-Alec, chi diavolo stai cercando?- -Magnus. Voglio chiedergli di essere il mio compagno di battaglia. Tu o Simon l'avete visto?- -No ma credo che non accetterà nessun altro compagno che non sia tu, ma ti conviene muoverti. Il sommo stregone di Brooklin è ricercato da molti- Ma Alec non la stava ascoltando. Aveva visto Magnus tra la folla. E come non vederlo? È sempre splendido, pensò Alec. Il nephilim non aveva idea di come ci sarebbe riuscito. Però, gliel'aveva giurato. Aveva giurato che avrebbe presentato Magnus a tutta la famiglia, non sapeva come avrebbe fatto, ma cominciare con il riconquistare la sua fiducia gli sembrava il miglior modo per cominciare. -Magnus- lo chiamò Alec Lo stregone si girò e nel vedere Alec, la sua espressione era felice, ma anche stupita -Alexander cosa diavolo fai qui? I tuoi genitori potrebbero...- - Ti voglio come compagno- Alec sapeva benissimo che avrebbe potuto specificare che voleva che fosse il suo compagno di battaglia, ma sperava che Magnus leggesse tutti i significati della sua frase. Magnus si illuminò. Evidentemente aveva capito. -O-ok-. Magnus aveva balbettato. In 800 anni non l'aveva mai fatto, pensò lo stregone. Alec disegnò le due rune dell'alleanza e sentí che qualcosa lo spingeva ad avvicinarsi a Magnus. Ma non era la runa. Era la paura di perderlo, di vederlo scivolare via da lui. Alec era stanco. Stanco di dover essere qualcun altro e di vivere nel terrore di perdere Magnus per la sua codardia. Il Nephilim si accorse di essersi soffermato sulle labbra di Magnus. Anche lo stregone ne era consapevole. -Alexander, che diavolo stai...- Non finí mai la frase. Alec lo baciò. Non uno di quei baci che si erano scambiati nei giorni precedenti. Quello era un bacio vero, che dimostrava tutto quello che Alec non aveva il coraggio di dire. Alec voleva far capire a Magnus che non era spaventato all'idea di essere ufficialmente il suo ragazzo. Adorava il suono di quelle parole. Voleva appartenere a Magnus. Voleva che tutti sapessero che si appartenevano. E pensava a tutto questo mentre Magnus, dopo un momento di incredulità, aveva ricambiato il bacio. Alexander li sentiva, li sentiva gli sguardi di tutta la sala su di loro, ma non gli interessava. Esisteva solo Magnus. I due si staccarono. - Ti avevo detto che ti avrei presentato a tutta la mia famiglia- sussurrò Alec con voce roca. -Non ti sei limitato alla famiglia- rispose Magnus con un tono divertito e felice insieme. Alec spostò lo sguardo sulla sua famiglia. Izzy sorrideva, fiera di quello che era diventato suo fratello. Stava sfidando il Conclave. Alec lo sapeva, ma non gli interessava. I suoi genitori erano sconcertati.Scorse una punta di delusione nei loro occhi e si rabbuiò un po', costringendosi a togliere lo sguardo. Osservò il viso divertito di Simon e si rammentò mentalmente di ringraziarlo per l'aiuto. Quella conversazione la sera dell'imprigionamento di Simon era stata determinante nelle sue decisioni. Infine, spostò il suo sguardo di nuovo su Magnus. Lo guardò negli occhi, senza paura. Sapeva che solo Magnus avrebbe letto tutto nei suoi occhi: la felicità, la paura di quello che sarebbe potuto succedere, l'amore. Perchè Alec, nonostante non sapesse cosa fosse davvero l'amore, sentiva che ciò che provava per lo stregone lo era. -Non sei più solo adesso- Magnus sussurrò. E Alec seppe che sarebbe andato tutto bene. Momento della scrittriceee È orrenda, lo so. Ma li amo troppo e dovevo parlare del loro primo bacio. Anche perchè sono rimasta un po' delusa dalla poca importanza nel terzo libro a questo bacio.