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Autore: Beeanca    06/09/2018    0 recensioni
[Newtmas AU!, One Shot]
Piccola Newtmas ambientata a New York ai giorni nostri, spero vi piaccia ♥
DAL TESTO:
"Sorrise e si allontanò, e il moro non ebbe bisogno di guardare il suo riflesso sul vetro per capire che le sue gote erano in fiamme. Pensò alle parole di Newt e cercò le chiavi nello zaino, con uno stupido sorriso stampato sul volto."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Another coffee, Tommy?


Era un classico weekend newyorkese di settembre, il clima tiepido aveva reso l'atmosfera magica, le foglie arancioni cadute prematuramente dagli alberi si erano posate dolcemente sui tavolini del bar.
Thomas si stava dirigendo verso la cassa, i libri infilati a casaccio nello zaino e due enormi occhiaie a testimoniare la mancanza di sonno, quando qualcuno lo scosse per le spalle e lui si girò di colpo, spaventato.
Minho lo fissò ridacchiando, ma Thomas si concentrò sulla figura sconosciuta al suo fianco: era un bel ragazzo, apparentemente della loro età, con i capelli dorati e gli occhi nocciola, illuminati dalla luce del sole e traboccanti di segreti.
Ordinarono tutti, poi Minho scelse un tavolino e iniziò le presentazioni: “Bene Thomas, lui è Newt, un mio amico che studia Biologia e che ho conosciuto a una festa. Newt, lui è Thomas. È di Miami, ma si è trasferito un mesetto fa a New York per studiare e, con mia grande sfortuna, è il mio vicino di casa. Newt, Thomas. Thomas, Newt”.
I due si strinsero la mano, una gesto all'apparenza privo di significato, ma quando le loro dita si intrecciarono Thomas si sentì avvampare, e sperò che le sue guance non avessero improvvisamente cambiato colore; Newt sembrò indifferente, ma l'altro avvertì qualcosa di strano in quella stretta... tensione, forse?
L'arrivo della cameriera interruppe tutto, e i tre giovani bevvero i loro caffè fumanti discutendo delle loro facoltà: Thomas studiava Architettura, e il giorno prima aveva sostenuto dei esami a suo dire impossibili, ma nonostante ciò era convinto della sua scelta perchè era sempre stato affascinato dal disegno tecnico, a Miami aveva una cartellina piena di bozzetti che non vedeva l'ora di mettere in pratica; Newt era al secondo anno di Biologia, ma la sua università non era ancora ricominciata, avrebbe ripreso a inizio ottobre, Minho invece era uno studente di Chimica, anche lui al secondo anno, e avrebbe ricominciato la settimana successiva. Thomas ascoltò attentamente le parole del biondo: aveva una voce magnetica, anche volendo non sarebbe riuscito a non prestare attenzione ogni volta che apriva bocca.
Anche Newt sembrò molto attento, e alla fine pagò per tutti e tre, ignorando le proteste generali. “Brindarono” a un anno scolastico pieno di soddisfazioni e conquiste, e si diressero verso casa.
Il biondo accompagnò i due giovani, e sotto casa di Thomas gli strinse la mano, dicendo “Beh Tommy, mi ha fatto piacere conoscerti. Ci sentiamo!”.
Sorrise e si allontanò, e il moro non ebbe bisogno di guardare il suo riflesso sul vetro per capire che le sue gote erano in fiamme. Pensò alle parole di Newt ed cercò le chiavi nello zaino, con uno stupido sorriso stampato sul volto.

Era passata una settimana dal loro primo incontro, ed era una noiosa domenica che Thomas avrebbe dovuto passare sui libri... ma la scultura romana non gli era mai andata a genio, ed era alla disperata ricerca da qualcosa da fare pur di rimandare lo studio.
Il suo telefono iniziò a vibrare, e il nome di Newt comparve sullo schermo. Rispose appoggiato al frigo col cuore in gola, tremante all'idea di sentire la sua voce: “Ehy Tommy, ti va di fare un salto al centro commerciale con me? Minho mi ha dato buca all'ultimo perchè gli è venuta la febbre, e mi farebbe piacere la tua compagnia...”
Senza rendersene conto Thomas aveva annuito inconsciamente, quindi gli diede una risposta affermativa e, concordato l'appuntamento, corse in camera da letto a prepararsi.
Jeans? Poco formali.
Camicia? Non era stirata.
Sui pantaloni neri era meglio abbinare una t-shirt bianca o una celeste?
Impiegò una decina di minuti a scegliere l'outfit, e passò un quarto d'ora a cercare il modo giusto di sistemare il ciuffo, senza giungere poi a un risultato soddisfacente.
Arrivò sotto casa di Newt appena in tempo, il biondo stava scendendo le scale con due enormi caschi in mano: aperto il portone saluto il moro e gli passò un casco.
Salirono sulla moto di Newt, e Thomas gli strinse i fianchi per non cadere: quel contatto fisico lo fece rabbrividire, e si limitò osservare i capelli di miele di Newt, scompigliati dalla brezza leggera, cercando di non concentrarsi sulla bellezza del conducente.
Non c'era molta gente, parcheggiarono la moto ed entrarono nel centro. Newt aveva bisogno di comprare delle felpe e Thomas si rivelò un ottimo aiutante: i suoi gusti erano abbastanza simili a quelli del biondo e quando quest'ultimo era indeciso era sempre lui a dirgli cosa comprare.
Riempirono il carrello e dopo un paio d'ore andarono a fare merenda al McDonald's, e la ragazza che portò loro i Milkshake che avevano ordinato allontandosi fece l'occhiolino a Thomas. Per un attimo Newt la guardò con uno sguardo di fuoco...o fu solo un'impressione del moro.
Pagarono e si diressero verso la moto, parlando di tutti gli esami che li attendevano. Newt aveva ripreso a studiare e non ne poteva già più, Thomas... era disperato.
Il biondo gli diede un passaggio e, prima di ripartire, gli scompigliò i capelli e disse “sei un ottimo compagno di shopping, grazie Tommy!”. Poi riaccese la moto e l'altro rimase immobile, sorridente e, forse, innamorato.

Quanto tempo era passato dall'ultima volta che si erano visti? Un mese? Forse anche di più.
Era ormai dicembre, Natale era alle porte ed entrambi erano stati inghiottiti dallo studio, non riuscivano a uscire nemmeno nel weekend, e quando avevano un minimo di tempo libero recuperavano il sonno perso.
Era un sabato come tanti, faceva freddo e secondo le previsioni avrebbe nevicato a breve. L'unica novità è che quella sera Thomas sarebbe dovuto andare a una festa con Newt e Minho, ma quest'ultimo si era autoescluso all'ultimo per un impegno improvviso, e il biondo non gli aveva ancora dato conferma.
Proprio quando stava pensando a lui gli arrivò un suo messaggio, e lo lesse col fiato sospeso: “per avere dei crediti ci hanno consigliato di studiare una materia in più, e tra le consigliate c'era storia dell'arte... mi daresti una mano?”.
Thomas digitò una risposta affermativa, e due secondi dopo il telefono vibrò di nuovo: “perfetto, allora tra una mezz'ora sono a casa tua ;)”
A quelle parole, il moro entrò nel panico totale. Nel suo appartamento il disordine regnava sovrano, trenta minuti non sarebbero bastati affatto a sistemare tutto.
Si fece una doccia per schiarire le idee, e dopo cinque minuti indossò un maglione blu scuro (il colore preferito di Newt) e i suoi jeans preferiti, si spruzzò la sua acqua di colonia e applicò un po' di gel sui capelli perennemente scompigliati.
Ordinò il letto, sistemandoci sopra una pila di cuscini per nascondere qualche piega di troppo, diede una ripulita in cucina e si accasciò sul divano.
Il biondo suonò nel momento in cui Thomas aveva appena messo la caffettiera sul fuoco, e rimase senza fiato alla sua vista. Era bellissimo.
Il maglione bordeaux che indossava non faceva che risaltare la carnagione chiara di Newt, i capelli biondi spettinati cadevano in morbide onde sulla fronte e gli occhi splendevano come non mai. Se avesse avuto il suo blocco schizzi con sé, non avrebbe esitato a ritrarlo.
Una bellezza così rara, quasi eterea, andava protetta a ogni costo.
Lo fece entrare e mentre Newt osservava un po' la casa Thomas spense il caffè, versandolo in due tazzine. Newt gli strinse la mano, e Thomas lo fece.
Aveva sempre voluto farlo, e non riuscì a trattenersi. Lo baciò.
Lo baciò con tutto se stesso, con tutta la passione che aveva in corpo, con tutto l'amore che avrebbe mai potuto donargli. Le labbra di Newt erano morbide, seduttive, sapevano di lui. Era un eccellente baciatore.
Newt gli accarezzò i capelli, spettinandoli e tracciando con le dita i lineamenti del viso di Tommy, mormorando il suo nome. Non gli era mai piaciuto qualcuno così tanto.
Si staccarono ansimanti, felici, con la neve che aveva iniziato a imbiancare la Grande Mela. Fiocchi leggeri, soffici, come i capelli di Newt, come le labbra di Thomas.
Bevvero il caffè senza dir nulla, ma in pochi secondi erano di nuovo uniti, attratti come calamite l'uno dall'altro. Newt continuava a mordergli le labbra, una dolce tortura che Thomas sperava non finisse mai. Tommy lo baciava con foga, come se fosse non ci fosse un domani, e si staccarono entrambi solo quando non riuscirono quasi a respirare.
Newt lo guardò malizioso, e cercò qualcosa nella credenza. Prese il caffè in polvere e, guardando l'altro maliziosamente, bisbigliò con tono seducente: “ti va un altro caffè, Tommy?”


ANGOLO AUTRICE:
ciao!
è la prima volta che scrivo una fanfiction su Maze Runner, e spero che questa storia vi piaccia :)
l'idea del caffè è nata per caso, e spero che i personaggi non siano OOC.
fatemi sapere cosa ne pensate, tengo molto alla vostra opinione 

se avete qualche consiglio/critica costruttiva ditemeli pure! tengo davvero a questo fandom e vorrei migliorare il mio modo di scrivere... e se avete qualche prompt, relativo a questa saga e non solo potete fornimelo senza problemi via recensione o messaggio privato.
un abbraccio,
Bianca

 

 

   
 
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