavo a piangere. Forse era solo un po’ di tristezza perché sapevo benissimo che non avevo più molto tempo da passare con Sirius. Mi prese il volto tra le mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

“Certo che ti amo. Talmente tanto che farei qualsiasi cosa per te, anche se non posso fare nulla. L’unica cosa che mi è permesso di fare è amarti.” sussurrò facendomi sgorgare nuove lacrime. Affondai il volto nel suo petto e mi rifiutai di pensare a nient’altro che non fosse lui.

 

Too much love will kill you                                              Love kills

                      (Queen)                                                                       (The Ramones)

 

“Tutto questo amore finirà per ucciderti, Sirius.” commentai laconicamente, colta da un altro attacco di pessimismo. Ero sdraiata sul suo letto a pancia in giù, leggermente alzata facendo forza sui gomiti; stavo lisciando la federa del cuscino con aria distratta, mentre Sirius era accanto a me, appoggiato allo schienale del letto, e disegnava delle spirali sulla mia schiena nuda con le dita della mano destra.

“Ti ho già promesso che starò attento, Hermione. Non ti fidi di me?” chiese urtato, e mi pentii di avere dubitato di lui. “Mi fido ciecamente di te, ma ti conosco abbastanza bene ormai. E so che non perderesti mai l’occasione per uscire di qui.” replicai cercando di non offenderlo.

Sapevo di essere eccessivamente petulante, ma avevo troppa paura di perderlo; volevo fargli capire con tutte le mie forze che non doveva assolutamente correre a salvarmi, se ce ne fosse stato bisogno. Il mio cervello mi diceva che era tutto inutile e che Sirius non si sarebbe fatto certo scoraggiare da me, ma sentivo comunque il bisogno di ricordargli qual era la mia idea in proposito.

“Se ti fidi di me devi farlo fino in fondo. Stai tranquilla, pensa solo a tornare a scuola, a divertirti e a fare impazzire la Umbridge.” disse, facendomi spuntare sulle labbra un sorriso. Non era uno dei classici consigli che si dovrebbero dare a una studentessa, ma quando mai Sirius era stato un tipo da cose tradizionali?

“Piuttosto, ora che mi ci fai pensare ho qui una cosa per te.” continuò con tono volutamente distratto, ma colsi l’ansia nascosta nella sua voce e il mio cuore si fermò a mezz’aria. “Cosa?” chiesi tremando leggermente. Sirius aprì il comodino accanto a lui e estrasse una scatoletta di raso; con un sorriso me la porse e la presi, riluttante.

“Avanti, aprila.” mi incitò, noncurante del mio aspetto piuttosto perplesso. Feci come mi diceva; all’interno della scatola c’era un anello con un bellissimo brillante al centro. “Sirius, non dovevi...” iniziai confusa, ma mi interruppe subito.

“So di avere un po’ affrettato i tempi; in fondo sei così giovane... il problema è che io non lo sono più, e mi sono detto: se non mi decido adesso, quando altrimenti?” disse lisciandomi i capelli. Sorrisi soddisfatta, incerta se preoccuparmi di quell’impegno così serio o mettermi a urlare dalla gioia; scelsi per un compromesso e decisi di esprimere almeno una parte dei miei dubbi.

“Sirius, è senza dubbio il regalo più bello che abbia mai ricevuto. Non me lo merito nemmeno. E’ solo che... beh, capisco le tue ragioni, ma in fondo forse è veramente troppo presto. Io devo tornare a scuola e tu non puoi uscire di casa, nessuno sa di noi... non ti sembra di correre un po’?” chiesi incerta, timorosa di ferirlo.

“Hai dei dubbi?” chiese Sirius dopo avermi scrutata per bene. “No! E’ solo che mi sembra così... irreale, tutto qui. Per il resto, è la cosa più bella che mi sia mai capitata. Si tratta solo di fare l’abitudine al fatto di essere fidanzata.” dissi scandendo bene l’ultima parola e provando all’istante un moto d’orgoglio. Ero la fidanzata di Sirius Black! Scoppiai a ridere, divertita dall’idea.

“Che c’è, scusa? Ti fa tanto ridere il fidanzamento?” domandò un po’ irritato, e mi affrettai a calmarlo. “Ma no, mi fa solo uno strano effetto. Strano, ma piacevole.” dissi sorridendo e baciandolo su una guancia. Sirius si rilassò visibilmente e mi scompigliò affettuosamente i riccioli. “E poi questo anello avrà lo scopo di farti ricordare di me, e rammentarti che ti aspetto. Chissà, se mai dovessi incontrare qualcun altro...” accennò con finto disinteresse, e mi rabbuiai.

“Credi davvero che a scuola ti dimenticherei?” lo rimproverai offesa, e il mio sguardo truce lo fece indietreggiare. “Sto scherzando, ho piena fiducia in te! E comunque se dovessi cambiare idea sei liberissima di farlo; non voglio costringerti.” mi disse, simulando una calma che in realtà non gli apparteneva.

“Sai benissimo che non cambierò mai idea, Sirius.” promisi solennemente, fissandolo negli occhi. La sera a cena, l’ultimo pasto che avrei consumato a Grimmauld Place prima di tornare a Hogwarts, dovetti subire l’interrogatorio di una sbalordita Molly Weasley che voleva a tutti i costi scoprire chi mai mi aveva regalato un anello simile. Cercando di non ridere, le spiegai che era un regalo di Natale di alcuni ricchi parenti; vidi Sirius che ci osservava con un sorriso divertito, mentre ascoltava tutti i presenti decantare le lodi dell’anello che mi aveva regalato lui.

Due ore dopo m’intercettò nel tragitto verso camera mia e ne approfittò per salutarmi prima che partissi. “Domattina non ci sarà tempo, meglio fare le cose per bene.” disse prima di stringermi a sé.

 

You said I love you like the stars above, I'll love you till I die

(.....)

I'd do the stars with you any time

                     (“Romeo and Juliet”, Dire Straits)

 

Questo è l’ultimo ricordo che ho di lui; Sirius che mi tiene stretta tra le braccia tutta la notte, che mi sussurra parole dolci e rassicuranti, prima di tornare a scuola, prima che lui si precipiti a salvarmi, prima che il troppo amore per me lo uccida, prima che l’anello tanto adorato e portato con orgoglio finisca sul fondo di un baule, emblema di un amore doloroso e letale.

 

...Ok, non so come mi sia venuta in mente. Forse fa schifo, non lo so nemmeno io; è solo che avevo voglia di partecipare al concorso indetto dal Forum Never ending story awards, che mi ha segnalato Alohomora, e ho deciso di scrivere questa storia. Per quelli che seguono "Sirius & Hermione: a love story", il prossimo capitolo è quasi pronto e non so quando potrò postarlo; spero a breve ^.^

Ringrazio anticipatamente se ci sarà qualcuno che leggerà, commenterà o aggiungerà la storia tra i preferiti e/o le seguite.

HermioneForever92.

Mi sembra impossibile, ma questa storia è stata la vincitrice in una categoria ^.^

 

   
 
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